Zenodoto di Mallo

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Zenodoto di Mallo (in greco antico: Ζηνόδοτος?, Zēnódotos; latino Zenodŏtus; fl. II secolo a.C.) è stato un grammatico greco antico fu un allievo o quantomeno un seguace di Cratete di Mallo[1].

Di Zenodoto si sa solo che proveniva dalla stessa città della Cilicia, Mallo, in cui era nato Cratete. La sua datazione tra il II e il I secolo a. C. è incerta perché non è chiaro se sia stato o meno allievo diretto di Cratete[1] e potrebbe aver operato sotto Tolomeo IX[2].

Un'opera di Zenodoto è citata negli scoli all'Eneide contenuti in un manoscritto della Biblioteca capitolare di Verona, ma il titolo dell'opera è corrotto e non è possibile stabilirlo con certezza[3]ː si trattava, probabilmente, di un dialogo in cui Zenodoto di Peone (o Peana), con Apollo, opponendosi agli allievi di Aristarco, che pensavano fossero due divinità distinte e il cui portavoce era un certo Naucrate[4].

Inoltre, forse a lui attribuile era un trattato Contro i versi di Omero atetizzati da Aristarco (Πρὸς τὰ ὑπ’Ἀριστάρχου ἀθετούμενα τοῦ ποιητοῦ), in cui, tra l'altro, si riportava l'opinione che Omero sarebbe stato un Caldeo, ma non è chiaro se con questo termine egli intendesse un babilonese oppure un astrologo[5].

Ancora, di carattere esegetico, anche se sussiste il dubbio, era un commentario ai Fenomeni di Arato di Soli[6].

  1. ^ a b Broggiato, p. 107.
  2. ^ POxy. 1241, col. II, 17-21.
  3. ^ Sch. Veron. ad Verg. Aen. X, 738.
  4. ^ Broggiato, p. 111.
  5. ^ Broggiato, p. 131.
  6. ^ F 5 Broggiato.
  • Maria Broggiato, Zenodoto di Mallo, in Filologia e interpretazione a Pergamo. La scuola di Cratete, Roma, Sapienza università editrice, 2014 (archiviato dall'url originale l'8 novembre 2014).
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