Tournée dei Beatles negli USA del 1966

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Beatles
Tour dei The Beatles
AlbumRevolver
InizioStati Uniti (bandiera) Chicago
12 agosto 1966
FineStati Uniti (bandiera) San Francisco
29 agosto 1966
Tappe1
Spettacoli15
Cronologia dei tour dei The Beatles
Tour di Germania, Giappone e Filippine
(1966)
-

La tournée dei Beatles negli USA del 1966 fu la decima e ultima tournée ufficiale dei Beatles, svoltasi negli Stati Uniti d'America nel 1966 e organizzata da Neil Aspinall, Brain Epstein e Tony Barrow.

Durante le varie conferenze stampa svoltesi fra un concerto e l'altro, John Lennon commentò la sua dichiarazione secondo cui «i Beatles sono più alla moda di Gesù» e il gruppo intero si schierò apertamente contro la Guerra del Vietnam, causando numerose polemiche nel pubblico conservatore statunitense.

Per via della loro abnorme popolarità, i Beatles incontrarono problemi sempre maggiori durante le loro trasferte intercontinentali fra il 1964 e il 1966. In particolare, durante il tour precedente, a Tokyo i Beatles avevano ricevuto minacce di morte che li costrinse a restare confinati nella loro suite d'albergo tranne che per i loro impegni professionali, e a Manila i musicisti erano stati maltrattati da cittadini e dal personale militare per un presunto affronto alla First Lady filippina Imelda Marcos. Ritenendo che i loro tour fossero diventati troppo grandi e complessi da gestire, la band decise di abbandonare i concerti dal vivo dopo quelli già programmati negli USA. Alla domanda su cosa il gruppo avesse intenzione di fare dopo gli incidenti Manila, George Harrison rispose: «Avremo un paio di settimane per riposarci prima di andare a farci picchiare dagli americani».

I Beatles non si esibiranno più dal vivo, se non per il famigerato Concerto sul tetto del 1969, e si separeranno ufficialmente 4 anni dopo.

Strage di Austin

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La tappa iniziale della tournée si sarebbe dovuta svolgere ad Austin, ma venne cancellata a causa di una strage causata dall'ex marine Charles Whitman, che uccise diverse persone tra cui alcuni familiari. Il fatto, che fece notizia in tutto il mondo, obbligò di fatto il comune a sospendere qualsiasi tipo di evento per alcuni mesi.[1]

Durante il concerto di Cleveland oltre 2000 fan ruppero le barriere di sicurezza salendo sul palco e danneggiandolo, i Beatles si interruppero e si ritirarono nel backstage per mezz'ora, in attesa della sicurezza, questo evento fu ricollegato a delle precedenti proteste avvenute nella città[2]. Al concerto di Los Angeles, 7000 fan invasero tutto il palco e i suoi dintorni, intrappolando i Beatles per oltre 2 ore, prima di venir salvati dalla polizia locale che dovette letteralmente scontrarsi coi paparazzi.[3]

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Durante un'intervista rilasciata a Evening Standard, John Lennon disse:

«Il Cristianesimo se ne andrà. Svanirà e si rimpicciolirà. Non serve che argomenti, ho ragione e mi daranno ragione; siamo più popolari di Gesù Cristo ora - Ma non so chi sparirà prima, la religione o il Rock 'n Roll [...]»

Questa frase generò un'ondata di opposizione contro i Beatles: molte stazioni radio si rifiutarono di trasmettere le loro canzoni, i partiti di destra organizzarono dei fuochi e distrussero i vinili della band dichiarandoli blasfemi, preoccupando più di tutti Epstein.[4]

Durante il loro soggiorno a Memphis, il governo cittadino voleva cancellare gli show, ma essi furono comunque portati avanti. Vari membri del Ku Klux Klan protestarono inchiodando i loro vinili a una croce e tirando un petardo sul palco – senza ferire nessuno.

Il gruppo continuò il tour braccati da continue proteste e anche minacce fisiche, portando Lennon a scusarsi pubblicamente, cosa che placò gran parte dei disordini.

Opposizione alla Guerra in Vietnam

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In molte occasioni i Fab Four denunciarono la guerra in Vietnam chiamandola sbagliata, criticando soprattutto l'arruolamento forzato, altra loro critica è Yesterday and Today, la cui copertina è un diretto rimando alla guerra e fu in poco tempo ritirato.

Lennon in particolare continuerà a protestare contro la guerra, anche dopo i Beatles.

L'ultimo concerto

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L'ultimo concerto del tour (e quindi ultimo concerto pianificato dal vivo) fu al Candlestick Park di San Francisco, il 29 agosto 1966.

I Beatles furono accompagnati da un'orchestra musicale nonché diverse aziende che si occuparono degli arrangiamenti e del sound check; nonostante l'afflusso di persone, 7000 biglietti non furono venduti. Sapendo che sarebbe stato l'ultimo concerto, McCartney chiese a Tony Barrow di registrare l'intera esibizione, diventata soggetto di vari bootleg.

Dopo il concerto il gruppo fu scortato su un aereo ed Harrison disse "Questo è tutto. Non sono più un Beatle".

Repertorio e collaboratori

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L'esibizione-tipo dei Beatles durava circa 30 minuti e la scaletta era quasi identica a quella eseguita nei loro concerti dei mesi precedenti; l'unica differenza era che Long Tall Sally sostituì I'm Down come numero di chiusura. Nessuna delle tracce del nuovo album Revolver era stata inclusa a causa della difficoltà di riprodurre i sofisticati suoni e arrangiamenti in studio in un concerto, eccetto per Paperback Writer che fu quindi l'unica registrazione del 1966 suonata dal vivo[5].

Un gruppo selezionato di giornalisti, addetti stampa e personalità dei mass media accompagnò i Beatles, viaggiando con i membri della band e pubblicando via via articoli e rapporti alle loro rispettive testate: fra questi c'erano i disc jockey britannici Kenny Everett, Jerry Leighton e Ron O'Quinn e i disc jockey statunitensi George Klein e Jim Stagg, furono accompagnati dalle band di supporto The Ronettes, The Cyrkle, The Remains e Bobby Hebb insieme ad Art Unger.

Ecco il programma-tipo interpretato in questa tournée.

  1. Rock and Roll Music (Chuck Berry)
  2. She's a Woman
  3. If I Needed Someone
  4. Day Tripper
  5. Baby's in Black
  6. I Feel Fine
  7. Yesterday
  8. Nowhere Man
  9. Paperback Writer
  10. Long Tall Sally (Little Richard)

Programma ed elenco dei concerti

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Lista completa dei concerti
Data Città Luogo Spettatori
1 12 agosto 1966 Chicago, Stati Uniti International Ampitheater 20 000
2 13 agosto 1966 Detroit, Stati Uniti Olympia Stadium 13 000
3 14 agosto 1966 Cleveland, Stati Uniti Cleveland Municipal Stadium 30 000
4 15 agosto 1966 Washington D.C., Stati Uniti District of Columbia Stadium 39 500
5 16 agosto 1966 Filadelfia, Stati Uniti John F. Kennedy Stadium 15 000
6 17 agosto 1966 Toronto, Canada Maple Leaf Gardens 27 000
7 18 agosto 1966 Boston, Stati Uniti Suffolk Downs Racetrack 41 200
8 19 agosto 1966 Memphis, Stati Uniti Mid South Coliseum 32 420
9 21 agosto 1966 Cincinnati / St. Louis, Stati Uniti Crosley Field / Busch Memorial Stadium 31 000
10 23 agosto 1966 New York, Stati Uniti Shea Stadium 31 000
11 25 agosto 1966 Seattle, Stati Uniti Seattle Center Coliseum 25 000
12 26 agosto 1966 Los Angeles, Stati Uniti Dodger Stadium 25 000
13 27 agosto 1966 San Francisco, Stati Uniti Candlestick Park 25 000
14 28 agosto 1966 25 000
15 29 agosto 1966 40 000
  1. ^ (EN) Texas Tower shooting of 1966 | Background, Chronology, Map, & Interview | Britannica, su www.britannica.com, 21 settembre 2024. URL consultato il 28 ottobre 2024.
  2. ^ Barry Miles, The Beatles Diary Volume 1: The Beatles Years, 2001.
  3. ^ Jon Savage, 1966: The Year the Decade Exploded, 2015.
  4. ^ (EN) Jordan Runtagh, When John Lennon's 'Jesus' Controversy Turned Ugly, su Rolling Stone, 29 luglio 2016. URL consultato il 28 ottobre 2024.
  5. ^ In Nord America la casa discografica Capitol pubblicò alcuni brani dei Beatles in date diverse rispetto all'Europa: in particolare Nowhere Man e If I Needed Someone (da Yesterday and Today) furono pubblicate per la prima volta nel 1966, ma erano già presenti nell'album Rubber Soul pubblicato nel dicembre 1965 in altri mercati
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