Jacqueline White

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Jacqueline White nel film Odio implacabile (1947)

Jacqueline White (Beverly Hills, 26 novembre 1922) è un'attrice statunitense.

Jacqueline White ebbe una carriera cinematografica assai breve, iniziata nel 1942 con brevi apparizioni non accreditate in film quali Dr. Gillespie's New Assistant, e le pellicole di genere bellico La grande fiamma (1942), interpretata da John Wayne e Joan Crawford, Joe il pilota (1943) e Missione segreta (1944), queste ultime al fianco di Spencer Tracy e Van Johnson. Ebbe occasione di lavorare accanto a Stan Laurel e Oliver Hardy nel film commedia Il nemico ci ascolta (1943), in cui la coppia di comici scopre casualmente una congiura di spie.

La White fu protagonista prevalentemente di B movie, mentre le vennero affidati pochi ruoli in pellicole di un certo rilievo, e quasi sempre in parti femminili di supporto alle protagoniste. Tra i più significativi, da ricordare il ruolo di Elizabeth Ames nella commedia Piccolo cuore (1947), quello di una giovane snob che accoglie con una certa titubanza la nipotina Patricia (Sharyn Moffett), rimasta orfana, e non le consente di tenere con sé l'amato cagnolino Banjo, salvo ricredersi quando comprende il sincero affetto della bambina nei confronti dell'animale.

Sempre nel 1947, l'attrice fu protagonista femminile del giallo Il mistero delle sette chiavi, quindi partecipò in un ruolo di secondo piano al noir Odio implacabile di Edward Dmytryk, accanto a Robert Mitchum, Robert Ryan e Robert Young, vicenda in cui quattro militari, reduci della seconda guerra mondiale appena terminata, si trovano alle prese con l'omicidio di un ebreo. La White interpretò la parte di Mary Mitchell, moglie del sospetto omicida che si rivela poi innocente. La pellicola, sostanzialmente un atto d'accusa contro l'antisemitismo, fu una delle opere con cui Hollywood affrontò il tema delle frustrazioni e del malessere psicologico dei reduci nell'immediato secondo dopoguerra e delle loro difficoltà di reinserimento nella società[1].

Tra gli altri film interpretati dalla White nella seconda metà degli anni quaranta, da ricordare il melodramma L'amore senza volto (1947), con Merle Oberon e Dana Andrews, il western Gli avvoltoi (1948), al fianco di Randolph Scott, e il poliziesco La collana insanguinata (1948). In quest'ultima pellicola l'attrice ebbe il ruolo della protagonista Victoria Ames, una ragazza inseguita fino in Messico da un detective delle assicurazioni (William Lundigan), che è sulle tracce di una preziosa collana rubata e che crede, a torto, che la giovane sia implicata nel furto.

La White chiuse la propria breve carriera cinematografica con la partecipazione al noir Le jene di Chicago (1952) di Richard Fleischer, prodotto dalla RKO, nel quale interpretò il ruolo di Ann Sinclair, passeggera sul treno Chicago-Los Angeles sul quale il detective Brown (Charles McGraw) sta scortando Mrs. Neal (Marie Windsor), la vedova di un gangster che deve testimoniare a un importante processo per mafia in California. Solo al termine della pellicola, quando Mrs. Neal viene uccisa da due sicari, un colpo di scena rivela che la vera vedova del gangster è proprio Ann Sinclair, e che la Windsor altri non era che una donna poliziotto incaricata sotto copertura di proteggere la testimone.

Con Le jene di Chicago, Jacqueline White diede l'addio definitivo alle scene per dedicarsi alla famiglia, andando a vivere nel Wyoming con il marito Bruce Anderson (scomparso nel 2000), uomo d'affari che aveva sposato nel 1948, e i cinque figli nati dal loro matrimonio.

Doppiatrici italiane

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  1. ^ John Belton, Robert Mitchum, Milano Libri Edizioni, 1980, pag. 42

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