Karel Širok

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Karel Širok

Karel Širok (San Martino Collio, 26 ottobre 1889Begunje na Gorenjskem, 5 gennaio 1942) è stato uno scrittore e poeta sloveno.

Insegnante, studiò a Gorizia, Capodistria e Trieste.[1] In quest'ultima città partecipò alla vita culturale slovena assieme al fratello Albert, anch'egli poeta, nonché assieme ad altri scrittori con i quali condivise l'esperienza dell'esilio. Nel 1941 venne consegnato ai nazisti dalle autorità italiane, nelle cui mani morì come ostaggio a Begunje na Gorenjskem, noto luogo di torture e uccisioni.[2]

Širok si distinse per le poesie e i racconti per ragazzi.[1] Le sue tre raccolte di poesie sono: Jutro ("Il mattino"), Poližja hišica ("La casetta della lumaca") e Kapelica ("La cappellina"). Si menzionano anche i racconti del mondo animale inclusi in Slepi slavčki ("Gli usignoli ciechi") e la favola postuma Trije bratje i trije razbojniki ("Tre fratelli e tre briganti").[3] In tutte le sue opere si evince l'attenzione ai problemi socio-politici del suo tempo.[1]

  1. ^ a b c La cultura slovena nel Litorale, ISSRGORIZIA, 1º gennaio 1988, p. 43.
  2. ^ Boris Pahor, Srečko Kosovel, Edizioni Studio Tesi, 1993, p. 36, ISBN 978-88-7692-362-3.
  3. ^ Arturo Cronia e Martin Jevnikar, La letteratura giovanile jugoslava, Trevisini, 1968, p. 150.

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