Il Campionato mondiale di calcio over 35, inizialmente noto come Coppa Pelé e chiamato anche Mundialito over 35 o Mundialito master, fu una competizione calcistica riservata a squadre nazionali composte da calciatori che avessero terminato l'attività agonistica e che avessero compiuto i 35 anni d'età.[1] Per il pubblico italiano le partite erano trasmesse in differita da Italia 1[1] per le prime quattro edizioni, mentre furono proposte in diretta dalla Rai nelle ultime due edizioni.
Furono disputate sei edizioni, con cadenza per lo più biennale, dal 1987 al 1995.[2] Le prime tre si giocarono in Brasile, organizzate da una televisione locale. Si decise di giocare ogni due anni e di intitolare il trofeo a Pelé. In realtà, dopo le edizioni 1987 e 1989 della Coppa Pelé, vi fu un'edizione dedicata a un altro campione brasiliano, Zico, disputata eccezionalmente nel 1990. Proprio a partire da questa edizione fu coniato l'appellativo di "nazionali master" (in precedenza erano chiamate "senior") per indicare queste nazionali di giocatori ultratrentacinquenni e ritiratisi dall'attività agonistica ufficiale.
La Coppa Pelé tornò regolarmente nel 1991, ma si spostò negli Stati Uniti. La manifestazione, abbandonati i nomi di Coppa Pelé o Coppa Zico, approdò poi in Europa e passò sotto la gestione di un apposito comitato organizzatore. Nel 1993 fu ospitata da Italia e Austria, mentre nel 1995 si giocò esclusivamente in Austria. Si cominciò a parlare esplicitamente di Campionato Mondiale Master e le stesse squadre partecipanti cominciarono ad avere riconoscimenti ufficiali da parte delle rispettive Federazioni nazionali (è il caso della squadra italiana che, riconosciuta ufficialmente dalla FIGC e denominata Nazionale Italiana Master, poté indossare le maglie azzurre ufficiali delle squadre nazionali).
Tuttavia, quando sembrava che la FIFA potesse riconoscere ufficialmente questo tipo di squadre e di manifestazioni, accollandosi l'organizzazione biennale di un campionato del mondo riservato alle vecchie glorie, il progetto si fermò.
La prima edizione della Coppa Pelé si gioca nel gennaio 1987 in Brasile. Vi partecipano cinque nazioni: Brasile, Argentina e Uruguay per il Sudamerica, Germania e Italia per l'Europa. Sono rappresentati, con eccezione dell'Inghilterra, tutti i paesi che, all'epoca, avevano vinto almeno un titolo mondiale.
La formula prevede un girone unico all'italiana. Le prime due classificate si ritrovano di fronte per la finale.
La seconda edizione si gioca tra gennaio e febbraio 1989, sempre nel paese sudamericano. Questa volta, con l'esordio dell'Inghilterra, partecipano tutte e sei le nazioni (tre sudamericane e tre europee) che hanno vinto almeno un titolo mondiale. La formula è la stessa della prima edizione.
La terza edizione del Mundialito over 35 assume la denominazione di Coppa Zico. Si gioca di nuovo in Brasile, questa volta a un solo anno dalla precedente edizione. Le nazioni partecipanti sono cinque: Brasile e Argentina per il Sudamerica, Italia, Paesi Bassi e Polonia per l'Europa. L'unica novità della formula è l'introduzione, accanto alla finale per il 1º e 2º posto tra le prime due classificate del girone, anche della finale per il 3º e 4º posto fra la terza e la quarta.
Dopo la parentesi della Coppa Zico, il Mundialito Master torna alla denominazione di Coppa Pelé. Per la prima volta si lascia il Brasile. Le partecipanti tornano a essere le sei classiche campioni del mondo. Si abbandona la formula del girone unico per passare a due gironi (da tre squadre ciascuno): le due seconde classificate disputano la finale per il 3º e 4º posto, le due prime classificate si affrontano nella finale per il 1º e 2º posto.
Dopo quattro edizioni nelle Americhe (tre in Sudamerica e una nel Nord e Centro America), il Mundialito Master approda in Europa. Per l'occasione la manifestazione si allarga a otto squadre: alle sei campioni del mondo si aggiungono i Paesi Bassi (alla seconda partecipazione) e l'Austria che, insieme all'Italia, ospita il torneo. I gironi passano così da tre a quattro squadre ciascuno. Nella partita decisiva del Girone A, a Trieste, il Brasile dovrebbe battere l'Italia con almeno due reti di scarto per accedere alla finalissima, ma i sudamericani vincono solo per 1-0, e finiscono per contestare l'arbitraggio. Per protesta i sudamericani rifiutano di giocare la finale per il terzo e quarto posto contro la Germania.
L'Italia vince il titolo l'11 luglio 1993, nel giorno dell'undicesimo anniversario del titolo mondiale vinto in Spagna nel 1982. Nella squadra militano tanti azzurri campioni del mondo nel 1982, compreso l'allenatore Enzo Bearzot.
Questa volta si gioca solo in Austria e sarà l'ultima edizione del Mondiale Master. Come già successo in passato, non partecipano Uruguay e Inghilterra, al loro posto due debuttanti: la Francia (che nel 1998 vincerà il suo primo titolo mondiale) e il Portogallo. La nuova formula prevede i 3 punti per la vittoria nella fase eliminatoria (in precedenza la vittoria valeva 2 punti) e l'introduzione delle semifinali, cui accedono le prime due classificate di ciascun girone. Anche in questa edizione, a causa di un imprevisto, salta la finale per il 3º e 4º posto.
La finale per il 3º e 4º posto Italia - Germania, in programma il 1º luglio sempre a Kapfenberg, non fu disputata per irregolarità del terreno di gioco.
^L'apertura della prima edizione coincise, in Italia, con la 14ª giornata del campionato 1986-87 (disputata il 4 gennaio 1987). Cfr. Gianni Brera, Stessa Juve gioco nuovo?, in la Repubblica, 4 gennaio 1987, p. 29.