Giovanni Florido
Giovanni Florido | |
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Presidente della Provincia di Taranto | |
Durata mandato | 19 luglio 2004 – 18 maggio 2013 |
Predecessore | Domenico Rana |
Successore | Mario Tafaro (commissario straordinario) |
Dati generali | |
Partito politico | Partito Democratico |
Titolo di studio | Laurea in scienze politiche |
Professione | Sindacalista |
Giovanni Florido, detto Gianni (Taranto, 1º dicembre 1952), è un politico italiano, ex presidente della Provincia di Taranto.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Giovanni Florido, sposato, due figlie, laureato in scienze politiche, è stato segretario provinciale della CISL, presidente del Consiglio di amministrazione della "Società servizi Cisl Taranto S.r.l.", componente della Giunta camerale e del Consiglio di amministrazione della Camera di Commercio di Taranto. Aderisce al Partito Democratico.
Attività politica
[modifica | modifica wikitesto]In occasione delle elezioni amministrative del 2004 è stato eletto presidente della provincia di Taranto, in rappresentanza di una coalizione di centrosinistra (sebbene, in precedenza, avesse espresso il suo sostegno alla giunta comunale di Taranto guidata da Rossana Di Bello, esponente del centro-destra). Alle elezioni amministrative del 2006 si candida alla carica di sindaco di Taranto, con l'appoggio di DS, Margherita, SDI, Italia dei Valori; è sconfitto al ballottaggio dal candidato della sinistra radicale Ippazio Stefàno.
Presidente della provincia di Taranto
[modifica | modifica wikitesto]Nel 2009 è rieletto presidente della Provincia di Taranto, al turno di ballottaggio del 21 e 22 giugno con oltre 104.000 voti.
È sostenuto, nel nuovo Consiglio provinciale, da una maggioranza costituita da:
- Partito Democratico,
- Udc,
- Italia dei Valori,
- Movimento "Io Sud",
- Rifondazione Comunista,
- Sinistra Unita,
- Comunisti Italiani,
- Federazione dei Verdi,
- liste civiche di centro-sinistra
- Lista Florido
Il 16 maggio 2013 si dimette dalla carica amministrativa.
Vicende giudiziarie
[modifica | modifica wikitesto]Illegittimità giunta provinciale
[modifica | modifica wikitesto]Il 24 settembre 2009 la composizione della sua giunta, composta di soli uomini, viene ritenuta illegittima dal TAR di Lecce, che accoglie il ricorso del comitato Taranto Futura (duemila simpatizzanti) poiché la giunta varata da Florido non rispetta le quote destinate alle donne[1].
Concussione
[modifica | modifica wikitesto]Con l'accusa di concussione il 15 maggio 2013 viene arrestato nell'ambito dell'inchiesta sull'inquinamento dell'Ilva denominata Ambiente Svenduto in merito alle concessioni per la discarica Mater Gratiae situata all'interno dello stabilimento Ilva di Taranto.[2] Oltre a Florido sono stati arrestati "l'ex assessore all'Ambiente Michele Conserva (Pd) e l'ex segretario della Provincia di Taranto, Vincenzo Specchia"[3]. In aggiunta nella vicenda sarebbe coinvolto anche Girolamo Archinà (ex responsabile delle relazioni istituzionali dell'Ilva) detenuto dal 26 novembre 2012[3]. Il 16 maggio 2013 si dimette dalla carica amministrativa. Il provvedimento restrittivo cautelativo verrà in seguito attenuato tramite la concessione degli arresti domiciliari, come richiesto dai suoi avvocati. Il 23 luglio 2015 è stato rinviato a giudizio.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Quote rosa, la giunta al maschile da rifare. Florido ha un mese per obbedire ai giudici, Corriere del Mezzogiorno, 24 settembre 2009.
- ^ Ilva, arrestato il presidente della Provincia di Taranto, su corriere.it, 15 maggio 2013.
- ^ a b "Ilva, autorizzazioni illecite per ottenere l'Aia" 4 arresti, in manette presidente della Provincia - Bari - Repubblica.it
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su gianniflorido.it (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2009).
- Giovanni Florido, su Anagrafe degli amministratori locali e regionali, Ministero dell'interno.
- Giovanni Florido, su Openpolis, Associazione Openpolis.
- Registrazioni di Giovanni Florido, su RadioRadicale.it, Radio Radicale.
- Sito ufficiale della Provincia di Taranto, su provincia.taranto.it.