Satiro di Milano

Da Teknopedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Disambiguazione – Se stai cercando la chiesa del Bramante a Milano, vedi Chiesa di Santa Maria presso San Satiro.
San Satiro
G.B. Tiepolo, Naufragio di san Satiro. Milano, Basilica di Sant'Ambrogio, cappella di San Satiro
 
NascitaTreviri (?), 339/340
MorteMilano, 378
Venerato daChiesa cattolica
Ricorrenza17 settembre
Patrono diSacrestani dell'arcidiocesi di Milano

Satiro (Treviri?, 339/340Milano, 378) era fratello di sant'Ambrogio e di santa Marcellina ed è anch'egli venerato come santo dalla Chiesa cattolica.

Le uniche fonti riguardanti san Satiro sono i due discorsi pronunciati dal fratello sant'Ambrogio dopo la sua morte (De excessu fratris sui Satyri)[1]. Satiro era il secondo dei tre fratelli, preceduto da Marcellina e seguito da Ambrogio, e fra loro ci fu sempre una profonda unione spirituale. Si ipotizza anche che fosse fratello gemello di Ambrogio[2]. Intraprese la carriera forense come il fratello, e divenne governatore di un'imprecisata provincia dell'impero romano, facendosi amare dal popolo per la sua umanità[3]. Nel 374 Ambrogio divenne vescovo di Milano e Satiro lasciò gli incarichi pubblici, per aiutare il fratello nell'amministrazione della diocesi, per occuparsi del patrimonio di famiglia e per tutelare la sorella che aveva scelto di essere vergine consacrata. Anche lui aveva scelto la castità, e quasi certamente non si sposò[4].

Durante il ritorno da un viaggio in Africa sopravvisse a un naufragio, attribuendo la salvezza a un frammento di Eucaristia ottenuto dai compagni di viaggio e custodito in un fazzoletto[5], ma avvertì i sintomi di un'ignota malattia che lo condusse alla morte nel 378, non prima di aver ricevuto il battesimo, conservando "integra la Grazia ricevuta" e vivendo in maniera sobria e senza attaccamento eccessivo al denaro. Secondo la sua volontà di disporre liberamente dei beni lasciati, Ambrogio e Marcellina li distribuirono ai poveri[6]. Fu sepolto, per volontà del fratello, nella cappella di San Vittore in Ciel d'Oro della basilica ambrosiana, accanto alle reliquie di san Vittore il Moro. In base al ruolo rivestito accanto al fratello vescovo, i sacrestani dell'Arcidiocesi di Milano considerano san Satiro loro patrono[7].

La Chiesa cattolica lo festeggia il 17 settembre.

A lui è dedicata la chiesa di Santa Maria presso San Satiro a Milano, risalente al IX secolo, ricostruita nel 1478 dal Bramante.

  1. ^ Sàtiro, santo, su treccani.it. URL consultato il 22 agosto 2022.
  2. ^

    «L'ipotesi [...] appare rafforzata dall'analisi dei reperti osteologici: entrambi sembrano alti circa 1,62-1,63, di costituzione esile, caratterizzati da una lieve asimmetria nel volto, sotto lo zigomo sinistro»

  3. ^ San Satiro di Milano, su regio18.blogspot.com. URL consultato il 22 agosto 2022.
  4. ^ Mons. Angelo Repossi, Vita di San Satiro, p.47 (PDF), su marcelline.org. URL consultato il 22 agosto 2022.
  5. ^ San Satiro Fratello dei Ss. Ambrogio e Marcellina, su santiebeati.it. URL consultato il 22 agosto 2022.
  6. ^ San Satiro, su santodelgiorno.it. URL consultato il 22 agosto 2022.
  7. ^ Sàtiro (fratello di Sant'Ambrogio), su sapere.it. URL consultato il 22 agosto 2022.
  • Franco Cardini, 7 dicembre 374. Ambrogio vescovo di Milano, in I giorni di Milano, Roma-Bari, 2010, pp. 21–40.
  • Mons. Angelo Repossi, Vita di San Satiro, Milano, Edizioni Marcelline, (1957) 2013

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN40706536 · BAV 495/81975 · CERL cnp00690358 · LCCN (ENn81137942 · GND (DE13061601X