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Conrad Meyer (pittore)
Conrad Meyer (Zurigo, 1618 – Zurigo, 1689) è stato un pittore e incisore svizzero.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Il fratello Rodolfo gli fornì i primi rudimenti artistici e Conrad completò poi la sua formazione a Berna e a Soleure. Durante un viaggio di studio in Germania lavorò nella bottega di Matthäus Merian, di cui subì l'influsso, riscontrabile in una maggior accuratezza tecnica e stilistica.
Sembra che Meyer abbia dipinto solo saltuariamente, dedicandosi quasi esclusivamente alle illustrazioni di libri: tra i principali le Sofferenze di Cristo del 1646 e le Opere della Carità, di cui due copie sono conservate alla Biblioteca di Stato di Zurigo e di Winterthur.
Nel disegno presente al Kunstmuseum di Berna si vede il pittore che dipinge il ritratto del figlio Conrad con la Morte che regge il cavalletto e posa l'altra mano scheletrica sulla sua spalla.[1] Nel volume Kinderspiel (Giochi di bambini), stampato nel 1657 a Zurigo, ventisei incisioni sui giochi infantili illustrano i «poemetto Kinder-spel, composto alcuni decenni prima dal poeta e umorista olandese Jacob Cats».[2]
Galleria d'immagini
[modifica | modifica wikitesto]-
Löntschtal (Cantone di Glarus), 1655
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Zurigo in estate, ca. 1661
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Zurigo in inverno, ca. 1661
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Johann Heinrich Waser, Sindaco di Zurigo 1652-69, 1654
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Ritratto di un ragazzo, Joseph von Orelli, 1657
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Théodore de Bèze, 1676
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Doppio ritratto del boia Volmar e della moglie, 1677
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (DE) Conrad von Mandach (a cura di), Berner Kunstmuseum. Aus der Sammlung, Berna, Fritz Pochon-Jent Verlag, 1946, pp. Tafel 44.
- ^ Matteo Maculotti, Conrad Meyer. Le incisioni della serie «Kinderspiel», in Bambini e topi, 26 novembre 2014. URL consultato l'8 aprile 2024.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- AA. VV., Dizionario della pittura e dei pittori, diretto da Michel Laclotte con la collaborazione di Jean-Pierre Cuzin; edizione italiana diretta da Enrico Castelnuovo e Bruno Toscano, con la collaborazione di Liliana Barroero e Giovanna Sapori, vol. 1-6, Torino, Einaudi, 1989-1994, ad vocem, SBN CFI0114992..
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Conrad Meyer
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (IT, DE, FR) Conrad Meyer, su hls-dhs-dss.ch, Dizionario storico della Svizzera.
- Conrad Meyer, su BeWeb, Conferenza Episcopale Italiana.
- (IT, DE, EN, FR) Conrad Meyer, in SIKART Dizionario sull'arte in Svizzera.
- (EN) Opere di Conrad Meyer, su Open Library, Internet Archive.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 30332045 · ISNI (EN) 0000 0000 6676 1911 · SBN BVEV069810 · CERL cnp00399127 · Europeana agent/base/46783 · ULAN (EN) 500025131 · LCCN (EN) n84160220 · GND (DE) 118733273 · BNE (ES) XX1521405 (data) · J9U (EN, HE) 987007279345605171 |
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