Shōkō Asahara

Da Teknopedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Shōkō Asahara (麻原 彰晃?, Asahara Shōkō), pseudonimo di Chizuo Matsumoto (松本 智津夫?, Matsumoto Chizuo; Yatsushiro, 2 marzo 1955Tokyo, 6 luglio 2018[1]), è stato un criminale giapponese, uno dei fondatori del controverso nuovo movimento religioso giapponese Aum Shinrikyō.

Nel febbraio 2004 Asahara è stato riconosciuto colpevole di essere stato la mente organizzatrice e il mandante dell'attentato alla metropolitana di Tokyo del 1995 e di molti altri crimini, tra i quali l'assassinio nel 1989 dell'avvocato Tsutsumi Sakamoto, della moglie e del figlio di un anno, provocato dalle indagini che il legale stava effettuando sulla setta Aum Shinrikyō (rischiando di causarle grave danno economico così come era precedentemente successo alla Chiesa dell'unificazione)[2][3] ed è stato condannato a morte per impiccagione.[4] Il suo team legale fece ricorso contro la sentenza, ma l'appello fu rifiutato. La condanna di Asahara è stata eseguita nel 2018.

Asahara nacque in una grande famiglia di umili condizioni che si dedicava alla produzione di tatami nella Prefettura di Kumamoto[5]. Dalla nascita sviluppò un glaucoma infantile che gli fece perdere completamente la vista dall'occhio sinistro e lo rese parzialmente cieco anche dell'occhio destro sin dalla gioventù, motivo per cui frequentò una scuola apposita per ciechi.[5] Asahara a scuola divenne noto come un bullo perché picchiava spesso i compagni ed estorceva loro denaro.

Dopo il diploma nel 1977 si dedicò allo studio dell'agopuntura e della medicina tradizionale cinese, una carriera comune per i ciechi in Giappone.[6] L'anno successivo si sposò e divenne poi padre di 12 figli, il maggiore dei quali nacque nel 1978.[7] Nel 1981 Asahara venne condannato a 180.000 yen (900 dollari dell'epoca) di multa per aver lavorato come farmacista senza e per la vendita di droghe illegali.[8]

Asahara sviluppò così un interesse per la religione.[9] Si dedicò nel tempo libero allo studio di vari concetti religiosi, dall'astrologia cinese al taoismo.[10] Successivamente Asahara si dedicò alla pratica dell'esoterismo, allo yoga, alla meditazione, al buddismo esoterico e al cristianesimo esoterico.[11][12][13]

L'attività religiosa

[modifica | modifica wikitesto]

Una volta rientrato da un viaggio in Tibet, nel 1987 fondò l'Aum Shinrikyō ("verità suprema"), un movimento di stampo religioso. Il movimento, dopo qualche resistenza iniziale, venne infine riconosciuto ufficialmente dal governo giapponese, ottenendo così anche l'esenzione fiscale e la possibilità di accollarvi un movimento monastico di modo da poter accogliere degli adepti.[14]

La dottrina dell'Aum Shinrikyō era basata sulle scritture Vajrayana, sulla Bibbia e su altri testi religiosi. Nel 1992 Asahara pubblicò Dichiarandomi il Cristo, testo nel quale si autoproclamava il Cristo,[15] identificandosi con l'"Agnello di Dio".[16] La missione che egli stesso si proponeva era quella di prendere su di sé i peccati dell'umanità, pretendendo anche di poter estendere i propri poteri spirituali ai suoi seguaci.[17] Tendeva inoltre a vedere oscure cospirazioni ovunque, portate avanti ora dagli ebrei, ora dai massoni, ora dagli olandesi e persino dalla famiglia reale britannica oltre che ovviamente dalle altre religioni a lui rivali in Giappone.[18][19] Delineò anche una teoria dell'ultimo giorno che includeva lo scoppio della terza guerra mondiale che sarebbe poi culminata con lo scoppio dell'"Armageddon" nucleare come descritto nell'Apocalisse di Giovanni.[20]

Asahara stesso spesso si trovò ad invocare o a predicare la necessità di un Armageddon per la "salvezza dell'umanità". Questo fatto portò ad una serie di veri e propri attacchi terroristici spesso portati avanti in tutto il paese da seguaci di questa organizzazione.[21] A questo punto diverse persone iniziarono ad intravedere il fanatismo delle predicazioni dell'Aum Shinrikyo, pur ottenendo ad ogni modo ben poca attenzione da parte della stampa.[22]

Nel 1990 Shōkō Asahara si candidò alle elezioni parlamentari. A seguito delle investigazioni sull'attentato del marzo 1995, si scoprì che il gas nervino sarin era già stato utilizzato da appartenenti al gruppo in un attentato a Matsumoto nel giugno 1994, che aveva provocato sette morti.[14] Un articolo del New York Times del 1998 riferì che il gruppo tentò anche diversi attentati con armi biologiche, che però fallirono.[23] Dopo accurate indagini, Asahara venne infine arrestato e imprigionato.

Accuse, processo e morte

[modifica | modifica wikitesto]

Subito dopo il suo arresto, Shōkō Asahara venne accusato di 27 capi d'accusa e di omicidio in 13 casi separati. Secondo l'accusa fu proprio Asahara a dare l'ordine di perpetrare l'attacco alla metropolitana di Tokyo con l'intento di "rovesciare il governo e installarsi come imperatore del Giappone". Diversi anni dopo, la stessa accusa formulò anche l'ipotesi che gli attacchi fossero condotti in maniera apparentemente slegata da loro per allontanare l'attenzione della polizia dall'organizzazione dell'Aum. L'accusa inoltre riversò ad Asahara le colpe dell'Incidente di Matsumoto e dell'assassinio della famiglia Sakamoto. Secondo la difesa di Asahara, tali stragi avvennero senza che Asahara ne fosse a conoscenza, da parte di un gruppo di estremisti che dicevano di professarsi come membri dell'associazione, ma che con essa nulla avevano a che vedere.

Il processo, definito "il processo del secolo" dai media giapponesi, portò anche alle dimissioni di Asahara dalla sua carica di presidente dell'Aum Shinrikyō per impedire che l'organizzazione venisse forzosamente sciolta dal governo. Nel corso dei processi, diversi discepoli testimoniarono contro lo stesso Asahara, ed egli venne ritenuto direttamente responsabile di 13 dei 17 capi d'accusa finali. Il 27 febbraio 2004 venne condannato a morte per impiccagione.[24] La difesa si appellò alla sentenza di Asahara richiedendo per lui il riconoscimento dell'insanità mentale, richiedendo esami psichiatrici. Nel corso di questi esami, Asahara non proferì mai parola, sebbene fosse stato rilevato essere in grado di comunicare perfettamente coi suoi carcerieri e da qui si dedusse che Asahara stesse mantenendo il silenzio per sua precisa volontà.[25]

Dopo una serie di dibattiti, nel giugno del 2012 l'esecuzione di Asahara venne rimandata ulteriormente a causa dell'arresto di altri membri fuggitivi dell'Aum Shinrikyō.[26] Asahara venne giustiziato per impiccagione il 6 luglio 2018 nel carcere di Tokyo all'età di 63 anni, 23 anni dopo i crimini della metropolitana di Tokyo, assieme ad altri sei membri del suo culto.[27] I parenti delle vittime si sono detti soddisfatti del verdetto finale e dell'esecuzione.[28]

Nella cultura di massa

[modifica | modifica wikitesto]
  • Shōkō Asahara è citato nel testo della canzone Robert Fuzzo, tratta dall'album The Jewels, della band sperimentale tedesca Einstürzende Neubauten.
  • Asahara appare anche sullo sfondo del saggio/inchiesta Underground di Haruki Murakami.
  • Anche gli Elio e le Storie Tese lo citano nella canzone T.V.U.M.D.B., nel verso ...Olfa il gas nervino del santone... (il verbo olfare, proveniente dal gergo giovanile, significa inspirare, annusare). Il brano è pubblicato nell'album Eat the Phikis, uscito nel 1996, l'anno successivo all'attentato.
  • Compare inoltre in una tavola del manga Sesame Street di Izumi Matsumoto.
  • Shoko Asahara è anche il titolo di una canzone degli Acid Folk Alleanza contenuta nell’album Nomade psichico uscito nel 1996.
  1. ^ (EN) Tokyo Sarin attack: Aum Shinrikyo cult leaders executed, su bbc.co.uk. URL consultato il 9 luglio 2018.
  2. ^ (EN) Reiji Yoshida e Sakura Murakami, Aum Shinrikyo guru Shoko Asahara and six other cult members hanged for mass murders, in The Japan Times, 6 luglio 2018. URL consultato il 18 luglio 2019.
  3. ^ (EN) Judgements handled down by court in Japan, su www1k.mesh.ne.jp (archiviato dall'url originale il 21 settembre 2013).
  4. ^ A morte il guru del gas nervino, su ricerca.repubblica.it, repubblica.it, 28 febbraio 2004, p. 19. URL consultato il 29 marzo 2015.
  5. ^ a b Stephen E. Atkins, Encyclopedia of Modern Worldwide Extremists and Extremist Groups, Greenwood Publishing Group, 2004, p. 27, ISBN 978-0-313-32485-7.
  6. ^ Subhuti Dharmananda, Japanese Acupuncture: Blind Acupuncturists, Insertion Tubes, Abdominal Diagnosis, and the Benten Goddess, su itmonline.org, Institute for Traditional Medicine. URL consultato il 23 luglio 2009.
  7. ^ (EN) Calvin Sims, Hard Legacy for Japan Sect Leader's Family. URL consultato il 6 luglio 2018.
  8. ^ Boris Drozdek e John P. Wilson, Voices of Trauma: Treating Psychological Trauma Across Cultures, Springer Science, 2007, p. 61, ISBN 978-0-387-69794-9.
  9. ^ Daniel Alfred Métraux, Aum Shinrikyo and Japanese youth, University Press of America, 1999, p. 11, ISBN 978-0-7618-1417-7.
  10. ^ James R. Lewis e Jesper Aagaard Petersen, Controversial New Religions, Oxford University Press, 2005, p. 165, ISBN 978-0-19-515683-6.
  11. ^ (EN) Nicholas D. Kristof With Sheryl Wudunn, A Guru's Journey -- A special report.; The Seer Among the Blind: Japanese Sect Leader's Rise. URL consultato il 6 luglio 2018.
  12. ^ (EN) Shoko Asahara, su Biography. URL consultato il 6 luglio 2018 (archiviato dall'url originale il 6 luglio 2018).
  13. ^ (EN) Shoko Asahara: From poor upbringing to cult leader, in The Japan Times Online, 6 luglio 2018, ISSN 0447-5763 (WC · ACNP). URL consultato il 6 luglio 2018 (archiviato dall'url originale il 6 luglio 2018).
  14. ^ a b Il gas nervino la loro arma preferita, su archiviostorico.corriere.it, corriere.it, 22 giugno 1995, p. 8. URL consultato il 29 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2016).
  15. ^ Robert L. Snow, Deadly Cults: The Crimes of True Believers, Greenwood Publishing Group, 2003, p. 17, ISBN 978-0-275-98052-8.
  16. ^ Christopher Hugh Partridge, The Re-Enchantment of the West: Alternative Spiritualities, Sacralization, Popular Culture, and Occulture, Continuum International Publishing Group, 2006, p. 300, ISBN 978-0-567-04133-3.
  17. ^ Lee Griffith, The War on Terrorism and the Terror of God, William B. Eerdmans Publishing Company, 2004, p. 164, ISBN 978-0-8028-2860-6.
  18. ^ (EN) Founder, six members of cult behind deadly 1995 Tokyo subway gas attack executed in Japan, in NBC News. URL consultato il 6 luglio 2018.
  19. ^ Arthur Goldwag, Cults, Conspiracies, and Secret Societies: The Straight Scoop on Freemasons, the Illuminati, Skull and Bones, Black Helicopters, the New World Order, and Many, Many More, Random House, 2009, p. 15, ISBN 978-0-307-39067-7.
  20. ^ Robert Jay Lifton, Destroying the World to Save It: Aum Shinrikyo, Apocalyptic Violence, and the New Global Terrorism, New York, Macmillan, 1º agosto 2000, ISBN 978-0-8050-6511-4.
  21. ^ Senate Government Affairs Permanent Subcommittee on Investigations, III. Background of the Cult, in Global Proliferation of Weapons of Mass Destruction: A Case Study on the Aum Shinrikyo, 31 ottobre 1995.
  22. ^ (JA) Huffpost Society, What is the "universality"? we should have learned from Aum Shinrikyo case after 20 years, in The Huffington Post, 12 maggio 2015.
  23. ^ (EN) Sowing Death: A special report.; How Japan Germ Terror Alerted World, su nytimes.com, 26 maggio 1998. URL consultato il 29 marzo 2015.
  24. ^ James Griffiths and Yoko Wakatsuki, CNN, Shoko Asahara: Japan doomsday cult leader executed 23 years after Tokyo sarin attack, in CNN. URL consultato il 6 luglio 2018.
  25. ^ (EN) Julian Ryall, Japan rejects clemency appeal of last Aum Shinrikyo cult member, 21 novembre 2011, ISSN 0307-1235 (WC · ACNP). URL consultato il 6 luglio 2018.
  26. ^ (EN) Alex Johnson, Founder, six members of cult behind deadly 1995 Tokyo subway gas attack executed in Japan, in NBC, 6 luglio 2018. URL consultato il 18 luglio 2019.
  27. ^ Japan Executes Cult Leader Behind Deadly 1995 Subway Attack, su nytimes.com.
  28. ^ (EN) Japan's doomsday cult leader behind gas attack is executed, in ABC News, 6 luglio 2018. URL consultato il 26 novembre 2018.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN84032261 · ISNI (EN0000 0003 7249 9974 · LCCN (ENn88062479 · GND (DE119317621 · BNF (FRcb149784462 (data) · J9U (ENHE987007440181805171 · NDL (ENJA00169601
  Portale Biografie: accedi alle voci di Teknopedia che trattano di biografie