Eleonora Brown
Eleonora Brown (Napoli, 22 agosto 1948) è un'attrice italiana.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Figlia di padre statunitense e madre italiana[1], nel 1959, a soli undici anni, viene scelta da Vittorio De Sica per interpretare la parte di Rosetta (la figlia di Cesira, interpretata da Sophia Loren che per questa interpretazione vincerà il premio Oscar) nel film La ciociara, tratto dal romanzo di Alberto Moravia: la Brown si mette in luce per la recitazione intensa in scene anche drammatiche come quella dello stupro da parte dei soldati, in cui si evidenzia la bravura di De Sica nel dirigere gli attori, come ha raccontato la stessa Brown:
«Ricordo che De Sica per farmi avere quel famoso sguardo, posizionò dietro la cinepresa un bastone con attaccato un foglio di carta bianca ed al centro un puntino nero che io dovevo fissare mentre lui lentamente spostava il bastone. Ma forse l'episodio più intenso avvenne durante la scena finale in cui mi si dice che Michele (interpretato da Jean Paul Belmondo), il giovanotto a cui volevo bene, è morto. Dovevo piangere e De Sica arrivò a dirmi che i miei erano morti in America in un incidente d'auto. Piansi a dirotto, dovettero interrompere il lavoro, non riuscivo a girare. Continuammo solo dopo che mi fu giurato che non era vero[2].»
Continua la carriera con De Sica, che ha apprezzato le doti della giovane attrice e che nel 1961 la richiama per Il giudizio universale, in cui - pur continuando gli studi - recita nella parte di Giovanna. Nel 1964 interpreta il melodramma Amore mio di Raffaello Matarazzo; continua poi la carriera con altri registi, tra cui sono da ricordare Dino Risi e Tony Richardson (nel suo Il marinaio del Gibilterra del 1967 recita con lo pseudonimo Eleanor Brown).
Nel 1967 interpreta il musicarello Cuore matto... matto da legare di Mario Amendola, in cui interpreta Carla, la bella ragazza di cui si innamora Tony, recitando al fianco di Little Tony e Ferruccio Amendola; in questo periodo le riviste di gossip si occupano di lei per un presunto flirt con il cantante di Tivoli. L'anno successivo recita in due spaghetti western, Sentenza di morte (con Tomas Milian) di Mario Lanfranchi e 15 forche per un assassino di Nunzio Malasomma.
Dopo il giallo Nude... si muore (1968) di Antonio Margheriti, in cui interpreta Lucille, si ritira dall'attività cinematografica, dedicandosi agli studi universitari (si laureerà nel 1982 alla Università John Cabot, un istituto universitario privato americano con sede a Roma), e alla famiglia; nel decennio successivo tornerà al cinema come doppiatrice.
Nel 2014 partecipa al film documentario Protagonisti per sempre di Mimmo Verdesca, film vincitore nel 2015 del Giffoni Film Festival come Miglior documentario, in cui, per la prima volta dopo anni di lontananza dalle scene, accetta di raccontare le esperienze e le scelte che hanno caratterizzato la sua carriera di giovanissima e popolare attrice.[3]
Filmografia
[modifica | modifica wikitesto]- La ciociara, regia di Vittorio De Sica (1960)
- Il giudizio universale, regia di Vittorio De Sica (1961)
- Amore mio, regia di Raffaello Matarazzo (1964)
- La battaglia dei Mods, regia di Francesco Montemurro (1966)
- Il tigre, regia di Dino Risi (1967)
- Cuore matto... matto da legare, regia di Mario Amendola (1967)
- Il marinaio del Gibilterra, regia di Tony Richardson (1967)
- 15 forche per un assassino, regia di Nunzio Malasomma (1967)
- Sentenza di morte, regia di Mario Lanfranchi (1968)
- Nude... si muore, regia di Antonio Margheriti (1968)
- Protagonisti per sempre, regia di Mimmo Verdesca (2014)
- Un amore così grande, regia di Cristian De Mattheis (2018)
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Locarno 67 – Eleonora Brown, ritorna la bambina di "La ciociara", su sentieriselvaggi.it, 15 agosto 2014. URL consultato il 3 marzo 2018.
- ^ Isa Grassano, "Avevo undici anni, per me era un gioco", in La Repubblica, 23 maggio 2007. URL consultato il 3 marzo 2018.
- ^ Chi è Eleonora Brown, bimba de La Ciociara di Sophia Loren, su ildigitale.it, 7 marzo 2023. URL consultato il 28 dicembre 2023.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Enrico Lancia e Roberto Poppi (a cura di), Le attrici: dal 1930 ai giorni nostri, Roma: Gremese Editore, 1999, p. 52.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Eleonora Brown
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Eleonora Brown, su MYmovies.it, Mo-Net Srl.
- (EN) Eleonora Brown, su IMDb, IMDb.com.
- (DE, EN) Eleonora Brown, su filmportal.de.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 37125468 · ISNI (EN) 0000 0003 7422 0578 · SBN RAVV089328 · LCCN (EN) no96052363 · GND (DE) 173060072 · BNE (ES) XX4940049 (data) · BNF (FR) cb14159551c (data) |
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