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Calophyidae
Calophyidae Vondraček, 1957, è una famiglia di insetti appartenente all'ordine dei Rincoti Omotteri, superfamiglia Psylloidea.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Gli adulti sono simili a piccole cicale, con corpo lungo 2-6 mm, capo tendenzialmente largo quanto il pronoto e torace arcuato e robusto.
Il capo porta antenne relativamente brevi composte in genere da 10 articoli, leggermente clavate. Nella maggior parte delle specie, il terzo articolo è particolarmente sottile e allungato. I coni frontali possono essere di vario sviluppo, ma in Calophya, il genere più rappresentativo, sono corti.
Le ali sono membranose e di varia forma, ripiegate a tetto in posizione di riposo. La morfologia della nervatura dell'ala anteriore è sostanzialmente simile a quella degli Psyllidae. È presente uno stretto pterostigma sul margine costale; la costa è fusa con la subcosta e presenta una frattura prima dello pterostigma. La nervatura basale si biforca in due rami: quello anteriore costituisce la radio, quello posteriore si biforca a sua volta nella media e nella cubito. Marcatamente sviluppata è la cellula Cu1a. Le zampe hanno tarsi composti da due segmenti e quelle posteriori sono atte al salto.
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]Le specie di questa famiglia sono principalmente associate a piante della famiglia delle Anacardiaceae e, in misura minore, ad altre famiglie delle Sapindales e le neanidi, quando conosciute, provocano la formazione di galle a forma di fossetta, in cui si insediano.
Distribuzione
[modifica | modifica wikitesto]I Calophyidae sono diffusi prevalentemente nella regione neotropicale e nella regione orientale, con alcune specie che spingono il loro areale alle regioni temperate dell'emisfero boreale e all'Australia. In Europa è diffusa la sola specie Calophya rhois, la cui presenza è citata anche nella penisola italiana[1][2].
Sistematica
[modifica | modifica wikitesto]La famiglia comprende circa 90 specie ripartite fra meno di 10 generi. Il genere più rappresentativo, per numero di specie e diffusione, è Calophya, nel quale si identificherebbero anche altri generi citati in letteratura[3][4][5]:
- Calophya (syn. Holotrioza, Pelmatobrachia, Microceropsylla, Paracalophya, Neocalophya)
- Pseudoglycaspis
- Cecidopsylla
- Mastigimas
- Telmapsylla
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Fabio Stoch, Family Calophyidae, in Checklist of the Italian fauna online version 2.0, 2003. URL consultato il {{{2}}}.
- ^ (EN) Taxon details: Calophya rhois, in Fauna Europaea version 2.6.2, Fauna Europaea Web Service, 2013. URL consultato il 15-11-2008.
- ^ Australian Faunal Directory.
- ^ (EN) Diana M. Percy, Psylloidea data, in Psyllids.org. URL consultato il 15-11-2008 (archiviato dall'url originale il 14 maggio 2008).
- ^ D. Burckhardt, Y. Basset, The humping plant-lice (Hemiptera, Psylloidea) associated with Schinus (Anacardiaceae): systematics, biogeography and host plant reationships, in Journal of Natural History, vol. 34, n. 1, 2000, pp. 57-155, DOI:10.1080/002229300299688. URL consultato il 15-11-2008. (abstract).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Robert George Brown, Ian David Hodkinson. Taxonomy and Ecology of the Jumping Plant-Lice of Panama (Homoptera: Psylloidea). E.J. Brill, 1988. ISBN 9004088938.
- Daniel Burckhardt, Cecidopsylla sinensis sp. n., a new species of jumping plant-lice from China and Hong Kong (Hemiptera: Psylloidea: Calophyidae) (PDF), in European Journal of Entomology, vol. 93, 1996, pp. 235-237, ISSN 1210-5759 . URL consultato il 15-11-2008.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Calophyidae
- Wikispecies contiene informazioni su Calophyidae
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Diana M. Percy, Psyllids home page, su psyllids.org. URL consultato il 15-11-2008.
- (EN) Family Calophyidae, in Australian Faunal Directory, Australian Government, Department of the Environment, Water, Heritage and the Arts. URL consultato il 22-03-2009.
- (EN, ES) David Hollis, Familia Calophyidae, su inbio.ac.cr, Instituto Nacional de Biodiversidad, Costa Rica. URL consultato il 15-11-2008 (archiviato dall'url originale il 25 settembre 2008).