Ingrid di Svezia
Ingrid di Svezia | |
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Ingrid di Svezia fotografata nel 1954 | |
Regina consorte di Danimarca | |
In carica | 20 aprile 1947 – 14 gennaio 1972 |
Predecessore | Alessandrina di Meclemburgo-Schwerin |
Successore | Henri de Laborde de Monpezat (come principe consorte) |
Nome completo | svedese: Ingrid Victoria Sofia Louise Margareta italiano: Ingrid Vittoria Sofia Luisa Margherita |
Nascita | Stoccolma, 28 marzo 1910 |
Morte | Palazzo di Fredensborg, 7 novembre 2000 |
Sepoltura | Cattedrale di Roskilde |
Dinastia | Bernadotte |
Padre | Gustavo VI Adolfo di Svezia |
Madre | Margherita di Connaught |
Consorte di | Federico IX di Danimarca |
Figli | Margherita II Benedetta Anna Maria |
Religione | Luteranesimo |
Ingrid di Svezia (Ingrid Victoria Sofia Louise Margareta[1]; Stoccolma, 28 marzo 1910 – Fredensborg, 7 novembre 2000) è stata regina di Danimarca dal 1947 al 1972, come consorte di re Federico IX di Danimarca (1899-1972)[1].
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Ingrid era la terza figlia del principe ereditario e futuro re di Svezia re Gustavo VI Adolfo e della sua prima moglie, la principessa Margherita di Sassonia-Coburgo-Gotha[1].
I suoi nonni paterni erano Gustavo V di Svezia e Vittoria di Baden, quelli materni il principe Arturo di Sassonia-Coburgo-Gotha e la principessa Luisa Margherita di Prussia. Ingrid era pronipote della regina Vittoria e anche del kaiser Guglielmo I di Germania.
Fu battezzata nella Cappella Reale a Stoccolma, il 5 maggio 1910. I suoi padrini furono i suoi nonni paterni, la bisnonna regina Sofia di Svezia (nonna paterna di suo padre), il duca e la duchessa di Connaught e Strathearn (suoi nonni materni), la granduchessa Luisa di Baden (nonna materna del padre), l'imperatrice Alessandra Fëdorovna di Russia (cugina paterna di sua madre), la principessa Alice, contessa di Athlone (cugina paterna di sua madre), Giorgio V del Regno Unito (primo cugino paterno di sua madre), il principe Adalberto di Prussia (suo secondo cugino materno), la granduchessa di Baden e la duchessa di Dalarna[2].
La famiglia viveva in appartamenti nel palazzo reale di Stoccolma, in una villa a Ulriksdal, vicino alla capitale, e in una residenza estiva, il Palazzo di Sofiero in Scania[3]. La principessa Margherita creò una scuola per Ingrid con una piccola cerchia di bambine nobili svedesi. Anche a Ingrid venne impartita una certa istruzione domestica come parte della sua educazione. Da bambina cucinava nel suo cottage modello nei giardini del palazzo e lavava persino i piatti dopo i pasti. L'abilità di una ragazza nel cucinare, cucire e gestire una casa era considerata importante ai tempi anche per i reali[4]. Nel 1920, quando Ingrid aveva solo dieci anni, sua madre morì dopo essersi sottoposta a un intervento di mastoide all'ottavo mese della sua sesta gravidanza[5][6][7]. Dopo la morte della madre, Ingrid trascorse diversi mesi di ogni anno nel Regno Unito da suo nonno[6]. Gli osservatori hanno suggerito che la forte autodisciplina di Ingrid è stata modellata come effetto della morte di sua madre[7]. Suo padre si risposò con Luisa Mountbatten tre anni dopo. Luisa era una cugina di secondo grado di Ingrid. Da questa unione nacque una bambina, però già morta. Ingrid si sentì tradita da suo padre quando si risposò e non fu gentile con la principessa Luisa, ma acquisì una comprensione più matura molti anni dopo[8].
Ricevette un'ottima educazione che comprendeva storia, storia dell'arte, scienze politiche e le lingue. La sua conoscenza dell'arte e della cultura fu ampliata da lunghi soggiorni a Parigi e Roma. Insieme a suo padre, alla matrigna e al fratello, il principe Bertil, Ingrid intraprese un viaggio di cinque mesi attraverso il Medio Oriente (1934-1935)[6]. Si interessò anche allo sport, in particolare l'equitazione, lo sci e il tennis.
Oltre ad avere una reputazione di giovane donna alla moda, Ingrid era conosciuta come piuttosto attraente. Era alta, aveva capelli castano chiaro, occhi nocciola e un sorriso caloroso. Gli americani l'hanno descritta dopo la sua visita negli Stati Uniti nel 1939 come "alta e molto snella", con una "bocca ben modellata e denti squisiti"[4].
Matrimonio
[modifica | modifica wikitesto]La questione del matrimonio di Ingrid era un argomento scottante di conversazione negli anni '20. Era vista da alcuni come una possibile moglie per l'erede al trono britannico, il principe Edoardo, che era suo cugino di secondo grado[9]. Nel 1928, Ingrid incontrò il principe di Galles a Londra. Questo progetto però non venne portato a termine[10].
Il 15 marzo 1935 si fidanzò con Federico, principe ereditario di Danimarca e Islanda. Come discendenti di Oscar I di Svezia, erano cugini di terzo grado. Si sposarono nella cattedrale di Stoccolma il 24 maggio 1935[1]. Il suo matrimonio fu uno dei più grandi eventi mediatici in Svezia e ricevette così tanta attenzione che i media furono criticati per questo.
Dal loro matrimonio nacquero tre figlie:[1]
- Margherita (16 aprile 1940), futura regina di Danimarca con il nome di Margherita II; sposò nel 1967 il conte francese Henri de Laborde de Monpezat, a cui fu dato il titolo di Sua Altezza Reale Principe Henrik di Danimarca;
- Benedetta (22 aprile 1944); sposò nel 1968 il principe Riccardo II di Sayn-Wittgenstein-Berleburg;
- Anna Maria (30 agosto 1946), futura regina di Grecia come consorte di re Costantino II di Grecia.
Principessa ereditaria
[modifica | modifica wikitesto]Mentre era principessa ereditaria, era la protettrice ufficiale delle Girl Guides (1936), dopo aver affrontato e superato le stesse prove a cui erano stati assegnati tutti i candidati. Nel 1940, prima dell'occupazione, era a capo della Danske Kvinders Beredskab (La società danese per lo sforzo bellico delle donne)[11]. Durante l'occupazione tedesca della Danimarca, Ingrid, con il suo personale, influenzò la casa reale danese e la sua condotta in relazione alle forze di occupazione e ottenne una grande popolarità come simbolo di resistenza silenziosa e pubblico morale patriottico. Mostrava solidarietà verso la popolazione danese e la si vedeva spesso in bicicletta o con la carrozzina per le strade di Copenaghen durante la guerra. La sua aperta sfida alle forze di occupazione fece preoccupare suo nonno, re Gustavo di Svezia, che nel 1941 le mandò un invito ad essere più discreta "per il bene della dinastia" e per la sua sicurezza, ma lei reagì con rabbia e rifiutò di obbedire, mentre ebbe il sostegno del marito, che condivideva le sue opinioni. Una dimostrazione di sfida mostrata da Ingrid era il posizionamento delle bandiere di Danimarca, Svezia e Regno Unito al Palazzo di Amalienborg.
Regina consorte
[modifica | modifica wikitesto]Dopo l'ascesa al trono del marito, il 20 aprile 1947, divenne la regina consorte di Danimarca. Come tale, riformò le tradizioni della vita di corte danese, abolì molte usanze antiquate a corte e creò un'atmosfera più rilassata ai ricevimenti ufficiali. Era interessata al giardinaggio e all'arte e rinnovò il Palazzo di Gråsten in base alle sue ricerche storiche sull'aspetto originale del palazzo.
Regina madre
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1972 Federico IX morì e Ingrid rimase vedova all'età di 61 anni. La sua figlia maggiore divenne la nuova regina e Ingrid assunse la posizione di matriarca della famiglia. In quello stesso anno, dopo aver giurato di rispettare la costituzione danese, fu nominata Rigsforstander (reggente) e rappresentante del monarca ogni volta che sua figlia (e in seguito i suoi nipoti) fossero stati assenti, un compito che eseguì in molte occasioni.
Era patrona di una lunga serie di organizzazioni sociali, posizioni che, una dopo l'altra, alla fine lasciò alla principessa Benedetta nel corso degli anni. Fondò inoltre le organizzazioni Kong Frederik e Dronning Ingrids fondate su humanitære og kulturelle formål, Ingridfondet per South Jutland, Det kgl. Grønlandsfond e Dronning Ingrids Romerske Fond til støtte af kulturelle og videnskabelige formål. Fu descritta come doverosa, ben preparata ed energica.
Morte
[modifica | modifica wikitesto]La regina Ingrid morì il 7 novembre 2000 circondata dalla sua famiglia. Migliaia di persone si radunarono fuori dal Palazzo di Amalienborg dopo che la sua morte venne annunciata; migliaia di fiori e candele accese furono lasciati davanti al palazzo e inni furono cantati in suo onore[12]. I suoi funerali si svolsero il 14 novembre 2000 e fu sepolta accanto al marito all'esterno della cattedrale di Roskilde, città nei pressi di Copenaghen. Al funerale parteciparono molte teste coronate d'Europa e altri capi di Stato.
Ascendenza
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze svedesi
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze danesi
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze straniere
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze dinastiche di ex Case regnanti
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e Darryl Lundy, Genealogia della principessa Ingrid di Svezia, su thepeerage.com, thePeerage.com, 10 maggio 2003. URL consultato il 23 settembre 2009.
- ^ Roger Lundgren, Ingrid, Prinsesse af Sverige, Dronning af Danmark, People's Press, 2010. Retrieved 15 August 2013.
- ^ Queen Ingrid of Denmark, in Daily Telegraph, 8 novembre 2000.
- ^ a b Emily McMahon, Wedding of King Frederik IX of Denmark and Princess Ingrid of Sweden, su Unofficial Royalty. URL consultato il 29 settembre 2018.
- ^ Margaret of Connaught, Crown Princess of Sweden, su unofficialroyalty.com, Unofficial Royalty. URL consultato il 29 settembre 2018.
- ^ a b c Queen Ingrid of Denmark, su unofficialroyalty.com, Unofficial Royalty. URL consultato il 29 settembre 2018.
- ^ a b Ingrid, Queen Mother of Denmark, in The Guardian. URL consultato il 28 settembre 2018.
- ^ Roger Lundgren quoting close royal family members in Ingrid – prinsessa av Sverige, drottning av Danmark ISBN 978-91-85183-81-4 pp. 17-20
- ^ Historical documents - Department of Foreign Affairs and Trade, su info.dfat.gov.au. URL consultato il 15 settembre 2015.
- ^ Historical documents - Department of Foreign Affairs and Trade, su info.dfat.gov.au. URL consultato il 15 settembre 2015.
- ^ Börge Outze & Aage Svendstorp (in Swedish): 5 år i bojor. Danmark under ockupationen 1940–1945 (5 years in chains. Denmark during the occupation) Aktiebolaget boktryck (1945) Hälsingborg
- ^ Danish Queen Mother dies, BBC, 7 novembre 2000. URL consultato il 22 agosto 2013.
- ^ Immagine
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q Immagine
- ^ Immagine (JPG), su taracohen.com. URL consultato il 21 dicembre 2014 (archiviato dall'url originale il 9 agosto 2014).
- ^ Immagine
- ^ Immagine
- ^ Immagine, su theroyalforums.com. URL consultato il 21 dicembre 2014 (archiviato dall'url originale il 24 aprile 2023).
- ^ Immagine
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- ^ Immagine, su billedbladet.dk. URL consultato il 21 dicembre 2014 (archiviato dall'url originale il 7 giugno 2015).
- ^ Immagine
- ^ Immagine (JPG), su playle.com. URL consultato il 21 dicembre 2014 (archiviato dall'url originale il 13 dicembre 2014).
- ^ Immagine
- ^ Immagini, su angelfire.com. URL consultato il 21 dicembre 2014 (archiviato dall'url originale il 23 ottobre 2015).
- ^ Immagini
- ^ Immagine
- ^ (DE) Reply to a parliamentary question (PDF), su parlament.gv.at, p. 134. URL consultato l'8 ottobre 2012.
- ^ Immagini
- ^ Immagine
- ^ Immagine
- ^ Persepolis
- ^ Immagine Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive.
- ^ Badraie Archiviato il 5 marzo 2016 in Internet Archive.
- ^ Badraie Archiviato il 14 ottobre 2014 in Internet Archive.
- ^ Immagine
- ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
- ^ Bollettino Ufficiale di Stato
Altri progetti
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Collegamenti esterni
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Controllo di autorità | VIAF (EN) 264589926 · ISNI (EN) 0000 0000 7868 3041 · BAV 495/201239 · LCCN (EN) n80056906 · GND (DE) 123576814 · BNF (FR) cb15800858r (data) |
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