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Gret Palucca
Gret Palucca, pseudonimo di Margarethe Paluka (Monaco di Baviera, 8 gennaio 1902 – Dresda, 22 marzo 1993), è stata una ballerina e insegnante tedesca, nota per la sua scuola di danza fondata a Dresda nel 1925.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nata a Monaco di Baviera,[1] trascorse i suoi primi anni a San Francisco, per poi trasferirsi con la madre a Dresda nel 1909.[2] Dal 1917 al 1918 frequentò la scuola di Margarete Balsat per le ragazze dell'alta borghesia di Dresda e studiò danza con Heinrich Kröller dal 1914 al 1916.[3]
Dal 1921, anno in cui assunse il nome di Gret Palucca, fino al 1923 studiò con Mary Wigman e si esibì con il suo gruppo di danza da camera.[4]
Nel 1924 sposò Friedrich Bienert, un commerciante che lavorava nei mulini di suo padre. Tramite sua suocera Ida Bienert entrò in contatto con la cerchia degli artisti del Bauhaus.[3] Nel 1925 fondò la sua scuola di danza con il sostegno del marito, e nel 1927 inaugurò una succursale della sua scuola a Berlino. Nel 1931 venne aperta un'altra filiale a Stoccarda.[1]
Nel 1939, a causa delle sue origini ebraiche, le autorità nazionalsocialiste chiusero le sue scuole e non le fu permesso di insegnare, tuttavia le fu concesso di ballare e nel 1936 apparve persino ai Giochi Olimpici di Berlino.[5]
Nel 1945, durante il bombardamento di Dresda, Palucca perse tutti i suoi averi. Nel dopoguerra la sua scuola si concentrò sullo stile russo del balletto.[6]
Divenne membro fondatore dell'Accademia delle arti della Repubblica Democratica Tedesca. Nel 1959 i funzionari della politica culturale della DDR fecero sì che la sua scuola di danza operasse in stile sovietico. Per ottenere supporto per le sue richieste, Palucca si recò brevemente nella Germania Ovest.[7] Fu inoltre membro fondatore dell'Akademie der Künste di Berlino[1] e nel 1965 fu eletta membro della Deutsche Akademie der Darstellenden Künste di Amburgo.
Tra i suoi studenti vi furono Ruth Berghaus, Lotte Goslar e Dore Hoyer.[10]
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c (DE) Stabel, Ralf, Palucca, Gret, in Neue Deutsche Biographie, vol. 20, Berlin, Duncker & Humblot, 2001, ISBN 3-428-00201-6, pp. 24 s. (online).
- ^ (DE) Gret Palucca: Nicht nur auf Sylt unvergessen, in Sylter Zeitung, Flensburg, 22 marzo 2013. URL consultato il 24 agosto 2020.
- ^ a b (DE) Sächsische Biografie, https://saebi.isgv.de/biografie/Gret_Palucca_(1902-1993) . URL consultato il 24 agosto 2020.
- ^ Andrea Kachelrieß, Wenn Ruhm zu einer Ware wird, in Stuttgarter Nachrichten, Stuttgart, 14 dicembre 2009. URL consultato il 23 agosto 2020.
- ^ (DE) Katharina Rögner, Mit den Beinen denken, in Jüdische Allgemeine, Berlin, 19 marzo 2018. URL consultato il 23 agosto 2020.
- ^ Palucca dance school – history, su palucca.eu. URL consultato il 18 giugno 2021 (archiviato dall'url originale il 30 marzo 2019).
- ^ (DE) Susanne Beyer, Abriss eines Sehnsuchtsorts, in Der Spiegel, Hamburg, 26 marzo 2009. URL consultato il 24 agosto 2020.
- ^ Jack Anderson, Who Was Gret Palucca? A Legend in Her Time, in The New York Times, New York City, 15 agosto 1993. URL consultato il 23 agosto 2020.
- ^ Famed dance teacher Gret Palucca, 91, in Chicago Tribune, Chicago, 26 marzo 1993, p. 101. URL consultato il 23 agosto 2020. Ospitato su Newspapers.com.
- ^ Isa Partsch-Bergsohn, Modern dance in Germany and the United States : crosscurrents and influences, Chur, Harwood Acad. Publ., 1994, p. 122, ISBN 3718655578.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Gret Palucca
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Palucca, Gret, su sapere.it, De Agostini.
- (EN) Gret Palucca, su Discogs, Zink Media.
- (DE, EN) Gret Palucca, su filmportal.de.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 30332111 · ISNI (EN) 0000 0000 5513 9000 · CERL cnp01412192 · Europeana agent/base/88477 · LCCN (EN) n97858842 · GND (DE) 118739093 · BNF (FR) cb13746148b (data) · J9U (EN, HE) 987007444586505171 |
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