Ismay Andrews

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Ismay Andrews (28 febbraio 1895New York, ...) è stata un'insegnante, attrice e ballerina statunitense. Fu una delle prime maestre di danza africana negli Stati Uniti, la cui carriera andò dal 1929 alla Seconda guerra mondiale.

Attrice teatrale

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La Andrews iniziò la sua carriera come attrice in rappresentazioni teatrali a New York City. Tra queste, una commedia musicale, Great Day, al Cosmopolitan Theatre nel 1929,[1] Ol 'Man Satan nel 1932 e l'operetta Africana nel 1934.[1] Appare anche in un film del 1932, The Black King.[2]

Contesto culturale

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Nei primi anni '30 la Andrews studiò danza sotto Asadata Dafora.[3] La gente negli Stati Uniti in quest'epoca considerava gli africani come selvaggi e animaleschi e Dafora faceva parte della consapevolezza della loro umanità e dell'apprezzamento della loro cultura.[4] Il nuovo interesse per la musica e la danza africana offrì una nuova identità nera positiva radicata in antiche tradizioni pre-coloniali. Questo movimento nell'arte e nella cultura era collegato al Rinascimento di Harlem e al movimento di Négritude.[5]

Insegnante di danza africana

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Dopo aver studiato con Dafora,[6] la Andrews iniziò a insegnare danza africana presso la Chiesa battista abissina ad Harlem nel 1934.[7][8] Questo la rende una delle prime insegnanti di danza africana negli Stati Uniti, insieme a Efiom Odok e Dafora.[9] Ha insegnato anche presso la Chiesa metodista episcopale africana di Zion, che a quel tempo era uno dei centri principali della cultura afroamericana a New York.[10] Tra i suoi studenti c'erano Chief Bey,[10] Pearl Primus,[11] Coleridge-Taylor Perkinson,[12][13][14][15] Alice Dinizulu[16] e Alexandreena Dixon.[17] Ismay Andrews non viaggiò mai in Africa, ma imparò le tradizioni africane attraverso la ricerca nelle biblioteche pubbliche.[18][10]

Gli anni 1940

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Negli anni '40 la Andrews si concentrò sulle danze dell'Africa orientale.[8] Fondò una compagnia di danza conosciuta come Swa-Hili Dancers che eseguiva le danze dell'Africa orientale ricostruite.[19][8] Si esibirono sul palco della Stage Door Canteen, nei cabaret e per l'USO (United Service Organizations), durante la seconda guerra mondiale.[20] La comunità afroamericana di Harlem sostenne con forza il lavoro culturale della Andrews nel corso della sua carriera.[10] Morì in povertà a New York City.[19]

  1. ^ a b Broadway League.
  2. ^ https://www.movieswatchfreeonline.com/free-movies/watch/the-black-king-1932/
  3. ^ Heard, pp. 143-144, 2002.
  4. ^ Mundundu, p.37, 2005 citando Emery, p. 250 e Needham, p.233, 2002
  5. ^ Mundundu, p.37, 2005.
  6. ^ Heard.
  7. ^ Creque-Harris, pp. 48-49, 1991.
  8. ^ a b c Long, p. 53, 1989.
  9. ^ Cohen, pp. 13-14, 2002.
  10. ^ a b c d Heard, p. 144, 2002.
  11. ^ Heard1999, p. 181, 1999.
  12. ^ https://africlassical.blogspot.com/2013/06/coleridge-taylor-perkinson-african.html
  13. ^ https://africlassical.blogspot.com/2015/06/flutist-laurel-zucker-pianist-john.html
  14. ^ http://chevalierdesaintgeorges.homestead.com/Perkinson.html
  15. ^ https://johnmalveauxmusic2.blogspot.com/2013/06/coleridge-taylor-perkinson-african.html
  16. ^ Green, p. 99, 2008.
  17. ^ Copia archiviata, su chikuawali.org. URL consultato il 29 giugno 2018 (archiviato dall'url originale il 29 giugno 2018).
  18. ^ Cohen, p. 14, 2012.
  19. ^ a b Heard, p. 146, 2002.
  20. ^ Heard, p.144-145, 2002.

Ulteriori letture

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  • Dixon Gottschild, B. (1996). Digging the Africanist presence in American performance. Westport, CT: Greenwood Press
  • Garafola, L. (Ed). (1994). Of, by, and for the people: Dancing on the left in the 1930s. Madison, WI: AR Editions, Inc
  • Lynne Fauley Emery, Black Dance from 1619 to Today, 2, Revised Edition, Hightston, NJ: Princeton Book Company, 1988.
  • Long, R. (1989). The Black tradition in American dance. New York: Rizzoli International Publications.
  • Malone, J. (1996). Steppin’ on the blues: The visible rhythms o f African American dance. Chicago: University of Illinois Press.
  • Maureen Needham, “Kykunkor, or the Witch Woman: An African Opera in America, a cura di Thomas F. DeFrantz, Dancing Many Drums: Excavations in African Dance, Madison, Wisconsin: The University of Wisconsin Press, 2002.
  • Prevots, N. (1998), Dance for export: Cultural diplomacy and the Cold War. Hanover, NH: University Press o f New England.
  • Sherrod, E.G. (1998). The dance griots: An examination of the dance pedagogy of Katherine Dunham and Black pioneering dancers in Chicago and New York City from 1931-1946. Dissertation Abstracts International, 463. (UMI No. 9826197)
  • https://www.harlemchamberplayers.org/pdfs/2016-2017-pdfs/A_Hug_for_Harlem_Concert_Program_4-27-2017.pdf[collegamento interrotto]
  • https://www.google.com/search?tbo=p&tbm=bks&q=Ismay+Andrews+dance
  • https://www.worldcat.org/title/joe-nash-black-dance-photograph-collection/oclc/81234360
  • https://www.nytimes.com/1972/10/22/archives/but-blacks-contend-issue-of-racism-is-overriding-blacks-in-school.html

Voci correlate

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