Sabrina Harman

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Sabrina Harman
Sabrina Harman posa sorridente sul cadavere di Manadel al-Jamadi, prigioniero iracheno torturato a morte durante un interrogatorio delle forze statunitensi nel dicembre 2003
Nascita	Lorton (Virginia) 5 gennaio 1978
Dati militari
Paese servito	Stati Uniti
Forza armata	United States Army
Corpo	Military Police Corps
Specialità	Polizia militare
Unità	372nd Military Police Company
Reparto	Prigione di Abu Ghraib
Grado	Specialista
Guerre	Guerra in Iraq
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Manuale

Sabrina Harman (Lorton, 5 gennaio 1978) è una criminale di guerra ed ex militare statunitense.

Ex pizzaiola nel suo paese natale, è stata giudicata colpevole in quanto coinvolta nello scandalo delle torture di Abu Ghraib. La Corte marziale di Fort Hood, Texas, l'ha ritenuta responsabile di sei dei sette capi d'imputazione a suo carico. Sabrina è ritratta in alcune foto in cui posa, fra l'altro, accanto a iracheni nudi costretti a formare uno sull'altro piramidi umane. I giudici hanno anche stabilito che fu lei a collegare i cavi elettrici a un prigioniero incappucciato e coperto di stracci, Satar Jabar, costretto a posare come un Cristo in croce, la cui foto è diventata il simbolo della vicenda Abu Ghraib.

Durante l'udienza Sabrina Harman ha chiesto scusa: "Come soldato e membro della polizia militare, ho mancato di portare a termine i miei compiti e la missione di difendere e proteggere. Non ho deluso soltanto la gente in Iraq, ma ogni soldato che oggi presta servizio. Le mie azioni potenzialmente hanno provocato un aumento dell'odio e delle sommosse contro gli Stati Uniti, mettendo a repentaglio soldati e civili. Mi assumo la piena responsabilità delle mie azioni... Le decisioni che ho preso erano mie e soltanto mie". La pena prevista poteva arrivare fino a cinque anni di reclusione, ma infine è stata condannata a sei mesi di prigione^[1].

• Lynndie England
• Prigione di Abu Ghraib
• Scandalo di Abu Ghraib

• Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Sabrina Harman

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