Copla

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Il termine spagnolo copla può corrispondere in genere al significato italiano di strofa, ma nel flamenco o nella musica folclorica spagnola acquista un significato un po' più ristretto.

La copla è una tradizionale forma poetica che serve come testo per canzoni popolari. Sorse in Spagna, dove ancora oggi è molto diffusa, come pure nell'America Latina. Il suo nome proviene dal latino copula, "legame", "unione".

Le coplas sono composte generalmente di quattro versi di arte menor, disposti in forma di quartina del romance (8- 8a 8- 8a), di seguidilla (7- 5a 7- 5a), di redondilla (8a 8b 8b 8a), ecc.

Durante l'esibizione canora ci possono essere dei versi ripetuti in modo che il loro numero spesso supera abbondantemente i quattro versi della forma base.

(ES)

«Por las calles de Judea
pasa una mujer llorando
dicen que es de Sefarad
¡madre de mi corazón!
dicen que es de Sefarad
que la sigue recordando
que la sigue recordando
y no la puede olvidar.»

(IT)

«Per le strade di Giudea
passa una donna piangendo
dicono che è di Sefarad
¡madre del mio cuore!
dicono che è di Sefarad
che ancora la ricorda
che ancora la ricorda
e non può dimenticarla.»

Per la sua struttura metrica e formule caratteristiche, la copla è molto vicina al romance, genere poetico popolare per eccellenza della letteratura spagnola. Autori colti, come il marqués de Santillana (Íñigo López de Mendoza), Rafael Alberti, Luis de Góngora, Antonio Machado o Federico García Lorca si sono avvicinati a questa forma di poesia con grande rispetto. A volte prendevano il tema da una canzone, un successo locale o un romance ascoltato in una taverna, e altre volte era il popolo che faceva sua la composizione poetica senza sapere che aveva già un autore. Come scrisse Manuel Machado ...

(ES)

«Hasta que el pueblo las canta,
las coplas, coplas no son,
y cuando las canta el pueblo
ya nadie sabe el autor.

Tal es la gloria, Guillén,
de los que escriben cantares:
oír decir a la gente
que no los ha escrito nadie.

Procura tú que tus coplas
vayan al pueblo a parar,
aunque dejen de ser tuyas
para ser de los demás.

Que, al fundir el corazón
en el alma popular,
lo que se pierde de nombre
se gana de eternidad.»

(IT)

«Finché il popolo le canta,
le coplas non son coplas,
e quando le canta il popolo
ormai nessuno ne ricorda l'autore.

Tale è la gloria, Guillén,
di quelli che scrivono cantici:
sentir dire alla gente
che non li ha scritti nessuno.

Fa sì che le tue coplas
arrivino al popolo,
anche se smetteranno d'esser tue
per essere di tutti gli altri.

Perché, al fondere il cuore
con l'anima popolare,
quello che perdiamo in nome
lo guadagniamo in eternità.»

Il linguaggio delle coplas è colloquiale e diretto, sebbene si ricorre spesso al doppio senso per conseguire effetti comici, lascivi o scatologici.

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