Caterina Branković
Caterina Branković (in serbo Катарина Бранковић?, Katarina Branković, in greco Καταρίνα Μπράνκοβιτς?, nota anche come Cantacuzina, in serbo Kантакузина?, Kantakouzina; Vučitrn, 1418 – Konče, 1492) è stata una nobildonna e scrittrice serba, figlia del despota Đurađ Branković, Contessa di Celje come moglie di Ulrich II e autrice del libro liturgico Varaždin Apostol.
Caterina Branković | |
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Affresco del 1429, monastero di Esphigmenou | |
Contessa di Celje | |
In carica | 20 aprile 1434 – 9 novembre 1456 |
Predecessore | Veronica Desinić |
Successore | titolo abolito |
Altri titoli | Principessa di Serbia |
Nascita | Vučitrn (oggi in Kosovo), 1418 |
Morte | Konče (oggi in Macedonia del Nord), 1492 |
Luogo di sepoltura | Chiesa di Santo Stefano, Konče |
Dinastia | Branković (nascita) Celje (matrimonio) |
Padre | Đurađ Branković |
Madre | Irene Cantacuzena |
Coniuge | Ulrich II di Celje (1434-1456, ved.) |
Figli | Herman IV Elisabetta Caterina Giorgio Alberto |
Religione | Cristianesimo ortodosso |
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Caterina nacque nel 1418 a Vučitrn, figlia di Durad Branković, nel 1427 sarebbe divenuto despota di Serbia, e di Irene Cantacuzena[1][2]. Era giudicata una donna bella, onesta e pia[3].
Il 20 aprile 1434, nell'ambito di una politica matrimoniale atta a sostenere e proteggere la Serbia, sposò Ulrich II (1406-1456), Conte di Celje, a cui diede tre figli e due figlie, tutti battezzati secondo rito ortodosso, decisione che rese Caterina impopolare nella cattolica Celje[3][4][5]. Un anno e mezzo dopo, sua sorella Mara sposò Murad II, sultano dell'Impero ottomano, che nel 1439 invase la stessa Serbia[6].
Nel 1354, divenne l'autrice del Varaždin Apostol, il più antico libro liturgico ortodosso manoscritto e il più antico manoscritto in cirillico serbo conservato[3].
Dopo l'assassino di Ulrich nel 1456, preceduta dalla morte di tutti i loro figli, Caterina scambiò tutti i suoi possedimenti terrieri nelle attuali Croazia e Slovenia, ad eccezione di Krško, in cambio di una rendita annua di 2.000 ducati, e nel 1460 vendette anche i rimanenti terreni in Slavonia all'imperatore Federico III per 29.000 fiorini. Viaggiò a lungo in Italia, Grecia e Croazia, visitando Corfù e Ragusa, prima di decidere di raggiungere sua sorella a Jezevo (l'attuale Dafni, in Grecia), dove teneva corte per conto del suo figliastro, Mehmed II[3].
Insieme, Mara e Caterina parteciparono ai negoziati fra Costantinopoli e Venezia nell'ambito della prima guerra turco veneziana e furono fondamentali nella firma del trattato di Costantinopoli, Caterina agendo a Venezia e Mara a Costantinopoli[3].
Dopo la morte di Mara nel 1487, ultima parente stretta rimastale, Caterina si dedicò al patrocinio del monastero di Athos, caro a sua sorella, rinunciando ai suoi ultimi beni terreni, Krško e rendita inclusi. Morì a Konče nel 1492, sopravvissuta a tutta la sua famiglia, e venne sepolta nella locale chiesa di Santo Stefano[4].
Discendenza
[modifica | modifica wikitesto]Da suo marito, ebbe tre figli e due figlie gemelle, tutti premorti ai genitori:[3][5]
- Herman IV (1439 - 1452).
- Elisabetta (1441-1455), gemella di Caterina, nel 1455 sposò Mattia Corvino, morendo pochi mesi dopo.
- Caterina (1441-1441), gemella di Elisabetta.
- Giorgio (1444 - 1445).
- Alberto (m. 1448).
Cultura popolare
[modifica | modifica wikitesto]- L'Ordine di Kantakouzina Katarina Branković è stato istituito in suo onore[7].
- Nella docuserie Netflix L'Impero ottomano (2020), Caterina è interpretata dall'attrice Eva Dedova[8].
Ascendenza
[modifica | modifica wikitesto]Genitori | Nonni | Bisnonni | Trisnonni | ||||||||||
Branko Mladenović | Mladen | ||||||||||||
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Vuk Branković | |||||||||||||
… | … | ||||||||||||
… | |||||||||||||
Đurađ Branković | |||||||||||||
Lazar Hrebeljanović | Pribac Hrebeljanović | ||||||||||||
… | |||||||||||||
Mara Lazarević | |||||||||||||
Milica di Serbia | Vratko Nemanjić | ||||||||||||
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Caterina Branković | |||||||||||||
Matteo Cantacuzeno | Giovanni VI Cantacuzeno | ||||||||||||
Irene Asanina | |||||||||||||
Teodoro Paleologo Cantacuzeno | |||||||||||||
Irene Paleologa | Demetrio Paleologo | ||||||||||||
Teodora Comnena | |||||||||||||
Irene Cantacuzena | |||||||||||||
Giovanni Uroš | Simeon Uroš | ||||||||||||
Tommasa Orsini | |||||||||||||
Elena Ouresina Doucaina | |||||||||||||
N. Radoslava | Radoslav Hlapen | ||||||||||||
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Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Anglocentric medieval genealogy, su web.archive.org, 16 luglio 2011. URL consultato il 6 novembre 2023 (archiviato dall'url originale il 16 luglio 2011).
- ^ (EN) Donald MacGillivray Nicol, The Byzantine Family of Kantakouzenos (Cantacuzenus) Ca. 1100-1460: A Genealogical and Prosopographical Study, Dumbarton Oaks Center for Byzantine Studies, trustees for Harvard University, 1968, p. 187.
- ^ a b c d e f Kantakuzina Katarina Brankovic | Srpska pravoslavna opsta gimnazija, su www.srpskagimnazija-zg.org.
- ^ a b (SR) Tanjug, Biografija Katarine Kantakuzine, grofice Celjske, su Blic.rs, 4 gennaio 2011.
- ^ a b Vlado Habjan, Mejniki slovenske zgodovine, Založba 2000, 1997, p. 66, ISBN 978-961-90349-7-2.
- ^ Jane Burbank e Frederick Cooper, Empires in world history: power and the politics of difference, Princeton university press, 2010, p. 134, ISBN 978-0-691-12708-8.
- ^ (SR) Митрополија загребачко-љубљанска – Српска православна црква – Митрополија загребачко-љубљанска, su mitropolija-zagrebacka.org.
- ^ Cem Yigit Uzümoglu, Tuba Büyüküstün e Alp Ilkman, Rise of Empires: Ottoman, Karga Seven Pictures, Netflix Studios, STX Entertainment, 24 gennaio 2020.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Caterina Branković
Controllo di autorità | VIAF (EN) 220835289 · ISNI (EN) 0000 0003 6083 3584 · CERL cnp01416392 · GND (DE) 1017668205 · BNF (FR) cb16619007t (data) |
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