Utente:Vermondo/StGeorgen
{{{1}}}⁄{{{2}}} San Giorgio/St. Georgen (nota anche come "S. Giorgio in Valle Aurina" o "S. Giorgio di Brunico") è una frazione di Brunico, in provincia di Bolzano, situata lungo l'Aurino a circa 1,5 km dal centro del capoluogo, dal quale la dividono dei terreni denominati "Campi della Rienza"[1].
Indice |
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Geografia fisica
[modifica | modifica wikitesto]Posta al limite nord della conca di Brunico (Brunecker Becken), all'imboccatura della valle Aurina, San Giorgio confina con i comuni di Gais (a nord) e Falzes/Pfalzen (ad ovest: frazione Greinwalden), con la frazione Villa S. Caterina/Aufhofen ad est e col capoluogo Brunico e la frazione Stegona/Stegen a sud. La progressiva urbanizzazione dei Campi della Rienza negli ultimi anni ha reso sempre meno evidente la separazione degli abitati in quest'ultima zona.
La superficie di San Giorgio è di 739 ha, relativamente ridotta rispetto ai comuni vicini e ad altre frazioni di Brunico; in compenso, circa 2/3 del territorio sono pianeggianti o in leggera pendenza, ad un'altitudine compresa tra 820 e 870 m. s.l.m., il che ne consente un esteso utilizzo in agricoltura[2]. Il resto del territorio, sulle pendici del monte Sommo (2.417 m) è in generale coperto di foreste di aghifoglie.
Clima
[modifica | modifica wikitesto]Il clima di San Giorgio è quello di bassa montagna. Può essere classificato come Dwb secondo la classificazione dei climi di Köppen (climi freddi delle medie latitudini D, con inverno asciutto w ed estate calda b). Secondo la classificazione climatica dei comuni italiani, il comune di Brunico appartiene alla zona climatica F, con 3867 "gradi giorno".
Le temperature medie non si discostano di molto da quelle di Brunico[3]:
Brunico | Mesi | Stagioni | Anno | ||||||||||||||
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Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic | Inv | Pri | Est | Aut | ||
T. media (°C) | −4,7 | −2,2 | 2,2 | 7,2 | 11,5 | 16,1 | 18,0 | 17,5 | 16,4 | 8,1 | 1,1 | −3,3 | −3,4 | 7,0 | 17,2 | 8,5 | 7,3 |
Quanto alla piovosità, in assenza di di elaborazioni statistiche specifiche per San Giorgio sul lungo periodo, si riportano qui alcuni dati riferiti agli anni 2004-2008: il dettaglio dell'anno meno piovoso (2004), di quello più piovoso (2008) e la media calcolata sui dati di tutto il quinquennio[4]:
2004 | Mesi | Stagioni | Anno | ||||||||||||||
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Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic | Inv | Pri | Est | Aut | ||
Precipitazioni (mm) | 32,9 | 20,2 | 14,7 | 30,0 | 76,2 | 98,2 | 102,7 | 57,9 | 65,0 | 116,8 | 43,9 | 26,0 | 79,1 | 120,9 | 258,8 | 225,7 | 684,5 |
2008 | Mesi | Stagioni | Anno | ||||||||||||||
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Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic | Inv | Pri | Est | Aut | ||
Precipitazioni (mm) | 51,2 | 15,7 | 46,1 | 125,2 | 80,5 | 113,1 | 225,1 | 114,3 | 57,0 | 116,8 | 97,4 | 33,7 | 100,6 | 251,8 | 452,5 | 271,2 | 1 076,1 |
2009 | Mesi | Stagioni | Anno | ||||||||||||||
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Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic | Inv | Pri | Est | Aut | ||
Precipitazioni (mm) | 57,8 | 28,4 | 59,9 | 37,0 | 43,2 | 150,3 | 146,2 | 100,1 | 152,7 | 24,7 | 56,1 | 33,7 | 119,9 | 140,1 | 396,6 | 233,5 | 890,1 |
mancano i dati di novembre e dicembre 2009
Media 2004-2008 | Mesi | Stagioni | Anno | ||||||||||||||
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Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic | Inv | Pri | Est | Aut | ||
Precipitazioni (mm) | 36,4 | 25,7 | 34,6 | 54,2 | 83,6 | 96,4 | 146,9 | 126,9 | 64,9 | 81,6 | 56,1 | 33,7 | 95,8 | 172,4 | 370,2 | 202,6 | 841,0 |
Idrografia
[modifica | modifica wikitesto]San Giorgio è attraversata dal torrente Aurino (ted. Ahr o Ahrn[5]), che scorre approssimativamente in direzione nord-sud. Già dal 1443 è attestata l'esistenza di un canale, ancor oggi esistente, derivato dal fiume stesso prima dell'ingresso in paese e destinato ad alimentare un mulino a 4 palmenti, un maglio e una segheria (Würkanal, noto come die Wiere: Mitterhofer 1985: 262). A queste installazioni in seguito si affiancò un fabbro; col tempo il mulino e il maglio sono spariti, ma la segheria e l'officina di fabbro rimasero in attività fino agli inizi del XX secolo; e ancor oggi questa parte del paese costituisce la "zona industriale Nord".
Oltre che per produrre forza motrice, l'Aurino venne a lungo sfruttato anche per la fluitazione: proprio a San Giorgio esisteva, documentato fin dal 1570, uno sbarramento per la raccolta dei tronchi.
A valle del centro abitato il fiume rallenta il suo corso e tende a creare ristagni d'acqua lungo le rive, dando luogo a un particolare biotopo in cui trovano rifugio numerose specie tipiche dei luoghi umidi (Ahrauen, "Ontaneti dell'Aurino").
Una zona acquitrinosa (St. Georgener Möser, "acquitrini di S. Giorgio") si trova sul lato ovest del paese, tra i campi coltivati e il "gradino" morenico che porta al pianoro di Falzes, su un terreno percorso da piccoli corsi d'acqua alimentati da una serie di risorgive, la più importante delle quali, detta Kapra Brünnl (o Kapra Bründl), è captata (a partire dal 1953)[6] per fornire l'acqua potabile al paese. La zona acquitrinosa un tempo era più estesa, e negli anni '30 venne in parte prosciugata per permettere la costruzione di una pista di aviazione (Mitterhofer 1985:275).
Un altro corso d'acqua di notevole importanza per San Giorgio è il rio Hirschbrunnbach, che, nonostante la sua apparente modesta rilevanza, è stato spesso causa nel passato di disastrose esondazioni e frane. Infatti questo corso d'acqua, che nasce nei pressi della vetta del Sambock ("Monte Sommo"), nel suo primo tratto percorre un bacino ampio e con pendenze moderate, ma nell'ultimo tratto, dopo la Pitzinger Alm, prima di versarsi nell'Aurino, scorre in una gola stretta e ripida. Per questo, nel caso di forti temporali, il bacino superiore raccoglie un'enorme quantità d'acqua che poi si riversa tutta in una volta giù per la gola con una forza a volte distruttiva. A parte questi episodi calamitosi, questo corso d'acqua è stato a lungo utilizzato per alimentare alcuni mulini, uno dei quali, con la facciata ornata di affreschi antichi, è tuttora conservato ("Ehrenmühle").
Un ulteriore corso d'acqua che attraversa il territorio di San Giorgio, piccolo ma importante per il biotopo che lo caratterizza, è l'Auenbachl, o Auenfischer Bachl (che si potrebbe tradurre "Rio della peschiera tra i campi"), che si versa nell'Aurino dalla sponda sinistra, e proviene dal Maler-Weiher, un piccolo stagno tra i campi in direzione di Aufhofen (ultimo rimanente di una serie di bacini costruiti nel medioevo per l'allevamento di pesci destinati alla mensa del venerdì del vescovo di Bressanone).
Lungo l'Aurino, poco prima della confluenza del Hirschbrunnbach, si trova la stazione di campionamento n° 11345 (Z_Ahr10) per il monitoraggio delle acque del torrente[7].
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L'Aurino a valle di San Giorgio (vista verso nord)
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L'Aurino a valle di San Giorgio (vista verso sud-ovest)
Orografia
[modifica | modifica wikitesto]San Giorgio giace ai piedi del Sambock ("Monte Sommo", 2417 m s.l.m.), che è posto a nordovest del paese e lo sovrasta. I fianchi del monte sono meno scoscesi in direzione ovest, dove digradano in modo regolare fino a Falzes, mentre sono più erti verso nord, dove sono ancora evidenti i segni di grosse frane del passato. Non a caso il quartiere di San Giorgio che si trova in quella direzione si chiama In der Lahn, cioè "Nella frana".
Dal fianco del Sambock, a poca distanza dal paese, sporgono due caratteristici colli rocciosi coperti di detriti morenici, a poca distanza l'uno dall'altro, denominati rispettivamente die große Pipe (1082 m. slm) e die kleine Pipe (995 m), cioè "la grande e la piccola Pipe"[8].
Più a valle, i depositi alluvionali dell'Hirschbrunnbach hanno costituito un conoide di deiezione -di forma alquanto irregolare-, che è sfruttato per le coltivazioni ("Kofelfelder", "Pfeiffer-Bichl").
Sul lato opposto dell'Aurino si estende un conoide molto più ampio e dalla forma regolare, che sale come un triangolo da Gais e Aufhofen fino all'imbocco della Bärental, dominata da un'altura su cui sorge il castello medievale di Kehlburg.
Altri monti visibili da San Giorgio sono:
- a nord-est la Schwarze Wand (3.105 m.), in fondo alla valle di Mühlbach
- ad est, in lontananza, le Dolomiti di Fanes-Braies, con la sagoma caratteristica della Croda del Becco (2810 m).
- a sud il Plan de Corones (2.275 m.) e, più distante, a destra (ovest) il Sass de Putia (2.875 m.)
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Nord-Est: La valle di Mühlbach, che sale alla Schwarze Wand
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Est: Il triangolo regolare del conoide di deiezione tra Gais e Aufhofen
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Sud-Est: Vista della Pusteria da Talacker. Sullo sfondo le Dolomiti di Fanes-Braies
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Sud-Ovest: Il Sass de Putia in lontananza, visto dalla pista ciclabile
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Preistoria
[modifica | modifica wikitesto]San Giorgio è stata una delle località più anticamente abitate dell'Alto Adige. Scavi effettuati in diverse ocasioni hanno mostrato l'esistenza di resti di abitazioni (castellieri) e manufatti del bronzo antico ("cultura di Polada") vicino alle sommità della Grande e della Piccola Pipe. Si calcola che gli insediamenti risalgano perlomeno al 1800-1500 a.C.. Tracce di attività fusoria fanno pensare che qui fosse lavorato il rame proveniente dai giacimenti della Valle Aurina[9]. La foggia di alcuni reperti (in particolare due spilloni di bronzo) sembra dimostrare un collegamento con culture coeve del salisburghese e della Baviera, confermando il ruolo svolto già anticamente dalla valle Aurina come via di collegamento con le regioni a nord delle Alpi (Mitterhofer 1985: 32).
Età romana
[modifica | modifica wikitesto]La val Pusteria, e quindi anche il territorio di San Giorgio, apparteneva alla regione del Norico, annessa all'Impero Romano sotto Claudio (intorno al 50 d.C.), anche se le popolazioni locali (probabilmente Celti ed Illiri) erano venute a contatto con la cultura latina già dall'epoca di Augusto. Di questa epoca -abbondantemente testimoniata da reperti archeologici a San Lorenzo di Sebato- a S. Giorgio si conoscono solo alcuni corredi funerari ritrovati nei Campi della Rienza, ed alcune monete che sarebbero state scoperte sul suo territorio ma ora sembrano disperse (Mitterhofer 1985: 34).
Fu probabilmente in questo periodo che ebbe inizio la cristianizzazione della regione. Con la fine dell'impero romano, diversi popoli, soprattutto germanici si affacciarono sul territorio. In particolare furono i Bavari (o Baiuvari) che si intallarono in Pusteria intorno al 600 d.C.: la toponomastica locale riflette l'apporto linguistico di questa popolazione (Mitterhofer 1985: 34-5). Secondo Tinkhauser (1981: 35), le località denominate con nomi di santi, come San Lorenzo, St. Michaelsburg, Santo Stefano/Stefansdorf e la stessa San Giorgio risalirebbero proprio a quell'epoca in cui il cristianesimo veniva introdotto ad opera dei principi baiuvari, ispirati dai vescovi di Sabiona.
Medioevo
[modifica | modifica wikitesto]Il più antico documento in cui si fa menzione di San Giorgio risale all'anno 861. Una donazione del nobile pusterese Kegio ad Annone, vescovo di San Candido, reca la menzione Actum est in publico placito prope eccl(esi)am S(an)c(t)i Geor[g]ii. Anno incarn(ationis) D(omi)ni N(ost)ri Iesu X(risti) DCCC.LXI ("Redatto in un placito pubblico presso la chiesa di S. Giorgio nell'anno del Signore 861")[10]. È significativa qui la menzione di un placito, cioè di una seduta pubblica di amministrazione della giustizia, perché si accorda con l'esistenza, mantenuta fino ad oggi, di una grossa pietra piatta, con segni di incisioni intenzionali, di alta antichità, conosciuta come Gerichtstein o Palmstein (a volte anche Julstein), che probabilmente sosteneva una tavola intorno alla quale si tenevano pubbliche adunanze per l'amministrazione della giustizia. La località di San Giorgio, quindi, si caratterizzava probabilmente come "Thingplatz"/"Dingstätte", luogo per siffatte riunioni (Thing o Ding).[11]
A un vero centro abitato fa cenno un altro documento, datato tra il 985 e il 989, in cui Enrico, duca di Carinzia, dona al vescovo di Bressanone Alboino due masi (in lat. hubae, ted. huben), uno ad Aufhofen (in villa Afhouun) ed uno a S. Giorgio (in villa Sancti Georgii).
Nel 1027 l'imperatore Corrado II il Salico cedette diversi territori, tra cui quello di San Giorgio, al vescovo di Bressanone, che acquisì così un forte potere temporale su queste regioni. Col tempo, però, il potere dei principi vescovi venne sempre più efficacemente contrastato dalla nobiltà che prese il controllo su queste regioni, a partire da Mainardo II, conte del Tirolo (1238-1295). Fu poi la volta di Federico IV d'Asburgo (noto col nomignolo di Friedl mit der leeren Tasche "Federico Tascavuota"), che ebbe una politica di sostegno ai contadini, i quali avevano posto nel Landtag tirolese accanto a nobili, clero e cittadini ("Bürger").
La creazione della città fortificata di Brunico (Braueneggen) nel 1256 ad opera del vescovo Bruno von Kirchberg costituì una svolta nella storia di San Giorgio, che venne a trovarsi in posizione subordinata nei confronti del borgo che cresceva nelle sue vicinanze e che era spesso dimora del vescovo stesso. Diversi masi del paese avevano lo statuto di Mairhof, cioè sede di un fattore alle dirette dipendenze dell'amministrazione del castello di Brunico.
Età della Riforma
[modifica | modifica wikitesto]Ai primi del '500, una serie di eventi scossero l'Europa ed ebbero ripercussioni fino in Tirolo: la riforma protestante e la guerra dei contadini.
Quest'ultima era stata causata da molteplici fattori, tra cui le crescenti pretese di nobiltà e clero. Un documento del tempo contiene le lagnanze dei Küchenmaier di Braueneggen (incaricati di provvedere, come corvée, alla mensa del vescovo quando questi era Brunico), quattro dei quali di San Giorgio, che si lamentavano per il fatto che il vescovo soggiornava a Brunico sempre più a lungo, con una corte sempre più numerosa e con pretese sempre crescenti (Mitterhofer: 1985: 46). La rivolta, che in Tirolo scoppiò nel maggio del 1525 sotto la guida di un contadino di Anterselva/Antholz (Peter Passler), venne però rapidamente e sanguinosamente domata.
Dal punto di vista religioso, la valle Aurina, e in particolare San Giorgio, non rimasero indenni dalle nuove idee riformatrici che venivano da Oltralpe, e furono per diverso tempo sedi di importanti comunità di anabattisti ("Wiedertäufer"). Un rapporto del 1532 parla di assemblee di anabattisti nella casa di Andrä Zimmermann a San Giorgio, e rileva che "l'intero villaggio di San Giorgio è contaminato dall'anabattismo" (mit widertauff befleckt Mitterhofer 1985: 47). Per nascondersi dalle persecuzioni gli anabattisti presero a darsi convegno nei boschi sopra San Giorgio, e si sa che tra essi vi fu, nel 1533, anche Jakob Hutter, capo del movimento in Tirolo[12].
Molti anabattisti, individuati, si videro confiscate le proprietà e furono giustiziati (così il sopracitato Andrä Zimmermann, ma anche suo figlio Christoff, nonché Madlen Stainer, Anna Stainer e Paul Rumer). Fu a causa della persecuzione contro gli anabattisti che la nobile famiglia Grembs si estinse, essendo i discendenti maschi fuggiti dal Tirolo. Molti infatti cercarono rifugio all'estero, in particolare in Moravia e perfino in Ucraina (in tempi più recenti anche in Nordamerica: Stati Uniti e Canada, dove tuttora vivono comunità di hutteriti di lingua tedesca). Ma lo scisma continuò ad avere adepti ancora per molto tempo in questa regione.
Età napoleonica
[modifica | modifica wikitesto]Fin dai tempi dell'imperatore Massimiliano I le popolazioni del Tirolo erano organizzate per difendere militarmente il paese ("Landlibell": 23 giugno 1511), e Alting a San Giorgio era uno dei luoghi di concentramento delle truppe quando avveniva una chiamata alle armi. La cronaca ricorda che ciò avvenne anche nel marzo del 1797, in occasione della guerra contro Napoleone.
Anche in occasione della sollevazione del 1809 gli Schützen di San Giorgio contribuirono, insieme alle altre truppe pusteresi, alla conquista di Innsbruck con la conseguente, sia pur effimera, liberazione del Tirolo. E in seguito, quando l'intervento francese cominciò a ribaltare la situazione, molti episodi eroici videro protagonisti uomini di San Giorgio, in particolare in occasione dell'assalto alla città di Brunico, condotto tra il 30 novembre e il 2 dicembre 1809[13]. L'operazione militare, iniziata con la cattura dei presidi francesi a Aufhofen e Dietneheim, proseguì con il concentramento dei volontari sui campi della Rienza ricoperti di neve, e un successivo attacco, al riparo di slitte cariche di fieno, passando dalla strada di Aufhofen e Dietenheim. Nonostante l'eroismo dei combattenti, male armati contro un avversario che disponeva di artiglieria, l'assalto venne respinto e, tra gli altri caduti[14], si registrò la perdita dello jergina Bartlmä Müller.
XX secolo
[modifica | modifica wikitesto]Nel corso della prima guerra mondiale, al termine della quale il Sud Tirolo venne separato dall'Austria e annesso all'Italia, San Giorgio pagò un pesante tributo di sangue: in una cappella del cimitero sono ricordati 18 tra caduti e dispersi su una popolazione, all'epoca, di circa 500 persone.
Sotto il fascismo, che cercò di italianizzare con ogni mezzo l'Alto Adige, a San Giorgio furono molto attive le "scuole nelle catacombe" per preservare e trasmettere il patrimonio linguistico e culturale ancestrale[15].
S. Giorgio fu comune autonomo fino a tutto il 1927. A partire dal 1928 S. Giorgio venne assorbito come frazione nel comune di Brunico, insieme a Reischach ("Riscone"), Stegen ("Stegona"), Aufhofen ("Villa Santa Caterina") e Dietenheim ("Teodone")[16].
Nel periodo delle "Opzioni" (1939), quando ai sudtirolesi venne imposto di scegliere se restare nel loro paese italianizzandosi o trasferirsi altrove in territorio germanico, la totalità degli abitanti di San Giorgio (con la sola eccezione dei sacerdoti e di una famiglia mista italo-tedesca), optarono per lasciare il paese. In conseguenza di ciò, un primo contingente di 128 persone abbandonarono il paese nel 1939. Gli eventi successivi impedirono che altri li seguissero.
Nel corso della seconda guerra mondiale, San Giorgio ebbe non meno di 29 tra caduti e dispersi, su un totale di circa 650 abitanti.
In quegli anni si verificarono nel paese anche alcune gravi calamità: un'alluvione causata dallo straripaemnto dell'Hirschbrunnbach dopo un temporale il 10 agosto 1940 (in quell'occasione si ebbe a registrare una vittima, il soldato italiano Alberto Pisetta -ricordato oggi da una lapide-, e tutta la parte alta del paese fu devastata), e due gravi incendi: il primo, avvenuto il 5 maggio 1941, che distrusse 15 case di Gissbach (e tra esse il "Gasthof Bäck", che ospitava tutto il materiale della Musikkapelle, che andò così in fumo[17]); il secondo l'anno successivo, il 30 ottobre 1942, che distrusse altre 5 case, sempre a Gissbach.
Demografia
[modifica | modifica wikitesto]Con 2.058 abitanti (dati del 2007), la popolazione di San Giorgio costituisce il 13,84% della popolazione complessiva del comune di Brunico (14.876). Dopo il capoluogo, Brunico (8.395 abitanti, 56,43% del totale), San Giorgio è l'abitato più numeroso, di poco superiore a Riscone (1.797 abitanti, 12,08%).
Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Come mostra il grafico, la popolazione di San Giorgio è rimasta per lungo tempo stabile, nella seconda metà dell'Ottocento e agli inizi del Novecento, cominciando a crescere negli anni '20 e '30. Questa tendenza si inverte bruscamente con la seconda guerra mondiale, sia a causa dei decessi, sia a causa di un numero considerevole di Optanten che abbandonarono il paese nel 1939. Nel dopoguerra, la curva demografica prende a salire decisamente. Nei 6 anni tra il 2001 e il 2007[18] il comune di Brunico nel suo complesso ha registrato un forte incremento demografico, (7,49%) passando da 13.762 a 14.876 abitanti. L'incremento di San Giorgio, inferiore alla media, è del 5,81% (di poco superiore, comunque, alla crescita del capoluogo: +5,76%), mentre gli incrementi maggiori si sono registrati a Stegona/Stegen (+21,18 %) e Riscone (+16,46%).
Lingua
[modifica | modifica wikitesto]La quasi totalità degli abitanti di San Giorgio è germanofona. I dati dell'ultimo censimento (2001) non forniscono i rilevamenti per le singole frazioni. Per il comune di Brunico le cifre sono le seguenti: 83,14% di madrelingua tedesca, 14,91 di madrelingua italiana e 1,95 di madrelingua ladina. Il concentramento nel capoluogo delle attività più praticate dagli italofoni (in particolare quelle di funzionari dello Stato, militari, ecc.), e spesso anche delle loro residenze, permette di ritenere che nelle frazioni la percentuale di appartenenti a questo gruppo linguistico sia ancora più ridotta.
La lingua parlata a San Giorgio è una varietà pusterese di sudtirolese. Alcuni testi nel dialetto locale - principalmente filastrocche e canzoncine infantili - sono riportati in Mitterhofer (1985: 316 e ss.).
Una strofetta tradizionale del periodo natalizio, posta accanto ad un testo corrispondente in tedesco standard, può fornire un esempio delle particolarità linguistiche di questo dialetto:
«A glickseligis nois Johr
's olte isch gor, 's noie isch do,
's Christkindl mitn krausn Hoar
rill, röll, roll,
olla Kischtn und Kaschtn voll,
in do Stube an augidecktn Tisch
af olla vier Eggen an gibrotn Fisch,
in do Mitte a Liter Wein,
daß Baur und Beirin kenn luschtig sein!»
«Ein glückseliges neues Jahr
das alte ist gar, das neue ist da,
das Christkindel mit dem krausen Haar
rill, röll, roll,
alle Kisten und Kästen voll,
in der Stube ein aufgedecker Tisch
auf allen vier Ecken ein gebratener Fisch,
in der Mitte ein Liter Wein,
daß Bauer und Bäuerin lustig sein können»
Geografia antropica
[modifica | modifica wikitesto]Urbanistica
[modifica | modifica wikitesto]La frazione è costituita da due parti, separate dal torrente Aurino: San Giorgio alla sinistra e Gissbach (anche Giessbach, Gißbach; pronuncia locale: Gissboch) alla destra orografica. Il ponte che unisce le due parti del paese si trova di fronte alla chiesa parrocchiale ("Kirchenbrücke"); in precedenza ne esisteva anche un altro, più a valle, costruito da prigionieri di guerra russi durante la prima guerra mondiale, il cosiddetto Russenbrücke (Mitterhofer 1985: 245), di cui sono ancora visibili le spalle su entrambe le sponde all'altezza dell'attuale campo sportivo. Un altro ponte, verso nord, venne costruito, nel 1948/49, per far transitare sulla riva destra la strada statale della valle Aurina, abbandonando il tracciato stradale precedente sulla riva sinistra.
Toponomastica
[modifica | modifica wikitesto]Oltre a questa divisione principale, nella frazione si individuano diverse località: Talacker (o Talackerer, ad ovest, sulla strada che porta a Grimaldo/Greinwalden e Falzes); In der Lahn (sul lato nord, oltre l'Hirschbrunnbach); Zum hohen Kreuz (a nord-est, all'inizio della vecchia strada per Gais); Alping (a sud, in direzione di Brunico); Flugplatz, Im Sack e Alting (i vasti campi a sud, sulla riva destra dell'Aurino: le uniche parti del paese completamente prive di abitazioni).
Alcune di queste denominazioni sono "trasparenti". Tal-Acker significa "campo della valle" (anche se, per la verità, è il cognome del primo proprietario del fondo, nel 1443). In der Lahn significa "nella frana", con allusione alle tracce di antiche frane in quella parte del paese. Zum Hohen Kreuz vale "alla Croce alta", con allusione ad un curioso crocefisso che si trova lungo la antica strada di Gais, che è issato su un alto palo visibile da lontano[19]. Im Sack ("nella sacca") sono i terreni compresi in un'ampia ansa dell'Aurino. Alting sembra connesso con una parola Thing o Ding, che in antico alto tedesco designava un'assemblea del popolo e una corte di giustizia. La tradizione vuole che qui anticamente fosse il luogo in cui si teneva un grande mercato, cui oggi corrisponde lo "Stegener Markt", il mercato mensile di Stegona (Mitterhofer 1985: 38).
La toponomastica locale è molto ricca, ed esistono denominazioni specifiche per molti luoghi di minore rilevanza. Ad esempio il Flatschwaldile (un boschetto al bordo occidentale del paese, attrezzato con un piccolo parco giochi e un padiglione per feste nel bosco), Peinten, una zona di campi ad est dell'abitato, oggi notevolmente urbanizzata, Waglerzäune e Lanazäune, ("Siepi" Wagler e Lana), in direzione rispettivamente di Talacker e di In der Lahn, ecc.[20]
Stradario
[modifica | modifica wikitesto]Lo stradario di San Giorgio riflette in larga misura le denominazioni "storiche" della località:
- nomi delle parti del paese (Gissbachstraße, Pipenstraße, Maria-Hilf-Straße, In der Lahn, Kirchweg e Kirchplatz "via e piazzza della chiesa", Zum Hohen Kreuz, Uferstrasse "via lungo fiume", Peintenweg, Am Alping, Rienzfelderweg, Auenweg e Fischerweg, nei pressi dell'Auenfischer Bachl),
- nomi delle strade che lo attraversano: Ahrntaler Strasse, la statale della Valle Aurina, Talackerweg e Kehlburgweg, le due strade che dirigono a Talacker e al Kehlburg,
- nomi delle antiche famiglie nobili del luogo (Gremsenstraße e von Troyer-Weg)
Invece alcune vie "nuove" (tra la statale e i campi di Aufhofen) hanno perlopiù nomi "di fantasia" (Enzianweg "via Genziana", Edelweissweg, "via Stella alpina").
Suddivisioni storiche
[modifica | modifica wikitesto]Fin dal medioevo la parte a destra dell'Aurino fu sottoposta alla signoria di alcune famiglie nobili, col titolo di signori di Gremsen (o Grembsen), in particolare la famiglia Troyer, che intorno al 1670 acquisì statuto baronale ("Freiherr") e poco dopo comitale ("Graf")[21]. Nel 1696 l'imperatore Leopoldo I conferì al conte Franz Anton von Troyer una propria giurisdizione autonoma di "Burgfriede" (qualità di "borgo franco") estesa a tutto il territorio alla destra dell'Aurino. Per questo suo statuto particolare nel 1810 la "Burgfriede" di Gießbach venne trasformata in un comune ("Gemeinde"), annesso prima al giudizio ("Landgericht") di Taufers (Tures) e poi (1829) a quello di Brunico[22].
Solo nel 1850 Gissbach si unì a San Giorgio venendo a formare un unico comune[23]. Fino al grande accrescimento del paese dopo la fine della seconda guerra mondiale, Gissbach continuò ad avere più abitanti di San Giorgio (Mitterhofer 1985: 276).
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]Architettura religiosa
[modifica | modifica wikitesto]La chiesa parrocchiale
[modifica | modifica wikitesto]La chiesa di San Giorgio, che dà il nome al paese, è menzionata già nei primi documenti noti del IX secolo. Si trattava, con tutta probabilità, di una costruzione di legno di cui oggi non sussistono tracce. Numerosi resti di una successiva chiesa romanica in pietra sono stati rinvenuti nel corso di restauri recenti. La pianta originaria era rettangolare, larga come l'attuale ma lunga poco più della metà. In un secondo momento le venne aggiunta un'abside semicircolare, portata alla luce nel corso dei restauri del 1978. Tra le pietre utilizzate per la chiesa ve n'è una, che deve risalire ad epoche molto antiche, in cui è inciso lo schema del gioco del mulino.
La chiesa venne ampliata a più riprese, nel corso dei secoli[24].In particolare i due rifacimenti maggiori si ebbero in epoca gotica e tardo-gotica. Al termine della ricostruzione iniziata nel 1475, il vescovo ausiliare di Bressanone Konrad Reichard consacrò la nuova chiesa il 21 gennaio 1483, con un atto, tuttora conservato, in cui stabiliva che la festa della chiesa si sarebbe celebrata ogni anno la domenica successiva a san Bartolomeo (24 agosto). Ancor oggi il Kirschta (festa della chiesa) si svolge l'ultima domenica di agosto. Nel 1983 è stato celebrato il cinquecentesimo anniversario della consacrazione.
Dal punto di vista amministrativo, la chiesa di San Giorgio ("Pfarrkirche zum hl. Georg in St. Georgen") è parrocchiale solo a partire dal 1932. In precedenza essa è stata a lungo alle dipendenze della parrocchia di Gais, a seguito della decisone in tal senso dell'imperatore Enrico II nel 1014, che aveva colà dei possedimenti. Prima di tale data San Giorgio costituiva parrocchia da tempo immemorabile. In seguito, nel 1442 venne istituito una curazia ("Kaplanei") affidata a un cappellano ("Kaplan") residente a S. Giorgio e destinato ad officiare nella chiesa di San Giorgio e in quella di Aufhofen. Tale curazia si mantenne (con una parentesi tra il 1594 al 1671) finché, nel 1732-1733 venne trasformata in espositura. L'ultimo esposito ("Expositus"), Ferdinand Wachtler, fu anche il primo parroco, nel 1932, della nuova parrocchia.
Secondo il documento di consacrazione, la chiesa, dedicata a San Giorgio, a Sant'Andrea apostolo, a san Floriano, a San Michele ed ai santi Tre Re, avrebbe ospitato le reliquie di san Giorgio, Sant'Andrea, San Pietro, San Giacomo, San Filippo e di San Lamberto, San Nicola, Sant'Ulrico, Sant'Ingenuino, San Maurizio, Sant'Enrico, San Lorenzo, San Cristoforo, San Pancrazio, e le sante Agnese, Cristina, Cunegonda, Maria Maddalena, oltre a terra proveniente dal Santo Sepolcro e dalle sepolture di altri santi (Mitterhofer 1985: 74).
La chiesa ha ospitato e ospita tuttora diverse opere d'arte, di varie epoche. Un affresco accanto alla porta di ingresso, raffigurante una crocifissione con San Giorgio e Santa Caterina, è attribuito a Mastro Hans di Brunico (fine XIV secolo). Il campanile risale anch'esso al XIV secolo (iniziato intorno al 1375 e concluso circa un secolo dopo), e anche se venne rifatto in diverse occasioni (tra l'altro fu danneggiato da fulmini nel 1692, nel 1725 e nel 1823), conserva ad esempio alcuni interessanti doccioni teriomorfi gotici. Altri affreschi della facciata ritraggono San Cristoforo (inizi del XV secolo, a destra dell'ingresso) e la Madonna con San Giorgio e Santa Caterina (XVIII secolo, sopra l'ingresso)
La pala d'altare lignea originale[25], conservata oggi nel "Palais des beaux-arts" di Lilla (FR), risale agli anni 1480-1490. In esso sono raffiguranti: al centro San Giorgio che uccide il drago, a sinistra Sant'Andrea e a destra un santo non identificato, con un copricapo a turbante. Nella predella, al centro tre mezze figure lignee: Cristo (Christus passus, "Schmerzensmann") tra due apostoli. Ai lati due tavole raffiguranti Enrico II il Santo e la moglie, Santa Cunegonda, fondatori della parrocchia di Gais da cui per lungo tempo San Giorgio dipese.
Diversi frammenti di affreschi nell'interno della chiesa risalgono al XIV e XV secolo, mentre un grande affresco sulla facciata, sopra la porta di ingresso, raffigurante la Madonna col Bambino, San Giorgio e Santa Caterina, è del XVIII secolo. L'altare attuale (del XVII secolo, come la mobilia della sacrestia e diversi calici e paramenti), ospita una scultura lignea della Madonna col Bambino di Michael Parth, del 1520 circa.
Altri edifici religiosi
[modifica | modifica wikitesto]Accanto alla chiesa, secondo la consuetudine tirolese, si trova il cimitero, anch'esso di notevole antichità: la più antica attestazione della sua consacrazione è in un documento del 1375[26]; le più antiche pietre tombali rinvenute risalgono al XV secolo (1474). La Cappella del cimitero venne costruita nel XVI secolo; la fronte è decorata con un affresco della "scuola danubiana" ("Donauschule", circa 1520), raffigurante una crocefissione con la Madonna, San Giovanni e i 14 santi ausiliatori (a sinistra della Croce: Agazio, Dionigi, Cristoforo, Giorgio, Margherita, Barbara, Caterina; a destra della Croce: Biagio, Nicola, Erasmo, Ciriaco, Egidio, Pantaleone, Eustachio).
Una nuova Chiesa dedicata alla Trinità è stata costruita accanto alla vecchia, ormai insufficiente a contenere i fedeli, ed impossibile da ampliare senza distruggerne il patrimonio storico e artistico. La costruzione ha richiesto poco più di un anno tra il 9 dicembre 1989 (posa della prima pietra) e il 26 maggio 1991, festa della S.. Trinità, consacrazione).
Il progetto, scelto in un concorso tra 26 partecipanti, è dello studio di architettura Kerschbaumer und Pichler di Bressanone. L'estetica è essenziale ma molto funzionale. Dall'esterno la chiesa (collocata in una posizione che quasi la cela alla vista, lasciando spazio al vecchio edificio) si presenta con forma triangolare, interamente imbiancata, quasi a simboleggiare una vela od una tenda, mentre l'interno, a forma di emiciclo, fa sì che l'altare, posto al centro, sia ben visibile da tutti. Sopra l'altare campeggia una scultura di bronzo raffigurante la Trinità dello scultore Martin Rainer (n. 1923). In una nicchia nel muro ad un'altezza che la rende ben visibile è conservata una pietà del XV secolo, che originariamente si trovava in un altare laterale della vecchia chiesa[27].
La Cappella di Maria-Hilf ("Maria Ausiliatrice", anche Gissbach-Stöckl o Jörgina-Stöckl) è un altro edificio religioso di San Giorgio, posto a monte di Gissbach, in una posizione visibile da lontano.Le sue origini si perdono nel tempo. Proabilmente da epoche immemorabili esisteva un luogo di culto ai margini del bosco, nei pressi del pericoloso Hirschbrunnbach, per ottenere aiuti soprannaturali contro le calamità naturali. Con certezza si sa che nel XVII secolo la famiglia von Troyer, padrona dei territori di Gissabach, possedeva anche questa cappella.
L'edificio è stato rifatto più volte nella storia, e la costruzione attuale risale al 1837. Per la sua posizione ai margini dlla zona più minacciata dalle alluvioni la cappella venne più volte nella storia lambita ma risparmiata dalle catastrofi, il che ha contribuito a conferirle una fama di luogo sotto una speciale protezione celeste. Al suo interno erano conservati numerosi ex-voto, anche piuttosto antichi (il più antico munito di data è del 1689), che testimoniavano la devozione degli abitanti del paese. Per proteggere da furti o vandalismi queste preziose testimonianze del passato, ne sono state fatte delle copie, mentre le immagini votive originali (un'ottantina), restaurate nel 2004, sono state depositate presso il museo etnografico di Dietenheim/Teodone[28].
Ai lati dell'altare vi sono due dipinti che raffigurano i santi Giovanni e Paolo, considerati "Wetterherren" ("Signori del tempo"), che sovrastano e proteggono l'uno il villaggio di San Giorgio e l'altro la città di Brunico.
Cappella dell'Ansitz Gissbach: all'interno del palazzo dei nobili von Troyer venne fondata, nel 1690, una cappella dedicata a San Ciriaco (Mitterhofer 1985: 78). Per cent'anni, tra il 1703 e il 1803, la cappella ha ospitato le reliquie di Santa Giusta. Attualmente la cappella, come tutto il palazzo, è chiusa al pubblico in attesa di restauri.
Altre cappelle, più piccole, nel territorio di San Giorgio sono:
- La cappella dei 14 Santi Ausiliatori, (Kapelle der Vierzehn Nothelfer o Aufhofener-Stöckl) di una certa antichità, sulla strada per Aufhofen, all'altezza di un bivio che porta a Gais.
- Il Meßner-Stöckl, una cappella votiva innalzata nel 1960 ai margini del bosco a poca distanza dalla Statale Aurina, in direzione di Gais, ad opera di Franz Pramstaller, come ringraziamento per il felice ritorno dalla prigionia in Russia. È dedicata alla Madonna addolorata ("Schmerzhafte Muttergottes").
- Una piccola cappella con una statua del XVIII secolo di San Giovanni Nepomuceno (il protettore dalle inondazioni), accanto alla sponda dell'Aurino, nei pressi del ponte della chiesa. In effetti, proprio qui molte volte nella storia l'Aurino è uscito dal suo letto, allagando la parte bassa del paese[29].
Edifici storici
[modifica | modifica wikitesto]Gran parte della case del paese anteriori all'espansione edilizia del dopoguerra è costituita da edifici storici, di età spessoplurisecolare. Grazie al sistema catastale della regione, è possibile conoscere tutti i proprietari e lo stato delle proprietà, in diversi casi già a partire dal medioevo.
I due palazzi nobiliari
[modifica | modifica wikitesto]Nella parte alta del paese (oggi Gissbach) ebbero la loro residenza delle famiglie nobili, e tuttora sussistono, uno accanto all'altro, due palazzi in cui essi abitarono: Ansitz Grembsen e Ansitz Gissbach.
Ansitz Grembsen (o Gremsen) è il palazzo più antico, e si suppone che sia stato edificato già dai primi nobili del paese. Il primo nominato in un documento è Chuonrad, "Ritter" (cavaliere) di San Giorgio, nel 1180. Nel 1322 si cita per la prima volta un Ulrich von Grembs. Il casato dei Grembs (che in diverse occasioni si intreccia e si confonde con quello degli Stainer) si estinse con Ottilia, morta nel 1535. Per la verità una discendenza maschile della famiglia era ancora in vita, ma Kaspar, figlio di Hans, fratello di Ottilia, era stato perseguitato in quanto anabattista e si era rifugiato in Moravia, perdendo ogni diritto in patria (il casato si è poi trasferito nei pressi di Monaco di Baviera dove è stato eretto un altro palazzo, denominato Neugrembsen).
Il palazzo ed i possedimenti di famiglia vennero da allora trasferiti alla famiglia von Troyer, avendo Christoph Troyer sposato Margrethe, figlia di Ottilia. La proprietà dei due palazzi rimase alla famiglia von Troyer fino al 1814.
La residenza nobiliare, oggi restaurata e in parte adibita ad apparamenti da affittare, conserva tuttora gran parte della struttura antica, in particolare le caratteristiche sporgenze con finestre (Eckerker) su tre dei 4 angoli del corpo principale. Nell'interno, la struttura originale emerge ancora con evidenza da diverse stanze a volta. Vi sono inoltre conservati molti arredi e suppellettili d'epoca.
L' altro palazzo, Ansitz Gissbach (o Obergremsen), a pochi metri dal primo, venne edificato in un secondo momento. Probabilmente una casa colonica esisteva già in precedenza, ma il palazzo attuale risale al 1542, quando Christoph von Troyer, erede degli antichi possedimenti dei Grembs e insignito (nel 1546) del titolo nobiliare di "Reichsadel" dall'imperatore Carlo V col nome di Gissbach, lo ricostruì ex novo.
Il palazzo è stato sottoposto a numerose modifiche nel corso dei secoli. Nel 1690 Cyriak Freiherr von Troyer edificò, all'interno, una cappella che esiste tuttora. Nel 1703 vi vennero trasferite, dal cimitero di Priscilla, le spoglie di Santa Giusta, che vi rimasero finché ai primi dell'Ottocento furono collocate nella chiesa parrocchiale.
Un tempo l'edificio, dalla caratteristica forma ondulata della sommità della facciata, era caratterizzato da una piccola torre campanaria che sporgeva sul tetto ma non è più conservata[30]. In seguito venne invece aggiunta una piccola loggia con colonne di pietra. Nel 1921 venne adibito a pensione per turisti ("Pensione Castelli San Giorgio").
Anche i due palazzi nobiliari riportarono danni dall'incendio del 1941 (che si sviluppò proprio a partire da uno dei loro camini, troppo in alto perché i getti d'acqua potessero spegnere il focolaio), e dovettero subire dei restauri. Attualmente l'Ansitz Gremsen è perfettamente recuperato, mentre l'Ansitz Gissbach, bisognoso di interventi, è disabitato.
Altri edifici
[modifica | modifica wikitesto]Gran parte delle case antiche di San Giorgio hanno secoli di storia alle spalle, e molte sono sottoposte alla tutela delle belle arti ("Landesdenkmalamt"). La monografia dedicata al paese e curata da M. Mitterhofer (1985) enumera 37 case e masi ("Höfe") di Gissbach e 31 di San Giorgio, descrivendone le proprietà nel corso dei secoli (pp. 170-236).
Tra queste, si possono ricordare:
- l'Ansitz Mörl, a Gssbach, che fu proprietà, a partire dal 1568, di un'altra famiglia nobile della regione, i Mörl zu Pfalzen, Mühlen und Sichelburg[31]. L'edificio conserva ancora l'originario portale del XVI secolo, un affresco sulla facciata e caratteristici elementi architettonici come un Eckerker e sale a volta nell'interno.
- Hofbauer, a Gissbach, anticamente denominato "Mair am Ort", la cui storia si conosce a partire dal 1420, e che fu a lungo sede di un Küchenmair (incaricato di provvedere alla mensa del vescovo), e come tale sotto la giurisdizione di Brunico.
- Walsermair, a San Giorgio, la cui storia è nota dal 1474. L'edificio, il più imponente del paese, con numerosi affreschi sulla facciata e antichi portali e scritte fu di proprietà della famiglia Mair, e deve il nome ad un Balthasar Mair, detto anche Walthasar, abbreviato in Walser. Anche questo maso era sotto la giurisdizione di Brunico essendo (parzialmente) tenuto all'ufficio di Küchenmair.
- Michlwirt, a San Giorgio, documentato a partire dal 1296, come proprietà, in successione, di tre famiglie: Camprian, Gogl e Mitterhofer, tutte dotate della distinzione di un proprio sigillo. Già nel 1685 il suo proprietario viene definito "Hospitzwrit", cioè "locandiere, tenutario di un albergo per passanti", e ancor oggi il Michlwirt è attivo come Gasthof ("locanda").
Nonostante la tutela delle belle arti, diversi edifici storici sono stati abbattuti o completamente rifatti (nei 5 anni dal 2000 al 2004: Schopper, Kachler (Pupp), Brantlechner, Rader, Schneider, Stauder, Taman, Trojer e Zündholzler), il che ha acceso qualche polemica tra chi cerca di difendere questo patrimonio culturale e chi sostiene la necessità di questi sacrifici quando si rendanon indispensabili delle "migliorie": un dibattito che si è particolarmente acutizzato riguardo al progetto di ampliamento del cimitero, che mette a repentaglio gli edifici tardogotici Roda e Kanins[32].
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L'antico edificio del maso Hofbauer. Sul portale è incisa la data 1595.
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La signorile proprietà Walsermair (a destra della chiesa); sulla sinistra lo storico Michlwirt.
Edifici militari
[modifica | modifica wikitesto]La estesa area pianeggiante a sud del paese, nella zona di Alting, è stata più volte utilizzata, nel tempo, come luogo per l'adunata e l'addestramento di milizie. Già nel 1723 si accenna al luogo come "Samblplatz" (luogo di raccolta) in cui addestrare "Militiae" e anche nel 1797, in occasione delle guerre napoleoniche, il luogo assistè alla parata delle truppe inviate contro Napoleone dalla valle Aurina (Mitterhofer 1985: 53).
Anche oggi all'estremo limite del territorio di San Giorgio, al confine con quello di Stegona, si trovano delle installazioni militari, con una santabarbara, circondata da alti terrapieni, ed alcuni edifici circostanti, e non è raro che nel territorio, sottoposto a servitù militari, utilizzato come area addestrativa, si svolgano delle esercitazioni[33].
Cultura
[modifica | modifica wikitesto]Arte
[modifica | modifica wikitesto]Oltre ad ospitare numerose opere d'arte, sia nella chiesa e negli edifici religiosi sia nelle costruzioni storiche, San Giorgio ha anche dato i natali a diversi artisti. In particolare, vi è tutta una famiglia di autori di opere d'arte: la famiglia Kachler.
Probabilmente già il cognome di questa famiglia deriva dal mestiere esercitato dai primi che lo portarono: Kachler significa infatti "fabbricante di piastrelle di maiolica" (Kachel), ed a San Giorgio questa attività era esercitata, probabilmente, in una fornace i cui resti sono stati trovati durante la costruzione della casa parrocchiale, a poca distanza dalla proprietà nota come "Kachler Hof". Uno splendido esemplare di stufa antica decorata con maioliche artistiche raffiguranti scene di vita tradizionale è tuttora conservato nell'albergo Michlwirt[34]. Probabilmente i Kachler si tramandarono di padre in figlio l'arte di decorare le piastrelle e, in generale della decorazione, cosicché già nel 1510 si ha notizia di un Michael Kachler alle dipendenze del barone Künigl, mentre nel 1642 Jakob Kachler consegnava le piastrelle per una stufa di maiolica destinata al vescovo di Bressanone, Wilhelm von Welsberg. Si conoscono poi
- Martin Kachler (5 gennaio 1719 - 23 maggio 1797), pittore che ha operato a Gais e a San Martino (Valle Aurina).
- Suo figlio Georg Kachler (17 aprile 1764 - 30 settembre 1845), di lui si conoscono opere eseguite nella chiesa parrocchiale di Dietenheim (altare di Sant'Anna, 1827) e in quella di Luson/Lüsen (altari laterali).
- Il primogenito di Georg, Michael Kachler (San Giorgio 13 settembre 1806 - Brunico 10 settembre 1875), studiò all'accademia di belle arti di Venezia[35] (1824-28) e a quella di Monaco (1828)[36]. Fu attivo sia a Monaco sotto il re Ludovico II[37] sia in Tirolo, dipingendo soggetti religiosi per le chiese. Di lui si conoscono un'Adorazione dei Magi e una Cena in Emmaus nella chiesa di San Giorgio; Sant'Anna a Hasenried presso Falzes; la fronte dell'altare maggiore a Dietenheim, e la copia di un quadro di Jörg von Fruntspergs del 1827 conservata nel Tiroler Landesmuseum ("Ferdinandeum") di Innsbruck.
- Il secondogenito di Georg, Peter Kachler (1º luglio 1811 - 30 dicembre 1868), noto come autore di immagini religiose (La Madonna coi Santi Stefano e Lorenzo nella chiesa parrocchiale di Laion/Lajen, 1845; Maria Ausiliatrice nella cappella del cimitero di Ora/Auer, 1857), di ritratti (12 ritratti di membri della famiglia Malfér) e anche di opere di quella particolare tecnica decorativa tirolese che è detta Spinnwebenbild, cioè la pittura su tele di tignola tessitrice (in stile Biedermeier).
Altri artisti nati o vissuti a San Giorgio:
- Rudolf Pfalzer (Monaco 20 febbraio 1874 - San Giorgio 13 dicembre 1946): pittore apprezzato (partecipò alla "Biennale di Bolzano" nel 1932) benché privo di una formazione accademica, amico e sodale di diversi artisti del tempo, in particolare Alexander Max Koester, dal 1940 fino al termine della sua vita venne a vivere a San Giorgio, dove era parroco il figlio Hubert.
- Josef Mutschlechner (San Giorgio 24 giugno 1913 - Fiume 1945), artista del legno, formatosi alla scuola di intaglio di Sarns (Bressanone), specializzato nella produzione di oggetti artistici di soggetto religioso. Di lui si ricordano in particolare due presepi artistici, uno in stile orientale uno in stile tirolese. Mutschlechner fu inoltre particolarmente attivo all'epoca delle scuole nelle catacombe sotto il fascismo.
- Franz Treyer (n. a San Giorgio il 10 luglio 1921), è un pittore che ha presentato le sue opere in diverse esposizioni, a Groß-Gerau (Germania), a Brunico (in diverse occasioni), ed a Campo Tures (una mostra personale)[38].
Eventi
[modifica | modifica wikitesto]- Aprile - Il 23 aprile è la festa di San Giorgio, che viene celebrata con manifestazioni nel fine settimana più vicino. In particolare, è un appuntamento fisso il "Georgikonzert" del sabato da parte della Musikkapelle.
- Maggio-Giugno - Processione e concerto della Musikkapelle il giovedì del Corpus Domini
- Agosto - L'ultima domenica di agosto si tiene a San Giorgio la Sagra (Kirschta), contemporaneamente alla festa del raccolto. Per la sua descrizione si veda più avanti, paragrafo "Folklore"
- Settembre - Da alcuni anni in settembre si tiene a San Giorgio, presso il Flatschwaldile, un raduno di Fiat 500/600 e di Steyr-Puch (gli ultimi due in ordine di tempo, il 5° e il 6°, si sono tenuti rispettivamente il 9/9/2007 e il 7/9/2008).
Folklore
[modifica | modifica wikitesto]La Sagra (Kirschta)
[modifica | modifica wikitesto]L'ultima domenica di agosto a San Giorgio si festeggia il Kirschta (ted. "Kirchstag", it. "Sagra"), la festa della chiesa, e contemporaneamente l'Ernte-Dank, la festa del raccolto. È uno dei momenti più sentiti da tutta la comunità, che contribuisce con tutte le sue componenti alla riuscita della festa.
Il Kirschta si svolge secondo un copione tradizionale consolidato. L'inizio ufficiale si ha il venerdì sera ("Kirschtafreita"), con un concerto serale della Musikkapelle presso il padiglione all'aperto, ma la vera festa ha inizio solo dopo che è stato eretto il "Kirschtamichlbaum", il sabato pomeriggio ("Kirschtasomsta").
Il Kirschtamichlbaum è costituito dal fusto di uno delle più alte piante dei boschi intorno a San Giorgio, sulla cui sommità, ornata di ghirlande di fiori, viene fissato un pupazzo a grandezza naturale raffigurante un contadino tirolese in abiti tradizionali. Oggigiorno il Michl reca in mano un Krapfen della festa ("Kirschta-krapfen") e una bandiera bianca e rossa del Tirolo, mentre un tempo al posto della bandiera c'era un fiasco di vino. L'enorme tronco del Kirschtamichlbaum va issato a forza di braccia, con una tecnica tradizionale, servendosi di pali uniti da corde, ciascuno dei quali viene spinto da diverse persone.
L'innalzamento del Kirschtamichlbaum viene effettuato da giovanotti del paese ("Jergina Buibn"), che si fanno un punto di onore non solo di innalzarlo rapidamente e con destrezza, ma anche di "difenderlo" da possibili "sabotaggi" provenienti dai villaggi vicini[39]. Per organizzare questo vero e proprio evento è attivo da tempo un apposito comitato ("Kirschtamichl-Komitee"). Le operazioni di innalzamento dell'albero sono seguite da un pubblico formato dagli altri abitanti del paese, dalle donne, e da qualche qualche turista, mentre un'orchestrina più o meno improvvisata, accompagna con liete note lo sforzo di coloro che issano il Kirschtamichlbaum.
Non di rado nei pressi dell'albero vengono improvvisate esibizioni di Goaßlschnölln, l'arte di schioccare la frusta, ancora molto praticata nel paese.
L'innalzamento ha inizio poco dopo mezzogiorno, e l'operazione richiede comunque alcune ore. Al termine, quando si è constatato che il tronco è perfettamente verticale, viene dato un segnale acustico, uno scoppio che rimbomba per la valle, e da questo momento ha inizio la vera festa, nell'area adiacente al Kirschtamichlbaum, attrezzata con chioschi per mescita di birra o la consumazione di cibi, tra cui molte specialità pusteresi, e in particolare il "Kirschtakrapfen".
In serata, poi, la festa si anima con concerti di gruppi musicali moderni, mentre si vendono i biglietti della pesca il cui ricavato andrà alla Musikkapelle, organizzatrice della festa. Il primo premio è costituito dal legname del Kirschtamichlbaum, di valore commerciale non trascurabile (l'estrazione ha luogo la domenica sera).
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1-Inizia il lavoro: il Michlbaum è ancora quasi orizzontale
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2-Per sollevare il Michlbaum si usano pali e pertiche unite da corde
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3-Più il Michl sale più le pertiche sono lunghe
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4-Pertiche e forconi per sollevare le pertiche
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5-La musica e il pubblico accompagnano lo sforzo
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6-Lo sforzo ordinato del Kirschtamichlpui
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7-Il Kirschtamichlbaum è quasi verticale
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8-Il Kirschtamichlbaum è su: la festa può cominciare
La domenica della festa ("Kirschtasunnta") si apre con le cerimonie religiose. Dopo la messa solenne vi è la benedizione dell'"Erntekranz" ("corona del raccolto"), una gigantesca corona costruita intrecciando e disponendo in modo artistico i più bei prodotti dei campi di San Giorgio, ed una processione per le vie di San Giorgio (sponda sinistra dell'Aurino). La processione effettua diverse soste in luoghi dove sono stati collocati improvvisati altarini per una benedizione delle diverse parti del paese. Ogni sosta è accompagnata da canti del coro parrocchiale e musiche eseguite dalla Musikkapelle.
Nel primo pomeriggio, poi, vi è l'"Aufmarsch", sfilata delle bande musicali invitate alla festa, non solo dal resto dell'Alto Adige ma anche da Austria, Svizzera e Germania. In alcune occasioni, la sfilata è accompaganta da un vero corteo con carri trainati da cavalli e figuranti che rappresentano i mestieri tradizionali. La sfilata parte dall'estremità sud del paese, percorre tutta San Giorgio, attraversa il ponte della chiesa e sale a Gissbach fino al padiglione, dove si tiene la festa. Dopodiché, le bande si alternano per tutto il pomeriggio, ciascuna eseguendo le musiche del proprio repertorio, mentre la sera è di nuovo dedicata ai gruppi di musica "moderna".
La festa non si esaurisce la domenica, perché è tradizione che a San Giorgio anche il lunedì successivo ("Kirschtamunta") non sia lavorativo. Infatti, è un evento importante anche l'abbattimento del Kirschtamichlbaum (eseguito in pochi minuti con un trattore), che è seguito dal distacco del fantoccio, che viene poi "accompagnato" per le strade del paese da gruppi di festanti, spesso accompagnati da musiche prodotte non solo con i tradizionali strumenti musicali a fiato, ma anche da strumenti particolari come il Teufelsgeige (letteralmente "violino del diavolo", ma in realtà è un rustico idiofono a percussione). Questo "funerale" del Michl si prolunga spesso nella notte (e a volte anche nei giorni successivi), con frequenti soste nei bar del paese per festose bevute in compagnia.
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La conclusione della processione del Kirschta con l'Erntekranz davanti alla chiesa
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L'"Aufmarsch", sfilata delle bande per il Kirschta
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Il concerto delle bande la domenica del Kirschta, al padiglione della festa
Racconti tradizionali
[modifica | modifica wikitesto]Le tradizioni locali comprendono anche un certo numero di leggende e racconti che si tramandano su alcuni aspetti della vita del paese.
Un elemento che ha stimolato la fantasia degli abitanti di San Giorgio è la cappella di Maria Hilf, sulla cui origine esistono due diverse leggende. La prima sostiene che nei tempi antichi sulla Große Pipe vi era un ricco castello abitato da nobili cavalieri, che per il loro comportamento irriguardoso nei confronti della religione vennero puniti con una disastrosa inondazione che trascinò via il loro castello con tutte le loro ricchezze, risparmiando solo un'immagine della Madonna, che dalla cappella del castello era stata trasportata a valle arrestandosi, intatta, ai margini del bosco. I cavalieri sopravvissuti ricostruirono il castello ma, persistendo nel loro comportamento, subirono per altre due volte la stessa punizione divina, e in ogni occasione l'immagine della Madonna si posava, indenne al margine del bosco. Cosicché, alla fine venne deciso di costruire, in questo luogo, la cappella che esiste tuttora. Secondo la seconda leggenda, invece, nel luogo oggi occupato dalla cappella un tempo vi sarebbe stata l'apertura di una grotta che penetrava profondamente nelle viscere della terra. Avveniva spesso che i bambini del paese che giocavano nei pressi di questa apertura sparissero misteriosamente. Un giorno una contadina, giunta nel bosco con la figlioletta, si distrasse un momento e non la trovò più. Per cercarla, il suo padrino le consigliò di penetrare nella notte dentro alla cavità, cosa che ella fece, scoprendo all'interno una vasta sala illuminata, piena di tutti i bimbi scomparsi in precedenza che attorniavano una signora misteriosa, che teneva in braccio la piccina scomparsa. Alla vista della madre coraggiosa, la bimba le corse incontro, seguita da tutti i bambini che uscirono con lei all'aperto, tornando all'affetto dei loro genitori[40].
Istruzione
[modifica | modifica wikitesto]A San Giorgio sono attivi centri di insegnamento fin da epoche molto antiche. Un documento del XVII secolo ricorda che un nobile di Kehlburg (Sigmund von Rost, nato nel 1653), frequentava una "deutsche Schule" ("scuola tedesca") a San Giorgio. E in seguito si sa che Josef Cyriak von Troyer fornì una dotazione per un'istituzione destinata ai giovani della Burgfriede di Gissbach, affinché potessero apprendervi un mestiere (Mitterhofer 1985: 163).
In età teresiana e nei periodi successivi si sviluppò un sistema di istruzione di base rivolto non solo a nobili e clero ma anche ai contadini. Il sistema scolastico varato nel 1744 dall'abate Felbiger, che introduceva il principio dell'istruzione obbligatoria (uno dei più avanzati del tempo) dava molto spazio alle Volksschulen ("Scuole popolari") anche nelle zone rurali.
A San Giorgio si sa che dal 1780 al 1825 la casa Stöckler[41] ha svolto la funzione di scuola del paese. Il contadino che la abitava era al contempo maestro. Alcuni documenti ricordano i nomi di Peter Huber (30 fiorini di stipendio nel 1807) e di suo figlio Johann Huber (citato in un rapporto scolastico del 1820/21).
Scuole
[modifica | modifica wikitesto]Dopo questo periodo in cui l'istruzione di base veniva impartita nelle case contadine, la sede della scuola venne trasferita nella casa parrocchiale (Pfarrwidum) e successivamente in un edificio apposito, costruito nel 1897. Tale edificio è ancora esistente, ma dal 1970 ospita un asilo infantile, mentre per la scuola (scuola elementare in lingua tedesca) è stato costruito un nuovo edificio, più capace e moderno, nei terreni adiacenti, con un ampliamento, in due riprese, terminato nel 1973 ("Grundschule Bruneck/St. Georgen", Gremsenstraße 22). Nel 1977 la scuola è stata intitolata a "Hubert Pfalzer", che per quasi 40 anni fu parroco di San Giorgio (dal 1938 al 1975, un anno prima della sua morte) e condivise con i parrocchiani i duri periodi delle opzioni, della guerra, degli incendi e alluvioni, acquisendo una grandissima considerazione non solo nel paese ma in tutta la regione.
Per le scuole medie e superiori, gli abitanti di San Giorgio devono fruire degli istituti presenti nel capoluogo, raggiungibili con un efficiente sistema di "Scuolabus".
Al di fuori delle istituzioni scolastiche, è attiva anche una vera e propria scuola di musica per i giovani del paese presso la Musikkapelle, dove essi possono apprendere a suonare i vari strumenti, entrando poi nella "Jugendkapelle" e, spesso, nella banda degli adulti.
Biblioteche
[modifica | modifica wikitesto]Nello stesso edificio che ospita la scuola (Gremsenstrasse 22) ha sede anche la biblioteca pubblica ("Öffentliche Bibliothek St. Georgen"), aperta prevalentemente nel pomeriggio durante l'anno scolastico. La biblioteca ha anche una succursale ad Aufhofen.
Associazioni
[modifica | modifica wikitesto]Lo spirito comunitario degli abitanti di San Giorgio è testimoniato dal numero delle associazioni che hanno sede nel paese e dalla vivacità delle loro attività. Le principali associazioni hanno la sede o il luogo di svolgimento delle rispettive iniziative presso il Vereinshaus ("Casa delle associazioni", Pipenstrasse 2), che originariamente era costituita da un edificio che fungeva solo da caserma dei pompieri; in seguito esso è stato ampliato ed aperto ad altre associazioni, e nel 1996 è stato completamente rinnovato. Il nuovo Vereinshaus, ultimato nel 1998, oltre ad ospitare al pianterreno l'autorimessa per le autopompe e le attrezzature dei pompieri, è dotato, tra l'altro, di una moderna sala prove per la Musikkapelle (seminterrato) ed una vasta sala per concerti e spettacoli al coperto (primo piano).
I concerti estivi della Musikkapelle di San Giorgio e delle bande degli altri paesi che si esibiscono nei mesi estivi vengono invece tenuti presso il padiglione all'aperto, non lontano dal Vereinshaus. L'attuale padiglione, inaugurato nel 1995, ha rimpiazzato quello precedente, segnato dal tempo. Un altro padiglione, più piccolo, si trova nel Flatschwaldile ed è utilizzato per feste campestri.
Tra le tante associazioni che hanno sede a San Giorgio, si ricordano:
- I Freiwillige Feuerwehr (FF), i "pompieri volontari" sono una delle istituzioni più tradizionali non solo di San Giorgio ma anche di tutti i centri abitati del Trentino-Alto Adige, dove da sempre la grande presenza di legname nei boschi e nelle costruzioni costituisce un costante pericolo di incendi. Anche San Giorgio possiede un corpo scelto di volontari, dotato di attrezzature moderne e in grado di contribuire ad ogni tipo di emergenze.
- La Musikkapelle (MK), la "banda cittadina", è stata creata nel 1924, con il contributo di fondi raccolti dai pompieri. Dopo alterne vicende che portarono anche al suo scioglimento di fatto durante la guerra, la MK di San Giorgio ha raggiunto un ottimo livello qualitativo, conquistando lusinghieri premi e piazzamenti nei concorsi bandistici non solo nella val Pusteria ma anche a livello nazionale e internazionale. Tutti gli anni la Musikkapelle di San Giorgio ha un nutrito programma di attività, sia di concerti pubblici (in particolare, durante la stagione estiva), sia di supporto alle funzioni religiose più solenni, sia di partecipazione a concorsi bandistici, in Alto Adige ed all'estero.
I componenti sono tutti contadini e gente comune del paese, con un buon numero di giovani e giovanissimi: il settore giovanile viene infatti considerato essenziale per il futuro del complesso. La banda giovanile di San Giorgio ("Jugendkapelle") pubblica anche dal 1997 un bollettino, "Der Musikus", che registra le sue attività e gli avvenimenti nel mondo delle bande tirolesi[42].
- Altre associazioni a carattere musicale sono: il coro della chiesa, quello dei fanciulli, il grupppo giovanile Mallsemms e il gruppo di danze popolari.
- Il Kirchenchor ("Coro della chiesa") ha una lunga tradizione: già nel 1796 si ha notizia dell'esistenza di un coro regolarmente retribuito per partecipare alle principali funzioni religiose. Il coro attuale è stato fondato ufficialmente nel 1928. Per l'accompagnamento musicale era usato, fin dagli inizi, un armonium, ma dal 1982 la chiesa dispone di un vero organo.
- Il Kinderchor ("Coro dei fanciulli") è anch'esso attivo per accompagnare funzioni religiose o per serate musicali a scopo benefico. Dal 2002 si è integrato nel gruppo Mallsemms.
- Il gruppo giovanile Mallsemms (il nome è costituito dalle iniziali dei nomi dei membri fondatori), fondato il 18 agosto 2001, ha vinto il primo premio assoluto (migliore prestazione complessiva), nonché i premi per la migliore band e per la migliore coreografia all' "Europäisches Jugend Musical Festival" (festival europeo di musical giovanile) di Herxheim bei Landau (Germania), tenutosi dal 6 all'11 ottobre 2006, con il loro musical "Lebe deinen Traum"[43]. Molto impegnato anche nel sociale, nel 2003 il gruppo ha realizzato un CD "Auf Gottes Spuren" ("sulle tracce di Dio") con 14 canti religiosi, una parte del cui ricavato è destinata a favore ddei bambini di strada brasiliani.
- Il Volkstanzkreis St. Georgen ("Gruppo di danze popolari di San Giorgio") è stato fondato nel 1983. Nel novembre 2003 è stato celebrato il ventennale con una "Kathreintanz" nella sala del Vereinshaus di San Giorgio; 5 anni più tardi il venticinquennale è stato festeggiato con una manifestazione a Campo Tures.[44].
- Il Kirschtamichlkomitee ("Comitato per il Kirschta-Michl") riunisce tutti coloro che si occupano di preparare ogni anno le manifestazioni della Sagra legate all'erezione del Kirschtamichlbaum. Nel corso dell'anno, tra una Sagra e l'altra, il comitato organizza altri eventi conviviali tra i giovani del paese.
- Il Georgi Bühne ("Palcoscenco di San Giorgio"), gruppo di teatro specializzato in commedie, farse e pezzi brillanti, è stato fondato nel 1996 ed ha una trentina di membri attivi[45].
- Lo Sport Club con quattro sezioni: football, tennis, hockey, sport del ghiaccio. La squadra di football milita nel campionato di Eccellenza Trentino-Alto Adige. La squadra di hockey partecipa alle leghe amatoriali altoatesine di hockey su ghiaccio. Dal 2008-2009 è attiva anche una squadra femminile: "HC Panther Ladys St.Georgen". Nel 1979 l'Eisschützverein ("club di stock sport") di San Giorgio ha vinto il campionato italiano di serie B, ed è arrivato secondo nel 1985.
- Il Kegelclub, fondato nel 1975, 4 volte campione nazionale di Kegeln con la squadra maschile A (1991, 1992, 1996, 1997) e 6 volte con quella femminile (1989, 1990, 1992, 1993, 1994, 1995)
- Numerose sono poi le associazioni cattoliche (Kath. Familienverband, Kath. Frauenbewegung, Kath. Jungschar, Kath. Männerbewegung, Katholischer Verband der Werktätigen)
Sport
[modifica | modifica wikitesto]L'attività sportiva più tradizionale e antica a San Giorgio sembra essere stato il Kegeln, la caratteristica variante tedesca del bowling, che si praticava da "Kachler" (poi Gasthof Pupp) a San Giorgio e presso il "Gasthaus Bäck" (oggi Hotel Gissbach) a Gissbach. Le prime gare sono attestate con sicurezza a partire dagli inizi del XX secolo (un torneo al "Michlwirt" nel 1922). D'inverno era tradizionale anche una gara di slitte a cavalli tra Brunico e San Giorgio (Mitterhofer 1985: 311).
Impianti sportivi
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1924 l'esercito italiano installò un campo di esercitazioni dotato di attrezzature per l'atletica leggera in una striscia di terreno tra la strada principale e il torrente Aurino, ai margini del paese, in direzione della località detta Alping[46]. Ancor oggi in questo luogo sono ubicate le principali attrezzature sportive del paese: un campo da football con una gradinata di cemento (costruito nel 1969 e successivamente ampliato e rimodernato a più riprese), e, accanto, in direzione nord, i campi da tennis (costruiti nel 1976) e una pista per hockey su ghiaccio (all'aperto, attiva solo nella stagione invernale, anch'essa costruita nel 1976).
Sempre in questa zona, presso il bar "Alping", si trovano le piste per il gioco del Kegeln ("Kegelbahn Alping"). Inoltre, dal 1981 esiste anche una palestra, edificata accanto alla scuola.
Personalità sportive legate a San Giorgio
[modifica | modifica wikitesto]San Giorgio ha dato i natali a diversi atleti che si sono distinti in vari sport. In particolare numerosi sono i campioni di slittino:
- Kurt Brugger (nato il 17 marzo 1969) e
- Wilfried Huber (nato il 15 novembre 1970) vincitori, in coppia, della medaglia d'oro di slittino ai XVII Giochi olimpici invernali di Lillehamer (1994)
- Hubert Mairamhof, vincitore, tra l'altro, della medaglia d'oro di slittino naturale agli europei del 1978 a Aurach. Negli stessi campionati vinse l'argento nella prova di coppia insieme a
- Josef Ploner, che, sempre insieme a Mairamhof, aveva ottenuto il terzo posto agli europei del 1976.
- Oltre ad altri campioni italiani seniores e juniores (K. Hellweger, E. Walde, Robert Larcher, Roland Ploner...).
Da ricordare inoltre:
- Roswitha Fischer (di San Pietro in Valle Aurina ma tesserata con il S.V. St. Georgen): argento negli europei del 1978 a Aurach, vinse poi l'oro in quelli del 1979 ad Aosta e due volte il bronzo ai mondiali del 1979 e del 1980
Tra gli jergina che si sono distinti in altri sport si segnalano:
- per il tiro a segno, Maria Oberhammer nata Oberschmied, più volte campionessa nella carabina a piccolo calibro; Leo Mutschlechner, medaglia d'argento ai campionati italiani di Milano del 1978; suo figlio Oskar Mutschlechner, campione italiano juniores nel 1985;
- per il judo, Herbert Pramstaller, campione italiano dei pesi medi (categoria fino a 78 kg) nel 1978 e nazionale italiano agli europei del 1975 e del 1979 (non esistendo all'epoca a San Giorgio palestre per il judo, Pramstaller gareggiava per lo S.V. San Lorenzo)
Economia
[modifica | modifica wikitesto]Benché la località di San Giorgio si presti prevalentemente all'agricoltura e alla silvicoltura, dai documenti che si possiedono si sa che già anticamente nel paese venivano praticate anche altre attività economiche. Oltre ai mulini, alla segheria ed al fabbro impiantati intorno al canale a monte dell'abitato (dove oggi si trova la "Zona industriale nord" del paese), si sa dell'esistenza (almeno sin dal 1494) di una fornace per laterizi ("Ziegelofen"), situata nella zona dei Campi della Rienza, cui un'altra se ne affiancò per qualche tempo dopo il 1770 (attuale "Zona industriale sud"), mentre una fornace per la produzione di piastrelle di ceramica era attiva a poca distanza dalla chiesa parrocchiale.
Agricoltura
[modifica | modifica wikitesto]Ancor oggi l'agricoltura costituisce una risorsa importante del paese, che occupa un numero non irrilevante di addetti. Delle terre utili per agricoltura e silvicoltura, circa 231 ha. sono coltivati (campi, orti, prati da sfalcio), 47 ha. sono per il pascolo e l'alpeggio, mentre 399 ha. sono occupati da boschi[47]. Le dimensioni delle proprietà agricole sono mediamente piuttosto ridotte: più di 3/4 delle aziende agricole hanno una superficie inferiore a 5 ha. e nessuna supera i 15 ettari.
Nel 1985 si calcolava che la maggior parte delle risorse provenisse dalla produzione di latte (con 530 capi bovini), e da allora la situazione non è molto cambiata. Pur essendo in regresso i prati e le aree a pascolo, la produzione è sempre sostenuta grazie all'utilizzo di mangimi, in particolar modo del mais, che costituisce una delle colture principali dei campi di San Giorgio. Il latte di San Giorgio viene conferito alla Latteria Sociale di Brunico (Senni), fondata nel 1949. Dal 1998 essa si è unita con altre due cooperative altoatesine nella Milkon Alto Adige, con il marchio "Mila".
Altra voce importante nell'agricoltura di San Giorgio è la coltivazione della patata, con oltre 12,5 ettari coltivati e raccolti annui superiori alle 300 tonnellate[48]. Dal 1946 i coltivatori di patate di Brunico e della Pusteria si sono riuniti in una cooperativa (Pustertaler Saatbaugenossenschaft, "Cooperativa Produttori Sementi della Val Pusteria"), che produce molte varietà di patate di pregio, oltre ad altri tipi di verdure (barbabietole rosse (Rote Rüben), sedano, rape e cavolfiori).
Lo sfruttamento dei boschi a San Giorgio è relativamente limitato, a dispetto dell'estesa superficie boschiva, dal momento che, per diversi motivi (in particolare la natura scoscesa e rocciosa dei suoli), il tasso di accrescimento annuo è piuttosto basso (1,39 m3 per ettaro)[49].
Artigianato, industria
[modifica | modifica wikitesto]Seguendo un'evoluzione comune a molte aree rurali in età moderna, anche a San Giorgio l'agricoltura ha progressivamente perso il suo ruolo di voce quasi esclusiva dell'economia, con lo sviluppo di sempre nuove attività, anche se rimane sempre un elemento non trascurabile della vita del paese. Già nel 1931 si calcolava che gli altri settori avessero raggiunto per importanza l'agricoltura che occupava circa il 50% dei lavoratori, e da allora il numero degli addetti nei settori secondario e terziario è andato ulteriormente crescendo.
Le varie attività che da sempre a San Giorgio affiancano l'agricoltura si sono col tempo evolute dando luogo a numerosi laboratori artigianali e vere e proprie piccole imprese, localizzate nelle due "zone industriali" a nord e a sud del paese[50].
La maggior parte delle attività di queste ultime sono legate all'edilizia: imprese di costruzioni (Künig GmbH), porte e finestre (Clima srl), pavimenti (Auer Richard OHG, Pupp snc), pittura e decorazione (Mair Martin Malerbetrieb), installatori termo-sanitari, elettricisti, fabbri, fumisti.
Oltre a questi settori tradizionali, vi sono anche aziende che puntano su settori particolari (sistemi di salita e anticaduta: Steiner Steigtechnik), o sulle nuove tecnologie, come il solare fotovoltaico e le energie alternative (Suntek GmbH, A.M.E. GmbH).
Servizi
[modifica | modifica wikitesto]A San Giorgio esistono: uno sportello bancario (Raiffeisen Landesbank) e due sportelli automatici; una farmacia ("St. Barbara", l'unica dislocata in una frazione oltre alle due di Brunico capoluogo), una edicola/tabaccheria, tre rivendite di alimentari, una panetteria, un parrucchiere per signora e diversi bar e negozi di vario genere (prodotti naturali, strumenti musicali, calzature, articoli sportivi e da caccia, ecc.).
L'ospedale di Brunico è facilmente accessibile, essendo posto all'ingresso del capoluogo proprio in direzione di San Giorgio. A San Giorgio esiste inoltre una comunità alloggio e un laboratorio di riabilitazione ("Reha") per il (re-)inserimento nel mondo del lavoro di disabili o persone affette da dipendenze o squilibri psichici.
Turismo
[modifica | modifica wikitesto]San Giorgio ha una lunga tradizione di accoglienza di visitatori in alberghi e locande, probabilmente anche in virtù della sua posizione, prossima a Brunico ma anche sulla strada verso la Valle Aurina, dunque in un luogo di transito. Diversi alberghi e pensioni odierni continuano una tradizione plurisecolare: già nel 1679 si parla di "Wirt und Gastgeb" ("oste e locandiere") per il proprietario della casa Tischler, oggi Albergo Jägerheim; il "Gasthaus Bäck", che fu per qualche tempo proprietà della stessa famiglia di albergatori, è oggi lo "Sporthotel Gissbach"; il Michlwirt, ancor oggi attivo come Gasthof con questo nome, era già un "Hospitzwrit" nel 1685; Peter Kachler, proprietario della casa omonima, a San Giorgio, era anch'egli "Wirt und Gastgeb" nel 1676, e ancora agli inizi del 2000 l'edificio ospitava il "Gasthof Pupp" (dal nome degli ultimi proprietari), prima di essere trasformato in un locale bar.
Un interessante documento del 1855 (Mitterhofer 1985: 295-6) rende conto di come la cittadina di San Giorgio sia stata impegnata per allietare il breve soggiorno dell'arciduca Carlo Ludovico, di passaggio da Brunico il 30 ottobre di quell'anno: tra i festeggiamenti previsti, enormi falò (Höhenfeuer), schiocchi di frusta, spari e mortaretti.
Nonostante queste tradizioni di ricettività, San Giorgio ha avuto un'evoluzione meno marcata rispetto ad altri centri altoatesini in direzione di un'economia basata sul turismo. Infatti, pur essendosi anch'essa aperta all'accoglienza di turisti, sia nella stagione estiva che in quella invernale, San Giorgio possiede "solo" 5 tra alberghi e pensioni o garni, mentre una gran parte del flusso turistico trova accoglienza in affitto in appartamenti o camere di privati. Questo ha permesso al paese di non venire troppo "sfigurato dall'edilizia alberghiera e di mantenere un aspetto per molti versi tradizionale. Diversi masi, poi, si sono aperti alla formula dell'agriturismo, che permette di mantenere, accanto alle risorse del turismo, anche le tradizionali attività agricole.
Infrastrutture e trasporti
[modifica | modifica wikitesto]Strade
[modifica | modifica wikitesto]Il paese è attraversato da un'importante arteria stradale, la Strada Statale 621 di Valle Aurina che collega Brunico a Campo Tures/Sand in Taufers. Provenendo da Brunico, la statale si tiene sulla sinistra dell'Aurino, correndo prallela ad esso a poche decine di metri dalla riva; poi, verso l'estremità nord del paese, lo attraversa e si porta sulla riva destra.
Il centro è attraversato anche da due strade minori, perpendicolari alla statale, che conducono da una parte a Aufhofen / Villa S. Caterina e dall'altra a Greinwalden e Falzes /Pfalzen.
Percorsi ciclo-pedonali
[modifica | modifica wikitesto]Parallelamente alla strada statale corre anche la Ciclabile della Valle Aurina, che in gran parte segue il tracciato di una vecchia ferrovia mantenendosi sulla riva sinistra dell'Aurino, e permette di raggiungere in bicicletta il capoluogo e le altre località della valle Aurina senza inserirsi nel traffico motorizzato. All'ingresso in Brunico, dove la Statale Aurina si inserisce nella tangenziale ovest di Brunico, la pista ciclabile è stata dotata di un sottopasso che la mantiene al di fuori del traffico veicolare intenso di questo snodo importante della viabilità della zona.
Inoltre, San Giorgio è attraversata da numerosi sentieri che la collegano alle località vicine ed alle alture che la circondano. In particolare, San Giorgio si trova ad un estremo dell'Alta via di Fundres (Pfunderer Höhenweg), percorso panoramico in alta quota che parte da Vipiteno e, attraversando i monti di Fundres, giunge fino al Sambock e da lì scende fino a San Giorgio.
Trasporti pubblici su strada
[modifica | modifica wikitesto]San Giorgio è collegata col resto della Valle Aurina e con il capoluogo da una linea automobilistica che effettua servizio tra Casere e Brunico seguendo la strada statale. È anche integrata nel sistema di trasporti urbani di Brunico, che collega con cadenza più frequente le varie frazioni (il cosiddetto "Citybus", che svolge servizio con piccoli autobus ecologici da 15+15 persone). A San Giorgio (precisamente a In der Lahn) si trova il capolinea della "linea 1", San Giorgio - Brunico - Riscone (Funivia)[51].
Inoltre, a San Giorgio ha sede una cooperativa di taxi ("Centrale Taxi Südcab"), che opera non solo su tutta l'area di Brunico e Pusteria, ma anche, con una seconda sede a Bressanone, nell'alta valle d'Isarco fino a Vipiteno.
Ferrovie
[modifica | modifica wikitesto]A S. Giorgio transitava la ferrovia della Valle Aurina (Taufra Bahnl), che collegava Brunico a Campo Tures con sette stazioni intermedie, una delle quali a San Giorgio, e che fu attiva dal 20 luglio 1908 fino al 1 febbraio 1957. Oggi questa ferrovia non esiste più, ma si conserva il piccolo edificio in legno che fungeva da stazione (Bohnhaisl, ted. standard Bahnhäusele). Il percorso della ferrovia è oggi occupato dalla pista ciclabile.
Aeroporti
[modifica | modifica wikitesto]Durante la seconda guerra mondiale i campi a sud del territorio di San Giorgio sulla riva destra dell'Aurino sono stati impiegati come campo di aviazione militare[52], ed anche attualmente vi sono installati dei segnali che delimitano una campo per atterraggi di emergenza di piccoli velivoli (alianti e simili). Questi terreni sono ancor oggi denominati Flugplatz ("campo d'aviazione")[53].
Al confine col territorio di Stegona, nei Campi della Rienza, si trova inoltre un terreno adibito a campo di volo per aeromodelli, utilizzato dal "Modellfluggruppe Bruneck" ("Gruppo di aeromodellismo di Brunico")[54].
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Attualmente San Giorgio non è più comune autonomo, e per la sua amministrazione è competente il comune di Brunico. In consiglio comunale sono sempre presenti degli jergina[55], e la partecipazione al voto nelle sezioni di San Giorgio è tra le più alte del comune[56].
Amministrazioni precedenti
[modifica | modifica wikitesto]Per qualche tempo, dopo essere divenuta frazione, e fino alle elezioni comunali del 1952, San Giorgio ha avuto dei "Fraktionsvorsteher"("sovrintendenti della frazione"), con prerogative simili a quelle di un sindaco nella frazione.
In precedenza, in qualità di comune ("Gemeinde") San Giorgio era amministrata da un "Gemeindevorsteher"[57].
Tra gli inizi del XX secolo e il 1927 si susseguirono i seguenti Gemeindevorsteher:
- Anton Pörnbacher
- Johann Huber
- Johann Pramstaller
- Franz Piffrader
- Johann Mitterhofer
- Johann Treyer
Tra il 1927 e il 1952 vi furono i seguenti Fraktionsvorsteher:
- Johann Treyer
- Johann Mitterhofer
- Johann Pietersteiner
- Josef Pramstaller
- Franz Auer
- Josef Gräber
- Franz Pramstaller
- Roman Treyer
Gemellaggi
[modifica | modifica wikitesto]La parrocchia di S. Giorgio è gemellata con quella di São Desidério in Brasile (stato di Bahia)[58].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Questa denominazione (antica: Rintzfeld, 1348) conserva traccia del fatto che un tempo il corso della Rienza era diverso, giungeva fino a questi campi e si univa all'Aurino all'altezza dell'odierna località di Alting. Oggi il corso è più a sud e la confluenza si trova a valle di Stegona.
- ^ Dati forniti in Mitterhofer (1985: 261-262).
- ^ Dati ricavati da Mitterhofer (1985: 265).
- ^ Dati desunti da Hydroreport Südtirol-Alto Adige, supplemento al Climareport elaborato dalla Provincia di Bolzano (reperibile su di una pagina apposita del sito della Provincia di Bolzano).
- ^ In alcuni documenti antichi lo si trova citato come Pirra o Byrrus, nome che di solito viene considerato spettare propriamente alla Rienza, almeno nel suo basso corso. Cf. Finsterwalder (1947) e Heubergen (1932: 312, n. 39: "es ist wahrscheinlich ... , daß unter dem Byrrus nicht die ganze Rienz, sondern deren Unterlauf und der Taufererbach zu verstehen ist" = "è verisimile... che col nome Byrrus non si debba intendere tutta la Rienza ma solo il suo corso inferiore ed il torrente Aurino"). H. Stembergen in Tinkhauser (1981: 239) ricorda che in un documento del 1772 il fiume che scorre nella valle Aurina viene detto Pirlbach, il che sarebbe una variante di Pirra, e Mitterhofer (1985: 14) ricorda inoltre che in un documento del 1048 il passso di Birnlücke, da cui nasce l'Aurino, era anch'esso designato come Pirra. Stembergen rileva anche come fosse corrente nei secoli XVI e XVII la dizione Großes Wasser, "grande (corso d') acqua", nonché, per lungo tempo, il nome Ache. Una serie di denominazioni dell'Aurino e della sua valle è riportata in Gemeinde Ahrntal (1999 :48): "Vallis quae dicitur Aurina" (1048), "praedium... quale habuit in Ourin" (tra il 1065 e il 1077), "predium in valle Orin" (documento coevo), "Aeurn" (1329)
- ^ Schraffl (1968: 40), Mitterhofer (1985: 277).
- ^ Maggiori dati sulla stazione di rilevamento in una apposita pagina del sito della Provincia di Bolzano.
- ^ La parola Pipe significa "luogo recintato, fortificato" ("umfriedeter, befestigter Platz": Gruber (1994: 7).
- ^ Si veda, tra gli altri, Lunz (1981a: 98) e (1981b: 9).
- ^ Il documento è pubblicato per esteso in Schraffl (1968: 7). Una riproduzione fotografica in Mitterhofer (1985: 37).
- ^ Sulle "pietre del giudizio", si veda il sito dedicato alle pietre del giudizio in questa e in altre regioni delle Alpi (anche in tedesco e in inglese).
- ^ Snyder & Hecht (1996: 167).
- ^ Una descrizione dettagliata dell'evento si trova in Mitterhofer (1985: 54) e in Tinkhauser (1981: 178-180).
- ^ Tinkhauser (1981: 179) parla di olre 100 caduti tra i contadini, molti dei quali, soltanto feriti, perirono di assideramento perché i francesi impedivano di avvicinarsi ad essi. Il numero delle perdite dei francesi, peraltro poco elevato per via della disparità di armamenti, rimase sconosciuto. L'autore segnala solo che un paio di caduti francesi vennero ricuperati diverso tempo dopo, con lo scioglimento della neve.
- ^ Animatore ne fu Lorenz Brugger (1870-1955), il maestro elementare del paese, che era stato messo forzatamente a riposo nel 1926 e addirittura imprigionato per qualche settimana per il suo impegno nel diffondere la cultura tedesca (Mitterhofer 1985:165).
- ^ Mitterhofer (1985: 295-6), Tschurtschenthaler et. al. (2000: 16).
- ^ Descrizioni dettagliate degli eventi calamitosi e foto dei loro effetti in Mitterhofer (1985: 66-72).
- ^ I dati statistici per questo periodo provengono dalla pagina "Brunico in cifre" del sito del comune di Brunico. (Consultata il 1.1.2009)
- ^ Questa croce di dimensioni insolite è segnalata già da documenti antichi, come una illustrazione della zona del 1581 riprodotta in Mitterhofer (1985: 263).
- ^ Un elenco molto dettagliato delle denominazioni di boschi e terreni di San Giorgio è presentato nel capitolo "Die Flurnamen in der Katastralgemeinde St. Georgen und Gissbach" di Mitterhofer (1985: 237-40).
- ^ Sulla storia di questa famiglia, si veda Mitterhofer (1985: 93-97 e passim) e Tinkhauser (1981: 214-5).
- ^ Oltre alle indicazioni di Mitterhofer (1985: 52), si può vedere anche il fondo archivistico provinciale relativo alla "castellania di Gießbach/Rio"
- ^ Schraffl (1968: 22); Mitterhofer (1985: 52)
- ^ Uno schema dei diversi ampliamenti della pianta della chiesa si trova in Mitterhofer (1985: 104).
- ^ Descrizione e foto in Gruber 1994: 16-17. Visibile on-line la relativa scheda con foto del museo di Lille.
- ^ Citato in Gruber (1995: 34).
- ^ Molte informazioni e immagini sulla nuova chiesa si trovano in Gruber (1994: 27-34).
- ^ Il 14 maggio 2006 presso il museo etnografico è stata inaugurata una mostra intitolata "Oh Maria Hilf!"/"Aiutaci o Maria!" in cui sono stati presentati, tra l'altro, gli ex voto restaurati provenienti da questa cappella. Si veda "Ausstellungseröffnung „Oh Maria Hilf!“ am 14. Mai im Volkskundemuseum", comunicato stampa della provincia di Bolzano 11.5.2006. (Consultato il 15.1.2009)
- ^ Tra le esondazioni più recenti si ricordano quelle del 20 giugno 1959 e del 19 settembre 1965 (Mitterhofer 1985: 302-3).
- ^ La torretta è visibile in due illustrazione di Mitterhofer (1985), a p. 49 e a p. 309 (quest'ultima, una pubblicità della "Pensione Castelli San Giorgio").
- ^ Su questa, che fu una delle più antiche famiglie nobili tirolesi e si estinse nel 1803, cf. Mitterhofer (1985: 97-100, 217-220 e passim) e Tinkhauser (1981: 201).
- ^ Si veda, tra l'altro, l'articolo "Hofstellen in St. Georgen - Aussiedelung vorerst ausgesetzt" ("Case storiche di San Giorgio - Evacuazione per ora sospesa"), Pustertaler Zeitung Nr. 25-359/04 (Freitag, 3. Dezember 2004), p. 30 (consultato online il 31.1.2009).
- ^ Per esempio l' Esercitazione CIMIC "Wild Horse IV" (28-30 aprile 2008) [sito consultato il 26/1/2009].
- ^ Una foto è riprodotta in Mitterhofer (1985: 136).
- ^ Grazie a una borsa di studio concessagli dal neonato "Tiroler Landesmuseum Ferdinandeum" di Innsbruck (pagina consultata il 31/1/2009)
- ^ Iscritto il 6 febbraio 1828 col numero di matricola 1366 (la riproduzione del registro di iscrizione è reperibile al sito della Akademie der Bildenden Künste München) (consultato 31/1/2009)
- ^ Wurzbach (1863: 344, s.v.).
- ^ I dati sugli artisti descriti in questa sezione sono desunti prevalentemente da Mitterhofer (1985: 135-142).
- ^ Il "furto" del Kirschtamichlbaum ("Kirschta-Michl stealn") è tradizionale. Tra gli episodi recenti, si può ricordare quello avvenuto a Falzes nel 1995 (Riportato dall'articolo "Der ,Michl' lebt. Kirchtage einst und jetz - ,Zurück zu den Wurzeln' ", Zett am Sonntag 20-8-1995).
- ^ Le due leggende sono descritte in Schraffl (1968:28-29) e riportate anche da Mitterhofer (1985: 334-335).
- ^ Questa casa oggi non esiste più. Agli inizi del 2000 è stata abbattuta ed al suo posto è stato creato un giardinetto con una fontana.
- ^ Alla Musikkapelle di San Giorgio è stata dedicata una trasmissione televisiva della RAI - Sender Bozen lunedì 14.4.2008.
- ^ Per maggiori notizie, si veda (DE) http://www.lebe-deinen-traum.it (Consultato il 19-1-2009).
- ^ Notizie degli eventi sul sito dell'Arbeitsgemeinschaft Volkstanz in Südtirol (ventennale); (venticinquennale).
- ^ La sua attività può essere seguita sul sito del Südtiroler Theater Verband.
- ^ Una foto in Mitterhofer (1985: 314).
- ^ Cifre del 1975 riportate in Mitterhofer (1985: 265); la situazione da allora non si è di molto modificata.
- ^ Mitterhofer (1985: 268). Cifre valide negli anni fino al 1984 e relative alle sole quantità conferite alla cooperativa dai suoi soci, escludendo quindi la produzione per l'autoconsumo e quella di contadini non aderenti al consorzio.
- ^ Dati ricavati da Mitterhofer (1985: 268).
- ^ Per un elenco aggiornato delle imprese artigiane di San Giorgio si può consultare il sito dell'APA, "Artigianto e Piccole Aziende".
- ^ Sul servizio urbano di citybus esiste una apposita pagina del comune di Brunico.
- ^ Una foto di un bombardiere tedesco sul campo di San Giorgio è riportata in Mitterhofer (1985: 64); ibid., p. 267 e 274 due cartine del paese in cui è indicato il campo di aviazione.
- ^ Schraffl (1968: 5) e Mitterhofer (1985: passim).
- ^ Nel sito dell'associazione (consultato il 25/1/2009) si trova una foto aerea della zona del campo di aeromodellismo.
- ^ Così nelle ultime elezioni (2005), ma anche in precedenza: v. Mitterhofer (1985: 297) con l'elenco dei consiglieri di San Giorgio tra il l952 e il 1990.
- ^ Come si evince dal sito del comune, nelle elezioni del 2005 nelle due sezioni di voto di San Giorgio ha votato il 79,0 e il 79,5% contro una media comunale del 76,2%, con punte inferiori del 63,0% nel seggio del centro. Percentuali più alte di votanti si sono avute solo in sezioni con un numerominore di elettori (Dietenheim, 81,2 e il seggio presso l'ospedale, 100%). Una delle due sezioni di Riscone ha raggiunto il 79,9%, ma l'altra il 77,9%.
- ^ La lista dei Gemeindevorsteher e dei Fraktionsvorsteher è tratta da Mitterhofr (1985: 296).
- ^ Sulle iniziative in atto nel quadro del gemellaggio, si può consultare una pagina apposita sul sito parrocchiale.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]Fonte principale:
- Michael Mitterhofer (Hrsg.), St. Georgen an der Ahr. Dorfbuch, St. Georgen, Eigenverlag Komitee Dorfbuch St. Georgen, 1985, 336 pp.
Altre opere consultate:
- Karl Finsterwalder, "Der Flußname Pirra für den Tauferer Bach und Rienz-Unterlauf", Schlern 21 (1947), p. 310–311.
- Gemeinde Ahrntal (Hrsg.), Ahrntal. Ein Gemeindebuch, Steinhaus, Gemeinde Ahrntal, 1999. testo in pdf
- Karl Gruber, Kirchliche Kunst in St. Georgen, Lana, Tappeiner Verlag, 1994, 40 p. - ISBN 88-7073-187-1
- Richard Heuberger, Rätien im Altertum und Frühmittelalter: Forschungen und Darstellung, Innsbruck, Universitäts-verlag Wagner, 1932
- Reimo Lunz, Archäologie Südtirols, Calliano (TN), ed. Vallagarina, 1981 ["Archäologisch-historische Forschungen in Tirol", Band 7] (=1981a).
- Reimo Lunz, Vor-und Frühgeschichte des Brunecker Raumes, Katalog der Ausstellung, Bruneck, 1981 (=1981b).
- V. Malfèr, "Die Malerfamilie Kachler", Der Schlern 12 (1949), pp. 507 ss.
- Georg Markus Schraffl, Aus der Chronik von St. Georgen bei Bruneck - Pustertal, s.l.[Brixen, Druck: Weger], , s.d. [1968], 66 pp.
- C. Arnold Snyder, Linda Agnes Huebert Hecht (eds.), Profiles of Anabaptist Women: Sixteenth-century Reforming Pioneers, Waterloo, Ontario , Wilfrid Laurier Univ. Press, 1996 - ISBN 088920277X
- J.N. Tinkhauser, Brunecker Kronik 1834. Geschichtliche Nachrichten von der k.k. Kreisstadt Bruneck und derselben Umgebung, (Hubert Stembergen ed.), Bozen, Athesia, 1981 - ISBN 88-7014-203-5
- Paul Tschurtschenthaler, Josef Gasteiger Wiesenegg, Margot Pizzini Dalsass, Nirgends mehr daheim: Paul Tschurtschenthalers Brunecker Chronik, 1935-1939, Bozen, Raetia, 2000 - ISBN 8872831458
- Eduard Widmoser, Südtirol-brevier von A bis Z, Innsbruck-München, Südtirol-Verlag, 1966.
- Constant von Wurzbach, Biographisches Lexikon des Kaiserthums Oesterreich, (10.Teil: Jablonowski-Katharina) Wien, k.u.k. Hof- und Staatsdrückerei, 1863
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale
- Sito della Musikkapelle
- Sito del Kirschta-Michl-Komitee
- Sito dei Mallsemms
- Pagina della biblioteca pubblica
- Sito dedicato alla ferrovia della Valle Aurina
Video relativi al Kirschta