Nanchang Q-5

Da Teknopedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Nanchang Q-5
un Nanchang Q-5 in livrea bianca della cinese Zhongguo Renmin Jiefangjun Kongjun
Descrizione
Tipoaereo da attacco al suolo
Equipaggio1
CostruttoreCina (bandiera) NAMC
Data primo volo4 luglio 1965
Utilizzatore principaleCina (bandiera) Zhongguo Renmin Jiefangjun Kongjun
Altri utilizzatoriPakistan (bandiera) Pakistani Fida'iyye
Corea del Nord (bandiera) Chosŏn Inmin Kun Konggun
Bangladesh (bandiera) Bangladesh Biman Bahini
Sviluppato dalMikoyan-Gurevich MiG-19
Dimensioni e pesi
Lunghezza15,65 m (sonda compresa)
Apertura alare9,68 m
Freccia alare57° 30'
Altezza4,33 m
Superficie alare27,95
Peso a vuoto6 375 kg
Peso max al decollo11 830 kg
Propulsione
Motore2 turbogetti Senjang WP-6
Spinta31,87 kN (3 250 kg) con postcombustore, ciascuno
Prestazioni
Velocità maxMach 1,12 (1 190 km/h, 642 kt) a 11 000 m
Velocità di salita6 180 m/min (a 5 000 m)
Autonomiacirca 2 000 km (a vuoto, con rifornimento max)
Raggio di azione400 km (con massimo carico bellico)
Tangenza16 000 m
Armamento
Cannoni2 Type 23-2K da 23 mm
Bombefino a 2 000 kg
Piloni10
Notedati riferiti alla versione Q-5IA

i dati sono estratti da The Encyclopedia of Modern Warplanes[1] integrati dove indicato

voci di aerei militari presenti su Teknopedia

Il Nanchang Q-5 (nome in codice NATO Fantan[2]) è un aereo da attacco al suolo bimotore a getto ad ala media sviluppato nella Repubblica Popolare Cinese negli anni cinquanta e prodotto dagli anni settanta in poi. Il suo impiego principale è il Close Air Support.

Derivato dal Mikoyan-Gurevich MiG-19, costruito su licenza in Cina, è ancora oggi, nelle sue versioni più recenti, in servizio operativo, impiegato principalmente dalla Zhongguo Renmin Jiefangjun Kongjun, l'aeronautica militare cinese, e da un ristretto numero di forze aeree dell'area asiatica.

La fabbrica di Nanchang produsse il Mikoyan-Gurevich MiG-19 su licenza sin dalla sua introduzione sul mercato. Mentre la fabbrica di Shenyang cessò la produzione di J-6 molto presto, quella di Nanchang iniziò la costruzione di un derivato del MiG-19, il Q-5 appunto.[3]

I lavori cominciarono nei primi anni sessanta. Il MiG-19 / J-6 era l'aeroplano più avanzato che la Cina era in grado di costruire in quel tempo e così sembrava una base di partenza ragionevole per un aereo d'attacco al suolo. Il primo prototipo compì il suo primo volo il 5 giugno del 1965. La produzione fu ritardata dalla rivoluzione culturale, ma negli anni '70 l'aereo era prodotto su larga scala, esportato in Albania, Bangladesh, Egitto, Iran, Iraq, Corea del Nord, Pakistan, Somalia, Tanzania, Vietnam e Zambia come A-5. Prese parte ai combattimenti nella guerra indo-pachistana del 1971 e durante la guerra tra Iran e Iraq negli anni ottanta.[3]

Il Q-5 usava la coda ed il carrello dello J-6, ma aveva un muso totalmente riprogettato, con un radome a punta e prese d'aria laterali. Il cono del radome doveva ospitare un radar, ma esso non fu mai installato. La fusoliera era il 25% più larga di quella di un normale J-6. Anche le ali erano nuove e l'armamento consisteva in un cannone da 23 mm su ciascuna radice alare, un passo indietro rispetto allo J-6.[3]

La cronologia delle varianti del Q-5 rimane confusa, ma la produzione iniziale aveva un comparto interno per due bombe da 250 o 500 kg e ci sono voci che questo servisse per caricare armi nucleari. Inoltre le prime macchine avevano tre piloni per semiala più due piloni ventrali. L'armamento consisteva di bombe tradizionale, bombe a grappolo, razziere e missili aria-aria a ricerca di calore.[3]

La produzione iniziale si evolse nel Q-5I nei primi anni ottanta. Il comparto interno fu rimpiazzato da un serbatoio di combustibile e vennero aggiunti due piloni sotto il ventre, dietro agli originali, arrivando ad un totale di dieci. Il Q-5I aveva anche un seggiolino eiettabile a razzo, motori aggiornati, un parafreno simile a quello dello J-6 alla base della deriva ed un certo numero di migliorie strutturali. Anche la marina cinese ebbe il Q-5I, il quale poteva caricare due siluri od un missile antinave C-801, simile allo Exocet francese. Fonti cinesi affermano che anche l'avionica sia stata aggiornata con un radar, HUD, un calcolatore di tiro, un telemetro laser e la possibilità di usare bombe a guida laser.[3]

Il Q-5I fu seguito nella metà degli anni ottanta dal Q-5IA, con altri due piloni alari, più esterni, quattro missili aria-aria, un sistema di rifornimento aggiornato e nuova avionica. Fu chiamato anche A-5C o A-5III per l'esportazione. Ci fu anche un Q-5II, praticamente un Q-5IA con un sistema di contromisure elettroniche migliorato.[3]

Il carico esterno di un Q-5 era solo per 2 000 kg, mentre il raggio d'azione era limitato senza serbatoi esterni. Oltretutto, l'avionica era molto semplice rispetto a quella occidentale ed anche i motori cinesi richiedevano più spesso revisioni. In compenso il Q-5 era molto economico, molto robusto e dolce da pilotare a bassa quota, cose molto importanti per un aereo d'attacco al suolo. Il Pakistan apprezzò molto questo mezzo e come per lo J-6, lo modificò per adottare il seggiolino Martin Baker Mk.10 zero-zero (impiego anche a velocità zero e quota zero) ed i Sidewinder.[3]

Verso la fine degli anni ottanta, i cinesi svilupparono due nuove versioni. La prima, il Q-5M, fu in collaborazione con l'Aeritalia italiana e montava un sistema di attacco navale simile a quello adottato dal caccia d'attacco leggero Aeritalia-AerMacchi-EMBRAER AMX. Il secondo, il Q-5K, fu costruito in collaborazione con la Thomson-CSF francese e montava un telemetro laser, un abitacolo aggiornato ed anche questa versione aveva un sistema di attacco navale. L'idea era quella di valutare entrambe le versioni e sceglierne una per la produzione di serie. Ma a seguito del massacro di piazza Tiananmen nel 1989, fu imposto un embargo alle armi e questa fu la fine della storia. Non è chiaro se il Q-5 sia ancora in produzione, ma certamente è ancora in servizio.[3]

(lista parziale)

Q-5I
prima versione realizzata
Q-5I
Q-5IA
Birmania (bandiera) Birmania
24 A-5C Fantan-A consegnati, 21 in servizio all'aprile 2018.[4][5]
Cina (bandiera) Cina
500 esemplari consegnati, 118 in servizio al maggio 2018.[6]
Sudan (bandiera) Sudan
16 A-5A in servizio al luglio 2019.[7]

Ex Utilizzatori

[modifica | modifica wikitesto]
Bangladesh (bandiera) Bangladesh
16 A-5 IIIA in servizio dal 1991 al 2016.[8]
Corea del Nord (bandiera) Corea del Nord
40 Q-5IA consegnati, tutti ritirati al dicembre 2016.[9]
Pakistan (bandiera) Pakistan
Ritirati a marzo 2011.[10]
  1. ^ Nanchang Q-5 'Fantan' in The Encyclopedia of Modern Warplanes.
  2. ^ (EN) Andreas Parsch e Andreas Gehrs-Pahl, Chinese Military Aircraft Designations, su Designation-Systems.net, http://www.designation-systems.net, 2 luglio 2008. URL consultato il 25 giugno 2010.
  3. ^ a b c d e f g h Nanchang Q-5 "Fantan" in AirVectors.
  4. ^ "Myanmar. Ordine per sei Su-30" - "Aeronautica & Difesa" N. 377 - 03/2018 pag. 76
  5. ^ "Le forze aeree del mondo. Birmania" - "Aeronautica & Difesa" N. 362 - 12/2016 pag. 68
  6. ^ "Le forze aeree del mondo. Cina" - "Aeronautica & Difesa" N. 379 - 05/2018 pag. 70
  7. ^ "LES AÉRONEFS DE L’AL QUWWAT AL-JAWWIYA AS-SUDANIYA EN 2019 ET EN IMAGES", su avionslegendaires.net, 12 luglio 2019, URL consultato il 12 luglio 2019.
  8. ^ "L'Aeronautica del Bangladesh" - "Rivista italiana difesa" N. 2 - 02/2021 pp. 58-65
  9. ^ "L'aeronautica della Corea del Nord" - "Aeronautica & Difesa" N. 362 - 12/2016 pag. 42-47
  10. ^ "A-5C FANTAN DECOMMISSIONED", su historyofpia.com, 19 marzo 2011, URL consultato il 13 ottobre 2016.
  • (EN) Guston, Bill. The Encyclopedia of Modern Warplanes. Blitz Editions (1995). ISBN 1-85605-290-7

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]