Gretl Braun
Margarete Berta Braun, detta Gretl (Monaco di Baviera, 31 agosto 1915 – Steingaden, 10 ottobre 1987), è stata una fotografa tedesca, nota per essere stata la sorella di Eva Braun e la moglie di Hermann Fegelein[1].
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Le origini
[modifica | modifica wikitesto]Gretl Braun nacque come ultimogenita dell'insegnante protestante Friedrich "Fritz" Braun e della sarta cattolica Franziska "Fanny" Kronberger; le sue sorelle erano[2]:
- Ilse (1909 - 1979), non interessata al nazionalsocialismo e rimasta sempre in disparte[3], svolgendo il mestiere di impiegata e segretaria dal 1929 in poi (impiegata come segretaria per un medico ebreo, perse il posto quando costui fu colpito dalle leggi di Norimberga e costretto ad emigrare);
- Eva (1912 - 1945), impiegata prima come commessa presso lo studio fotografico di Heinrich Hoffmann dal 1929 al 1935 e poi divenuta l'amante di Adolf Hitler, sposandolo nel penultimo giorno della sua vita.
Molto simile in viso alla sorella Eva, se ne distingueva soprattutto per i capelli neri, oltre alla statura leggermente maggiore.
Nel Terzo Reich
[modifica | modifica wikitesto]Dopo aver frequentato le scuole superiori fino a 16 anni, nel 1931 viene impiegata nello studio fotografico di Heinrich Hoffmann a Monaco, lo stesso in cui era impiegata già da due anni sua sorella Eva, ove conobbe la figlia del proprietario Henriette Hoffmann, il futuro cancelliere Adolf Hitler e molte altre persone della classe media e borghese della città.
Dopo il suicidio di sua nipote Angelika Raubal nell'autunno 1931 e quello tentato da Eva Braun l'anno dopo, Hitler iniziò a interessarsi e ad affezionarsi alle sorelle Braun, cominciando a far loro dei regali: nel 1935 donò loro un appartamento di tre stanze in città e l'anno dopo una villa nel quartiere di Bogenhausen.
Le due sorelle Braun, inseparabili, cominciarono a frequentare assiduamente il cancelliere nel suo tempo libero[4], specie ogni estate presso il Berghof, dove esse erano spesso le intrattenitrici di ogni gruppo di persone che veniva a visitare il cancelliere[5]. Allo stesso modo esse si inserirono perfettamente nella borghesia bavarese, come dimostrato dall'oltre migliaio di fotografie custodite negli archivi nazionali statunitensi e confiscate ad Hoffmann stesso.[6][7]
Nel 1941 Gretl e sua sorella si recarono in visita in Italia per turismo[4], visitando Milano, Bologna, Venezia e Firenze[6].
Sviluppando una grande passione per la fotografia al pari di sua sorella Eva[6], nel 1943 Gretl frequentò la Bayerische Staatslehranstalt für Lichtbildwesen (la storica scuola universitaria di Monaco per la fotografia, dal 2002 facente parte dell'Università delle Scienze Applicate, o FHM).[8]
Il matrimonio con Hermann Fegelein (1944-1945)
[modifica | modifica wikitesto]Dopo vari corteggiamenti e affair amorosi (il più serio dei quali fu quello con Fritz Darges, aiutante personale di Hitler che lui stesso licenziò e inviò al fronte a seguito di un litigio nel luglio 1944[9]), alla fine Gretl si innamorò di Hermann Fegelein, aiutante personale di Heinrich Himmler e suo braccio destro nei rapporti con il Führer.
Il matrimonio si celebrò il 3 giugno 1944, appena pochi giorni prima dello sbarco in Normandia e dell'operazione Bagration, con una cerimonia festosa e complessa che vide la presenza dello stesso dittatore tedesco.[10][11][12][13] Dal 14 luglio 1944 Hitler lasciò per sempre il Berghof, terminando la sua vita pubblica e sociale e dedicandosi esclusivamente alle questioni militari nei suoi quartier generali. Dopo una breve visita alla Cancelleria di Berlino a fine gennaio 1945, le due sorelle Braun ritornarono a Monaco dalla loro famiglia, ma Eva decise subito dopo di ripartire per Berlino, per assistere Hitler fino alla fine.
Mentre Gretl era già prossima a partorire sua figlia, suo marito venne fucilato per ordine di Hitler il 28 aprile 1945, quando quest'ultimo scoprì che Himmler aveva presentato a Lubecca un'offerta di capitolazione agli alleati tramite il conte Folke Bernadotte. Gretl partorì proprio al Berghof il 5 maggio una figlia, cui diede il nome di Eva Barbara, in ricordo di sua sorella.
Nel dopoguerra
[modifica | modifica wikitesto]Nonostante facesse parte dell'entourage di Hitler, Gretl ne uscì quasi indenne e non subì alcuna condanna dai tribunali volti alla denazificazione della Germania.[14]
Il 6 febbraio 1954 - nell'anniversario della nascita della sorella Eva - si risposò in seconde nozze con Kurt Berlinghoff. Nel 1971 sua figlia Eva Barbara si suicidò dopo aver perso il fidanzato in un incidente stradale[2]. Nel corso degli anni poco a poco morirono i suoi familiari più stretti, rimanendo l'ultima in vita: morì infine nell'ottobre 1987.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (DE) Margarete Braun, su Deutsche Biographie. URL consultato il 23 aprile 2024.
- ^ a b (EN) Braun-Fegelein, Margarete Berta “Gretl”, su ww2gravestone.com. URL consultato il 22 aprile 2024.
- ^ (EN) #Ilse Braun, su hitler-archive.com. URL consultato il 22 aprile 2024.
- ^ a b (EN) Eva Braun: Life with Hitler, p. 35, ISBN 978-0-307-59582-9.
- ^ (EN) #Gretl Braun, su hitler-archive.com. URL consultato il 22 aprile 2024.
- ^ a b c (EN) Eva Braun's Photo Albums, ca. 1913–ca. 1944, su catalog.archives.gov.
- ^ Eva Braun e Adolf Hitler: l'inedito album privato, su La Repubblica. URL consultato il 23 aprile 2024 (archiviato dall'url originale il 12 luglio 2011).
- ^ (EN) Gretl Braun, the sister of Eva Braun, the wife of Fegelein, su YouTube, 24 novembre 2021.
- ^ Nei diari dell'attendente di Hitler i terribili segreti della «soluzione finale», su il Giornale, 31 ottobre 2009. URL consultato il 22 aprile 2024.
- ^ Nozze nazi per gretl braun, su Dagospia. URL consultato il 22 aprile 2024.
- ^ (EN) Hermann Fegelein e la sua nuova sposa Gretl Braun [Video], su criticalpast.com, 3 giugno 1944.
- ^ (DE) WEDDING PROGRAM FOR HERMANN FEGELEIN AND GRETL BRAUN, su alexautographs.com.
- ^ Gianni Rondolino, Eva Braun, fotogrammi spensierati prima della catastrofe, in La Stampa, 17 agosto 1997, p. 21.
- ^ L'incubo di un delitto gravava sul dittatore, in Stampa Sera, 3 maggio 1948, p. 3.
Altri progetti
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