Compagnie des Messageries Aériennes
| Compagnie des Messageries Aériennes | |
|---|---|
 | |
| Stato |  Francia
|
| Fondazione | febbraio 1919 |
| Fondata da | |
| Chiusura | 1° gennaio 1923 (fusione con Grands Express Aériens) |
| Sede principale | Le Bourget |
| Settore | Trasporto |
| Prodotti | compagnia aerea |
| Compagnia aerea standard | |
| Primo volo | 18 aprile 1919 |
| Ultimo volo | 1° gennaio 1923 |
| Hub | Parigi-Le Bourget |
| Flotta | circa 40 |
| Destinazioni | 3 |
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La Compagnie des Messageries Aériennes è stata una compagnia aerea francese, operativa dal 1919 al 1923, anno in cui si è fusa con la Grands Express Aériens per formare l'Air Union.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La Compagnie des Messageries Aériennes fu fondata nel febbraio 1919 da Louis Charles Breguet, Louis Blériot, Louis Renault e René Caudron. La prima rotta commerciale, un servizio di posta e merci tra l'aeroporto di Parigi-Le Bourget e l'aeroporto di Lilla Lesquin venne inaugurata il 18 aprile 1919, utilizzando biplani Breguet Bre 14.
Nel mese di agosto dello stesso anno divenne operativo un servizio per Bruxelles.[1] Il 19 settembre 1919, la compagnia lanciò un servizio passeggeri internazionale tra l'aeroporto di Parigi-Le Bourget e l'aeroporto di Hounslow Heath di Londra, utilizzando sempre i Breguet 14. Il 1° gennaio 1923, la compagnia si fuse con la Grands Express Aériens dando origine all'Air Union.[2]
Incidenti
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- Il 23 giugno 1921, un Blériot-SPAD S.27 (registrato F-CMAY) della CMA, in viaggio da Croydon a Le Bourget, incontrò problemi tecnici e tentò un atterraggio di emergenza, probabilmente dirigendosi verso l'aeroporto di Bekesbourne, nel Kent. Tuttavia, si schiantò su una linea ferroviaria adiacente, colpendo prima i cavi del telegrafo che attutirono l'impatto. I due passeggeri rimasero illesi, mentre il pilota riportò lievi ferite, essendo rimasto incastrato sotto l'aereo. L'aeromobile fu radiato.[3]
- Il 3 giugno 1922, un Blériot-SPAD S.33 (registrato F-ACMH) della CMA, in rotta da Croydon a Le Bourget, si schiantò nella Manica al largo di Folkestone, causando la morte di tutti i passeggeri e del pilota.[4]
- Il 15 marzo 1923, un Farman F.60 Goliath (registrato F-AEIE) uscì di pista durante l'atterraggio a Croydon, scontrandosi con un edificio. L'aeromobile fu successivamente riparato e rimesso in servizio.[5]
- Il 3 dicembre 1923, un altro Farman F.60 Goliath (registrato F-AEIF), che potrebbe essere stato operato dalla CMA, si schiantò a Littlestone, nel Kent.[5]
Flotta
[modifica | modifica wikitesto]La flotta della Compagnie des Messageries Aériennes era così composta:
| Aereo | In servizio | Passeggeri | |
|---|---|---|---|
| Breguet Bre 14 | / | 2 | |
| Farman F.60 Goliath | 15 | 12 | |
| Blériot-SPAD S.27 | 10 | 2 | |
| Blériot-SPAD S.33 | 15 | 5 | |
| Totale | 40 | ||
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) World Aviation in 1919 - Part 1, su rafmuseum.org.uk, Royal Air Force Museum. URL consultato il 28 February 2011 (archiviato dall'url originale il 5 January 2011).
- ^ (EN) Sherwood, Tim, Coming in to Land: A Short History of Hounslow, Hanworth and Heston Aerodromes 1911–1946, 1999, ISBN 1-899144-30-7.
- ^ (EN) "MAIL CARRYING AEROPLANE FALLS ON RAILWAY., su Aviation Safety Network. URL consultato il 9 gennaio 2025.
- ^ (EN) Saturday 3 June 1922, su Aviation Safety Network. URL consultato il 9 gennaio 2025.}}
- ^ a b (EN) Compagnie des Messageries Aériennes (PDF) [collegamento interrotto], su ab-ix.co.uk. URL consultato il 9 gennaio 2025.}}
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Bluffield, Robert. 2009. Imperial Airways - The Birth of the British Airline Industry 1914–1940. Ian Allan ISBN 978-1-906537-07-4
- Sherwood, Tim, Coming in to Land: A Short History of Hounslow, Hanworth and Heston Aerodromes 1911–1946, 1999, ISBN 1-899144-30-7.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Le développement du transport aérien en Europe (1919-1932) (PDF), su hydroretro.net. URL consultato il 9 gennaio 2025.
- (EN) Immagini degli orari CMA - Compagnie des Messageries Aériennes, su timetableimages.com. URL consultato il 9 gennaio 2025.
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