Theorius Campus

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Theorius Campus
album in studio
ArtistaFrancesco De Gregori, Antonello Venditti
Pubblicazionemaggio 1972
Durata47:27
Dischi1
Tracce12
GenereMusica d'autore
Progressive folk
EtichettaIt
FormatiLP
Francesco De Gregori - cronologia
Album precedente
Album successivo
(1973)
Antonello Venditti - cronologia
Album precedente
Album successivo
(1973)

Theorius Campus è il primo e unico album in studio del duo musicale Theorius Campus, formato da Francesco De Gregori e Antonello Venditti,[1] pubblicato nel 1972 dalla It.

«Facemmo sodalizio io e Antonello, che eravamo arrivati ad un giorno di distanza indipendentemente, a firmare lo stesso contratto con la stessa casa discografica, perché al Folkstudio eravamo tutti gelosi uno dell'altro, se uno aveva la possibilità di firmare un contratto non lo diceva all'altro. E quindi con molta sorpresa e con molto sospetto ci incontrammo lì... poi facemmo questo disco in due perché così risparmiavano la metà dei soldi.»

L'album venne registrato allo Studio 38 dell'Apollo di Roma e pubblicato dalla It.

Le canzoni sono cantate dai due cantautori separatamente, tranne Dolce signora che bruci e In mezzo alla città, cantate dai due insieme. Venditti canta i brani: Ciao uomo; La cantina; È caduto l'inverno; L'amore è come il tempo; Roma Capoccia e Sora Rosa. De Gregori i brani Signora aquilone; La casa del pazzo; Vocazione 1 e ½ e Little Snoring Willy. L'unico brano già noto del disco è Sora Rosa, registrata qualche mese prima da Edoardo De Angelis nel suo disco Il paese dove nascono i limoni, inciso insieme a Stelio Gicca Palli.

All'album, prodotto da Paolo Dossena e Italo Greco (che suonano anche le tastiere), hanno collaborato come musicisti Giorgio Lo Cascio (chitarra), Maurizio Giammarco (flauto) ed alcuni musicisti inglesi, di cui tre (Dave Sumner e Douglas Meakin alle chitarre e Mick Brill al basso) sono gli ex componenti del gruppo beat dei Motowns mentre Derek Wilson (alla batteria) è un session man della RCA Italiana; i quattro inglesi, oltre a suonare, accompagnano con le voci De Gregori in Vocazione 1 e 1/2 e Little Snoring Willy.

Il quadro Ofelia, di John Everett Millais, presente sulla copertina del disco

Suonano anche i due cantautori: Venditti al pianoforte e De Gregori alla chitarra.

In copertina è presente il dipinto del pittore inglese John Everett Millais, che raffigura Ofelia, personaggio dell'Amleto di William Shakespeare.

L'etichetta sul lato A del disco
L'etichetta sul lato B del disco

Nella prima edizione, sulle due etichette, vi sono due fotografie dei cantautori.

Come ha spiegato De Gregori, il titolo dell'album non ha nessun senso, è un nome inventato.[2]

Da questo album la It trasse un 45 giri contenente due brani di Venditti, Ciao uomo e Roma capoccia (sul lato B); Ciao uomo viene anche proposta alla Mostra Internazionale di Musica Leggera di Venezia, vincendo la Gondola d'argento, e il testo racconta la storia di un viaggio spaziale attraverso il dialogo tra il capitano dell'astronave e un astronauta ("Signor capitano qual è la rotta, qual è il destino del nostro viaggio?"), su un accompagnamento di pianoforte in terzine, quasi a evocare l'Adagio della celebre Sonata per pianoforte n. 14 (Beethoven). Sarà però Roma capoccia la canzone che diverrà più nota negli anni seguenti, tanto che l'album sarà ristampato nel 1974 per la collana RCA Lineatre proprio con il titolo della canzone, con copertina rossa raffigurante i due cantautori con Roma sullo sfondo. La canzone di De Gregori più rilevante invece fu Signora aquilone[senza fonte].

«Signora aquilone è la prima vera canzone che ho scritto, la prima incisa su un disco. Non so se sia una buona canzone oppure no, però quando la scrissi rappresentò un punto d’arrivo. Sapevo che le cose che avevo composto fin lì non avevano consistenza, non avevano stile. Erano più che altro una serie di tentativi, esercizi fatti per capire come si fa tecnicamente a far stare in piedi un pezzo: non avevano nessuna pretesa artistica, non nascevano dalla necessità di dire qualcosa di mio. Con Signora aquilone cambiò qualcosa: questa canzone non somigliava a niente. Non c’entrava più De André, che avevo imitato fino all’estenuazione nei miei tentativi precedenti, e non c’entravano le canzoni popolari o quelle politiche che erano un po’ il background nel quale mi muovevo al Folkstudio. Signora Aquilone apparteneva solo a me, l’avevo scritta da solo con un inchiostro tutto mio: sentivo che era una canzone importante e che ci sarei rimasto aggrappato. Prima di Signora Aquilone avrò scritto forse una decina di canzoni o poco più... Non so dire esattamente quando ho cominciato a scrivere, ma credo sia stato negli ultimi anni del liceo. E certo che erano cose molto acerbe, per usare un eufemismo. Qualcuna è tornata fuori sulla rete, qualche vecchia registrazione live messa lì da qualcuno che stava al Folkstudio in quegli anni, ma queste cose non mi emozionano, non ci trovo niente di interessante. Tutto quello che ho fatto prima di incidere il mio primo disco, prima di Signora aquilone, non ha molto senso per me. Non era fatto per essere pubblicato e lo sapevo benissimo.»

L'album riscuote scarso successo, tuttavia tra i pochi compratori dell'album figura un giovanissimo Luciano Ligabue:

«A dodici anni ho capito che c'era qualcuno che poteva fare le canzoni in modo diverso, erano i cantautori. In particolare Theorius Campus di Venditti e De Gregori ha cambiato la mia percezione»

LATO A[3]

  1. Ciao uomo - 5.07 (testo di Antonello Venditti; musica di Edmondo Giuliani e Antonello Venditti)
  2. Signora Aquilone - 3.17 (testo e musica di Francesco De Gregori)
  3. La cantina - 3.49 (testo e musica di Antonello Venditti)
  4. È caduto l'inverno - 5.36 (testo e musica di Antonello Venditti)
  5. Dolce signora che bruci - 2.35 (testo e musica di Francesco De Gregori)
  6. La casa del pazzo - 4.58 (testo Francesco De Gregori; musica di Giorgio Lo Cascio)

LATO B[3]

  1. Vocazione 1 e 1/2 - 3.34 (testo e musica di Antonello Venditti e Francesco De Gregori)
  2. L'amore è come il tempo - 3.40 (testo e musica di Antonello Venditti)
  3. In mezzo alla città - 3.09 (testo e musica di Antonello Venditti e Francesco De Gregori)
  4. Roma capoccia - 4.50 (testo e musica di Antonello Venditti)
  5. Little Snoring Willy - 2.35 (testo e musica di Francesco De Gregori)
  6. Sora Rosa - 4.17 (testo di Antonello Venditti; musica di Edmondo Giuliani e Antonello Venditti)
  1. ^ Fabio Alcini, Italia d'autore: 1965-1985: il periodo d’oro dei cantautori dal vinile al Cd, LIT EDIZIONI, 13 maggio 2019, ISBN 978-88-6231-654-5. URL consultato il 28 aprile 2023.
  2. ^ Michelangelo Romano, Paolo Giaccio e Riccardo Piferi (a cura di), Francesco De Gregori: un mito. Intervista a De Gregori, edizioni Lato Side, Roma, 1980, pag. 16)
  3. ^ a b Discoteca di Stato sul 33 giri
  • Michelangelo Romano, Paolo Giaccio, impianto grafico a cura di Luigi Granetto, Francesco De Gregori. Intervista, Anteditore, Verona, 1976, poi incluso in Riccardo Piferi (a cura di), Francesco De Gregori: un mito, edizioni Lato Side, Roma, 1980
  • Alberto Stabile, Francesco De Gregori, Gammalibri Editore, Milano, 1987
  • Giorgio Lo Cascio, De Gregori, Franco Muzzio Editore, Padova, 1990
  • Enrico Deregibus, "Francesco De Gregori. Quello che non so, lo so cantare", Giunti editore, Firenze, 2003

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