Adenoglossa decurrens

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Adenoglossa decurrens
Immagine di Adenoglossa decurrens mancante
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superasteridi
(clade)Asteridi
(clade)Euasteridi
(clade)Campanulidi
OrdineAsterales
FamigliaAsteraceae
SottofamigliaAsteroideae
TribùAnthemideae
cladeSouthern hemisphere grade
SottotribùAthanasiinae
Genere Adenoglossa
B.Nord., 1976
Specie A. decurrens
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
SottoclasseAsteridae
OrdineAsterales
FamigliaAsteraceae
SottofamigliaAsteroideae
TribùAnthemideae
Genere Adenoglossa
Specie A. decurrens
Nomenclatura binomiale
Adenoglossa decurrens
(Hutch.) B.Nord., 1976

Adenoglossa decurrens (Hutch.) B.Nord., 1976 è una specie di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae, sottofamiglia Asteroideae, tribù Anthemideae (Southern hemisphere grade) e sottotribù Athanasiinae. Adenoglossa decurrens è anche l'unica specie del genere Adenoglossa B.Nord., 1976.[1][2][3]

Il nome generico (Adenoglossa) deriva da due parole greche "adeno" (= ghiandola)[4] e "glossa" (= lingua, a forma di ligua).[5] L'epiteto specifico ( decurrens) indica dei margini decorrenti.[6]

Il nome scientifico della specie è stato definito dai botanici John Hutchinson (1884-1972) e Rune Bertil Nordenstam (1936-) nella pubblicazione " Botaniska Notiser" ( Bot. Not. 129(2): 138) del 1976.[7] Il nome scientifico del genere è stato definito nella stessa pubblicazione.

Portamento. Le piante di questa specie sono erbe annuali. L'indumento è assente, solamente alla base degli steli sono presenti dei peli basifissi.[8][9][10][11][12][13]

Fusto. La parte aerea in genere è eretta, semplice o ramosa.

Foglie. Le foglie lungo il caule possono essere disposte sia in modo alternato che opposto. La lamina è intera; sono inoltre succulente.

Infiorescenza. Le sinflorescenze sono formate da capolini solitari. Le infiorescenze vere e proprie sono composte da un capolino terminale peduncolato di tipo radiato. I capolini sono formati da un involucro, con forme emisferiche, composto da diverse brattee, al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori di due tipi: fiori del raggio e fiori del disco. Le brattee, piatte e a consistenza erbacea (senza margini scariose ma con canali resinosi centrali), sono disposte in modo più o meno embricato su più serie (da 2 a 3). Il ricettacolo, conico, è privo di pagliette avvolgenti la base dei fiori.

Fiori. I fiori sono tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Si distinguono in:

*/x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[14]
  • Corolla:
    • fiori del raggio: la forma della corolla alla base è più o meno tubulosa-imbutiforme, mentre all'apice è brevemente ligulata; la ligula può terminare con alcuni denti; il colore è giallo;
    • fiori del disco: la forma è tubulare bruscamente divaricata in 5 lobi; i lobi, patenti o eretti, hanno una forma deltata e leggermente zigomorfa (2 lobi sono piccoli e tre lobi sono grandi); il colore può essere giallo.
  • Androceo: l'androceo è formato da 5 stami (alternati ai lobi della corolla) sorretti da filamenti generalmente liberi; gli stami sono connati e formano un manicotto circondante lo stilo. Le antere possono essere sia di tipo basifissa che mediofissa (ossia attaccate al filamento per la base – nel primo caso; oppure in un punto intermedio – nel secondo caso).[15] Questa caratteristica ha valore tassonomico in quanto distingue i generi gli uni dagli altri. Il tessuto endoteciale (rivestimento interno dell'antera) è quasi sempre polarizzato (con due superfici distinte: una verso l'esterno e una verso l'interno). Il polline è sferico con un diametro medio di circa 25 micron; è tricolporato (con tre aperture sia di tipo a fessura che tipo isodiametrica o poro) ed è echinato (con punte sporgenti).
  • Gineceo: l'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli. Lo stilo (il recettore del polline) è profondamente bifido (con due stigmi divergenti) e con le linee stigmatiche marginali separate o contigue. I due bracci dello stilo hanno una forma troncata e possono essere papillosi o ricoperti da ciuffi di peli.

Frutti. I frutti sono degli acheni senza pappo;

  • achenio: la forma degli acheni è obovata, fortemente dorsoventralmente compressa e con ampie ali laterali; all'apice sono presenti 5 - 6 scaglie (un pseudo pappo); il pericarpo ha dei canali resinosi.

Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).[9][10]
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta. Inoltre per merito del pappo (se presente) il vento può trasportare i semi anche a distanza di alcuni chilometri (disseminazione anemocora).

Distribuzione e habitat

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Le specie di questa voce sono distribuite nella Provincia del Capo (Africa meridionale).[3]

La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[16], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[17] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[18]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][12][11]

Il gruppo di questa voce è descritto nella tribù Anthemideae, una delle 21 tribù della sottofamiglia Asteroideae). In base alle ultime ricerche nella tribù sono stati individuati (provvisoriamente) 4 principali lignaggi (o cladi): "Southern hemisphere grade", "Asian-southern African grade", "Eurasian grade" e "Mediterranean clade". Il genere Adenoglossa (insieme alla sottotribù Athanasiinae) è incluso nel clade Southern hemisphere grade.[13].

La sottotribù Athanasiinae è caratterizzata dalle seguenti proprietà: il ricettacolo, piatto (o da emisferico a conico), è provvisto, oppure no, di pagliette; Il tessuto endoteciale è quasi sempre polarizzato; l'indumento è formato da peli basifissi (o anche mediafissi); il numero cromosomico di base è x = 8.

Da un punto di vista filogenetico il genere Adenoglossa occupa nella sotttoribù Athanasiinae una posizione incerta, più "vicina" a generi di altre sottotribù.[13]

I caratteri distintivi della specie sono:[11]

  • il portamento di queste piante è erbaceo;
  • gli acheni si presentano dorsoventralmente piatti;
  • gli acheni sono ampiamente alati e le ali possiedono dei condotti resinosi.

In precedenti trattazioni il genere di questa voce è descritto nel "Pentzia Group".[11]

Sono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[3]

  • Chrysanthemum decurrens Hutch.
  1. ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. ^ Nesom 2020.
  3. ^ a b c World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 16 maggio 2024.
  4. ^ David Gledhill 2008, p. 36.
  5. ^ David Gledhill 2008, p. 180.
  6. ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 16 maggio 2024.
  7. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 16 maggio 2024.
  8. ^ Pignatti 1982, vol.3 pag.1.
  9. ^ a b Strasburger 2007, pag. 860.
  10. ^ a b Judd 2007, pag.517.
  11. ^ a b c d Kadereit & Jeffrey 2007, pag. 354.
  12. ^ a b Funk & Susanna, pag. 642.
  13. ^ a b c Oberprieler et al. 2022.
  14. ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  15. ^ Musmarra 1996.
  16. ^ Judd 2007, pag. 520.
  17. ^ Strasburger 2007, pag. 858.
  18. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 aprile 2021.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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