Cima Sant'Eurosia
Cima Sant'Eurosia | |
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La montagna e il centro di Pettinengo | |
Stato | Italia |
Regione | Piemonte |
Provincia | Biella |
Altezza | 825 m s.l.m. |
Prominenza | 130 m |
Catena | Alpi |
Coordinate | 45°37′10.82″N 8°06′31.67″E |
Mappa di localizzazione | |
Dati SOIUSA | |
Grande Parte | Alpi Occidentali |
Grande Settore | Alpi Nord-occidentali |
Sezione | Alpi Pennine |
Sottosezione | Alpi Biellesi e Cusiane |
Supergruppo | Alpi Biellesi |
Gruppo | Catena Monte Bo-Barone |
Sottogruppo | Costiera Bo-Cravile-Monticchio |
Codice | I/B-9.IV-A.2.b |
La cima Sant'Eurosia (825 m s.l.m.[1]) è una montagna delle Alpi Biellesi.
Toponimo
[modifica | modifica wikitesto]Il nome della montagna è legato a Sant'Eurosia di Jaca, una santa spagnola il cui culto è diffuso anche in Italia, principalmente nelle regioni settentrionali, e che veniva invocata in particolare per difendere le coltivazioni da tempeste e grandinate.[2]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]La Cima Sant'Eurosia si trova in provincia di Biella; il monte è interamente incluso in comune di Pettinengo. Sorge sullo spartiacque tra la Val Strona e la valletta del suo principale tributario, il torrente Quargnasca. Rappresenta il culmine del tratto di crinale, orientato da sud-ovest a nord-est, compreso tra il cantone di Pettinengo Livera (695 metri di quota) e la sella a 677 metri di quota[3] sulla quale sorge il Santuario di Banchette. Questo secondo punto di valico la separa dal vicino Monte Rovella, più alto e massiccio. La prominenza topografica della Cima Sant'Eurosia è di 130 m.[4] Sul punto culminante si trova un oratorio risalente al XV-XVI secolo.[5]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Come su altri rilievi della zona si ritiene che anche sulla cima Sant'Eurosia nel Medioevo fossero state costruite rustiche strutture fortificate[5], in origine collegate alla lotta contro i seguaci di Fra Dolcino[6]. In seguito su alcune di queste cime i materiali presenti vennero riutilizzati per costruire piccoli oratori. Anche per la cappella presente sulla Cima Sant'Eurosia è stata ipotizzata una origine di questo tipo.[7] La datazione di alcuni frammenti ceramici rinvenuti presso la sommità del monte ha però evidenziato una età molto più tarda rispetto alle vicende medioevali.[8]
Escursionismo
[modifica | modifica wikitesto]Si può salire a piedi sulla Cima Sant'Eurosia da Pettinengo con una variante rispetto al Sentiero dei Tessitori, uno degli itinerari escursionistici curati dal comune.[9] Alle falde del monte transita il percorso di trekking Le Valli della Fede/Cammino di San Carlo, mentre la cima è raggiunta dal Balcone del Biellese trail, una gara podistica di circa 21 km di sviluppo e 1050 metri di dislivello positivo.[10]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Carta dei sentieri della Provincia di Biella 1:25.000, Provincia di Biella, 2004
- ^ Domenico Jenna, Eurosia, la santa anti-calamità, in La Repubblica, 29 maggio 1998. URL consultato il 19 gennaio 2023.
- ^ (EN) Cima Sant'Eurosia, Italy, su peakbagger.com. URL consultato il 19 gennaio 2023.
- ^ (EN) Cima Sant'Eurosia, su peakery.com, peakery. URL consultato il 3 febbraio 2021.
- ^ a b Giovanni Cerino Badone, La guerra contro Dolcino "perfido eresiarca" - descrizione e studio di un assedio medievale, British Archaeological Reports, 2005, p. 61, ISBN 9781841717081. URL consultato il 6 febbraio 2023.
- ^ Edgardo Sogno, La croce e il rogo - Storia di fra Dolcino e Margherita, Mursia, 1974, p. 95, ISBN 9788842512813. URL consultato il 6 febbraio 2023.
- ^ Corrado Mornese e Gustavo Buratti, Fra Dolcino e gli apostolici tra eresia, rivolta e roghi, DeriveApprodi, 2000, p. 159, ISBN 9788887423358.
- ^ Gabriella Pantò, I "pignatari" del Biellese. Una produzione originale, in I centri produttori di ceramica in Piemonte (secoli XVII-XIX), Sergio Arditi (a cura di), All'insegna del giglio, 2002, p. 62, ISBN 9788878142114. URL consultato il 3 febbraio 2023.
- ^ Sentiero dei Tessitori, su comune.pettinengo.bi.it, Comune di Pettinengo. URL consultato il 3 febbraio 2023.
- ^ Marco Perazzi, Pettinengo, il “Balcone del Biellese Trail” torna al via dopo lo stop 20 Novembre 2021, in La Stampa. URL consultato il 12 gennaio 2022.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Giancarlo Regis e Renza Piana Regis, Nuova guida alle Alpi biellesi, Biella, libreria V.Giovannacci, 1981.
- Cartografia
- Carta dei sentieri della Provincia di Biella 1:25.00, Provincia di Biella, 2004, consultabile on line Archiviato il 5 novembre 2019 in Internet Archive.
- Cartografia ufficiale italiana dell'Istituto Geografico Militare (IGM) in scala 1:25.000 e 1:100.000, consultabile on line
- Carta dei sentieri e dei rifugi scala 1:50.000 n. 9 Ivrea, Biella e Bassa Valle d'Aosta, Istituto Geografico Centrale - Torino
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Cima Sant'Eurosia