Euronymous

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Euronymous
NazionalitàNorvegia (bandiera) Norvegia
GenereBlack metal
Death metal
Periodo di attività musicale1983 – 1993
StrumentoChitarra elettrica
EtichettaDeathlike Silence Productions
Posercorpse Music
Peaceville Records
GruppiMayhem
L.E.G.O.
Checker Patrol
Horn
Album pubblicati4

Euronymous, pseudonimo di Øystein Aarseth (Surnadal, 22 marzo 1968Oslo, 10 agosto 1993), è stato un chitarrista e produttore discografico norvegese di origini lapponi[1]. Fu il chitarrista e cofondatore del gruppo black metal norvegese Mayhem. Fu fondatore della Deathlike Silence Productions, casa discografica rivolta principalmente alle band black metal emergenti e del negozio di dischi Helvete. Fu anche fondatore di una presunta cerchia criminale norvegese chiamata Inner Circle, una setta di persone seguaci del satanismo e del black metal che compirono diversi atti vandalici nei confronti di luoghi cristiani e, in alcuni casi, addirittura minacce e omicidi. È considerato una sorta di "padrino" della scena black metal norvegese.[2]

Aarseth iniziò la sua esperienza musicale con i L.E.G.O. e poi con i Checker Patrol assieme al bassista Necrobutcher e alcuni componenti della speed/thrash band tedesca Assassin, con cui realizzò anche una demo.

Lo stesso argomento in dettaglio: Mayhem.

Nel 1984, insieme al bassista Necrobutcher (Jørn Stubberud) e al batterista Kjetil Manheim fondò la band black metal Mayhem ("caos"), ispirandosi agli inglesi Venom, agli svizzeri Celtic Frost e agli svedesi Bathory; all'epoca adottò il nome d'arte "Destructor", cambiato poco dopo in Euronymous, spelling errato del nome di un demone "principe della morte" divoratore di cadaveri che, secondo Pausania, il pittore greco Polignoto aveva rappresentato in un affresco a Delfi[3] e che è nominato da una canzone degli Hellhammer (in cui lo spelling è peraltro corretto). Nell'estate del 1986, Euronymous, Necrobutcher e Jon "Metalion" Kristiansen, fondatore della fanzine Slayer Magazine, fecero visita al gruppo thrash metal tedesco Assassin e registrarono il demo Metalion in the Park sotto la denominazione Checker Patrol, Metalion contribuì con dei cori di sottofondo alla traccia Metalion in the Park.[4] Dopo alcuni demo "di rodaggio", nel 1987 i Mayhem, ora costituiti da Euronymous, Necrobutcher, Manheim e dal cantante Maniac; pubblicano il seminale EP Deathcrush, che seppur ancora contaminato da evidenti influenze thrash e death metal, sarà di capitale importanza per lo sviluppo del genere black metal e riscuote un discreto successo negli ambienti underground di musica estrema.

Nel 1988, Pelle "Dead" Ohlin si unì ai Mayhem come nuovo cantante dopo l'abbandono da parte di Maniac, e Jan Axel "Hellhammer" Blomberg divenne il batterista al posto di Manheim, ritiratosi a vita privata. Nel 1991, Dead, Euronymous e Hellhammer vissero tutti insieme in una casa nei boschi nei pressi di Kråkstad, che veniva utilizzata anche come sala prove.[5] Il bassista dei Mayhem Necrobutcher disse in seguito, che dopo aver vissuto insieme per qualche tempo, Dead ed Euronymous "iniziarono a darsi sui nervi a vicenda" e che "non erano molto amici all'epoca".[5] Hellhammer ricorda un particolare episodio dove Dead, fu costretto ad andare a dormire nel bosco perché Euronymous ascoltava in casa musica elettronica (che Dead odiava) ad alto volume. Per infastidirlo ancora di più, Euronymous allora uscì fuori e si mise a sparare per aria con un fucile.[6] Varg Vikernes dichiarò che Dead una volta arrivò a tirare una coltellata a Euronymous durante un litigio.[7] Agli inizi degli anni novanta, Euronymous aprì un negozio di dischi chiamato Helvete e fondò la sua casa discografica che chiamò "Deathlike Silence Productions", da un brano dei Sodom chiamato Deathlike Silence.

Lo stesso argomento in dettaglio: Black Metal Inner Circle.
Euronymous prese parte al rogo della Cappella di Holmenkollen[8][9], uno dei tanti atti criminosi del Black Circle

Euronymous possedeva un carisma "malvagio" che riuscì ad attirare numerosi ragazzi norvegesi e, nel giro di poco tempo, arrivarono a formare una presunta setta, l'Inner Circle, che si macchiò di vari crimini in Scandinavia, tra cui incendi di chiese, profanazioni di tombe e perfino di omicidi. Ad ogni modo, è ancora oggetto di discussione l'esistenza di questa setta, in quanto esponenti del black metal scandinavo come Varg Vikernes l'hanno negata[10]. Resta il fatto che a partire dal 1992 una serie di chiese norvegesi furono date alle fiamme in roghi dolosi provocati da musicisti e fan del black metal.[11] Euronymous presenziò al rogo della Cappella di Holmenkollen insieme a Varg Vikernes e Bård Faust,[4][8] che furono in seguito condannati per l'incendio dopo la morte di Euronymous. Faust disse di ritenere che Euronymous si era lasciato coinvolgere nell'atto vandalico attratto dal suo forte significato simbolico e "per provare di essere veramente parte della scena e non solo un osservatore in disparte".[12] In coincidenza con la pubblicazione di De Mysteriis Dom Sathanas dei Mayhem, Vikernes ed Euronymous avrebbero anche pianificato di far esplodere una bomba all'interno della cattedrale di Nidaros, raffigurata sulla copertina dell'album.[13] Il decesso di Euronymous nell'agosto 1993 mise definitivamente fine al progetto. Nel corso di un'intervista del 1993 concessa a una radio svedese, a proposito dei recenti roghi delle chiese in Norvegia, Euronymous disse:

«Loro [i Cristiani] devono sentire che c'è una forza oscura, un potere malvagio con il quale devono fare i conti, che... li faccia diventare molto più estremi. Noi crediamo inoltre che quando brucia una chiesa non sono solo i fedeli a soffrirne, ma anche la gente in generale. Immagina una meravigliosa chiesa antica in legno... cosa succede quando brucia? I cristiani si disperano, la casa di Dio va in fiamme, e le persone comuni soffrono perché qualcosa di bello è andato distrutto. Così diffondiamo dolore e disperazione, che è sempre una buona cosa.[14]»

Nel marzo 1993, la rivista musicale Kerrang! pubblicò un articolo sulla scena black metal norvegese. In esso, Euronymous e Vikernes si presentarono come i leader di un gruppo militante di "terroristi satanici". Euronymous dichiarò di finanziare le attività del gruppo, ma di non essere direttamente coinvolto in prima persona nei crimini, perché se egli fosse stato arrestato, l'organizzazione sarebbe crollata.[15]

Suicidio di Dead

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Quando nell'aprile 1991 il cantante dei Mayhem, Per Yngve Ohlin, detto Dead, si suicidò tagliandosi prima le vene e poi sparandosi un colpo di fucile in testa, Euronymous scoprì il cadavere nel suo appartamento e scattò alcune fotografie che poi furono usate per la copertina di un bootleg (Dawn of the Black Hearts). Si dice che i Marduk, i Samael e gli Abruptum abbiano parti del cranio del deceduto cantante a loro donate da Euronymous.[16] Così Necrobutcher, che uscirà dai Mayhem poco tempo dopo il fatto, ricorda come Euronymous gli comunicò la notizia del suicidio di Dead:

«Øystein mi chiamò il giorno dopo ... e disse: "Dead ha fatto veramente una figata! S'è ammazzato!". Io pensai, ma sei scemo? Cosa vuol dire una figata? Lui disse: "Rilassati, ho fotografato tutto". Ero scioccato e arrabbiato. Stava solo pensando a come sfruttare la cosa. Così gli dissi: "OK. Non chiamarmi nemmeno più se prima non hai buttato quelle fottute foto!"[12]»

Graffito presente nel seminterrato del negozio di Euronymous, Helvete, risalente al 1991

«Oggi è una grande tendenza del tutto normale vestirsi con quei dannati abiti da jogging e cantare su "questioni importanti", e chiamarlo death metal. Queste persone possono morire, hanno tradito la scena. Il death metal è per persone brutali che sono in grado di uccidere, non per i bambini idioti che vogliono divertirsi con gli hobby dopo la scuola. [...][17]»

Euronymous era "la figura centrale intorno alla quale ruotò la formazione della scena black metal norvegese",[18] tanto da poter essere quasi definito il "fondatore vero e proprio del movimento".[19] Durante il maggio-giugno del 1991,[20] egli aprì un negozio di dischi chiamato Helvete (che significa "Inferno" in lingua norvegese).[21] Il negozio era situato in Schweigaards gate 56, nel quartiere di Gamlebyen[22] a Oslo.[23] I musicisti black metal norvegesi si incontravano spesso nel negozio e, i più intimi e fidati, anche nella cantina dello stesso. Tra questi c'erano membri dei Mayhem e degli Emperor, Varg "Count Grishnackh" Vikernes di Burzum, e Snorre "Blackthorn" Ruch dei Thorns. Inoltre Euronymous fondò anche un'etichetta discografica indipendente chiamata Deathlike Silence Productions, con sede presso lo stesso Helvete, specializzata in metal estremo, che distribuì i primi album di gruppi quali Mayhem, Burzum, Merciless, Abruptum, e di una band giapponese di nome Sigh.[24] Euronymous, Varg, e il chitarrista degli Emperor Samoth[25] vissero tutti all'interno del negozio in periodi diversi. Il batterista degli Emperor Bård "Faust" Eithun lavorò nel negozio e, vi soggiornò anche lui per qualche tempo. Le pareti del negozio erano dipinte di nero e decorate con armi medievali, poster di vari gruppi metal, copertine di dischi in vinile, e picture disc, mentre le finestre, per mantenere sempre un'atmosfera tetra, erano state oscurate e l'idea era quella di ricoprirle con lastre di polistirolo sagomate come fossero lapidi di tombe, ma mancarono i fondi e il tempo. A proposito dell'Helvete, lo stesso Euronymous disse in un'intervista del giugno 1992:

«Beh, l'idea originaria era quella di aprire un negozio specializzato in dischi metal in generale, ma questo molto tempo fa. Il metal "normale" non è più molto popolare ormai, tutti i ragazzini ascoltano il "death" metal adesso. Preferirei vendere dischi dei Judas Priest piuttosto che dei Napalm Death, ma almeno ora possiamo specializzarci in death metal e farlo diventare un negozio dove tutti i modaioli sanno di poter trovare tutte le ultime novità musicali di moda. Questo ci aiuterà a guadagnare denaro così potremo ordinare più dischi MALVAGI per gente malvagia. Ma non importa quanta musica di merda dovremo vendere, abbiamo dato un aspetto BLACK METAL al negozio, ultimamente abbiamo fatto un paio di "incursioni" in delle chiese, e il negozio sembrerà una specie di chiesa oscura in futuro. Abbiamo anche pensato di renderlo totalmente buio all'interno, così le persone avrebbero dovuto portarsi delle torce per vedere i dischi.[26]»

Durante il periodo nel quale restò aperto, l'Helvete fu il ritrovo principale e il fulcro della scena black metal locale. Jon "Metalion" Kristiansen, della fanzine Slayer, disse che l'apertura dell'Helvete fu "la nascita ufficiale del movimento black metal norvegese".[27] Daniel Ekeroth, autore di Swedish Death Metal, scrisse nel 2008:

«Entro pochi mesi dall'apertura [dell'Helvete], molti giovani musicisti erano rimasti ossessionati dal carisma e dalle idee di Euronymous, e presto molti gruppi death metal norvegesi si trasformarono in band black metal. Gli Amputation divennero gli Immortal, Thou Shalt Suffer diventarono gli Emperor, e i Darkthrone passarono dal death metal di ispirazione svedese al black metal più primitivo. Infine, il chitarrista degli Old Funeral Varg Vikernes lasciò la sua band per dare vita al suo proprio progetto solista black metal, Burzum.[28]»

Secondo Stian "Occultus" Johannsen, il locale affittato da Euronymous "era troppo grande e l'affitto troppo alto", e fu questa la ragione principale per la quale non si rivelò mai un buon investimento economico. Solo una piccola parte dell'immobile era destinata al negozio.[29] Varg Vikernes disse che Øystein regalava addirittura i dischi ai clienti, e che spesso veniva beccato a bere Coca-Cola e mangiare kebab comprato dai pachistani del negozio accanto prelevando i soldi dalla cassa.[30] Euronymous chiuse l'Helvete all'inizio del 1993 quando iniziò ad attirare l'attenzione delle forze di polizia locali e dei mass media a causa dei fatti di cronaca nera connessi con l'Inner Circle.

Lo stesso argomento in dettaglio: Omicidio di Euronymous.

Il 10 agosto 1993 Euronymous fu accoltellato a morte da Varg Vikernes, che al tempo si faceva chiamare Count Grishnack e suonava il basso nei Mayhem[31]. Secondo il rapporto ufficiale, fu colpito 23 volte: 2 alla testa, 5 al collo e 16 alla schiena, ma Varg in una sua intervista dichiara che la coltellata mortale fu una soltanto, inflitta al cranio di Euronymous[32].

Ci sono molti dubbi sul motivo dell'uccisione. Vikernes stesso disse di aver agito per legittima difesa[32], poiché qualcuno gli aveva confidato che Euronymous avrebbe voluto torturarlo in una zona periferica per poi filmare le sevizie[32]. Dopo la sua morte, i Mayhem continuarono a registrare il loro album, De Mysteriis Dom Sathanas. La madre di Euronymous chiese a Hellhammer, il batterista dei Mayhem, di rimuovere le linee di basso che erano state registrate da Varg Vikernes. Il batterista disse che avrebbe registrato personalmente le tracce di basso ma, a quanto dichiarato da Vikernes, non fu così: le sue parti strumentali non subirono alcuna modifica, ma fu solo rimosso il suo nome tra i crediti del disco[33].

Øystein Aarseth, in arte Euronymous, è stato sepolto nello Ski Kirkegaard di Ski a 25 km da Oslo.

Idee religiose

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Il pentacolo con la punta rivolta in basso è un simbolo frequente del Satanismo.

Euronymous si definiva seguace del satanismo teologico. Rifiutava qualunque collegamento al satanismo razionalista e si considerava una persona religiosa; le sue idee derivavano infatti dalla religione cristiana, sebbene i principi ne risultassero capovolti.[34] Euronymous dichiarava che gli attacchi alla religione, come i roghi di chiese, avevano lo scopo di incitare la rinascita di un fondamentalismo cristiano, per provocare i cristiani e costringerli a uno scontro finale, una guerra teologica. Varg Vikernes afferma invece che il satanismo di Euronymous non fosse reale[34].

Idee politiche

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Oltre ad essere un convinto satanista, Aarseth fu un attivista di Rød Ungdom (RU, letteralmente: «Gioventù Rossa»), movimento giovanile norvegese d'ispirazione comunista.[35] A modo suo, Aarseth immaginava un comunismo con tendenze sataniste[senza fonte] ed aveva una fascinazione nei confronti di Pol Pot e Iosif Stalin[35] e in generale nei confronti dei regimi totalitari[36] (un suo desiderio era trasferirsi in nazioni come la Corea del Nord o l'Albania socialista, o comunque in territori sotto le dittature rosse più dure e violente).[36] Durante le rivoluzioni del 1989 visse una sorta di conflitto interiore: «Tutte le rivoluzioni che stanno accadendo in Europa orientale potrebbero provenire direttamente dagli scritti di Marx, Lenin e Mao, e il partito di cui faccio parte le supporta totalmente, perché comunismo significa libertà totale [...] ma d'altra parte sono affascinato, a livello personale, da nazioni come l'Albania, la Corea del Nord o la Cambogia, che hanno adottato una linea molto dura e si sono chiuse verso il resto del mondo».[36] Le sue convinzioni politiche di estrema sinistra costituiranno un ulteriore motivo di scontro[senza fonte] con Varg Vikernes, sostenitore dell'estrema destra nazionalista.

Il suicidio di Dead nel 1991 generò varie leggende metropolitane, esattamente come tutti i più noti eventi della storia dei Mayhem. Si ipotizza che Euronymous, prima persona a rientrare a casa trovando il corpo del suicida, avesse preso frammenti del cranio di Dead, regalandone in seguito alcuni ad altri musicisti dello scenario black metal scandinavo che riteneva "degni" (uno sarebbe in possesso di Morgan Håkansson dei Marduk); secondo altri, invece, avrebbe anche preso e congelato alcune parti del cervello del suicida, che poi avrebbe tentato di consumare come ingrediente di uno stufato.[37][38] Fu tuttavia provato che Euronymous scattò delle foto al corpo di Dead (una delle quali fu usata come copertina del bootleg Dawn of the Black Hearts) e in seguito distrutte da suo padre dopo l'assassinio di Aarseth da parte di Varg Vikernes.

Sebbene la versione ufficiale del suicidio di Dead riporti che il ragazzo si tagliò le vene con un grosso coltello da cucina e poi si sparò, la foto che appare sulla copertina di Dawn of the Black Hearts suscitò qualche perplessità, in quanto è chiaramente visibile il coltello poggiato sopra il fucile, e questo portò qualcuno a pensare che fosse stato proprio Euronymous ad uccidere Dead, voci che egli non volle smentire di proposito.[30][39] Resta comunque incontrovertibile il fatto che Euronymous sfruttò il suicidio di Dead per rafforzare l'aura di malvagità dei Mayhem e dichiarò che il cantante si era ucciso perché il black metal era diventato "trendy" e si era svenduto e commercializzato.[40] Necrobutcher ipotizzò che scattare le foto del cadavere e costringere gli altri a vederle fosse un espediente messo in atto da Euronymous per cercare di superare lo shock di aver visto il corpo morto dell'amico.

Varg Vikernes riferì che qualcuno, qualche settimana prima che lui uccidesse Euronymous, gli aveva raccontato di aver trovato, frugando nei cassetti a casa del chitarrista, un dildo con frammenti di feci[41] e quindi di essere giunto alla conclusione che Aarseth fosse omosessuale o perlomeno bisessuale. Inoltre, Vikernes si disse disgustato dalla presunta abitudine di Euronymous di passare il tempo a guardare film pedopornografici oppure cosiddetti "snuff movie".[41]

Euronymous suonava una Gibson Les Paul Standard Sunburst ed utilizzava come effetto il Tube Screamer dell'Ibanez.

Euronymous suonò la chitarra (o altri eventuali strumenti occasionali) nei seguenti album:

Band Titolo Registrazione Pubblicazione Note
Mayhem Pure Fucking Armageddon 1986 1986 Demo
Checker Patrol Metalion in the Park 1986 1986 Demo
Mayhem Deathrehearsal 1987 1987 Demo
Mayhem Deathcrush 1987 1987 EP
Mayhem Live in Leipzig 1990 1993 Album dal vivo con Dead alla voce.
Burzum Burzum 1992 1992 Produzione. Assolo di chitarra elettrica in War e gong in Dungeons of Darkness. Non accreditato.
Burzum Det som engang var 1992 1993 Gong in Den onde kysten. Non accreditato.
Mayhem Dawn of the Black Hearts 1990 1995 Bootleg postumo. Foto di copertina.
Mayhem Freezing Moon/Carnage 1990 1996 Singolo postumo.
Mayhem Out from the Dark 1991 1995 Raccolta postuma.
Mayhem De Mysteriis Dom Sathanas 1992–1993 1994 Postumo.
Mayhem Live in Zeitz 1990 2016 Postumo. Album dal vivo con Dead alla voce.
Mayhem Live in Jessheim 1990 2017 Postumo. Album dal vivo con Dead alla voce.
Mayhem Live in Sarpsborg 1990 2017 Postumo. Album dal vivo con Dead alla voce.
  1. ^ Burzum Italia - News Archiviato il 23 dicembre 2011 in Internet Archive.
  2. ^ Il Black Metal in Norvegia, su metal.it, www.metal.it. URL consultato il 17 maggio 2020.
  3. ^ Pausanias, Description of Greece, *fwkika/, *lokrw=n *)ozo/lwn, chapter 28, section 7
  4. ^ a b Kristiansen, pag. 53.
  5. ^ a b Filmato audio Stefan Rydehed (director), Pure Fucking Mayhem (motion picture), Index Verlag, 2008.
  6. ^ Lords of Chaos (edizione 2003), pag. 52.
  7. ^ Lords of Chaos (edizione 2003), pag. 57.
  8. ^ a b Lords of Chaos, pag. 117
  9. ^ Kristiansen, pag. 261.
  10. ^ Varg Vikernes parla dell'Inner Circle
  11. ^ Filmato audio Grude, Torstein (director), Satan rir Media (motion picture), Norway, Grude, Torstein, 1998.
  12. ^ a b Chris Campion, In the Face of Death, in The Observer, Guardian Unlimited, 20 febbraio 2005. URL consultato il 6 ottobre 2007.
  13. ^ (EN) In the face of death, su theguardian.com, www.theguardian.com. URL consultato il 26 luglio 2019.
  14. ^ Intervista a Euronymous dei Mayhem tratta da un programma radiofonico svedese, 1993.
  15. ^ Lords of Chaos (edizione del 2003), pp.99-101
  16. ^ Biografia di Dead su www.freewebs.com
  17. ^ Slayer Magazine, n° 8, 1991, pag. 33.
  18. ^ Olson, Benjamin Hedge: I am the Black Wizards: Multiplicity, mysticism and identity in black metal music and culture Archiviato il 30 luglio 2019 in Internet Archive.. Bowling Green State University, maggio 2008. pag. 27.
  19. ^ Lords of Chaos, pag. 119.
  20. ^ Lords of Chaos, pag. 66.
  21. ^ Norwegian dictionary entry for "Helvete", su dokpro.uio.no. URL consultato il 18 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2015).
  22. ^ Michael Moynihan, Didrik Søderlind, Lords of Chaos: La storia insanguinata del metal satanico, Tsunami edizioni, 2015, pag. 83, ISBN 978-88-96131-22-0
  23. ^ Visiting Helvete in Oslo, su overlandmetalhead.com. URL consultato il 1º agosto 2019 (archiviato dall'url originale il 30 luglio 2019).
  24. ^ The album 'Scorn Defeat' by Sigh was produced by Deathlike Silence
  25. ^ Ian Christe, Sound of the Beast: the Complete Headbanging History of Heavy Metal, New York, HarperCollins Publishers Inc, 2003, p. 271.
  26. ^ Øystein 'Euronymous' Aarseth, su angelfire.com, giugno 1992. URL consultato il 10 ottobre 2009 (archiviato dall'url originale il 9 settembre 2009).
    «Well, the original idea was to make a specialist shop for metal in general, but that's a long time ago. Normal metal isn't very popular any more, all the children are listening to 'death' metal now. I'd rather be selling Judas Priest than Napalm Death, but at least now we can be specialized within 'death' metal and make a shop where all the trend people know that they will find all the trend music. This will help us earning money so that we can order more EVIL records to the evil people. But no matter how shitty music we have to sell, we'll make a BLACK METAL look on the shop, we've had a couple of 'actions' in churches lately, and the shop is going to look like a black church in the future. We've also thought about having total darkness inside, so that people would have to carry torches to be able to see the records.»
  27. ^ Lords of Chaos, pag. 39.
  28. ^ Ekeroth, Daniel: Swedish Death Metal. Seconda ristampa. Brooklyn, NY: Bazillion Points 2009, pag. 247.
  29. ^ Lords of Chaos, pag. 64.
  30. ^ a b Black Metal - Il Principe della Morte, su metal.it, www.metal.it. URL consultato l'8 agosto 2018.
  31. ^ Giuseppe Novello, Elapsus - Morte a 33 giri. Quando la musica si tinge di rosso, su elapsus.it. URL consultato il 10 gennaio 2017.
  32. ^ a b c Varg Vikernes descrive i motivi del suo gesto
  33. ^ Intervista a Varg Vikernes Archiviato il 6 giugno 2009 in Internet Archive.
  34. ^ a b Euronymous - Encyclopaedia Metallum: The Metal Archives, su metal-archives.com. URL consultato il 29 febbraio 2016.
  35. ^ a b Nicolas Castelaux, Mayhem & Burzum: À feu et à sang, Rosières-en-Haye, Camion Blanc, 2010, ISBN 978-2-35779-052-0.
  36. ^ a b c Mayhem. I padri del black-metal norvegese, su ondarock.it, www.ondarock.it. URL consultato il 26 luglio 2019.
  37. ^ Martin Ledang (regista), Pål Aasdal (regista) (2007). Once Upon a Time in Norway. Another World Entertainment.
  38. ^ Campion, Chris (20 febbraio 2005). In the Face of Death. The Observer. Guardian Unlimited.
  39. ^ (EN) Mayhem, su musicmight.com, www.musicmight.com. URL consultato il 6 agosto 2019 (archiviato dall'url originale il 14 febbraio 2009).
  40. ^ Lords of Chaos, pp. 59–60.
  41. ^ a b Michael Moynihan, Didrik Søderlind, Lords of Chaos: La storia insanguinata del metal satanico, Tsunami edizioni, 2015, p. 87, ISBN 978-88-96131-22-0

Collegamenti esterni

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