Indice
Arteria cerebellare infero posteriore
Arteria cerebellare posteriore inferiore | |
---|---|
Le tre maggiori arterie del cervelletto: la arteria cerebellare superiore (SCA), l'arteria cerebellare antero inferiore (AICA), e la arteria cerebellare posteriore inferiore (PICA) | |
Diagramma della circolazione arteriosa alla base del cervello (la PICA è indicata a destra in basso) | |
Anatomia del Gray | (EN) Pagina 580 |
Origine | Arteria vertebrale |
Irrora | cervelletto e plesso coroideo del 4° ventricolo |
Vena | vena cerebellare inferiore |
Identificatori | |
TA | A12.2.08.012 |
FMA | 50518 |
L'arteria cerebellare inferiore posteriore (PICA), il più grande ramo dell'arteria vertebrale, è uno dei tre principali vasi che riforniscono di sangue arterioso il cervelletto. L'occlusione dell'arteria cerebellare inferiore posteriore o uno dei suoi rami, o dell'arteria vertebrale porta alla sindrome midollare laterale nota anche con il nome di sindrome di Wallenberg.
Decorso
[modifica | modifica wikitesto]L'arteria cerebellare inferiore posteriore nasce dall'arteria vertebrale e si dirige all'indietro portandosi intorno alla parte anteriore o ventrale del midollo allungato, passando tra le origini del nervo ipoglosso e quindi tra le radici del nervo vago e del nervo accessorio, sul peduncolo cerebellare inferiore, sulla superficie inferiore del cervelletto, dividendosi successivamente in due rami.[1]
Il ramo mediale continua all'indietro fino alla incisura tra i due emisferi del cervelletto; il ramo laterale viene spesso ad anastomizzarsi con l'arteria cerebellare anteriore inferiore e l'arteria cerebellare superiore, entrambi rami della arteria basilare.
Tuttavia è necessario aver presente che l'anatomia dell'arteria cerebellare inferiore posteriore (PICA) è altamente variabile da individuo a individuo. Le varianti anatomiche dell'arteria includono agenesia, ipoplasia, doppia origine o duplicazione e, raramente, origine extracranica o epidurale.[2][3] Una PICA solitaria che vascolarizza entrambi gli emisferi del cervelletto è un evento estremamente raro.[4][5][6][7]
Territorio di vascolarizzazione
[modifica | modifica wikitesto]L'arteria emette sempre rami al gruppo di arterie che forniscono il territorio midollare dorsale, ma raramente partecipa alla vascolarizzazione del territorio midollare laterale. L'arteria tipicamente vascolarizza la superficie inferiore del cervelletto e, in particolare, il lobulo semilunare inferiore, il lobulo gracile, il lobulo biventre, la tonsilla cerebellare e, nel verme, il declive, il tubero, la piramide, l'uvola e il nodulo vermiano. Alcuni rami della PICA vanno a vascolarizzare il plesso coroideo del quarto ventricolo. L'arteria cerebellare infero posteriore PICA non fornisce mai il nucleo dentato. Il lobo flocculo-nodulare è solitamente fornito da 2 arterie: il flocculo è fornito dall'AICA e il nodulo è fornito dalla PICA.[8]
Significato clinico
[modifica | modifica wikitesto]Un alterato afflusso di sangue a questa arteria, dovuto a un trombo oppure ad un embolo, si traduce in un danno tissutale e può portare alla sindrome midollare laterale, nota anche come sindrome dell'arteria cerebellare inferiore posteriore (sindrome PICA) o sindrome di Wallenberg.[9][10][11] Questa sindrome può comportare una differente combinazione di sintomi, tra cui vertigine e nistagmo, disfonia, disartria, disfagia, sindrome di Horner, atassia, alterata sensazione di gusto.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Wilson SA, A Case of Thrombosis of the Left Posterior Inferior Cerebellar Artery, in Proc. R. Soc. Med., vol. 2, Neurol Sect, 1909, pp. 52-76, PMC 2046551, PMID 19973796.
- ^ Lasjaunias P, Vallee B, Person H, Ter Brugge K, Chiu M, The lateral spinal artery of the upper cervical spinal cord. Anatomy, normal variations, and angiographic aspects, in J. Neurosurg., vol. 63, n. 2, 1985, pp. 235-41, DOI:10.3171/jns.1985.63.2.0235, PMID 4020445. URL consultato il 17 febbraio 2018.
- ^ Lesley WS, Dalsania HJ, Double origin of the posterior inferior cerebellar artery, in AJNR Am J Neuroradiol, vol. 25, n. 3, 2004, pp. 425-7, PMID 15037467. URL consultato il 17 febbraio 2018.
- ^ Carlson AP, Alaraj A, Dashti R, Aletich VA, The bihemispheric posterior interior cerebellar artery: anatomic variations and clinical relevance in 11 cases, in J Neurointerv Surg, vol. 5, n. 6, 2013, pp. 601-4, DOI:10.1136/neurintsurg-2012-010527, PMID 23172540.
- ^ Cullen SP, Ozanne A, Alvarez H, Lasjaunias P, The bihemispheric posterior inferior cerebellar artery, in Neuroradiology, vol. 47, n. 11, 2005, pp. 809-12, DOI:10.1007/s00234-005-1427-z, PMID 16160817.
- ^ Ogasawara Y, Kashimura H, Aso K, Saura H, Subarachnoid Hemorrhage Due to Ruptured Intracranial Aneurysm Arising from a Vertebral Artery-Bihemispheric Posterior Inferior Cerebellar Artery Bifurcation, in J Neurosci Rural Pract, vol. 8, n. 4, 2017, pp. 654-656, DOI:10.4103/jnrp.jnrp_285_17, PMC 5709895, PMID 29204032.
- ^ Toms J, Wadhwa R, Ambekar S, Cuellar H, Bihemispheric posterior inferior cerebellar artery occurring with an azygos anterior cerebral artery: case study, in Case Rep Radiol, vol. 2014, 2014, p. 541081, DOI:10.1155/2014/541081, PMC 4053235, PMID 24955276.
- ^ Amarenco P, Hauw JJ, [Anatomy of the cerebellar arteries], in Rev. Neurol. (Paris), vol. 145, n. 4, 1989, pp. 267-76, PMID 2535662.
- ^ Brockhoff V, Tiwisina T, [Occlusion of the inferior posterior cerebellar artery. A contribution to the Wallenberg syndrome], in Neurochirurgia (Stuttg), vol. 8, n. 6, 1965, pp. 231-8, DOI:10.1055/s-0028-1095402, PMID 5887303.
- ^ Kato S, Takikawa M, Ishihara S, Yokoyama A, Kato M, Pathologic reappraisal of wallenberg syndrome: a pathologic distribution study and analysis of literature, in Yonago Acta Med, vol. 57, n. 1, 2014, pp. 1-14, PMC 4110344, PMID 25067873.
- ^ Lui F, Bhimji SS, Wallenberg Syndrome., in StatPearls [Internet]., 2017, PMID 29262144.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Giuseppe Anastasi, Giuseppe Balboni, Pietro Motta, Anatomia umana, Quarta edizione, Milano, Edi.Ermes, 2010, ISBN 978-88-7051-428-5.
- Susan Standring, Anatomia del Gray. Le basi anatomiche per la pratica clinica, Quarta edizione, Elsevier, 2009, ISBN 88-214-3132-0.