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Mahāprajāpatī Gautamī
Mahāprajāpatī Gautamī (in sanscrito; Mahāpajāpatī Gotamī in pali) - al secolo Pajāpatī (fl. VI secolo a.C.) era la matrigna e la zia materna (sorella della madre) del Buddha. Nella tradizione buddista, fu la prima donna a richiedere l'ordinazione femminile, cosa che fece direttamente al Gautama Buddha, e divenne la prima bhikkhuni (monaca buddista).[1][2].
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]La tradizione narra che Maya e Mahāpajāpatī Gotamī fossero principesse Koliya e sorelle di Suppabuddha. Mahāpajāpatī era sia la zia materna del principe Siddharta sia la madre adottiva,[2] avendolo allevato dopo la morte di sua sorella Maya, madre del Buddha.[3] Mahāpajāpatī sarebbe morta all'età di 120 anni.[4]
"La storia della parinirvāṇa di Mahāprajāpatī Gautamī e dei suoi cinquecento compagni di bhikṣuṇī era popolare e ampiamente trasmessa ed esisteva in più versioni."[5] È registrata nelle varie tradizioni Vinaya sopravvissute, tra cui le versioni del canone pāli e le versioni del Sarvastivada e del Mulasarvastivada.
Un'eminente therī, Mahāpajāpatī nacque a Devadaha nella famiglia di Suppabuddha come sorella minore di Māyā.[6] Mahāpajāpatī fu chiamata così perché, alla sua nascita, auguri profetizzarono[7] che avrebbe avuto un grande seguito. Entrambe le sorelle sposarono il re Suddhodana,[3] leader dei Śākya. Quando Māyā morì sette giorni dopo la nascita di Siddharta, Pajāpati si prese cura del futuro Buddha e lo allattò. Allevò il Buddha ed ebbe figli suoi, il fratellastro Nanda e la sorellastra Nanda.
Ordinazione della prima donna
[modifica | modifica wikitesto]Alla morte del re Suddhodhana, Mahapajapati Gotami decise di perseguire l'ordinazione.[3] Mahapajapati Gotami andò dal Buddha e chiese di essere ordinata nel Sangha.[2] Il Buddha rifiutò e proseguì per Vaiśālī. Imperterrita, Gotami si tagliò i capelli, indossò abiti gialli e con un gran numero di donne dei Sakya seguì il Buddha fino a Vesāli a piedi.[8] All'arrivo, ripeté la sua richiesta di essere ordinata. Ānanda, uno dei principali discepoli e un attendente del Buddha, la incontrò e si offrì di intercedere con il Buddha per conto suo.
«Con rispetto chiese al Buddha, "Signore, le donne sono capaci di raggiungere i vari stadi della santità come monache?"
"Lo sono, Ananda," disse il Buddha.
"Se è così, signore, allora sarebbe bene che le donne possano essere ordinate monache" disse Ananda, incoraggiato dalla risposta del Buddha.
"Ananda, se Maha Pajapati Gotami accettasse le Otto Condizioni, sarebbe considerato come se fosse già stata ordinata monaca."[2]»
Gotami accettò le otto Garudhamma e ottenne lo status di prima bhikkhuni.[2] Le donne successive dovevano sottoporsi alla piena ordinazione per diventare monache.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ A New Possibility, su congress-on-buddhist-women.org. URL consultato il 19 novembre 2010 (archiviato dall'url originale il 28 settembre 2007).
- ^ a b c d e The Life of the Buddha: (Part Two) The Order of Nuns
- ^ a b c Maha Pajapati Gotami, su drukpa-nuns.org. URL consultato l'8 marzo 2020 (archiviato dall'url originale il 28 gennaio 2015).
- ^ Dhammadharini: Going Forth & Going Out ~ the Parinibbana of Mahapajapati Gotami - Dhammadharini Archiviato il 21 febbraio 2013 in Archive.is.
- ^ https://www.academia.edu/15356864/_The_Parinirv%C4%81%E1%B9%87a_of_Mah%C4%81praj%C4%81pat%C4%AB_Gautam%C4%AB_and_Her_Followers_in_the_M%C5%ABlasarv%C4%81stiv%C4%81da_Vinaya_.
- ^ Relatives and Disciples of the Buddha (archived 2011)
- ^ Women of the Buddhist scriptures: Mahapajapati Gotami
- ^ Bhikkhunis (archived 2011)
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Analayo (2011). Mahapajapati´s going forth in the Madhyama agama, Journal of Buddhist Ethics 18, 268-317
- Anālayo, Bhikkhu (2016). The Going Forth of Mahāpajāpatī Gotamī in T 60, Journal of Buddhist Ethics 23, 1-31
- Scott, Rachel M (2010). Buddhism, miraculous powers, and gender - rethinking the stories of Theravada nuns, Journal of the International Association of Buddhist Studies 33 (1-2), 489-511
- Robert E., ed. Buswell, Encyclopedia of Buddhism, Macmillan Reference USA, 2004, pp. 489–490, ISBN 0-02-865718-7.
- Walters, Jonathan S. (1994). “A Voice from the Silence: The Buddha's Mother's Story.” History of Religions 33, 350–379
- Garling, Wendy (2016). Stars at Dawn: Forgotten Stories of Women in the Buddha's Life, Shambhala Publications. ISBN 978-1-61180-265-8
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Mahāprajāpatī Gautamī
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]Controllo di autorità | VIAF (EN) 310692844 · CERL cnp02110863 · GND (DE) 105863884X |
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