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Analog horror
L'analog horror (orrore analogico) è un sottogenere dell'horror e una propaggine della tecnica cinematografica del "found footage".[1] Citato spesso come originario dei video su Internet dei primi anni 2010,[2][3][4] l'analog horror è caratterizzato da grafica a bassa risoluzione, messaggi criptici e stili visivi che ricordano la televisione e le registrazioni analogiche alla fine del XX secolo (spesso ambientate tra gli anni '60 e anni '90).[5][6]
Caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]L'analog horror è comunemente caratterizzato dalla grafica a bassa fedeltà, messaggi criptici e stili visivi che ricordano la televisione di fine Novecento. Questa scelta ha il fine di adattarsi all'ambientazione, poiché le opere di questo sottogenere sono normalmente ambientate tra gli anni '60 e '90.[5] È chiamato "analog horror" a causa della sua incorporazione estetica di elementi legati all'elettronica analogica, come la televisione analogica e il VHS, essendo quest'ultimo un metodo analogico di registrazione video.[5]
L'analog horror è stato influenzato dai film horror di genere "found footage", come The Blair Witch Project e la versione originale di Hideo Nakata di The Ring.[7] Inland Empire di David Lynch ha fortemente influenzato Petscop,[8] un Alternate Reality Game simile all'analog horror.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]L'analog horror potrebbe essere considerato una forma o un discendente delle leggende metropolitane note come "creepypasta".[9] Molte creepypasta hanno anticipato i temi e la presentazione dell'analog horror: tra questi, Ben Drowned e NES Godzilla Creepypasta, che presentavano filmati manipolati o inventati di media che, nella finzione del racconto, erano "infestati" da degli spiriti, e Candle Cove, una creepypasta del 2009 incentrata su una misteriosa trasmissione televisiva. Il sottogenere è tipicamente citato come originario dei video di Internet (principalmente di YouTube) della fine del 2010[2] e ha guadagnato una notevole popolarità con l'uscita di Local 58 di Kris Straub.[2] La serie, che ebbe rapidamente successo, avrebbe poi ispirato opere come The Mandela Catalogue e The Walten Files.[4] A dicembre del 2013, il canale YouTube polacco Kraina Grzybów anticipava molti temi portanti del genere, pubblicando video editati come un programma televisivo degli anni '90 contenenti immagini inquietanti e surreali.
Nel 2020 Netflix ha annunciato la serie horror Archive 81, che è simile all'analog horror ed è tratta dall'omonimo podcast analog horror.[6][10] La serie è stata cancellata dopo una sola stagione, nonostante le recensioni positive.[11][12]
Il 6 febbraio 2023, A24 ha annunciato di essere al lavoro su un adattamento cinematografico della serie analog horror The Backrooms, con il suo creatore Kane Parsons pronto a dirigerlo durante le sue vacanze estive. Roberto Patino scriverà la sceneggiatura e il film sarà prodotto da James Wan, Michael Clear di Atomic Monster Productions, Shawn Levy, Dan Cohen e Dan Levine di 21 Laps Entertainment.[13][14]
Esempi
[modifica | modifica wikitesto]Local 58
[modifica | modifica wikitesto]Local 58 di Kris Straub è una serie di video di YouTube presentati come videoregistrazioni di una stazione televisiva che viene continuamente dirottata nel corso di diversi decenni. Sebbene non ci sia una trama principale in questa serie, ogni episodio sembra includere messaggi nascosti relativi al guardare la Luna o il cielo notturno, così come la Thought Research Initiative (TRI) nell'universo.
Local 58 è spesso accreditato di aver creato e/o reso popolare l'analog horror,[15][16] inoltre la serie è responsabile della denominazione del genere attraverso il suo slogan "ANALOG HORROR AT 476 MHz" ("HORROR ANALOGICO A 476 MHz").[17]
The Mandela Catalogue
[modifica | modifica wikitesto]The Mandela Catalogue,[18] creata da Alex Kister nel 2021, segue gli eventi nella contea fittizia di Mandela, nel Wisconsin, dove entità note come "sostituti" o "alternati" (alternates) hanno terrorizzato la comunità. Man mano che la serie continua, diventa evidente che c'è un aspetto sia paranormale che occulto nei sostituti, la cui storia risale a prima della nascita di Gesù.
Dai primi episodi, si vede l'Arcangelo Gabriele che è raffigurato come un antagonista, dicendo frasi come "Sono il vostro salvatore": nella religione cristiana l'adorazione di un angelo è eresia,[19] questo può significare che l'Arcangelo Gabriele in questo universo sia un sostituto, oppure l'anticristo, dato che nel primo episodio nei sottotitoli di una parte di video c'è un paragrafo della Divina Commedia, precisamente in Inferno, Canto XXXIV, in cui Dante è davanti a Lucifero.
Gemini Home Entertainment
[modifica | modifica wikitesto]Gemini Home Entertainment è una serie antologica horror di Remy Abode. È incentrata sull'omonimo Gemini Home Entertainment, un distributore fittizio di nastri VHS che descrivono in dettaglio numerosi incidenti anomali che si verificano in tutto il mondo, comprese le apparizioni di varie pericolose creature aliene negli Stati Uniti e un assalto in corso al Sistema Solare da parte di "The Iris", un pianeta interstellare senziente che ha inviato le entità sulla Terra come parte dei suoi sforzi per soggiogare il pianeta e l'umanità. La creatura del "woodcrawler" nella serie è fortemente ispirata alle mitologie dei nativi americani degli skinwalker e del wendigo.[20]
The Monument Mythos
[modifica | modifica wikitesto]The Monument Mythos (stilizzato come THE MONUMENT MYTHOS) è una serie analog horror creata da Alex Casanas. Essa fa un uso massiccio dell'horror lovecraftiano e del cospirazionismo. Segue due linee temporali alternative fittizie e collegate, nello stile dell'hyperlink cinema. Il nome deriva dall'indagine della famiglia fittizia Arnoldson su degli strani avvenimenti nei pressi di monumenti nazionali degli Stati Uniti.[21]
The Monument Mythos è una critica agli Stati Uniti e contiene riferimenti a eventi storici contemporanei.[22]
The Backrooms
[modifica | modifica wikitesto]The Smile Tapes
[modifica | modifica wikitesto]The Smile Tapes (stilizzato come The SMILE Tapes) è una serie analog horror creata da Patorikku nel 2021. La storia è ambientata a metà degli anni '90 negli Stati Uniti e ruota attorno a una nuova droga fittizia in circolazione sul mercato nero chiamata "SMILE". L'uso del farmaco ha indotto un comportamento violento nei suoi utenti e li ha fatti ridere e sorridere in modo incontrollabile. La serie è stata ispirata dal fungo Ophiocordyceps unilateralis, una specie di fungo nota per infettare le formiche e alterarne il comportamento.[23]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Analog horror: The bizarre and the unsettling, su The Signal, 22 febbraio 2022. URL consultato il 5 maggio 2022.
- ^ a b c (EN) Local 58: The Analog Horror Series (An Introduction), su Robots.net, 21 aprile 2022. URL consultato il 5 maggio 2022.
- ^ Analog Horror, su TV Tropes. URL consultato il 5 maggio 2022.
- ^ a b (EN) A look into analog horror, su The Post. URL consultato il 5 maggio 2022.
- ^ a b c Emily Saucier, What Makes Things Creepy?, su The Delta Statement, 25 aprile 2022. URL consultato il 5 maggio 2022.
- ^ a b (EN) Chris Evangelista, Archive 81 Review: Analog Horrors Haunt Netflix's Uneven New Supernatural Series - /Film, su SlashFilm.com, 11 gennaio 2022. URL consultato il 5 maggio 2022.
- ^ Most frightening Analog Horror Series, su gamerant.com. URL consultato il 14 gennaio 2023.
- ^ Philip Moyer, There’s Something Hiding in Petscop, su Electronic Gaming Monthly, 18 marzo 2020. URL consultato il 5 dicembre 2022.
- ^ (EN) Samiee Tee, Public Memory: Crafting Analog Horror in Video Games, su Uppercut, 28 maggio 2022. URL consultato il 7 giugno 2022.
- ^ Jake Kanter, 'Archive 81': Mamoudou Athie, Dina Shihabi To Star In Netflix Series Inspired By Horror Podcast; James Wan's Atomic Monster Producing, su Deadline Hollywood, 26 ottobre 2020. URL consultato il 5 maggio 2021.
- ^ Shane Romanchick, 'Archive 81' Images Reveal a Time-Bending Horror Show on Netflix, su Collider, 30 novembre 2021. URL consultato il 21 dicembre 2021.
- ^ Nellie Andreeva, Archive 81 Canceled By Netflix After One Season, su Deadline Hollywood, 24 marzo 2022. URL consultato il 24 marzo 2022.
- ^ (EN) Matt Grobar, ‘The Backrooms’ Horror Film Based On Viral Shorts By 17-Year-Old Kane Parsons In Works At A24, Atomic Monster, Chernin & 21 Laps, su Deadline, 6 febbraio 2023. URL consultato il 6 febbraio 2023.
- ^ (EN) Carson Burton, YouTube Horror Series The Backrooms Is Getting Turned Into a Feature Film, su IGN, 6 febbraio 2023. URL consultato l'11 febbraio 2023.
- ^ (EN) This Halloween's Scariest Horror Movie Is a YouTube Series By a Wisconsin 18 Year-Old, su GQ, 29 ottobre 2021. URL consultato il 6 luglio 2022.
- ^ (EN) Nestor Kok, Ghosts in the Machine: Examining the Origins of Analog Horror in "CH/SS", su F Newsmagazine, 4 febbraio 2022. URL consultato il 6 luglio 2022.
- ^ LOCAL58TV - YouTube, su youtube.com. URL consultato il 7 settembre 2022.
- ^ youtube.com, https://www.youtube.com/c/MandelaCatalogue/playlists . URL consultato l'11 maggio 2022.
- ^ Nell'insegnamento cristiano, l'adorazione di un angelo è considerata un'eresia e peccato, poiché va contro il primo dei dieci comandamenti (Non avrai altri dèi all'infuori di me)
- ^ (EN) Nestor Kok, Ghosts in the Machine: Archiving the End of the World with "Gemini Home Entertainment", su F Newsmagazine, 15 febbraio 2022. URL consultato l'11 maggio 2022.
- ^ (EN) Szczesniak Alicia, A look into analog horror, su The Post, 13 gennaio 2022. URL consultato il 13 gennaio 2023.
- ^ (EN) Nestor Kok, Ghosts in the Machine: The Star-Spangled Monsters of Mister Manticore’s “The Monument Mythos”, su F Newsmagazine, 21 gennaio 2022. URL consultato il 26 gennaio 2023.
- ^ (EN) David Heath, 12 Scariest Analog Horror Series, su Game Rant, 24 gennaio 2023. URL consultato il 6 gennaio 2023.