Monte Zuccaro
Monte Zuccaro | |
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Vista da sud | |
Stato | Italia |
Regione | Liguria, Piemonte |
Provincia | Genova, Alessandria |
Altezza | 767 m s.l.m. |
Prominenza | 166 m |
Catena | Appennino ligure |
Coordinate | 44°38′25.98″N 8°53′12.53″E |
Altri nomi e significati | Monte Zucchero[1] |
Mappa di localizzazione | |
Il monte Zuccaro (un tempo anche chiamato monte Zucchero[1]) è una montagna dell'Appennino Ligure che raggiunge i 767 m s.l.m..
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Il monte Zuccaro fa parte del Gruppo del Monte Figne ("Sottogruppo del Porale"). Si trova sullo spartiacque tra i bacini della Scrivia e del Lemme.[2] Il crinale intervallivo continua a nord con la Rocca Crovaglia (594 m) e verso sud-est con i monti Brignone e Porale. Poco ad est della cima si trova il Colle del Prete (634 m), aperto sul crinale tra due vallette laterali tributarie dello Scrivia e che lo separa dal monte Lusci (645 m).[2]
La prominenza topografica del monte Zuccaro è di 166 metri,[3] ma il panorama dalla sua cima è piuttosto ridotto a causa della vegetazione arborea presente. Amministrativamente si trova sul confine tra Piemonte e Liguria e, in particolare, tra i comuni di Arquata Scrivia (AL) e Isola del Cantone (GE). Non lontano dalla cima, sul lato ligure, si trova il piccolo centro abitato di Borlasca.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il monte fu la sede di un controverso episodio della Resistenza. Durante la Seconda guerra mondiale nei pressi delle cima della montagna era presente un posto di avvistamento aereo presidiato da nove militi della RSI. La neocostituita III Brigata Garibaldi Liguria[4] il 12 gennaio 1944[5] attaccò il presidio e gli addetti all'installazione vennero catturati e portati in una baita a un paio d'ore di cammino dal monte. Qui furono processati da un "tribunale partigiano"[6] e, anche visto il loro rifiuto di passare con i partigiani[7], vennero passati per le armi e seppelliti in una fossa comune[1]. Uno di loro riuscì però a fuggire[6] e, raggiunta Borlasca, riferì della strage. Le milizie fasciste nei giorni successivi misero un atto un vasto rastrellamento bruciando vari edifici, in particolare gli essiccatoi per castagne, e arrestarono alcuni civili.[1] In seguito tale esecuzione sommaria venne giudicata una crudeltà inutile.[7] Altre fonti rilevano invece che azioni di questo tipo erano utili per sostenere il morale dei giovani partigiani e sottrarre armi ai fascisti.[8]
A partire dal 2012 l'area del monte Zuccaro è stata interessata dai lavori di scavo della galleria principale del terzo valico,[9] che hanno reso necessaria una revisione della rete di distribuzione idrica della zona.[10]
Geologia
[modifica | modifica wikitesto]Il rilievo è costituito di conglomerati a grossi elementi[11] (o puddinga)[12] ed è contiguo a zone a serpentiniti e a marne argillose.[11] L'area attorno al monte è ricca di sorgenti, in parte interessate dai lavori di scavo del terzo valico.[10]
Ambiente
[modifica | modifica wikitesto]La zona attorno al monte è oggi caratterizzata da prevalenti boschi di latifoglie. Nella zona tra il monte Zuccaro e il monte Porale, a partire dal 2017, sono stati segnalati esemplari di lupo, presumibilmente appartenenti ad un branco che si è insediato nell'area attirato dall'abbondanza di ungulati selvatici.[13]
Accesso alla vetta
[modifica | modifica wikitesto]La cima del monte Zuccaro è facilmente raggiungibile a piedi seguendo un sentiero non segnalato che parte dal Colle del Prete, a sua volta raggiungibile da Borlasca o da Arquata Scrivia seguendo l'itinerario del Sentiero europeo E1.[14] La cima è anche la meta di due itinerari che la collegano con Carrosio e con Voltaggio, a suo tempo segnalati dalla FIE ma oggi in stato di abbandono.[15]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d Antonio Ravera, Testimonianza di Ravera Antonio (PDF), su isral.it, ISRAL. URL consultato il 6 maggio 2024.
- ^ a b IGM, carta 1:25.000.
- ^ (EN) Monte Zuccaro, su peakery.com. URL consultato il 4 maggio 2024.
- ^ Storia eccidio, su benedicta.org, Associazione Memoria della Benedicta. URL consultato il 4 maggio 2024.
- ^ 209483 - Lapide in ricordo dell’eccidio di Monte Zuccaro a Borlasca – Isola del Cantone (GE), su pietredellamemoria.it, Anmig. URL consultato il 5 maggio 2024.
- ^ a b Pierpaolo Rivello, Quale giustizia per le vittime dei crimini nazisti? L'eccidio della Benedicta e la strage del Turchino tra Storia e Diritto, Giappichelli, 2016, p. 114, ISBN 9788892161870. URL consultato il 6 maggio 2024.
- ^ a b Giampaolo Pansa, I tre inverni della paura, Rizzoli, 2010, ISBN 9788858601433. URL consultato il 6 maggio 2024.
- ^ Daniele Borioli e Roberto Botta, L’evento, su isral.it, ISRAL “Carlo Gilardenghi”. URL consultato il 6 maggio 2024.
- ^ Redazione, Terzo valico, l’impatto dei cantieri sul territorio, in Il Piccolo, 16 marzo 2012. URL consultato il 4 maggio 2024.
- ^ a b “Il tunnel avanza e rischia di inaridire le fonti di Sottovalle”, in La Stampa, 11 dicembre 2017. URL consultato il 4 maggio 2024.
- ^ a b AA.VV., Annali della Società degli ingegneri e degli architetti italiani, Parte 1, Atti della società, Societa degli ingegneri e degli architetti italiani, 1912, p. 307, ISBN non esistente. URL consultato il 4 maggio 2024.
- ^ Luigi Vittorio Bertarelli, Piemonte, Lombardia, Canton Ticino, Touring club italiano, 1914, p. 652, ISBN non esistente. URL consultato il 4 maggio 2024.
- ^ Giampero Carbone, Un terzo branco di lupi individuato in provincia, in La Stampa, 4 ottobre 2017. URL consultato il 6 maggio 2024.
- ^ CAI-TCI, Appennino ligure e tosco-emiliano, "Gruppo del Monte Figne", pagg. 88-89.
- ^ Andrea Ferrando, Arquata Scrivia – Sottovalle – Colle del Prete – Case Tuè – Monte Alpe, su appenninista.it, L'Appenninista, 10 giugno 2014. URL consultato il 20 aprile 2024.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Marco Salvo e Daniele Canossini, Appennino ligure e tosco-emiliano, collana Guida dei Monti d'Italia, CAI - Touring, 2005, ISBN 9788836527755.
- Cartografia
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sul Monte Zuccaro