Gyokudō Kawai

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Gyokudō fotografato da Shigeru Tamura

Gyokudō Kawai (川合 玉堂?, Kawai Gyokudō), pseudonimo di Yoshisaburō Kawai (川合 芳三郎?, Kawai Yoshisaburō; Ichinomiya, 24 novembre 187330 giugno 1957), è stato un pittore giapponese attivo durante il periodo Meiji e il periodo Shōwa, conosciuto principalmente per le sue opere in stile nihonga ed Artista della Casa imperiale.

Gyokudō Kawai nacque nella città oggi conosciuta come Ichinomiya, prefettura di Aichi, primogenito di un commerciante in materiali pittorici (carta, inchiostri e pennelli).

Nel 1887 si trasferisce a Kyoto per studiare pittura con Mochizuki Gyokusen e successivamente con Kōno Bairei nello stile Maruyama. Solo a partire dagli anni novanta incomincia a firmarsi con lo pseudonimo di Gyokudō.

Dal 1896 è a Tokyo come allievo di Hashimoto Gahō della scuola Kanō. Studia anche la pittura occidentale e sviluppa uno stile molto personale, in particolare nell'ambito della pittura di paesaggio nella quale sintetizza aspetti propri degli stili e delle tecniche della scuola Maruyama e Kanō con motivi realistici di derivazione dalla pittura occidentale. Gyokudō è conosciuto per le opere policrome, e più raramente monocrome, che ritraggono montagne e fiumi (sansuiga) del Giappone rappresentati nelle varianti delle quattro stagioni, con uomini e animali ritratti come parte del paesaggio naturale.

Nel 1898, Gyokudō Kawai con Okakura Kakuzō e Yokoyama Taikan fonda il Nihon Bijutsuin (Accademia giapponese d’arte). Nel 1907, Gyokudō viene selezionato come giurato alla prima mostra annuale Bunten indetta dal Ministero dell'istruzione.

È stato docente a partire dal 1919 al Tokyo Bijutsu Gakkō, poi Istituto d’arte di Tokyo. Nel 1940, è stato insignito dell'Ordine della Cultura dal governo giapponese. La maggior parte dei suoi lavori sono conservati ed esposti al Gyokudo Art Museum, a Ōme (Tokyo).

Opere principali

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Luna nuova – China su seta – Museo nazionale d’Arte moderna, Tokyo
Primavera che va – paravento a 6 ante – Museo nazionale d’Arte Moderna, Tokyo
Primavera che va – secondo paravento – Museo d’Arte moderna, Tokyo
  • La pesca con i cormorani sul fiume Nara (“Naragawa ukai”) (1895) – Museo Yamatane
  • Luna nuova (Futsuka zuki) (1907) – Museo nazionale d’Arte moderna, Tokyo – China su seta, premiato alla Mostra di Tokyo nel medesimo anno
  • Montagna avvolta nella nebbia (“Shinzan nōmu zu”) (1909) – Museo nazionale di Tokyo
  • Primavera che va (Yuku haru) (1916) – Museo Nazionale d’Arte moderna di Tokyo – costituito da una coppia di paraventi a 6 ante - designato quale “Opera di importanza nazionale” del Giappone
  • Crepuscolo in cima alla montagna ( Mine-no-yu)
  • Neve sul far della sera (Bosetsu)
  • Paesaggio montano con nuvole e pioggia (Sanu shinsei) (1929) – Museo Nikaido
  • Foschia mattutina (Asamoya) (1938) – Museo nazionale d’Arte moderna di Tokyo
  • Pioggia autunnale (“Saiu”) (1940) - Museo Nazionale d’Arte moderna di Tokyo
  • Ozaki Masaaki e Matsubara Ryuichi (a cura di), Arte in Giappone 1868-1945, Milano, Electa, 2013, ISBN 9788837094706.

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