Chiesa di San Martino (Collecchio, Madregolo)
Chiesa di San Martino | |
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Facciata | |
Stato | Italia |
Regione | Emilia-Romagna |
Località | Madregolo (Collecchio) |
Indirizzo | strada alla Chiesa 15 |
Coordinate | 44°47′41.75″N 10°12′59.03″E |
Religione | cattolica di rito romano |
Titolare | san Martino |
Diocesi | Parma |
Consacrazione | 1634 |
Stile architettonico | romanico e barocco |
Inizio costruzione | XII secolo |
Completamento | 1634 |
La chiesa di San Martino, nota anche come pieve di Madregolo, è un luogo di culto cattolico dalle forme romaniche e barocche situato in strada alla Chiesa 15 a Madregolo, frazione di Collecchio, in provincia e diocesi di Parma; fa parte della zona pastorale di Collecchio.
L'edificio sorge ai margini del parco fluviale regionale del Taro.[1]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il luogo di culto originario fu edificato nei pressi di un importante guado sul fiume Taro della Via Francigena,[2] probabilmente nel XII secolo, dopo che una rovinosa piena del corso d'acqua, che in seguito deviò il suo corso verso est, causò la distruzione del borgo e della pieve di San Martino di Garfagnana, antica località collocata a ovest di Madregolo e menzionata per la prima volta in un documento dell'835. Il titolo plebano, detenuto dall'antico tempio almeno dal 1005, passò entro il 1193 alle due non lontane chiese di Noceto e Madregolo, entrambe dedicate a san Martino.[3][4]
La plebs de Matriculo fu in seguito menzionata nel 1230 nel Capitulum seu Rotulus Decimarum della diocesi di Parma; alle sue dipendenze risultava la cappella di Garfagnana, costruita in seguito al crollo dell'antico tempio ma successivamente scomparsa.[3][4]
In seguito, entro la seconda metà del XIV secolo, alla pieve fu assegnata anche l'autorità sulla chiesa e sull'ospedale di San Nicolò, posti in prossimità del ponte sul Taro della via Emilia.[4]
Nel 1634 la chiesa fu quasi completamente ricostruita in stile barocco, riutilizzando soprattutto nella zona absidale parte dei materiali dell'antico tempio romanico, di cui fu inoltre ribaltato l'orientamento;[3] al termine dei lavori, il 1º ottobre di quell'anno, il tempio fu solennemente consacrato.[5][4]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]La chiesa si sviluppa su un impianto a navata unica affiancata da quattro cappelle per lato, con ingresso a est e presbiterio absidato a ovest.[3]
La simmetrica facciata, interamente rivestita in ciottoli di fiume come il resto dell'edificio, è caratterizzata dal portale d'ingresso centrale delimitato da una cornice in pietra, che inquadra superiormente una lunetta con bassorilievo; sopra ad essa è collocata una nicchia ad arco a tutto sesto, affiancata da due finestre con cornice in mattoni; a coronamento si staglia un ampio frontone triangolare, sostenuto dalle due lesene poste alle estremità del prospetto.[5]
Da ciascun lato aggettano quattro cappelle a pianta semicircolare. Al termine del fianco sinistro si innalza su tre ordini il massiccio campanile in laterizio, decorato da lesene e fasce marcapiano; la cella campanaria si apre su ogni lato attraverso ampie monofore ad arco a tutto sesto;[5] quattro capitelli romanici in pietra, ornati con le raffigurazioni degli Evangelisti, si stagliano murati negli spigoli della torre; essi costituiscono l'unico elemento decorativo proveniente dall'antica pieve medievale, di cui adornavano le colonne dell'aula.[2]
All'interno la navata, coperta da una volta a botte lunettata decorata con affreschi, è affiancata da una serie di lesene coronate da capitelli dorici, che delimitano le ampie arcate a tutto sesto delle cappelle laterali absidate.[5]
Il presbiterio, lievemente sopraelevato, è preceduto dall'arco trionfale a tutto sesto; l'ambiente, chiuso superiormente da una volta a botte dipinta, ospita l'altare maggiore ligneo a mensa; sul fondo, al centro dell'abside si staglia tra due finestre laterali[5] la pala settecentesca raffigurante San Martino e il povero, delimitata da una cornice barocca dorata.[3]
La chiesa accoglie varie opere di pregio, tra cui uno stendardo e un pallio seicenteschi in cuoio, una croce astile cinquecentesca in argento e quattro dipinti settecenteschi posti sugli altari delle cappelle laterali, raffiguranti Tutti i santi, l'Immacolata, San Giuseppe e San Rocco.[4][3]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Madregolo, su comune.collecchio.pr.it. URL consultato il 3 maggio 2016 (archiviato dall'url originale il 1º luglio 2016).
- ^ a b Le Chiese, su comune.collecchio.pr.it. URL consultato il 3 maggio 2016 (archiviato dall'url originale il 1º luglio 2016).
- ^ a b c d e f Fallini, Calidoni, Rapetti, Ughetti, pp. 132-134.
- ^ a b c d e Dall'Aglio, pp. 582-585.
- ^ a b c d e Chiesa di San Martino "Madregolo, Collecchio", su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 1º febbraio 2018.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Italo Dall'Aglio, La Diocesi di Parma, I Volume, Parma, Scuola Tipografica Benedettina, 1966.
- Marco Fallini, Mario Calidoni, Caterina Rapetti, Luigi Ughetti, Terra di pievi, Parma, MUP Editore, 2006, ISBN 88-7847-021-X.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Madregolo
- Diocesi di Parma
- Parrocchie della diocesi di Parma
- Via Francigena
- Regione ecclesiastica Emilia-Romagna
- Parco fluviale regionale del Taro
Altri progetti
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