Nibbiola
Nibbiola comune | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Piemonte |
Provincia | Novara |
Amministrazione | |
Sindaco | Pierfrancesco Agnesina (lista civica) dal 4-10-2021 |
Territorio | |
Coordinate | 45°22′N 8°40′E |
Altitudine | 133 m s.l.m. |
Superficie | 11,34 km² |
Abitanti | 828[2] (31-01-2024) |
Densità | 73,02 ab./km² |
Comuni confinanti | Garbagna Novarese, Granozzo con Monticello, Novara, Terdobbiate, Vespolate |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 28070 |
Prefisso | 0321 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 003104 |
Cod. catastale | F886 |
Targa | NO |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[3] |
Cl. climatica | zona E, 2 430 GG[4] |
Nome abitanti | nibbiolesi (popolare: saca nebia[1]) |
Patrono | santa Caterina |
Giorno festivo | 25 novembre |
Cartografia | |
Posizione di Nibbiola nel territorio della provincia di Novara | |
Sito istituzionale | |
Nibbiola ([nib-biò-la]; Nibiola in piemontese, Nibiòla in lombardo) è un comune italiano di 828 abitanti della provincia di Novara in Piemonte.
Geografia fisica
[modifica | modifica wikitesto]Nibbiola si trova a circa 10 km a sud di Novara, il territorio non è del tutto pianeggiante ma caratterizzato da piccoli rilievi collinari; il nucleo del paese sorge infatti sul Terrazzo Novara-Vespolate, di origine fluvio-glaciale, sopraelevato di una decina di metri rispetto al territorio circostante[5].
Nel territorio del comune scorrono diversi torrenti: Ri, Arbogna[6], Sparso e Neralo[senza fonte].
Storia
[modifica | modifica wikitesto]I resti archeologici rinvenuti nella tenuta di Montarsello, consistenti in anfore, monete, coppe e balsamari in vetro, indicano la presenza in epoca romana di una piccola necropoli[7].
Il paese è citato per la prima volta in una carta dell'archivio del Duomo di Novara risalente al marzo 902[8].
Nome locale
[modifica | modifica wikitesto]In lombardo occidentale, che è il dialetto parlato nel Comune come in quasi tutta la provincia di Novara, è Nibiola (ni'bjɔla). La versione in grafia piemontese, con cui è noto nel resto del Piemonte, è sempre Nibiola, ma pronunciato ni'bjʊla.[senza fonte]
Simboli
[modifica | modifica wikitesto]Lo stemma e il gonfalone del comune di Nibbiola sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 2 febbraio 1950.[9]
- Stemma
«Di azzurro, al castello di rosso, merlato alla guelfa, aperto e finestrato di nero, sopracaricato da un leone al naturale, coronato d'oro. Ornamenti esteriori da Comune.[10]»
- Gonfalone
«Drappo di colore azzurro riccamente ornato di ricami d'argento e caricato dello stemma sopra descritto con l'iscrizione centrata in argento: "Comune di Nibbiola". Le parti di metallo ed i cordoni saranno argentati. L'asta verticale sarà ricoperta di velluto azzurro con bullette argentate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma del Comune e sul gambo inciso il nome.[10]»
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]Castello
[modifica | modifica wikitesto]Il primo accenno al castello risale ad una pergamena del 1198, al tempo in cui i veri padroni del paese erano i consoli del comune Graciano di San Vittore, Ruggero il Gastaldo, Valentino de Pomo e Milani[11].
Tra XIII e XVII secolo la proprietà passò di mano tra diverse famiglie di Novara e di Milano: i De Fossato, i Tornielli, i Della Porta, i Bagliotti e gli Ala-Ponzone[11].
Nel XV secolo le fortificazioni furono adeguate ai tempi[12].
Costruito in mattoni a vista, presenta sul lato di accesso due torri angolari e una torre centrale a difesa dell'ingresso. Ha un ponte levatoio tuttora funzionante, che consente di oltrepassare il fossato che un tempo circondava l'intera struttura e di cui oggi si leggono solo le tracce alla base della facciata[13].
All'interno gli ambienti si articolano intorno ad un cortile porticato, realizzato nella sua forma attuale nel XVIII secolo[14].
Dal cortile si accede al "Giardinone", realizzato quando il complesso aveva funzioni residenziali e non più difensive. Il giardino è interamente circondato da un grande muraglione ed era collegato tramite un viale al laghetto dove si trovava un casotto di caccia col bordello e le gondole[14].
Una delle caratteristiche di questo castello è che conserva ancora uno dei pochi ponti levatoi funzionanti[13].
Architetture religiose
[modifica | modifica wikitesto]- La chiesa di San Vittore fu la prima chiesa parrocchiale del paese. La costruzione risaliva all'XI secolo, sulle rovine di una precedente cappella, ma venne demolita agli inizi del XIX secolo con l'ottocentesca motivazione di far posto alla viabilità moderna. Agli inizi del XX secolo venne costruito un oratorio in ricordo dell'antica chiesa[15].
- La chiesa di Santa Maria venne edificata nel XVI secolo, più grande e anch'essa fuori dal paese, con annesso il cimitero, per rimpiazzare nell'uso la vecchia parrocchiale[16].
- La chiesa di Santa Caterina d'Alessandria d'Egitto venne edificata in un lungo periodo tra XVI e XVII secolo, nella piazza del paese, davanti al Castello. Sostituì un'antica cappelletta dedicata alla medesima santa. Rappresenta la chiesa più grande, lo stile è barocco, la navata è unica e su di essa si innestano le sei cappelle laterali, tre per lato[17].
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Abitanti censiti[18]
Economia
[modifica | modifica wikitesto]I pendii collinari nei dintorni dell'abitato nei secoli sono stati ampiamente terrazzati[19].
Le tradizionali colture, come la vite, sono state rimpiazzate da produzioni più remunerative, come il riso[20].
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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14 luglio 1985 | 24 maggio 1990 | Ermete Orlandi | - | Sindaco | [21] |
24 maggio 1990 | 24 aprile 1995 | Ermete Orlandi | - | Sindaco | [21] |
24 aprile 1995 | 14 giugno 1999 | Giuseppe Rubini | Partito Popolare Italiano | Sindaco | [21] |
14 giugno 1999 | 14 giugno 2004 | Giuseppe Rubini | lista civica | Sindaco | [21] |
28 giugno 2004 | 8 giugno 2009 | Vincenzo Rocchetti | lista civica | Sindaco | [21] |
8 giugno 2009 | 19 ottobre 2010 | Giuseppe Rubini | lista civica | Sindaco | [21] |
9 novembre 2010 | 27 maggio 2011 | Marco Baldino | Comm. straordinario | [21] | |
16 maggio 2011 | in carica | Giuseppe Rubini | lista civica: noi con voi | Sindaco | [21] |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Silvano Crepaldi, Lessico dell'immaginario Novarese, in Geografia dell'immaginario, Cologno Monzese, Lampi di stampa, 2011, p. 221, ISBN 978-88-488-1303-7. URL consultato il 10 luglio 2022. Ospitato su Google Libri.
- ^ Bilancio demografico mensile, su Istat. URL consultato il 22 giugno 2024.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Alberto Ventura, Jacopo Ventura e Sara Mussetta, Valutazione Ambientale Strategica (VAS) - Piano paesistico del terrazzo "Novara Vespolate" - Rapporto ambientale (PDF), su Provincia di Novara - Ufficio urbanistica e piano territoriale, 20 aprile 2009, p. 14. URL consultato il 20 giugno 2024.
- ^ Gestione dei corsi d'acqua e dei bacini d'acqua della Provincia di Novara ai fini della pesca (PDF), Novara, 19 gennaio 2016, pp. 1, 11. URL consultato il 20 giugno 2024.
- ^ Colli, 1952, Gli Oratori e le Cascine - Montarsello e le sue chiese scomparse, pp. 108-109.
- ^ Il documento cita un filius quondam Gumperti de Nibiola, ossia il "figlio del fu Gumperto di Nibbiola" (Colli, 1952, Il paese di Nibbiola, p. 11).
- ^ Nibbiola, decreto 1950-02-02 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 18 ottobre 2021.
- ^ a b Comune di Nibbiola, Statuto (PDF), 28 aprile 2004, Art. 6, Stemma - Gonfalone - Fascia tricolore Distintivo del sindaco. URL consultato il 21 giugno 2024. Ospitato su Ministero dell'Interno.
- ^ a b Colli, 1952, Il Castello, pp. 24-26.
- ^ Colli, 1952, Il Castello, p. 27.
- ^ a b Colli, 1952, Il Castello, pp. 29-30.
- ^ a b Colli, 1952, Il Castello, pp. 32-34.
- ^ Colli, 1952, La prima Chiesa Parrocchiale - S. Vittore, pp. 40-45.
- ^ Colli, 1952, La seconda Chiesa Parrocchiale - S. Maria, p. 57.
- ^ Colli, 1952, La terza Chiesa Parrocchiale - S. Caterina V. M., pp. 69-79.
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
- ^ Assessorato alla Programmazione Territoriale e Urbanistica (a cura di), Piano Paesistico del Terrazzo Novara-Vespolate - Relazione (PDF), 20 aprile 2009, pp. 15, 46. URL consultato il 22 giugno 2024. Ospitato su Provincia di Novara.
- ^ Colli, 1952, Il paese di Nibbiola, pp. 12-13.
- ^ a b c d e f g h http://amministratori.interno.it/
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Ernesto Colli, Nibbiola nella sua storia, Novara, Tipografia San Gaudenzio, 1952. URL consultato l'11 novembre 2021. Ospitato su Foto Emilio Alzati.
- Ernesto Colli, Garbagna, Nibbiola, Vespolate, Borgolavezzaro - Spunti di storia per le scuole medie - Le mie memorie, Novara, Tipografia San Gaudenzio, 1978. URL consultato l'11 novembre 2021. Ospitato su Foto Emilio Alzati.
- Ernesto Colli, Cronistoria della parrocchia B. V. Assunta in S. Caterina V. M., 1942-1989. URL consultato il 4 novembre 2021. Ospitato su Foto Emilio Alzati.
- Giancarlo Andenna, Castelli di Nibbiola, di Montarsello e di Garbagna, in Da Novara tutto intorno, Andar per castelli, Novara, Milvia, 1982, pp. 217-218, 220-222. URL consultato il 16 maggio 2024. Ospitato su Calameo.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Nibbiola
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su comune.nibbiola.no.it.