Indice
John Browning (pianista)
John Browning | |
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Browning nel 1966. | |
Nazionalità | Stati Uniti (Denver) |
Genere | Musica classica |
Periodo di attività musicale | 1943 – 2002 |
Strumento | Pianoforte |
Etichetta |
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John Browning (Denver, 23 maggio 1933 – Sister Bay, 26 gennaio 2003[1]) è stato un pianista statunitense noto per il suo stile intimista ed elegante e per le interpretazioni sofisticate di Bach e Scarlatti. Degna di nota anche la sua collaborazione con il compositore americano Samuel Barber..
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Browning nacque in una famiglia di musicisti a Denver, in Colorado, nel 1933. Studiò pianoforte dall'età di 5 anni con sua madre e, all'età di 10 anni, fu accettato come allievo dalla pianista e docente Rosina Lhévinne.[2] Nello stesso anno si esibì come solista con la Denver Symphony Orchestra. Nel 1945 si trasferì con la sua famiglia a Los Angeles, in California, dove trascorse due anni all'Occidental College. Nel 1950 Browning iniziò a frequentare la Juilliard School di New York con Rosina Lhévinne. Vinse il Leventritt Competition nel 1955 e fece il suo debutto professionale in orchestra con la New York Philharmonic nel 1956.[3] A questo punto la sua carriera passò sotto la gestione del ben noto talent scout e manager Herbert Barrett; in seguito firmò con la Columbia Artists Management Inc.
Nel 1962 diede la prima esecuzione del Concerto per pianoforte del Premio Pulitzer Samuel Barber, che era stato scritto per lui, in concomitanza con l'apertura del Lincoln Center. Successivamente realizzò una registrazione di questo lavoro per la Columbia con George Szell, direttore dell'Orchestra di Cleveland. La sua seconda registrazione del concerto, con Leonard Slatkin e la Saint Louis Symphony Orchestra nel 1991 per la RCA Victor, gli valse la vittoria di un Grammy Award come miglior solista strumentale con orchestra. Browning vinse un secondo Grammy nel 1993 con un disco di pagine per pianoforte di Barber su MusicMasters.[3] In seguito continuò a selezionare meticolosamente e a eseguire le opere di compositori americani contemporanei.
Browning ebbe una carriera molto impegnativa, tenendo circa 100 concerti per stagione.[3] Alleggerì la sua attività negli anni '70, spiegando più tardi che si sentiva logorato a causa del troppo lavoro. Negli anni '90 la sua carriera sembrò rifiorire e si protrasse fino all'aprile 2002, in occasione della sua esibizione tenuta alla National Gallery of Art di Washington.[3]
Il suo ultimo concerto si svolse dinanzi a un pubblico invitato alla Corte Suprema degli Stati Uniti nel maggio 2002.[1] Morì per insufficienza cardiaca alla soglia dei 70 anni, otto mesi dopo a Sister Bay, nel Wisconsin.
Eredità
[modifica | modifica wikitesto]John Browning è ricordato per le sue interpretazioni penetranti ed intellettuali di Bach, Haydn, Mozart e Scarlatti, tra gli altri e per le sue numerose registrazioni delle opere di questi e di altri compositori. Browning ha registrato per RCA Victor, Columbia Records, Capitol Records, Delos e MusicMasters Records.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Richard Dyer, Necrologio, in Boston Globe, 30 gennaio 2003, p. 14.
- ^ Nicolas Slonimsky e Theodore Baker, Baker's Biographical Dictionary of Musicians, Eighth Edition, New York, New York, Schirmer Books, 1992.
- ^ a b c d New York Times, obituary, "John Browning, 69, Pianist With Reserved, Elegant Style", by James Oestreich, January 28, 2003, p. C.15
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su John Browning
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) John Browning, su Discogs, Zink Media.
- (EN) John Browning, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- James R. Oestreich, John Browning, 69, Pianist With Reserved, Elegant Style, in The New York Times, 28 gennaio 2003. URL consultato il 28 settembre 2018.
- Obituary, in The Musical Times. URL consultato il 28 settembre 2018 (archiviato dall'url originale il 29 settembre 2006).
- Discografia [collegamento interrotto], su SonyBMG Masterworks.
- Live performance by John Browning, su npr.org, National Public Radio, maggio 2002. URL consultato il 28 settembre 2018 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2016).
- John Browning's 1966 tour of Southern Africa, su classicalmusicianstoza.blogspot.ca. Organised by Hans Adler. Dedications, a program and introduction.
Interviste
[modifica | modifica wikitesto]- John Browning interview with Bruce Duffie, October 13, 1995
- John Browning interview with David Dubal, WNCN-FM, 27-Jun-1983
Controllo di autorità | VIAF (EN) 113059914 · ISNI (EN) 0000 0000 8180 7172 · Europeana agent/base/2891 · LCCN (EN) n90663715 · GND (DE) 124948049 · BNF (FR) cb139268037 (data) · J9U (EN, HE) 987007333920505171 |
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