Remo Brindisi

Da Teknopedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
1 di 10 ritratti di ferraresi illustri realizzati alla fine degli anni'70 da Remo Brindisi e donati dall'autore stesso al Comune di Portomaggiore in occasione dell'assegnazione allo stesso del Premio Speciale Federico Bernagozzi.Le opere sono conservate presso il Teatro Sociale della Concordia di Portomaggiore (FE).

Remo Brindisi (Roma, 25 aprile 1918Lido di Spina, 25 luglio 1996[1]) è stato un pittore italiano.

Ha studiato a Penne (PE), presso la Scuola d'arte Mario dei Fiori, L'Aquila e Roma, frequentando poi la Scuola d'Arte di Urbino.

Nel corso della vita ha compiuto molti viaggi di studio, visitando, tra le altre, Firenze, Parigi e Venezia, e poi si trasferì a vivere a Milano.

Riconosciuto a livello internazionale sino a divenire uno dei pittori maggiormente citati e noti della pittura italiana dell'ultimo secolo, a lui sono dedicati in Italia istituti scolastici[2] nonché alcune strade.

Venezia - Remo Brindisi (1950) (Casa Museo Francesco Cristina)

Al 1940 risale la sua prima mostra personale, svoltasi a Firenze: la presentazione del catalogo della mostra è stata scritta da Eugenio Montale.[3] In seguito ha tenuto mostre personali a Parigi, Nizza, Milano, Venezia, Roma al Cairo e a San Paolo del Brasile. Tuttavia è rimasto legato al suo Abruzzo ove nel 1960 fu invitato alla 11ª edizione del Premio Avezzano - Rassegna Nazionale delle Arti Figurative ad Avezzano, insieme a Stefano Cavallo, Gisberto Ceracchini, Vincenzo Ciardo, Eliano Fantuzzi, Carlo Levi, Giovanni Omiccioli, Michele Rosa, Joseph Franz Strachota, Francesco Trombadori, Antonio Vangelli ed altri.[4]

È stato Presidente della Triennale di Milano e gli è stata assegnata la medaglia d'oro della Pubblica Istruzione della Repubblica per meriti culturali. Ha partecipato, soprattutto tra gli anni '40 e '50, a più edizioni della Biennale di Venezia e della Quadriennale di Roma.

Famoso anche per le figure, i volti e i paesaggi: le "Venezie", gli "Oppositori", i "Pastorelli'', le "Maternità" sono i temi maggiormente ricorrenti[5]. Ha dipinto opere a oggetto sociale e politico, fra cui spicca il ciclo Storia del Fascismo (1957-62). Ha creato i simboli portati in processione il Venerdì Santo a L'Aquila.

"Museo Alternativo Remo Brindisi"

Ha costituito (realizzato tra il 1971 ed il 1973 su progetto di Nanda Vigo) un museo d'arte moderna a Lido di Spina, donandolo all'amministrazione comunale di Comacchio grazie all'interessamento di Giglio Zarattini, pittore e uomo politico della cittadina. Nel museo, la cui struttura interna è a sua volta un'opera architettonica di pregio, sono raccolte molte opere di artisti contemporanei[6]. Nello stesso periodo gli viene assegnato il Premio Speciale Federico Bernagozzi. Per l'occasione realizza 10 ritratti di ferraresi illustri, donati al Comune di Portomaggiore presso cui sono conservati e visibili all'interno del Teatro Sociale della Concordia[7].

Nelle Collezioni d'arte della Fondazione Cariplo figurano quattro suoi dipinti: Tre profili, Profili, Venezia e un'altra Venezia. Una vasta collezione di suoi dipinti si trova presso il Museo Nazionale d'Abruzzo a l'Aquila. Un'altra collezione d'arte di Brindisi si trova esposta nel MAMeC - Museo d'arte moderna e contemporanea di Penne. A Lido di Spina il Museo Remo Brindisi ricorda la sua opera e gli scambi che il maestro ha fatto con gli artisti della sua epoca.

Maestro del Palio di Asti

[modifica | modifica wikitesto]

Il comune di Asti ha commissionato nel 1988 a Remo Brindisi la realizzazione dei due sendalli per la festa del santo Patrono san Secondo.

Uno dei due, come tradizione, è stato offerto il primo martedì di maggio al patrono ed è conservato nella collegiata di San Secondo.

Il secondo è stato consegnato al vincitore della corsa del Palio, la terza domenica di settembre. Quell'edizione fu vinta dal comune di Moncalvo[8].

  1. ^ corriere.it, su archiviostorico.corriere.it. URL consultato il 27 maggio 2012 (archiviato il 20 agosto 2011).
  2. ^ Istituto d'Istruzione Superiore "Remo Brindisi", su istitutoremobrindisi.it. URL consultato il 2 luglio 2022.
  3. ^ Patrimonio culturale della regione Abruzzo, su AbruzzoCultura. URL consultato il 2 luglio 2022.
  4. ^ Lucci s.d., pp. 186-217.
  5. ^ Esposizioni ed opere, su artinvest2000.com. URL consultato il 14 dicembre 2008 (archiviato il 30 marzo 2009).
  6. ^ Eleonora Sole Travagli, Villa Brindisi. Un'astronave nella pineta, LineaBN, Ferrara, 2010, ISBN 9788865690031
  7. ^ Teatro Sociale della Concordia Archiviato il 23 settembre 2015 in Internet Archive. Beni Culturali
  8. ^ Remo Brindisi:Maestro del Palio 1988, su atasti.it. URL consultato il 14 dicembre 2008 (archiviato dall'url originale il 23 febbraio 2007).
  • Elena Lissoni, Remo Brindisi, catalogo online Artgate Archiviato il 16 maggio 2016 in Internet Archive. della Fondazione Cariplo, 2010, CC-BY-SA.
  • Remo Brindisi: dal realismo alla nuova figurazione, a cura di E. Fabiani, Bora, 1976.
  • 1994/2013 "Catalogo e Archivio Generale delle Opere del Maestro R.Brindisi" Curatore: Gimmi Stefanini Presidente di Galleria Pace Milano-Brera editrice del Catalogo, già tre tomi allo stato realizzati, il quarto in fase di realizzazione.
  • Lucci M. G. (a cura di), Vicende e storia critica del Premio Avezzano, 1949-2001, Promo Italia, Avezzano, s.d., pp. 186-217, SBN IT\ICCU\TER\0018573.
  • Girace P., Artisti contemporanei, Napoli, Ed. E.D.A.R.T., 1970, p. 237, SBN IT\ICCU\NAP\0057927.
  • Eleonora Sole Travagli, Villa Brindisi. Un'astronave nella pineta, LineaBN, Ferrara, 2010, ISBN 9788865690031

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN25410217 · ISNI (EN0000 0000 6299 0880 · SBN CFIV019354 · BAV 495/100389 · Europeana agent/base/130415 · ULAN (EN500347775 · LCCN (ENn50041394 · GND (DE119330482 · BNF (FRcb14970571m (data) · J9U (ENHE987007274269305171