Coordinate: 45°40′00.21″N 12°14′35.55″E

Chiesa di San Giovanni Battista (Treviso)

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Chiesa di San Giovanni Battista (Battistero)
StatoItalia (bandiera) Italia
RegioneVeneto
LocalitàTreviso
Coordinate45°40′00.21″N 12°14′35.55″E
Religionecattolica di rito romano
TitolareGiovanni Battista
Diocesi Treviso
Stile architettonicoromanico
Inizio costruzioneXI secolo
CompletamentoXIII secolo

La chiesa di San Giovanni Battista (oggi utilizzata come battistero) è un importante esempio di architettura romanica in Treviso. Intitolato a san Giovanni Battista, l'edificio sorge a nord della cattedrale; si affaccia in piazza del Duomo ed è costeggiata da via Calmaggiore.

L'attuale battistero di San Giovanni, di epoca poco precedente a quella dell'antico Duomo romanico (i documenti offrono indizi vaghi ma non prove sicure[1]), si presume fosse in origine una chiesa: i battisteri coevi sono infatti in genere caratterizzati da una pianta rotonda o comunque centrale mentre l'edificio è a pianta rettangolare ad una navata.

La chiesa, che già dopo il 1222 in seguito ad un terremoto subiva un primo restauro[2], venne a più riprese rimaneggiata: nel 1531-32 dal canonico Francesco Oliva, verso il 1561 e nel XIX secolo.

Nel XIV o XV secolo alla chiesa furono addossati degli edifici sul fianco e sulla facciata (un portico viene dipinto da Francesco Dominici nel dipinto Processione del 1571). La casa sul davanti, come ricordava un'iscrizione dipinta sulla facciata, fu demolita nel 1815; gli edifici sul fianco settentrionale sono stati demoliti nel 1935[3].

La chiesa fu restaurata fra il 1911 e il 1913 a cura dell'Associazione per il patrimonio artistico trevigiano, nel 1935 con fondi del municipio (in tale occasione vennero in particolare rifatti il frontone ed il cornicione tuttora visibili) e nel secondo dopoguerra.

L'edificio in laterizio con paramento a vista sorge su un alto zoccolo segnato da blocchi di trachite. Ha pianta rettangolare con abside semicircolare sporgente.

La facciata a capanna è divisa in cinque campi da lesene raccordati in alto da archetti pensili. Il campo centrale, più largo, è a tre archetti sotto i quali si aprono gli altrettanti fornici di una trifora, i campi laterali a due. Sopra la serie di archetti una riga di mattoni, posti a dente di sega rientranti, gira anche sui lati cingendo tutto l'edificio. Il portale ha stipiti in cotto lisci e un robusto architrave in trachite sopra il quale si apre un arco tondo. Ai lati del portale sono murati alcuni fregi d'epoca romana. Sopra la lunetta e la trifora è invece collocato un bassorilievo in pietra d'Istria del XIV secolo raffigurante la Decollazione di san Giovanni Battista[4]. Per consentire l'accesso all'aula è stata costruita, nel secondo dopoguerra, una scala a due rampe in mattoni in corrispondenza del portale.

I fianchi sono anch'essi caratterizzati da campi del tutto simili a quelli in facciata, solo le dimensioni sono leggermente differenti.

Nel fianco meridionale[5], diviso in sette campi (il terzo e il quinto più piccoli), si apre una porta, analoga al portale principale, cui si accede grazie a tre scalini semicircolari moderni. La lunetta è qui affrescata con una Madonna con santi Giovanni Battista e Prosdocimo (opera bizantino-romanica del XIII secolo)[6]. La finestra immediatamente superiore è moderna. Nel sesto comparto è aperta una nicchia ad arco gotico anch'essa decorata con la figura di San Giovanni Battista con i santi Cristoforo e Giacomo e tre angeli a fresco (XV secolo)[7].

Una scala addossata al principio del Cinquecento taglia in parte i due ultimi scomparti e conduce all'attigua Scuola del Santissimo Sacramento.

Nel fianco settentrionale, caratterizzato anch'esso da sette campi di ampiezze irregolari, si apre una porta non servita da scala e sormontata da una rozza rappresentazione dell′Agnus Dei.

Nell'abside è visibile la forma originaria del cornicione con esili e rade mensoline in mattone a sorreggere una cornice molto semplice, sempre in laterizio. Affiancano l'esedra due finestrelle molto strette con arco a tutto sesto.

Presso l'abside, un campaniletto più tardo[8][9].

A pianta rettangolare con presbiterio sporgente; nella parete di fondo, ai lati dell'arco di trionfo si aprono due absidiole ricavate nello spessore del muro una piccola abside.

Il soffitto, rifatto, è ora piatto con raccordi a centina.

Galleria d'immagini

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  1. ^ Luigi Coletti, Treviso, Bergamo, 1926).
  2. ^ Anonimo Torriano o Foscariniano, Cronaca, Biblioteca comunale di Treviso, Manoscritti nn. 659 e 1345
  3. ^ Luigi Coletti, Catalogo delle cose d'arte e di antichità di Treviso, p. 217.
  4. ^ Luigi Coletti, Catalogo delle cose d'arte e di antichità di Treviso, p. 218.
  5. ^ Immagini del fianco meridionale [1] [2].
  6. ^ Luigi Coletti, Catalogo delle cose d'arte e di antichità di Treviso, p. 219.
  7. ^ Luigi Coletti, Catalogo delle cose d'arte e di antichità di Treviso, pp. 219-20.
  8. ^ Luigi Coletti, Catalogo delle cose d'arte e di antichità di Treviso, pp. 217.
  9. ^ Immagine del campanile [3].
  • Luigi Coletti, Catalogo delle cose d'arte e di antichità di Treviso, Libreria dello Stato, Roma, 1935; pp. 216–26.
  • Giovanni Netto, Guida di Treviso, Edizioni LINT, Trieste, 1988.

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