Actaea pachypoda
Actaea pachypoda | |
---|---|
Actaea pachypoda | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Eudicotiledoni basali |
Ordine | Ranunculales |
Famiglia | Ranunculaceae |
Genere | Actaea |
Specie | A. pachypoda |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Superdivisione | Spermatophyta |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Sottoclasse | Magnoliidae |
Ordine | Ranunculales |
Famiglia | Ranunculaceae |
Genere | Actaea |
Specie | A. pachypoda |
Nomenclatura binomiale | |
Actaea pachypoda Elliott |
Actaea pachypoda Elliott è una pianta appartenente alla famiglia delle Ranunculaceae.
La pianta è originaria della parte orientale del Nord America, del Canada orientale e delle zone centro-occidentali e orientali degli Stati Uniti. Predilige terreni argillosi o grossolani di montagna e si trova in foreste di latifoglie e miste.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Questa pianta erbacea perenne cresce fino a raggiungere altezze di 75 cm.[1] Ha foglie composte dentate e bipennate lunghe fino a 40 cm e larghe fino a 30 cm.[2]
I fiori bianchi vengono prodotti in primavera in un racemo denso di circa 10 cm di lunghezza. La caratteristica più sorprendente della pianta è il suo frutto, una bacca bianca di circa 1 cm di diametro, le cui dimensioni, forma e cicatrice nera sullo stigma conferiscono alla specie il suo nome comune, "occhi di bambola". I pedicelli si ispessiscono e diventano rosso vivo man mano che le bacche si sviluppano.[3]
Le bacche maturano durante l'estate, trasformandosi in frutti che persistono sulla pianta fino alle prime gelate.
Esistono verietà con bacche rosa e rosse, ma alcune di esse producono semi sterili e potrebbero in realtà essere ibridi con Actaea rubra.
Il nome specifico pachypoda significa "piede spesso", dal greco antico παχύς pakhús "spesso" e πούς poús "piede", che potrebbe riferirsi al grande rizoma della pianta[2] o agli steli che sostengono le bacche,[4] che sono più spessi della correlata Actaea rubra.[2]
Sia le bacche [5] che l'intera pianta sono considerate velenose per l'uomo. Le bacche contengono tossine cardiogene che possono avere un effetto sedativo immediato sul tessuto muscolare cardiaco umano e sono la parte più velenosa della pianta. L'ingestione di bacche può causare arresto cardiaco e morte.
Ecologia
[modifica | modifica wikitesto]Diversi uccelli, che non sono colpiti dalle tossine, mangiano le bacche e contribuiscono a disperdere i semi. Le api ne raccolgono il polline dai fiori.[6]
Coltivazione
[modifica | modifica wikitesto]Actaea pachypoda è coltivata come pianta ornamentale, nei giardini tradizionali e in quelli selvatici .
Per riprodurre il suo habitat nativo, si richiede ombra parziale o totale, terreno ricco e argilloso e irrigazione regolare con buon drenaggio.[1]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Actaea pachypoda - Plant Finder, su www.missouribotanicalgarden.org. URL consultato il 9 agosto 2024.
- ^ a b c Actaea pachypoda page, su www.missouriplants.com. URL consultato il 9 agosto 2024.
- ^ (EN) Actaea pachypoda (White Baneberry): Minnesota Wildflowers, su www.minnesotawildflowers.info. URL consultato il 9 agosto 2024.
- ^ Edgar Denison, Missouri Wildflowers, Sixth, Conservation Commission of the State of Missouri, 2017, pp. 24, ISBN 978-1-887247-59-7.
- ^ William A. Niering e Nancy C. Olmstead, The Audubon Society Field Guide to North American Wildflowers, Eastern Region, Knopf, 1985, p. 725, ISBN 0-394-50432-1.
- ^ Actaea pachypoda (Baneberry, Doll's Eyes, Dolls-eyes, Necklace Weed, Toadroot, White Baneberry, White Beads, White-beads, White Cohosh) | North Carolina Extension Gardener Plant Toolbox, su plants.ces.ncsu.edu. URL consultato il 9 agosto 2024.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Actaea pachypoda
- Wikispecies contiene informazioni su Actaea pachypoda
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) white baneberry, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.