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Charles Jean Marie Barbaroux
Charles Jean Marie Barbaroux | |
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Charles Jean Marie Barbaroux. | |
Deputato alla Convenzione nazionale della Prima Repubblica francese | |
Durata mandato | 10 agosto 1792 – 1793 |
Dati generali | |
Partito politico | Gironda |
Charles Jean Marie Barbaroux (Marsiglia, 6 marzo 1767 – Bordeaux, 25 giugno 1794) è stato un politico e rivoluzionario francese, ai tempi della rivoluzione francese.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nato a Marsiglia studiò presso il locale oratorio di san Filippo Neri. Andò poi a studiare giurisprudenza ad Aix-en-Provence e divenne un avvocato di successo. Venne nominato segretario generale del comune di Marsiglia, e nel 1792 venne inviato all'Assemblea nazionale legislativa per sostenere l'accusa contro la direzione del dipartimento di Bouches-du-Rhône, come complice dei realisti ad Arles.
A Parigi venne ricevuto nel club giacobino e contattò Jacques Pierre Brissot ed i Roland - Jean Marie Roland e Madame Roland. Su sua richiesta Marsiglia inviò a Parigi il battaglione di volontari che giunse nella capitale cantando la Marsigliese e contribuì all'insurrezione della Comune di Parigi contro re Luigi XVI.
Tornando a Marsiglia contribuì a reprimere un movimento realista ad Avignone e un movimento giacobino a Marsiglia. Venne eletto deputato alla Convenzione Nazionale con 775 voti su 776. Fu un oppositore dei Montagnardi sin dal primo giorno di sessioni, e accusò Massimiliano Robespierre di mirare a stabilire una dittatura (25 settembre 1792). Attaccò Jean-Paul Marat e propose di rompere la Comune di Parigi. In seguito ottenne l'atto di accusa contro il re e nel processo votò per la pena di morte senza appello e senza indugio. Partecipò al Comitato che redasse la Costituzione.
Durante la lotta finale fra Girondini e Montagnardi, Barbaroux rifiutò di rassegnare le dimissioni, e respinse l'offerta dei sanculotti di dare ostaggi per i rappresentanti arrestati. Riuscì a fuggire, prima a Caen, dove organizzò la ribellione girondina e dove conobbe Charlotte Corday che in seguito uccise Marat[1], poi a Saint-Émilion vicino a Bordeaux, dove scrisse le sue memorie (pubblicate la prima volta nel 1822 da suo figlio, e riedite nel 1866). Scoperto, tentò di spararsi, ma riuscì solo a ferirsi e venne arrestato e portato a Bordeaux, dove venne ghigliottinato una volta accertata la sua identità. Oggi Barbaroux riposa nel Cimitero della Chartreuse, a Bordeaux.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Alphonse de Lamartine, Histoire des Girondins, T II. Libro 44
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Correspondance et mémoires de Barbaroux Œuvre posthume de Claude Perroud terminé par Alfred Chabaud Société de l'histoire de la révolution française, Paris, 1923.
- Mémoires de Charles Jean Marie Barbaroux, su books.google.fr.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Charles Jean Marie Barbaroux
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Barbaroux, Charles-Jean-Marie, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Barbaroux, Charles-Jean-Marie, su sapere.it, De Agostini.
- Opere di Charles Jean Marie Barbaroux, su MLOL, Horizons Unlimited.
- (EN) Opere di Charles Jean Marie Barbaroux / Charles Jean Marie Barbaroux (altra versione), su Open Library, Internet Archive.
- (FR) Charles Jean Marie Barbaroux, su Sycomore, Assemblea nazionale.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 71500739 · ISNI (EN) 0000 0001 0914 1422 · BAV 495/90603 · CERL cnp00437387 · LCCN (EN) nb2008017306 · GND (DE) 12154107X · BNF (FR) cb12522921n (data) |
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