Kandeggina Gang

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Kandeggina Gang
Paese d'origineItalia (bandiera) Italia
GenerePunk rock
Pop punk
Periodo di attività musicale1979 – 1981
EtichettaCramps Records
Album pubblicati3
Studio0
Live0
Raccolte3

Le Kandeggina Gang sono state un gruppo punk rock formato a Milano nel 1979 e attivo fino al 1981. Sono state uno dei primi gruppi punk rock al femminile italiani. La loro notorietà è in parte legata alla presenza di Giovanna Coletti, che quando lasciò il gruppo nel 1981 assunse il nome d'arte di Jo Squillo.

«Le Kandeggina Gang erano quattro teppistelle milanesi che picchiavano senza troppa tecnica sugli strumenti urlando tutta la loro noia. Tutto qui. E scusate se è poco»

Contesto e formazione

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Le Kandeggina Gang si formano nel 1979 all'interno del centro sociale Santa Marta di Milano, in cui era presente una scuola di musica. Lì, fra gli insegnanti, c'era anche Demetrio Stratos negli ultimi anni della sua vita. Sempre all' interno del Santa Marta nascono altri gruppi fra i quali i Kaos Rock di Gianni Muciaccia, compagno di Giovanna Coletti, che sposerà successivamente[2].

Il nome delle Kandeggina Gang, che fu ideato dalla bassista Marghie Gianni, faceva riferimento alla volontà del gruppo di sbiancare e corrodere la musica precedente per ripartire da zero[3].

Il 6 febbraio 1980 il gruppo viene invitato dalla Cramps Records di Gianni Sassi al festival musicale Rock '80. I gruppi ivi presentati furono inseriti nella compilation dall'omonimo titolo e fra questi vi erano oltre alle Kandeggina Gang anche gli Skiantos, gli Windopen, i Take Four Doses, i Kaos Rock, gli X Rated ed i Dirty Actions[4]. "Rock '80" fu ristampato più volte negli anni in Italia ed in Germania.

Nello stesso anno esce la loro prima ed unica pubblicazione, il singolo dal titolo Sono cattiva/Orrore che secondo Luca Frazzi nel suo Guida al punk italiano, rappresenta "un gran bell'esempio di punk adolescenziale giocato sulle frequenze alte (la voce stridula di Jo perfora il cervello) con un vago (vaghissimo) accenno di pop"[1]. Il singolo ebbe un discreto successo tanto che Luisa Cunteri in un articolo su Re nudo le definì "le ragazzine più pestifere d'Italia"[3] per i loro testi di protesta adolescenziale ed antimaschilista.

Dopo le Kandeggina Gang

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In seguito Jo Squillo uscirà dalle Kandeggina Gang per intraprendere il suo nuovo progetto personale chiamato Jo Squillo Eletrix[5], virando verso sonorità più New wave prima ed italo disco poi.

Nel 1997 l'etichetta tedesca Redrum Records (KBD) inserisce il brano Sono cattiva in una delle loro raccolta dal titolo Killed By Death #201 - D'Italia[6].

Nel 2010 Orrore viene inserita nell'album raccolta dal titolo L'Anthologia New Wave (Punk E Post-Punk, 1977-1980)[7] .

Partecipazioni

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  1. ^ a b Luca Frazzi, Guida al punk italiano, Arcana Editrice.
  2. ^ Diego Nozza, Hardcore. Introduzione al punk italiano degli anni ottanta, Fano, Edizioni crac, 2011, ISBN 978-88-97389-02-6.
  3. ^ a b Recensione delle Kandeggina Gang su Le ragazze del rock[collegamento interrotto]
  4. ^ (EN) Rock 80, su Discogs, Zink Media.
  5. ^ Recensione su Jo Squillo e le Kandeggina Gang su Ondarock
  6. ^ (EN) Killed By Death, su Discogs, Zink Media.
  7. ^ (EN) L'Anthologia New Wave, su Discogs, Zink Media.
  • AA.VV., Non disperdetevi. 1977-1982 San Francisco, New York, Bologna. Le città libere del mondo, a cura di Oderso Rubini e Andrea Tinti, Milano, Shake edizioni, 2009, ISBN 978-88-88865-89-8.
  • AA.VV., Enciclopedia del rock italiano, a cura di Gianluca Testani, Arcana Editrice, 2006, p. 372.
  • Jessica Dainese, Le ragazze del rock. 40 anni di rock femminile in Italia, collana Music, Sonic Press, 2011, ISBN 8890609311.
  • Luca Frazzi, Le guide pratiche di RUMORE - Punk italiano parte prima. Mamma dammi la benza, Pavia, Apache edizioni, 2003.
  • Luca Frazzi, Guida al punk italiano, Arcana Editrice.
  • Diego Nozza, Hardcore. Introduzione al punk italiano degli anni ottanta, Fano, Edizioni crac, 2011, ISBN 978-88-97389-02-6.
  • Livia Satriano, No Wave. Contorsionismi e sperimentazioni dal CBGB al Tenax, Fano, Crac edizioni, 2012, ISBN 978-88-97389-04-0.

Collegamenti esterni

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