HMS King George V (41)
HMS King George V | |
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La King George V nel 1941 | |
Descrizione generale | |
Tipo | Nave da battaglia |
Classe | King George V |
Proprietà | Royal Navy |
Costruttori | Vickers-Armstrong |
Cantiere | Walker's Naval Yard |
Impostazione | 1º gennaio 1937 |
Varo | 21 febbraio 1939 |
Completamento | 11 dicembre 1940 |
Destino finale | Demolita nel 1957 |
Caratteristiche generali | |
Dislocamento | 42.000 |
Lunghezza | 227 m |
Larghezza | 31 m |
Pescaggio | 9,9 m |
Propulsione | 8 caldaie Admiralty Quattro turbine Parsons quattro eliche (diametro 4.42 m) 125,000 Shp |
Velocità | 28 nodi (51,86 km/h) |
Autonomia | 5.400 mn a nodi 18 |
Equipaggio | 1.314 - 1.631 |
Armamento | |
Armamento | 10 cannoni BL Mk VII da 356 mm
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Corazzatura | Cintura principale 374 mm Cintura inferiore 137 mm Ponte fino a 136 mm Torrette principali 324 m Barbette 324 mm |
Mezzi aerei | 4 Supermarine Walrus, 1 catapulta |
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La HMS King George V (Re Giorgio V) (Pennant number 41) era una corazzata appartenente alla Classe King George V, costruita nel 1939 dalla Marina Britannica.
Costruzione
[modifica | modifica wikitesto]Originariamente destinata a chiamarsi King George VI, fu invece chiamata George V in onore del padre del nuovo Re, contro la tradizione, che vuole chiamare la prima nave da guerra costruita sotto un nuovo re con appunto il suo nome. La nave venne costruita dai cantieri Vickers-Armstrong, a Newcastle upon Tyne, impostata il 1º gennaio 1937, varata il 21 febbraio 1939 ed entrò in servizio l'11 dicembre 1939.
Vita operativa
[modifica | modifica wikitesto]La nave iniziò ad operare con compiti di scorta ai convogli dal febbraio 1941. Prese anche parte all'infruttuosa caccia agli incrociatori da battaglia tedeschi Gneisenau e Scharnhorst[1], usciti in mare aperto durante l'Operazione Berlin.
La King George V, comandata dal capitano di vascello Wilfred Rupert Patterson, divenne l'ammiraglia della Home Fleet guidata dall'Ammiraglio Sir John Tovey. Dopo il drammatico affondamento della Hood, partecipò alla caccia alla Bismarck, entrando in contatto la mattina del 27 maggio 1941. I colpi della nave distrussero parte delle sovrastrutture della nave tedesca, che affondò alle 10.36[2]. Poiché al termine della battaglia la King George e la Rodney erano a corto di carburante, le navi tornarono in porto alla velocità di 19 nodi (35 km/h), venendo scortate da undici cacciatorpediniere per proteggersi dagli U-boot. Il 28 maggio la scorta fu ridotta a tre cacciatorpediniere e la squadra fu attaccata da quattro aerei tedeschi: la King George V e la Rodney non subirono danni ma il cacciatorpediniere Mashona fu affondato.
Il 1º maggio 1942, durante una missione di scorta al convoglio PQ-15 diretto a Murmansk, la nave si scontrò con il cacciatorpediniere Punjabi che aveva manovrato per evitare una mina. Il Punjabi venne tranciato in due tronconi e affondò rapidamente, la King George rimase gravemente danneggiata a prua e a seguito dell'esplosione delle cariche di profondità del cacciatorpediniere, lievemente allo scafo[3]. Nello scontro rimasero uccisi 49 marinai.
Nel Mediterraneo la nave supportò lo Sbarco in Sicilia, e accompagnò il Primo ministro Winston Churchill nel suo viaggio di ritorno in patria dalla Conferenza di Teheran.
Dal marzo al giugno 1944 fu revisionata a Liverpool e vennero potenziati il sistema radar e l'armamento antiaereo. Il 28 ottobre 1944 salpò da Scapa Flow sotto il comando dell'ammiraglio Bruce Fraser per unirsi ad altre unità della Royal Navy che avrebbero costituito la British Pacific Fleet. Nel giugno 1945 condusse il bombardamento degli aeroporti giapponesi nelle isole Ryukyu e a metà luglio si unì alle unità navali statunitensi per bombardare le installazioni industriali di Hitachi (in questa operazione la King George V sparò 267 colpi con il suo armamento principale). Prese poi parte alla battaglia di Okinawa e compì la sua ultima azione offensiva nella notte fra il 29 e 30 luglio 1945, quando bombardò Hamamatsu. Dopo i bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki, la King George V si trasferì con altre unità della British Pacific Fleet nella baia di Tokyo per essere presente alle cerimonie di resa del Giappone.
Nel gennaio 1946 trasportò il duca di Gloucester Henry Windsor e sua moglie in visita ufficiale in Australia, tornando poi a Portsmouth a marzo. Fino al dicembre 1946 fu nuovamente ammiraglia della Home Fleet, per poi essere adibita al ruolo di nave scuola. La vita operativa della nave fu interrotta nel giugno 1950, quando venne declassata nella flotta di riserva.
Nel 1957 fu presa la decisione di smantellare tutte le 4 navi classe King George V. La King George V fu quindi trasferita dal suo ormeggio a Gareloch, in Scozia, alla ditta Arnott Young and Co. di Dalmuir dove venne demolita.
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Winston Churchill, La seconda guerra mondiale: La svolta fatale, 6ª edizione, Milano, Arnoldo Mondadori, 1960. ISBN non esistente
- Léonce Peillard, La battaglia dell'Atlantico, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1992, ISBN 88-04-35906-4.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su HMS King George V
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) La King George V su naval-history.net, su naval-history.net. URL consultato il 10 settembre 2009 (archiviato dall'url originale il 19 maggio 2013).
- (EN) La King George V su Uboat.net, su uboat.net.