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Discussione:Arma dei Carabinieri/Archivio1
Le "critiche" inserite da Utente:Progettualita nell'articolo, oltre a suscitare dubbi sulla neutralità, sono in sostanza riferite a singoli appartenenti all'Arma, ancorché in qualche modo raggruppati, non all'istituzione. Tra l'altro alcune affermazioni sono gratuitamente irrispettose, perché se le critiche sono venute "in seguito del loro impiego in operazioni di ordine pubblico" , forse andavano rivolte a chi tale impiego ha stabilito, non certo all'Arma che - notoriamente - è usa "obbedir tacendo...". Non citiamo Pasolini, perché sarebbe superfluo, ma nemmeno dimentichiamolo del tutto.
Che poi, poco oltre, "L'estrema fedeltà agli ordini ricevuti" sia da annoverarsi fra le caratteristiche "contrarie al corretto inserimento dell'Arma all'interno delle strutture democratiche dello Stato", a me personalmente pare decisamente un'asserzione assai originale, soprattutto pensando all'ipotetico caso contrario, per il quale si vorrebbe che i Carabinieri, per esser bravi cittadini democratici, ignorassero gli ordini, oppure li osservassero pure, ma solo un poco, senza fedeltà, per non disturbare troppo la vita democratica...
Non sapendo come salvare qualcosa dal paragrafo, dal quale va anche rimosso l'altrettanto innovativo concetto che "l'appartenenza diretta all'esercito" sarebbe una "(caratteristica non comune per un corpo di polizia)", che già colliderebbe con l'esistenza non solo dei tanti corpi di polizia militare, ma anche dei tanti esempi in tutto analoghi alla Benemerita, sento purtroppo di doverlo togliere, in attesa che possa essere - se opportuno - riscritto. Si potrebbe eventualmente riscriverlo focalizzando con sobrietà ciò che dell'Arma come istituzione è stato davvero considerato discutibile, ma occorrerà un onesto serio sforzo di separazione fra le proprie idee ed i fatti. --Sn.txt 01:33, Giu 11, 2005 (CEST)
- Che dire... a me la pagina così com'è sembra poco neutrale. Peraltro nella wikipedia inglese la pagina analoga è stata temporaneamente considerata non neutrale perché (vedi relativa discussione) "it seems very laudative". L'Arma (come ogni istituzione) è composta da singoli individui. Ora, se si parla (giustamente) di Salvo D'Acquisto che è un singolo individuo, si può parlare anche di quello che si trova cercando su google carabinieri e P2 e cliccando "mi sento fortunato": [1]. Si trovano i nomi dei singoli individui (generali dell'Arma, secondo il sito) Vito Miceli, Giovambattista Palumbo, Pietro Musumeci, Giuseppe Siracusano, Giovanni Allavena, Franco Picchioni e Giulio Grassin, che figurano (sempre secondo il sito) nella lista degli aderenti alla loggia. In effetti questo c'entra poco con l'impiego dei Carabinieri in funzioni di ordine pubblico. Forse a tale scopo è più interessante [2]. Ma basta cercare un poco e si trovano parecchie cose. Non vanno prese per oro colato, per carità: ma non vanno nemmeno ignorate. Andrebbe trovato del tempo per leggerle criticamente e fare un sunto equilibrato. Veniamo alle altre "controcritiche": l'estrema fedeltà agli ordini ricevuti, ne converrai, è un problema se i suddetti sono in contrasto con la legge. Siccome nessuno può garantire che gli ordini impartiti da un superiore siano impartiti in osservanza della legge, l'obbedienza incondizionata è, a mio avviso, un rischio per la democrazia. Per ora io non scrivo niente, ma gradirei una risposta. Ciao Progettualita 00:51, Lug 29, 2005 (CEST)
- Scusa innanzitutto il ritardo, ero lontano dal computer da qualche giorno.
- Poco neutrale... probabilmente sì, qualcosa di quello che pensiamo inevitabilmente resta sempre, malgrado gli sforzi, ma questo non perché lo dicano su en.wiki, il cui articolo si sofferma puntigliosamente sulla presunta stupidità collettiva, e la ribadisce anche. Dove sia "laudative" l'articolo inglese, lo sa chi l'ha letto per tale.
- Credo che a suo tempo non ci fossero riferimenti a tale presunta stupidità, e insistere su di essa mi sembra, questo sì, offensivo oltre che inutile ai fini informativi che un'enciclopedia si pone.
- Circa i singoli componenti, la differenza fra D'Acquisto e gli altri è che il primo ha interpretato con suprema coerenza il suo dovere, e pertanto rappresenta "fino a dove può arrivare un carabiniere", quindi descrive uno dei punti estremi - certo non sperato, ma oggettivamente contrattuale - dell'attività professionale. È quindi giusto (IMHO) parlarne, D'Acquisto rappresenta - come ciascuno degli altri - tutti i caduti dell'Arma (e in ogni caso, i Carabinieri stessi lo portano a modello, dunque la citazione descrive come l'organizzazione si muova in relazione ad alcune tematiche e spiega una ragione dell'affetto popolare che, se con onestà vogliamo leggere anche in realtà diverse dalle nostre, mi parrebbe abbastanza diffuso e profondo). Gli altri, invece, hanno abbandonato le direttive ricevute, hanno violato nell'ordine il giuramento, (talvolta) il codice penale ed in ogni caso il... contratto di lavoro, dunque il loro operato - converrai - non rappresenta affatto l'Arma, ma solo l'azione di singoli "deviati" o direttamente "delinquenti".
- Ecco, questo, io credo, è il classico esempio di "teoria della mela marcia": simile al trattamento che hanno ricevuto i soldati americani in Iraq quando si sono diffuse le foto delle torture; si salva l'istituzione (l'Esercio o l'Arma), che diventa quasi un'idea platonica, avulsa dal suo contesto storico e sociale, impossibile da macchiare nel proprio onore di istituzione per quanto fango i pochi pazzi, o fanatici o sanguinari di turno possano gettarci sopra. Perchè, si dice, l'istituzione nasce "buona" e, per ipotesi, non può che mantenersi "buona" qualunque cosa le succeda attorno, o dentro. Ogni conferma empirica della sua bontà (come Salvo D'Acquisto) diviene un motivo di conferma della propria convinzione circa la bontà generale dell'istituzione; ogni evento che vada in senso contrario viene scartato perché - si suppone - è l'eccezione; questo è anche, se vogliamo, un esempio di fallacia metodologica. L'aggiunta di ipotesi ad hoc e la selezione arbitraria dei dati permettono di confermare qualunque teoria. Ora, in un enciclopedia ci deve essere posto anche per le teorie metodologicamente fallaci, non si discute: ma non solo per quelle. E si dà il caso che una fetta della popolazione creda (o, perlomeno, abbia creduto) che i problemi che stai escludendo come eccezioni siano invece punti di partenza per una critica _strutturale_. È la stessa fetta di popolazione che ritiene che la rottura tra lo stato fascista e quello repubblicano sia stata rottura per lo più formale, quando a livello sostanziale si è avuta continuità. Fatti come il cosiddetto "golpe dei forestali" e personaggi come Borghese depongono a favore di questa tesi. Senza comunque entrare nel merito della sua correttezza ritengo che questa fetta di persone vada rappresentata.
Ce ne sono anche nell'Arma, ma la circostanza mi pare intuitiva, non elegante da sottolineare e non necessaria all'articolo, perché il carabiniere ordinariamente non si iscrive alla P2 e ordinariamente non si raggruppa in orde di cacciatori di operai o di sterminatori di manifestanti. Si può essere più o meno colpiti dalla vicenda della "uno bianca", ma giustamente non la inseriamo nell'articolo sulla Polizia, non confondiamo cioé tre balordi e una donnetta con tutto un corpo di gente che fa un lavoro invidiato solo da qualcuno gasato di telefilm e fatto volentieri solo da chi risponde a certe chiamate etiche (che possono non esser condivise ma debbono essere rispettate, ecco perché ho parlato di irrispettosità).
- Per solo amor di precisione, assolutamente senza alcuna intenzione polemica, i nomi che hai citato sono nomi di ufficiali dei servizi, alcuni dei quali venivano sì dall'Arma, ma sono stati confusi in quel link con i vertici del Sid (mi pare fosse ancora quello il servizio). Da anonimo avevo anche aggiunto qualche dettaglio su alcuni di questi nell'articolo sulla P2, perché non erano gli ultimi arrivati, erano funzionari che per grado o mansioni assolvevano funzioni di livello diciamo critico. In ogni caso, non so se a quel bel club avrebbero ammesso anche un appuntato che compra il televisore a rate e la Fiat Uno usata, quindi anche in questo caso il fatto eclatante non raggiunge valore di relazione con l'istituzione, fatta più caratteristicamente di onesti appuntati che non di generali viscidi. Ciò che in argomento si potrebbe scrivere, invece (sempre IMHO - acronimo che va sempre di sottofondo), è che l'Arma, come l'Esercito, la Marina, l'Aviazione ed i ministeri più importanti, è stato oggetto di un tentativo di infiltrazione piduista, che mirava a... , avendo ottenuto l'iscrizione di numerosi (questo sì, lo erano) alti ufficiali. Sarebbe unmodo di guardare al caso con oggettività, menzionandolo nel contesto che davvero riguarda l'istituzione.
- (vedi sopra) quella che tu definiresti infiltrazione esterna altri potrebbero definire diversamente. Può esserci una certa dose di qualunquismo in questo, ma ripeto, c'è chi lo pensa.
- Sulle "controcritiche", mi è difficile distaccarmi dal mio punto di vista e spero di riuscire ad evitare il contrasto ideale, quindi non vorrei aprire dibattiti fuori luogo. Non spiegata, la frase rimossa aveva l'effetto che ho descritto in precedenza, ammetterai che era alquanto singolare. Sviluppato il concetto, necessariamente si deve entrare nel fumus delle valutazioni e delle congetture, a tutto rischio della neutralità, per poter stabilire se qualcosa ne va messo in articolo.
- L'Arma deve essere fedele perché è stata creata così (e lo è tuttora). Ci sono corpi meno legati alla fedeltà (in favore di altri valori non meno importanti), ma l'Arma è caratteristicamente fedele. L'uso che dell'Arma si può fare allora è rischioso solo quando il potere cada in mano a personaggi non cristallini (...), ma il sistema non può, costituzionalmente, ammettere che ciò accada, perché il presupposto di sistema è che la democrazia sappia sempre dare il potere alle persone giuste (che davvero sia così o meno, questo è proprio un altro paio di maniche).
- Ecco, non so chi l'ha detto, ma "il prezzo della liberà è l'eterna vigilanza": sullo Stato e sulle sue istituzioni, prima dopo e durante le elezioni. Così il sistema deve essere costruito in modo da resitere al tentativo dei "personaggi non cristallini" - che necessariamente sempre ci saranno - di deviarlo asservendolo ai propri scopi. Ciò che in mano a personaggi non cristallini è pericoloso, allora è pericoloso tout court. Sono certo che questa non è solo opinione mia.
Quindi non è l'Arma ad essere rischiosa, ma chi è chiamato a gestirla. Quando nel 43-44 Badoglio fece il premier facendo sparare sulla folla (100 manifestanti morti, in meno di un anno - citiamolo, anche questo campione), chi fu il responsabile, Badoglio o i poliziotti? Per Tambroni pare che non ci siano dubbi, altri premier invece sono guardati con maggior benevolenza; quanto c'entra l'ideologia in queste "differenze di valutazione", in questi "distinguo"? Sicuramente più dei carabinieri e dei celerini mandati sulla folla che, anche senza toni guareschiani, la sera in paese avrebbero magari bevuto insieme ai loro "avversari", ma di giorno avevano ricevuto ordini ed avevano svolto il loro lavoro che consisteva appunto di questo, di eseguir ordini.
- Formalmente dobbiamo assumere il presupposto della correttezza istituzionale generale, di tutti, Arma e governo, pragmaticamente dobbiamo invece temere che la democrazia non ci metta al riparo dal rischio di governanti non corretti e la storia purtroppo ce ne dà "begli" esempi. Se tutto funzionasse bene, insomma, l'Arma dovrebbe necessariamente essere fedele, perché opererebbe per il bene comune con la forza della legge democratica e salvaguarderebbe il (nostro) bene comune ad ogni costo, fedele a chi, con sperata correttezza, sapesse indicarle dove usare la sua lealtà. Se così non fosse, ..., ciascuno si guardi chi ha votato...
- Sono d'accordo che le laudi non sono l'obiettivo da perseguire e che se vi sono delle critiche, vanno riportate correttamente ed oggettivamente, magari non vi includerei argomenti sulla fedeltà che forse pendono più dal lato delle qualità tutto sommato positive.
- Una nota a margine: non sono affatto un tifoso dell'Arma, soffro ad esempio del suo carattere legnoso, talvolta borbonico, distante dalla quotidianità, affezionato a ritualità spesso fastidiose (ma non saprei né "se" né "come" renderlo in termini di critica). Eppure, chiamato a guardarla "scientificamente", mi trovo a riflettere che nessuno saprebbe immaginarla diversamente e forse mi scappa anche il sospetto che se dovesse succedere qualcosa di grave, nel senso che paventavi tu, forse la considererei un caposaldo di quelli che non crollano, proprio per la sua fedeltà (che poi è fedeltà al comandante generale - di nomina politica, però). Celebrato tutto ciò, mi tengo la bella multa che "fedelmente" mi hanno fatto qualche giorno fa, quindi apprezza che farne non chiamato il difensore d'ufficio non è stato né intenzionale, né divertente, né gratuito... ;-) Non mi piace il quadretto da Domenica del Corriere, ma non farei apposta un elenco di difetti, fra i quali non riconosco quelli proposti, tanto per il gusto di farlo. --Sn.txt 02:19, Ago 3, 2005 (CEST)
- Ecco, non piace nemmeno a me il quadretto da Domenica del Corriere. Sembra l'agiografia di un'istituzione, non l'equilibrato resoconto di uno studioso. Piuttosto che un paragrafo di critiche, che è dissonante con il resto proprio al livello dello stile e che sembra quindi un'appendice, buttata lì quasi per dispetto, io sarei per un restiling dell'intero articolo. Ma non ne ho le competenze. Che dire? Progettualita 00:16, Ago 4, 2005 (CEST)
Proposta
[modifica wikitesto]Io direi che sono da rivedere le parti seguenti:
Sezione Storia
- La storia dei Carabinieri è coronata di molti altri, purtroppo tragici, simili comportamenti altruistici, circostanza che ha garantito da sempre una grande popolarità all'Arma da parte della popolazione. Uno degli appellativi con il quale ci si riferisce all'Arma è La Benemerita.
[...]
- ciò nonostante, i Carabinieri rimarranno l'Arma per antonomasia, senza rivali nell'affetto popolare e nell'orgoglio nazionale.
Sezione Influenza sulla società
- Per tradizione i Carabinieri costituiscono un importante modello comportamentale all'interno della cultura italiana e godono di un grande rispetto formale, oltre che dell'affetto. Negli ultimi anni, i Carabinieri sono affettuosamente coinvolti come protagonisti di numerose barzellette, mentre un secolo fa, la prima apparizione in un romanzo dei carabinieri nel Pinocchio di Carlo Collodi aveva rappresentato in un certo qual modo uno scandalo (essendo la prima opera letteraria "leggera" in cui venissero rappresentati).
Sezione Storia Per renderle meno nNPOV, senza denigrane nessuno, le si potrebbe aggiustare in maniera meno elogiativa, e riportando alcuni casi in cui l'Arma è uscita un po' acciaccata, tipo le vicende del generale Delfino, l'affaire Placanica-Giuliani durante il G8 di Genova, i vari casi di caramba arrestati per spaccio ad esempio, o che impazziti hanno fatto una strage.
Propongo una bozza, delle mnodifiche, però credo che se ci si mette mani in più persone, sia meglio. Soprattutto per evitare di essere accusati di eversione sovversiva...
Bozza
[modifica wikitesto]Sezione Storia (palermo, 7.10.2004)
- Un carabiniere del nucleo scorte del capoluogo palermitano, addetto alla tutela di un magistrato del tribunale locale, è stato arrestato stamane con l'accusa di spaccio di stupefacenti.
Il carabiniere, un trentenne originario di Matera, è stato arrestato nell'ambito di una più vasta operazione antidroga che ha portato all'arresto anche di altre persone, accusate di gestire lo spaccio tra Palermo e alcuni paesi della provincia. Già trasferito nel carcere militare campano di S. Maria Capua a Vetere, l'uomo è accusato di avere spacciato hashish.
(vercelli, 3.4.2003)
- Uccide la moglie, il convivente della donna, la suocera e poi scappa col bambino di quattro anni. I carabinieri lo arrestano in un centro del Torinese, dopo una fuga disperata durata diverse ore.
L'uomo, Antonio Facini, 37 anni, di Settimo Torinese (Torino), ha ucciso con la pistola di ordinanza l'ex moglie Maria Pia Coschignano, 35 anni. Ha poi freddato l'attuale convivente della donna, Gianluigi Pigani, 38 anni, di Santhià (Vercelli) e la madre di lei, Pasqualina Ciottolo Coschignano, di 54 anni.
Il tutto ricordando che le istituzioni sono una cosa, i singoli un'altra.
Per la sezione Influenza sulla società, credo che basti citare le barzellette sui carabinieri, per aggiungere un tocco di critica senza andare sul pesante. Una cosa tipo
- Per tradizione i Carabinieri si ritengono un importante modello comportamentale all'interno della cultura italiana e godono di un grande rispetto formale da parte di tutte le istituzioni. Un secolo fa, la prima apparizione in un romanzo dei carabinieri nel Pinocchio di Carlo Collodi, in cui rappresentano gli alteri e indifferenti tutori della legge, aveva rappresentato in un certo qual modo uno scandalo (essendo la prima opera letteraria "leggera" in cui venissero rappresentati). Il rapporto con i carabinieri della società è un po' contraddittorio, come tutti i rapporti degli italiani in genere con le istituzioni: da decenni, i Carabinieri sono oggetto di scherno come protagonisti di numerose barzellette e luoghi comuni, incentrati sulla presunta scarsa istruzione, spesso anche molto pesanti ("Non è detto che tutti i Carabinieri siano stupidi, ma è certo che tutti gli stupidi sono Carabinieri"). Tuttavia quando è necessario il loro intervento, è sintomatico che li si accusi di ritardo o scarsa vigilanza. Ad ogni modo, il rapporto coi Carbainieri varia notevolmente a seconda del contesto culturale: nei primi mesi del 2005, a Napoli, in seguito all'arresto di alcuni capoclan della malavita locale, le donne del quartiere hanno addirittura inscenato una manifestazione di protesta contro i Carabinieri, certamente ingiustificabile dal punto di vista etico, ma certo rappresentativa della difficoltà di istituire una cultura della legalità in alcune zone dell'Italia.
--BW Insultami 07:56, Ago 5, 2005 (CEST)
- Sono abbastanza d'accordo nel complesso della tua proposta; magari si potrebbe opinare sulla citazione di spiccioli fatti di cronaca, anche perché se no poi qualcuno avrebbe titolo a inserire "carabiniere si tuffa da ponte per salvare aspirante suicida", e ce ne sono molti anche di questi... Circa poi i "casi" indicati, non riesco a non ribadire che se Delfino (condannato, mi pare) ha fatto qualcosa di eccezionalmente scandaloso, perché non solo ha offeso l'uniforme, ma anche l'amicizia, questo ancora non riguarda se non un'eventuale ipotetica sezione, se proprio la si vuole aggiungere, ma ben distinta dal resto dell'articolo, su "carabinieri che hanno individualmente destato riprovazione". Meglio ancora un articolo a parte, così si bilanciano quelli sui medaglieri. Prima di aggiungere di Placanica/Giuliani, però, occorrerebbe raggiungere in questa discussione un consenso un po' solido (al quale purtroppo non contribuirei perché IMHO - sempre, sempre sottinteso, soprattutto la "H" - la polemica è tuttora troppo rovente per poterne discettare con pratica freddezza).
- Penso invece che alcune delle obiezioni mosse da Progettualità, e le cause di alcune preoccupate visioni sull'istituzione, potrebbero essere esplicitate in una sezioncina da aggiungere sul piano Solo, o meglio in una sezioncina su cosa successe all'Arma durante il comando di De Lorenzo (e dopo...), che me ne parrebbe il fattore legante per questo articolo. Vorrei lavorare un po' su questo tema, che storicamente è direi proprio necessario trattare, ma dovrei anche distribuire un po' di cose senza duplicazioni fra Piano Solo, Giovanni De Lorenzo, SIFAR (se occorre anche Fascicoli SIFAR) e questo articolo.
- In ogni caso, lo metterei prima qui nella discussione, ma mi serve un po' di tempo, sono in giornate di super-lavoro (e poi non ricordo certo tutto a mente...) :-) --Sn.txt 15:40, Ago 5, 2005 (CEST)
- Per carità, ovvio che non volevo inserire fatti spiccioli, io stavo solo fornendo prove a sostegno del fatto che non sono tutti bravi e buoni, ma che hanno anche loro le loro mele marce e gatte da pelare. D'accordissimo sul resto, Sifar e de (o De?) Lorenzo in primis. Soprattutto sulla polemica Placanica/Giuliani. Credo comunque che inserire i meri fatti di cronaca (ricostruzione giudiziaria, processi, ipotesi accusa e difesa) non fa male a nessuno, IMHO. Il problema è più che altro il titolo. Omicidio Giuliani è pesante, Morte di Carlo Giuliani mi sembra migliore, se siete d'accordo ne butto giù una bozza. --BW Insultami 11:58, Ago 9, 2005 (CEST)
in cantiere
[modifica wikitesto]- sull'aspetto giudiziario dei fatti di cronaca, proprio documentandomi per De Lorenzo ho trovato sul web che molti siti attribuiscono valore di autorevolezza alle requisitorie o alle arringhe, e spererei di non vederlo succedere qui. Siccome per giunta anche i magistrati e gli avvocati - cito per analogia - non sono tutti bravi e buoni... eviterei questo tipo di argomentazioni (che sono sempre a tema, ovviamente, perseguono obiettivi dialettici, non necessariamente dicono il vero), ma i fatti sono i fatti. Dicevo solo che sono tanti, d'un verso e dell'altro: si mettono tutti? se ne mette una selezione? come si seleziona la selezione? ;-)
- ho messo in cantiere qualche nota, come promesso. Scrivendo scrivendo, mi sono accorto che il tutto gira intorno a De Lorenzo (sì, De :) e che i temi sono tanti, difficili da non tenere insieme e da contenere in argomento senza a volte pesanti digressioni (che ritengo cmq necessarie per dar idea dei contesti e delle cause). Prima di smembrare un po' fra gli articoli, mi piacerebbe però registrare intanto se vi sia consenso sul modo di rappresentare i fatti. Dato che le polemiche su questi temi sono ancora "H24", penso che partendo con testi "solidi" non incentiveremo successive edit-wars.
- Ho scritto velocemente, quindi ci sarà qualche imprecisione, ma spero anche qualcosina di utile ;-) --Sn.txt 19:47, Ago 9, 2005 (CEST)
Complimenti
[modifica wikitesto]Devo ancora leggere tutto (è corposo e purtroppo ho poco tempo) ma devo dire che Sn.txt sta facendo un'ottimo lavoro nell'introdurre anche le sezioni critiche di cui sentivo la mancanza. Davvero complimenti. Progettualita 19:25, Ago 28, 2005 (CEST)
- Grazie, ma le idee per lo sviluppo sono frutto di questa discussione, quindi sentile anche tue :-) E ovviamente, discussione e sviluppo restano aperti... ;-)
- Pian piano ora sto cercando di scorporare in altri articoli certe parti troppo ampie, e sono fermo a cercare qualche dato biografico su De Lorenzo. Ho purtroppo perso un CD in cui avevo raccolto molti documenti sulle relazioni delle commissioni, che ho peraltro scoperto che non sono più in Rete, quindi sto tardando anche sui fascicoli. Tutte le eventuali "dritte" sono ben accette, eh! ;-) --Sn.txt 00:38, Ago 30, 2005 (CEST)
E ora qualche osservazione
[modifica wikitesto]A parte gli errorini di battitura che ho corretto (spero di non essermene fatti sfuggire) avrei un paio di critiche.
La frase che riporto sinceramente non mi è chiara. Forse va contestualizzata un po':
- Da un punto di vista storico, il ruolo assunto dall'Arma, organizzata dal suo comandante in modo da potersi con concreta possibilità sostituire al potere politico ed amministrativo, segue con brevissimo distacco temporale il tentativo già esperito sul piano aziendale, civile, economico da Enrico Mattei (morto soltanto pochi giorni dopo l'insediamento di De Lorenzo a viale Romania), che almeno parzialmente in una simile sostituzione aveva già avuto successo, ed evidenzia una crisi strutturale del sistema politico del tempo, non intenzionato a resistere (o non in grado di farlo) a tentativi di sopraffazione di fatto, quantunque non formale, da parte di lusinghe monetarie, pressioni esterne o minacce armate. Nel caso del Piano Solo i Carabinieri si presentavano come una possibile concreta alternativa per il potere esecutivo; l'interrogativo si muove allora verso le reali intenzioni del loro comandante De Lorenzo, verso le intime motivazioni che avrebbe potuto esprimere al comando del Paese (sia pure nel ruolo di eventuale "kingmaker" riconosciutogli dai rapporti CIA).
Domanda: per "potersi con concreta possibilità sostituire al potere politico ed amministrativo" si intende "effettuare un golpe" e per "kingmaker" si intende "dittatore"?
Senza intento polemico, ma lo espliciterei...
A che rapporti della CIA si fa riferimento? Sono accessibili in qualche misura?
Infine questa frase
- Ciò che non fece nessun Capo della Polizia fu invece di presentarsi nel cuore della notte nelle stazioni più isolate dei comuni più piccoli, per vedere in che modo venisse interpretato il "sempre in servizio"
mi pare poco enciclopedica.
Cmq buon lavoro. Progettualita 16:11, Ago 30, 2005 (CEST)
Dunque, la prima frase, non voleva intendere che De Lorenzo e tantomeno Mattei intendessero fare un golpe, o almeno non direttamente: è centrata piuttosto sullo scadimento dell'autorità politica, che si lasciava minacciare militarmente dall'Arma e "corruttivamente" (esisterà 'sta parola?) da Mattei. La debolezza del sistema politico, dunque, consisteva nel consentire a diversi soggetti di esercitare il potere di indirizzo nazionale sostituendosi al sistema politico stesso: De Lorenzo costrinse Moro a rivedere i suoi piani, determinando l'evoluzione politica della Repubblica, così come Mattei aveva indirizzato le politiche economiche nazionali, creando fra l'altro contrapposizioni internazionali che d'ordinario sarebbe spettato alla politica produrre. Entrambi i soggetti si erano di fatto sostituiti al potere politico: ciò ne rimarca la debolezza, ne lascia sospettare errori strutturali e gestionali, non impedisce di congetturare che interessi non palesi possano aver preso il posto dei programmi elettorali.
In proposito, poiché si va sull'analisi politica, o poiché comunque ci sono nomi che le polemiche le recano con sé, ho evitato di approfondire il rapporto Segni-Cossiga-De Lorenzo, non mi sono avventurato in un approfondimento su quale parte dell'accaduto spetti alla responsabilità politica di ciascuno, visto che il dato eventuale non sarebbe storico. O non ancora.
"kingmaker" è quella figura capace di attribuire e smistare potere, senza detenerlo personalmente, sia in senso propositivo, nel senso che potrebbe darlo a Tizio, che in senso di veto, nel senso che potrebbe negarlo a Caio (magari poi dandolo a Tizio perché pone il veto sugli antagonisti). Non quindi un dittatore, ma uno che non può o non vuole gestire il potere in proprio e "fabbrica il Re", traducendo letteralmente, cioè designa il princeps. Non ricordo quale, ma si tratta di un rapporto proprio dei giorni del Piano Solo, contenente valutazioni prospettiche. Un tipo di prodotto abbastanza normale, nulla di ecceizonale: tutti i servizi ne compilano a intervalli regolari, con aggiunte quando qualcosa accade o sta per.
- Intanto ti rispondo a questo. Mi pare che "kingmaker" sia una parola che può offuscare il vero significato che dobbiamo comunicare. Al di là del fatto che non tutti sanno l'inglese il problema principale credo sia la "political correctness" del termine: un po' come chiamare Mussolini "premier". Cercherei almeno di spiegarne il significato, un po' come hai fatto qui, inserendo una parentesi.
Buon lavoro... presto una risposta più completa. Progettualita 19:38, Set 10, 2005 (CEST)
Solo che conteneva questa valutazione di DL come kingmaker. Credo che sia disponibile anche sul Web, però non saprei dove. Dovrebbe essere stato declassificato per decorrenza termini di secretazione in America oppure deve essere in qualche modo stato acquisito nei lavori delle commissioni. Sull'argomento in Rete c'è parecchio, ma un po' dispersivo.
Circa il "sempre in servizio" avevo cercato di alleggerire il modo pesante di trattazione con un po' di discorsivo, ti confermo però appieno la circostanza: fece numerosissime ispezioni a sorpresa (molta, molta sorpresa...) e fece in modo che fra i Carabiniei la cosa si risapesse proprio perché stessero sempre in allerta e, appunto, "sempre in servizio": alla Territoriale certe stazioni erano chiuse la notte per mancanza di personale o per necessità di garantire turni di riposo, e in caso di emergenza poteva accadere che non vi fossero Carabinieri disponibili malgrado la presenza di caserme. De Lorenzo curò quindi che ad ogni ora del giorno e della notte, feriali e festivi, giorni dispari e pari, colla pioggia, col sole e col ponentino, chi avesse necessità dei Carabinieri potesse trovarne di disponibili. Oggi pare una cosa anche banale, ma ai tempi in alcune zone delle nostre campagne poteva essere un miraggio; il sempre in servizio fu un massacro in termini di turni, un caos in termini di movimento del personale, un via crucis quanto agli arruolamenti, ma è quanto oggi inavvertitamente diamo per scontato. Magari la forma era troppo leggera e ne possiamo discutere, ma l'informazione la manterrei, perché è un momento di passaggio della modalità operativa, sintetizzato nelle ispezioni-blitz. Attendo un parere ;-) --Sn.txt 19:34, Ago 30, 2005 (CEST)
Visto che un anonimo continua ad inserire Carlo Giuliani come voce correlata mettendo dei subject a caso proteggo la pagina. Cruccone (msg) 02:48, 17 dic 2005 (CET)
Appello
[modifica wikitesto]Scrivo per dire ai cosiddetti vandali (come, senza odio, vengono chiamati in gergo), utilizzando questa pagina che sicuramente leggono dal momento che vi scrivono, che potrebbero far meglio sentire la loro voce piuttosto che con interventi disorganici e distruttivi, registrandosi con un nome utente e discutendo civilmente qui. Lo dico io che qualche tempo fa ho effettuato il mio primo edit su questa pagina, proprio perché ero a disagio a causa del tono diciamo un po' leccaculistico (sempre senza offesa per i vecchi autori) che l'articolo aveva. Lo sviluppo di un'enciclopedia libera ed accessibile a tutti, che peraltro copre in modo dettagliato molti argomenti controversi e misconosciuti, è un progetto sicuramente meritorio dal punto di vista sociale. Credo che chiunque sia stato a Genova per chiedere maggiore giustizia sociale sarebbe d'accordo su questo punto e sarebbe quindi pronto a contribuire al progetto in modo costruttivo: molti lo fanno già. Spero che scegliate di farlo anche voi. -- Progettualita 19:48, 21 dic 2005 (CET)