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Bettye LaVette
Bettye LaVette | |
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Bettye LaVette nel 2016 | |
Nazionalità | Stati Uniti |
Genere | Blues Contemporary R&B |
Periodo di attività musicale | 1962 – in attività |
Etichetta | Atlantic Records, Calla Records, Silver Fox, Atco Records, Motown, Epic Records, Charly Records, Munich, Blues Express, ANTI- Records, Verve Records |
Album pubblicati | 11 |
Studio | 11 |
Sito ufficiale | |
Bettye LaVette, pseudonimo di Betty Jo Haskins (Muskegon, 29 gennaio 1946), è una cantante statunitense.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]LaVette è cresciuta a Detroit, dove è stata scoperta dal produttore musicale Johnnie Mae Matthews. Nel 1962, all'età di 16 anni, registra con Matthews My Man - He's A Lovin' Man, che diventa un successo in tutti gli Stati Uniti, venendo poi mandata in tournée con Clyde McPhatter, Ben E. King, Barbara Lynn, Otis Redding e James Brown. Dopo altri singoli, nel 1972 LaVette registra il suo primo album, intitolato Child of the Seventies, che però non viene pubblicato.
Nonostante il grande successo sul palcoscenico, il successo discografico le sfugge. Si esibisce a Broadway per diversi anni e va in tournée con Cab Calloway. Nel 2000 la carriera di Bettye LaVette ha conosciuto un'inaspettata rinascita quando il collezionista francese di soul Gilles Petard ha pubblicato le registrazioni originali di Child of the Seventies con il titolo Souvenirs.[1] A seguito di ciò, LaVette ottiene un nuovo contratto discografico e pubblica nuovi album, con un buon successo.[2][3]
Discografia
[modifica | modifica wikitesto]Album in studio
[modifica | modifica wikitesto]- 1980 – Tell Me a Lie
- 1992 – Not Gonna Happen Twice
- 2003 – A Woman Like Me
- 2005 – I've Got My Own Hell to Raise
- 2007 – The Scene of the Crime
- 2009 – A Change is Gonna Come Sessions
- 2010 – Interpretations: The British Rock Songbook
- 2012 – Thankful N' Thoughtful
- 2015 – Worthy
- 2018 – Things Have Changed
- 2020 – Blackbirds
- 2023 - LaVette!
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) After decades, Bettye LaVette is finally a legend and is coming to Roots Fest, su Arkansas Online, 21 agosto 2022. URL consultato il 20 luglio 2023.
- ^ (EN) Bettye LaVette, Eddie Boyd Among 2020 Blues Hall of Fame Inductees (EXCLUSIVE), su Variety, 10 dicembre 2019. URL consultato il 20 luglio 2023.
- ^ (EN) Bettye LaVette: The comeback queen who never went away, su Times Colonist, 19 giugno 2013. URL consultato il 20 luglio 2023.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Bettye LaVette
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su bettyelavette.com.
- (EN) Bettye LaVette, su AllMusic, All Media Network.
- (EN) Bettye LaVette, su Discogs, Zink Media.
- (EN) Bettye LaVette, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- (EN) Bettye LaVette, su IMDb, IMDb.com.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 80230562 · ISNI (EN) 0000 0000 7839 6800 · Europeana agent/base/80025 · LCCN (EN) n95001391 · GND (DE) 135507340 · BNF (FR) cb13968338t (data) |
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