Indice
Matilde di Ringelheim
Matilde di Ringelheim | |
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Immagine di Matilde assieme al marito Enrico nella Chronica sancti Pantaleonis | |
Regina consorte dei Franchi Orientali | |
In carica | 919 – 936 |
Predecessore | Cunegonda |
Successore | Eadgyth |
Duchessa consorte di Sassonia | |
In carica | 919 – 936 |
Predecessore | Edvige di Babenberg |
Successore | Eadgyth |
Nascita | Enger, 895 circa |
Morte | Quedlinburg, 14 marzo 968 |
Dinastia | Immedingi |
Padre | Teodorico di Ringelheim |
Madre | Rinilde di Frisia |
Consorte | Enrico I l'Uccellatore |
Figli | Ottone Gerberga Edvige Enrico Bruno |
Religione | Cattolica |
Santa Matilde di Ringelheim | |
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Domanda di matrimonio fra il Duca Enrico I e Matilde di Ringelheim, anno 909 (dipinto storico del 1896) | |
Regina | |
Nascita | c.895 |
Morte | 14 marzo 968 |
Venerata da | Chiesa cattolica e Chiesa Evangelica |
Ricorrenza | 14 marzo |
Attributi | Corona, globo, scettro, borsa di denaro, modellino di chiesa |
Patrona di | ricamatrici |
Matilde di Ringelheim (Enger, 895 circa – Quedlinburg, 14 marzo 968), fu la moglie di Enrico I l'Uccellatore e quindi duchessa consorte di Sassonia e poi regina dei Franchi Orientali. Madre dell'imperatore Ottone il Grande, dopo essere rimasta vedova divenne monaca nell'abbazia di Quedlinburg, da lei fondata; è venerata come santa dalle Chiese cattolica ed evangelica che ne celebrano la memoria il 14 marzo.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Figlia del conte sassone di Vestfalia Teodorico di Ringelheim e di sua moglie Rinilde di Frisia[1], faceva dunque parte della dinastia degli Immedingi («proveniente dalla tribù di Widukindo»)[1][2]. Nacque attorno all'895 a Enger, in Vestfalia: la sua educazione venne affidata alla nonna, la badessa Matilde I, che la crebbe presso il suo monastero di Herford. il monastero aveva come abate laico Ottone l'Illustre, il quale scoprì Matilde.
Rimase nell'abbazia fino al 909, quando i genitori la diedero in moglie al trentatreenne Enrico l'Uccellatore, figlio del duca di Sassonia Ottone l'Illustre, che la sposò quando lei aveva tredici anni a Wallhausen, aumentando la propria presenza e potere in Vestfalia[2]. Egli ripudiò conseguentemente la precedente moglie Hatheburga di Merseburgo, anch'ella suora prima di sposarsi e madre di Tankmaro. Enrico succedette al padre come duca di Sassonia nel 912 e nel 919, alla morte di Corrado I di Franconia, venne eletto re dei Franchi Orientali.
Dal loro matrimonio nacquero cinque figli, tre maschi e due femmine:
- Ottone I di Sassonia, re dei Franchi Orientali dal 936, re degli Italici dal 951 e imperatore dei Romani dal 961;
- Gerberga, moglie di Luigi IV Oltremare, re dei Franchi Occidentali;
- Edvige, moglie di Ugo il Grande, conte di Parigi, e madre di Ugo I, fondatore della dinastia Capetingia;
- Enrico I, duca di Baviera;
- Bruno I il Grande, arcivescovo di Colonia e duca di Lotaringia.
Durante il regno del marito si occupò delle opere di carità: fece erigere numerosi ospedali ed i monasteri di Quedlinburg, Pöhlde, Nordhausen, Grone (presso Gottinga) e Duderstadt[3]. Ella era rivale della nuora Edith[4]. Alla morte di Enrico (936) sostenne invano per la successione il figlio minore Enrico, secondo il principio bizantino, che all'epoca andava diffondendosi in Europa occidentale, del porfirogenito, in quanto Enrico era nato dopo l'assunzione al trono del padre, al contrario di Ottone[4][5]; dopo l'elezione a re dei Franchi Orientali di Ottone e la successiva ribellione del fratello, favorì la riconciliazione tra i due figli.
Resse il regno dei Franchi Orientali nel 962, durante l'assenza di Ottone, in Italia per ricevere la corona imperiale: in seguito si ritirò nel monastero di Nordhausen e si trasferì poco dopo in quello di Quedlinburg, dove si spense nel 968 e venne sepolta.
Venne proclamata santa per acclamazione subito dopo la morte.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Tietmaro, Libro I, 9, in Cronaca di Tietmaro, collana Fonti tradotte per la storia dell'Alto Medioevo, traduzione di Matteo Taddei, Pisa University Press, p. 38, ISBN 978-8833390857.
- ^ a b Carla del Zotto, Rosvita. La poetessa degli imperatori sassoni, Milano, Jaca Book, p. 27, ISBN 978-88-16-43522-3.
- ^ Per la dote di Matilde e la sua funzione della Hausordnung enriciana vedi Giovanni Isabella, Il dotario della regine Matilde di Sassonia e i conflitti con i figli Ottone ed Enrico, in Nuove frontiere per la Storia di genere, vol. II, a cura di Laura Guidi e Maria Rosaria Pelizzari, Università degli Studi di Salerno, Salerno 2013, pp. 119-126, ISBN 978-88-6844-000-8; per un'ottica più generale sulle doti di Matilde, Edith e Adelaide si veda Giovanni Isabella, Matilde Edgith e Adelaide: scontro generazionali e dotari delle regine in Germania Archiviato il 6 agosto 2021 in Internet Archive., in Reti Medievali Rivista, a cura di Tiziana Lazzari, 13, 2 (2012), Firenze University Press.
- ^ a b Carla del Zotto, Rosvita. La poetessa degli imperatori sassoni, Milano, Jaca Book, p. 100, ISBN 978-88-16-43522-3.
- ^ Carla del Zotto, Rosvita. La poetessa degli imperatori sassoni, Milano, Jaca Book, pp. 100-101, nota 29, ISBN 978-88-16-43522-3.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Vita Mahtildis reginae, in Monumenta Germaniae Scriptores, IV, 283-302
- Acta Sanctorum, Marzo, II, 351-65.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Matilde di Ringelheim
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Matilde (regina di Germania, santa), su sapere.it, De Agostini.
- (EN) Matilde di Ringelheim, in Catholic Encyclopedia, Robert Appleton Company.
- Matilde di Ringelheim, su Santi, beati e testimoni, santiebeati.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 25406578 · ISNI (EN) 0000 0000 8342 3930 · CERL cnp00404347 · LCCN (EN) nr95040633 · GND (DE) 119162547 · BNF (FR) cb135069591 (data) · J9U (EN, HE) 987007524727205171 |
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