Coordinate: 42°28′09″N 13°33′57″E

Corno Grande

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Corno Grande
Il Corno Grande visto da Campo Imperatore
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione  Abruzzo
Provincia  Teramo
Altezza2 912 m s.l.m.
Prominenza2 472 m
Isolamento445,33 km
CatenaAppennini
Coordinate42°28′09″N 13°33′57″E
Altri nomi e significatiMonte Corno
Data prima ascensione1573
Autore/i prima ascensioneFrancesco De Marchi
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Italia
Corno Grande

Il Corno Grande (2912 m s.l.m.) è una montagna italiana. Si tratta della più elevata cima del massiccio del Gran Sasso nonché degli Appennini e sorge in Abruzzo nel territorio dei comuni di Pietracamela e Isola del Gran Sasso. Si tratta della più alta cima della penisola italiana (escluso, quindi, l'arco alpino) nonché la seconda cima d'Italia fuori dalle Alpi dopo l'Etna. Fu asceso per la prima volta nel 1573 da Francesco De Marchi.

Corno Grande da Campo Imperatore
Corno Grande da Campo Imperatore in tarda primavera
Corno Grande dal teramano

Di conformazione geomorfologica simile a quella dei gruppi alpini dolomitici, sia pur formato in buona parte da rocce calcaree, è composto da quattro vette o sottocime interamente comprese nella provincia di Teramo:

  • la vetta occidentale è la più elevata, risultando la cima più alta degli Appennini continentali (2912 m);
  • il Torrione Cambi è la meno elevata (2875 m);
  • la Vetta Centrale (2893 m);
  • la Vetta Orientale (2903 m).

La parete est della Vetta orientale (localmente conosciuta come "il Paretone[1]") è aspra, rocciosa e incombe con un dislivello di circa 2000 m sulle dolci colline teramane. Sul versante settentrionale, a una quota compresa tra i 2650 m e i 2850 m si estende il ghiacciaio del Calderone, il ghiacciaio più meridionale d'Europa. Sul versante meridionale a quota 2650 m circa è posto Bivacco Andrea Bafile, ai piedi del versante occidentale in zona Campo Pericoli è posto il Rifugio Garibaldi, mentre tra Corno Grande e Corno Piccolo nel Vallone delle Cornacchie è posto invece il Rifugio Carlo Franchetti.

Il 22 agosto 2006 nella parete nord-est (il paretone), a causa di normali processi erosivi, si è verificata una frana di grandi dimensioni (da 20 000 a 30000  di roccia si sono distaccati dal quarto pilastro), senza conseguenze sull'incolumità pubblica.

La vista dalla cima spazia a 360° su tutte le altre cime del Gran Sasso d'Italia, su gran parte dell'Italia centrale, il mar Adriatico e gli altri grandi massicci e gruppi appenninici (Terminillo, Monti Sibillini, Monti della Laga, Maiella, Velino-Sirente, Monti Marsicani).

Escursionismo e alpinismo

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Nel XVI secolo Francesco De Marchi notò con interesse il Gran Sasso e, come racconta nella sua "Cronaca", dopo trent'anni di attesa compì la prima scalata della cima, alla veneranda età di 69 anni.

Accompagnato dal milanese Cesare Schiafinato e da Diomede dell'Aquila, nell'agosto del 1573 De Marchi si recò ad Assergi («Sercio») alla ricerca di qualche montanaro che avesse potuto fargli da guida. Individuò un cacciatore di camosci, Francesco Di Domenico, che aveva già scalato la cima e che si aggregò volentieri. Volle reclutare anche due fratelli, Simone e Giovampietro Di Giulio, e «a preghi e premi» li convinse a fargli da portatori. Così, il 19 agosto 1573, con non poco sforzo, in cinque ore e un quarto, fu raggiunta la cima del Corno Grande (che lui chiamava il «Corno Monte»): «mirand'all'intorno, pareva che io fussi in aria».

Oltre che per diverse vie alpinistiche su roccia, neve o ghiaccio, la Vetta Occidentale si raggiunge tramite differenti percorsi di difficoltà via via crescente:

  • la via normale da sud, difficoltà EE/F, che parte da Campo Imperatore e risale il vasto brecciaio del versante nord-ovest;
  • la via da nord, difficoltà EE/F, che parte dal Rifugio Franchetti nel Vallone delle Cornacchie e che una volta superata la Sella dei due Corni e il Passo del Cannone si ricongiunge alla normale;
  • la Via della cresta-ovest, difficoltà F;
  • la Direttissima, difficoltà F, facile salita alpinistica che risale i canali e le placche sopra il Sassone. Per la salita è necessario il caschetto visto l'affollamento e la facilità di distacco e caduta di massi e pietre.

La Vetta Centrale e quella Orientale sono invece raggiungibili tramite numerose vie di roccia che risalgono il Paretone e le pareti sovrastanti il ghiacciaio del Calderone. Per quanto riguarda le vie ferrate sul Corno Grande, sono percorribili la via ferrata Ricci che sale alla Vetta Orientale, difficoltà EEA (casco, imbraco e set da ferrata), e il sentiero attrezzato che raggiunge il bivacco Andrea Bafile, difficoltà EEA. Esiste anche la via ferrata Brizio che serve a raggiungere il versante del Corno Piccolo da Campo Imperatore, passando sotto il Corno Grande (sempre difficoltà EEA).

Galleria d'immagini

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  1. ^ Settore il Paretone, su falesiaonline.it.

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