Utente:Noce09/Fritz Thiel

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Fritz Thiel (Polkowice, 17 agosto 1916Berlino, 13 maggio 1943) è stato un ingegnere tedesco e combattente della resistenza contro il regime nazista nell'Orchestra Rossa[1]. Thiel e sua moglie Hannelore furono noti soprattutto per aver stampato gli adesivi utilizzando un kit di timbri di gomma per bambini, usati per protestare contro la mostra "Il paradiso sovietico" (in tedesco Das Sowjet-Paradies), tenutasi a Berlino nel maggio 1942[2] e organizzata dal regime tedesco per giustificare la guerra contro l'Unione Sovietica. Il gruppo trovò l'esposizione tanto grave quanto orribile; una fotografia esposta mostrava una giovane donna e i suoi figli impiccati l'uno accanto all'altro. Thiel fu giustiziato per la sua attività nella resistenza.

Nacque a Polkwitz, in Slesia. Dopo aver frequentato la scuola a Bonn, iniziò l'apprendistato come panettiere, ma in seguito passò alla carriera di orologiaio. Nel 1932 si iscrisse alla Lega della Gioventù Comunista di Germania (KJVD).[1] Non sono note le sue successive attività come membro del Partito Comunista di Germania.

Nel 1935, si arruolò volontario nella Luftwaffe e nel 1936 fu inviato a Berlino per l'addestramento come operatore radio. Poiché faceva parte del gruppo giovanile comunista, nel 1936 fu arrestato dalla Gestapo sospettato di alto tradimento, ma fu rilasciato per mancanza di prove.[3][4] Nel 1939 fu nuovamente arruolato e impiegato come operatore radio in Polonia. Nel 1940 fu rilasciato dalla Wehrmacht su richiesta del suo datore di lavoro Zeiss-Ikon-Werke.

Dal 1937 iniziò a frequentare la Heil'schen Abendschule Abendgymnasium a Berlino, dove si preparò con successo per l'Abitur.[5] In questa scuola conobbe Hannelore Hoffmann.[6] In seguito fu docente ospite di economia all'Università di Berlino. All'Abendgymnasium strinse amicizia con i compagni Friedrich Rehmer, Otto Gollnow, Ursula Goetze ed Eva Rittmeister.[4] Sotto la guida del marito di Eva Rittmeister, John Rittmeister, gli studenti divennero a loro volta oppositori di Hitler.[7]

Nel gennaio 1942, Thiel sposò la fidanzata incinta Hannelore Hoffmann e il 24 maggio 1942 nacque il figlio Alexander. All'epoca Hannelore Thiel aveva diciassette anni. Partecipò occasionalmente alle attività della resistenza.[8]

Nel gennaio 1942 entrò in contatto con il gruppo antifascista di Harro Schulze-Boysen[9] che in seguito l'Abwehr avrebbe chiamato Orchestra Rossa. Thiel partecipò alla produzione e alla distribuzione dell'opuscolo programmatico Die Sorge um Deutschlands Zukunft geht durch das Volk,[10] sostenne Hans Coppi nei suoi tentativi di riparare radio difettose e di imparare la radio, ricevette e distribuì volantini e scritti.

La mostra "Il paradiso sovietico"

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Nel maggio 1942, Joseph Goebbels organizzò a Lustgarten una mostra di propaganda nazista intitolata "Il paradiso sovietico"[11], con lo scopo esplicito di giustificare l'invasione dell'Unione Sovietica al popolo tedesco.[12] Schulze-Boysen e i membri del gruppo organizzarono un'azione di protesta contro la mostra di propaganda. Thiel e sua moglie Hannelore stamparono gli adesivi utilizzando un kit di timbri di gomma per bambini.[2] Durante la notte del 17 maggio 1942, nel corso di una campagna avviata da John Graudenz Schulze-Boysen, Maria Terwiel, Thiel[13] e altre diciannove persone, attraversarono cinque quartieri berlinesi per incollare gli adesivi sui manifesti originali della mostra.[14] Sua moglie, incinta, partecipò alla preparazione ma non li attaccò lei stessa, il che le risparmiò la pena di morte.[15]

In seguito all'ondata di arresti iniziata dopo l'incarcerazione di Schulze-Boysen, anche la coppia fu arrestata il 16 settembre 1942.[16] Hannelore Thiel festeggiò il suo 18° compleanno in prigione. Durante la detenzione, Thiel fu sottoposto a gravi torture psicologiche e fisiche (tra l'altro, fu esposto per giorni a radiazioni ultraviolette). Le sue dichiarazioni incriminarono pesantemente i suoi amici, in particolare Ursula Goetze, Werner Krauss e John Rittmeister. In seguito tentò di togliersi la vita per questo motivo.

Il 18 gennaio 1943, Thiel fu condannato a morte per "preparazione di alto tradimento" e "per aver favorito il nemico" dal Reichskriegsgericht.[15] Fu giustiziato nella prigione di Plötzensee il 13 maggio 1943.[17] Sua moglie Hannelore fu condannata a sei anni di prigione durante lo stesso processo.[15] Suo figlio nacque in prigione e morì in un istituto per bambini.[6]

  1. ^ a b Blank, Mader, p. 255
  2. ^ a b Nelson, p. 255
  3. ^ Brysac, p. 239
  4. ^ a b Person - Gedenkstätte Plötzensee, su www.gedenkstaette-ploetzensee.de. URL consultato il 22 settembre 2024.
  5. ^ (DE) Günter Wehner, Hans-Joachim Fieber, Klaus Keim e Michele Barricelli, Widerstand in Berlin gegen das NS-Regime 1933 bis 1945: Verzeichnisse / Autor Hans-Joachim Fieber. Unter Mitarb. von Günter Wehner. Bd. 10, Trafo-Verlag, 2002, p. 163, ISBN 978-3-89626-350-6. URL consultato l'8 aprile 2021.
  6. ^ a b Hoss, Schönfeld, p. 246
  7. ^ John Rittmeister, su Gedenkstätte Deutscher Widerstand, German Resistance Memorial Center. URL consultato il 12 aprile 2021.
  8. ^ Wörmann, p. 169
  9. ^ Ohler, p. 140
  10. ^ Die Sorge um Deutschlands Zukunft geht durch das Volk (PDF), su Die Gedenkstätte Deutscher Widerstand, Memorial of the German Resistance, 6 marzo 1942. URL consultato il 1º aprile 2021.
  11. ^ Nelson, p. 254
  12. ^ Brysac, p. 300
  13. ^ Corina L. Petrescu, Against All Odds: Models of Subversive Spaces in National Socialist Germany, Peter Lang, 2010, p. 198, ISBN 978-3-03911-845-8. URL consultato il 1º aprile 2021.
  14. ^ Mrowietz, Christian, Ockenga, Imke, Jurkatis, Lena Christine, Chahrour, Mohamed Chaker e Zalitatsch, Nora Lina, Kapitel 2: Die Rote Kapelle, in Ingo Juchler (a cura di), Mildred Harnack und die Rote Kapelle in Berlin, Universitätsverlag Potsdam, 25 ottobre 2017, p. 62, ISBN 978-3-86956-407-4.
  15. ^ a b c Wörmann, p. 170
  16. ^ Ohler, p. 200
  17. ^ German Resistance Memorial Center - Biographie, su www.gdw-berlin.de. URL consultato il 22 settembre 2024.