David Szalay
David Szalay (Montréal, 1974) è uno scrittore canadese con cittadinanza ungherese.[1]
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]È nato a Montréal nel 1974 da madre canadese e padre ungherese. La sua famiglia si è poi trasferita a Beirut. Furono costretti a lasciare il Libano dopo l'inizio della guerra civile libanese. Si trasferì quindi a Londra, dove frequentò la Sussex House School e studiò all'Università di Oxford.[2][3][4] Dopo aver lasciato l'università, Szalay svolse vari lavori nel settore delle vendite a Londra. Si è trasferito a Bruxelles e poi a Pécs, in Ungheria, per perseguire la sua ambizione di diventare scrittore.[3] Vive a Budapest, con la moglie e due figli.[5]
Ha esordito nel 2008 con London and the South-East vincendo il Betty Trask Award[6] e nel 2009, il Geoffrey Faber Memorial Prize[7][8]. In seguito ha scritto altri due romanzi e due raccoltre di racconti.
Inserito nel 2013 da Granta[9] nella lista dei Best Young British Novelists[10], nel 2016 con Tutto quello che è un uomo[11] è stato finalista del Man Booker Prize[12] e ha vinto il Premio Gordon Burn[13]. In Italia le sue opere sono pubblicate da Adelphi.
Opere letterarie
[modifica | modifica wikitesto]Romanzi
[modifica | modifica wikitesto]- London and the South-East (2008)
- Innocent (2009)
- Spring (2011)
Racconti
[modifica | modifica wikitesto]- Tutto quello che è un uomo (All That Man Is, 2016), Milano, Adelphi, 2017, traduzione di Anna Rusconi ISBN 978-88-459-3213-7.
- Turbolenza (Turbulence, 2018), Milano, Adelphi, 2019, traduzione di Anna Rusconi ISBN 978-88-459-3407-0.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Lorin Stein, Writing All That Man Is: An Exchange, in The Paris Review, Summer 2016. URL consultato il 7 febbraio 2017.
- ^ About the School, su Sussex House. URL consultato il 3 settembre 2022.
- ^ a b Alex Clark, David Szalay: 'I'm laughing at myself when I write about vanity and self‑absorption', in The Guardian, 8 Dec 2018. URL consultato il 3 marzo 2019.
- ^ David Szalay, su unitedagents.co.uk. URL consultato il 29 ottobre 2016.
- ^ Max Liu, Writer David Szalay: 'Any single story would fail to do justice to life today', Financial Times, 4 gennaio 2019. URL consultato il 3 marzo 2019.
- ^ (EN) Previous winners of the Betty Trask Prize and Awards, su societyofauthors.org. URL consultato il 19 aprile 2020 (archiviato dall'url originale il 4 agosto 2020).
- ^ David Szalay, Hampstead Heath, in The Financial Times, 11 luglio 2014.
- ^ Victoria Gallagher, Debut autore Szalay wins Geoffrey Faber prize, in The Bookseller, 1º giugno 2010.
- ^ GRANTA, su granta.com.
- ^ The Telegraph, su telegraph.co.uk.
- ^ Adelphi, su adelphi.it.
- ^ The Guardian, su theguardian.com.
- ^ GBP - Guardian
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- James Wood, Male gaze: David Szalay's 'All that man is', The Critics. Books. The New Yorker. 92 (32), New York, 2016
- Luca Alvino, Il senso del destino in “Tutto quello che è un uomo” di David Szalay, su minimaetmoralia.it. URL consultato il 21 ottobre 2019 (archiviato dall'url originale il 21 ottobre 2019).
- Luca Alvino, Gli attimi sospesi tra due abissi in “Turbolenza” di David Szalay, su minimaetmoralia.it. URL consultato il 24 ottobre 2019 (archiviato dall'url originale il 24 ottobre 2019).
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikiquote contiene citazioni di o su David Szalay
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) David Szalay, su Goodreads.
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