Eduard Wagner
Eduard Wagner | |
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Nascita | Kirchenlamitz, 1º aprile 1894 |
Morte | Zossen, 23 luglio 1944 |
Cause della morte | suicidio |
Dati militari | |
Paese servito | Impero Tedesco (1915-1918) Repubblica di Weimar (1918-1933) Terzo Reich (1933-1945) |
Forza armata | Deutsches Heer Reichswehr Wehrmacht |
Arma | Heer |
Anni di servizio | 1912 - 1944 |
Grado | General der Artillerie |
Guerre | Prima guerra mondiale Seconda guerra mondiale |
Comandante di | Quartiermastro-generale dello Heer |
fonti nel corpo del testo | |
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Eduard Wagner (Kirchenlamitz, 1º aprile 1894 – Zossen, 23 luglio 1944) è stato un generale tedesco.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Wagner nacque a Kirchenlamitz, in Baviera. Dopo il servizio militare nella prima guerra mondiale, divenne membro della Reichswehr. Nella seconda guerra mondiale, prestò servizio come Quartiermastro generale tra il 1941 e il 1944, venendo promosso generale d'artiglieria il 1º agosto 1943. Il suo incarico era di enorme importanza all'interno della Wehrmacht, essendo egli incaricato di tutto l'aspetto organizzativo riguardo equipaggiamento, vettovagliamento e armamento, dell'esercito combattente, il feldheer.
Nel maggio 1941, elaborò con Reinhard Heydrich il regolamento che assicurava la cooperazione dell'esercito e dell'Einsatzgruppen nell'uccisione degli ebrei sovietici. Sul fronte orientale, ebbe il compito di garantire l'adeguatezza dell'abbigliamento invernale fornito alle forze tedesche; il 27 novembre 1941, affermò: "Siamo alla fine delle nostre risorse, sia di personale sia di materiale. Stiamo per confrontarci con i pericoli del pieno inverno. "
Alla fine di febbraio 1943, Otto Bräutigam del ministero del Reich per i territori orientali occupati ebbe la possibilità di leggere una relazione personale di Wagner su una discussione avuta con Heinrich Himmler, in cui Himmler aveva espresso l'intenzione di uccidere circa l'80% della popolazione di Francia e Inghilterra dopo la vittoria tedesca.[1]
Wagner era un cospiratore contro Adolf Hitler; partecipò infatti all'attentato del 20 luglio 1944: dispose l'aereo che portò Stauffenberg da Rastenburg a Berlino.[2]
Dopo il fallimento del colpo di Stato, temendo il suo imminente arresto da parte della Gestapo, si suicidò sparandosi alla testa, a mezzogiorno del 23 luglio 1944.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Otto Bräutigam: „So hat es sich zugetragen...“ (Holzner Verlag, Germany 1968, Seite 590)
- ^ Joachim Fest, Plotting Hitler's Death: The German Resistance to Hitler, 1933-1945, Weidenfield & Nicholson, 1994, ISBN 0-297-81774-4.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Eduard Wagner
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Biografia di Eduard Wagner si gdw-berlin.de, su gdw-berlin.de.
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