Indice
Camera Santa di Oviedo
Camera Santa di Oviedo | |
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Veduta frontale esterna della Camera Santa | |
Stato | Spagna |
Comunità autonoma | Asturie |
Località | Oviedo |
Coordinate | 43°21′44″N 5°50′34.37″W |
Religione | cattolica |
Titolare | San Michele arcangelo |
Arcidiocesi | Oviedo |
Stile architettonico | preromanico |
Sito web | www.catedraldeoviedo.es |
Bene protetto dall'UNESCO | |
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Monumenti di Oviedo e del Regno delle Asturie | |
Patrimonio dell'umanità | |
Tipo | Culturale |
Criterio | i, ii, iv |
Pericolo | Non in pericolo |
Riconosciuto dal | 1998 |
Scheda UNESCO | (EN) Monuments of Oviedo and the Kingdom of Asturias (FR) Scheda |
La Camera Santa di Oviedo (in lingua spagnola Cámara Santa de Oviedo), nota anche come Cappella di San Michele, è una chiesa cattolica di stile preromanico in Oviedo, nelle Asturie (Spagna). Essa fu eretta vicino alla torre preromanica di San Michele della cattedrale di Oviedo. Oggi la chiesa occupa l'angolo tra il braccio meridionale del transetto della cattedrale e un lato del chiostro.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Essa fu eretta nel IX secolo come cappella di palazzo per il re Alfonso II delle Asturie e della cattedrale di San Salvatore. A parte la sua funzione di cappella reale, la Camera Santa fu costruita per custodire i gioielli e le reliquie della cattedrale di Oviedo, una funzione che continua ancora dopo 1200 anni. Alcuni di questi gioielli furono donati dai re Alfonso II e Alfonso III delle Asturie e rappresentano degli straordinari manufatti di arte preromanica, provenienti da Toledo dopo la caduta del regno visigoto.
Di conseguenza la cattedrale di Oviedo fu anche chiamata Sancta Ovetensis,[1] a causa della qualità e quantità di reliquie contenute nella Camera Santa. Quest'ultima rimane l'unico esemplare del complesso del primo medioevo. Essa fu costruita come una sala delle reliquie per custodire i diversi tesori associati al regno delle Asturie (Croce degli Angeli, Croce della Vittoria, Cassa delle agate, Arca Santa e Sudario di Oviedo), portati da Gerusalemme in Africa e, dopo numerosi passaggi, depositati a Oviedo da Alfonso II.
Essa è stata dichiarata Patrimonio dell'umanità da parte dell'UNESCO nel dicembre del 1998.
È il punto di arrivo del cammino di San Salvador.
Architettura
[modifica | modifica wikitesto]Essa è strutturata su due piani sovrapposti con una volta a botte; la cripta, al piano inferiore, è alta 2,30 metri, dedicata a santa Leocadia, contiene numerose tombe di martiri.
La cripta di santa Leocadia è una camera rettangolare con mura di pietrisco. Ha una grezza volta semicircolare a botte ininterrotta, alta circa 80 cm alla cima. Originariamente prendeva luce da finestre molto strette sui muri laterali, mere feritoie strombate verso l'interno, e da un'ampia finestra all'estremità orientale.[2]
La Camera Santa vera e propria, come mostra la sua parte più antica, consiste in un santuario quadrato, attaccato a una cella rettangolare. Il santuario ha una bassa volta a botte. Il suo arco frontale è sostenuto da colonne marmoree di origine romana. Un paio di colonne simili decorano la finestra a est, che ha al suo interno un arco, ma all'esterno è quadrata con un arco sollevato in mattoni grezzi, proprio come la finestra della sottostante cripta.
I suoi capitelli sono di stile corinzio, con foglie racchiuse a conchiglia, e richiamano un angolo principale della chiesa di San Julián de los Prados.
Al piano superiore, la Camera Santa dedicata a san Michele Arcangelo, fu estesa nel XII secolo, allungando la sezione centrale di sei metri, una ricostruzione che fu anche provvista dell'attuale decorazione, un capolavoro dell'arte romanica spagnola. Da un punto di vista architettonico, la costruzione della Camera Santa ha risolto uno dei grandi problemi del preromanico asturiano: la copertura di spazi sovrapposti, più tardi usata negli edifici di Ramiro I delle Asturie.
Il Sudario di Oviedo
[modifica | modifica wikitesto]Il Sudario di Oviedo, è un panno macchiato di sangue, conservato nell'Arca Santa, per il quale fu eretta la cappella.[3] La leggenda vuole che il Sudarium abbia avvolto il capo di Cristo dopo la sua morte.[4] Vi sono notevoli corrispondenze con un certo numero di immagini acheropite quali la Sindone di Torino e il Volto Santo di Manoppello.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Richard Ford, The Asturias, in A handbook for travellers in Spain, II, John Murray, 1855, pp. 635–651.
- ^ (EN) Giovanni Teresio Rivoira, Moslem architecture : its origins and development, Londra, Oxford University Press, 1918.
- ^ (EN) Janice Bennett, Sacred Blood, Sacred Image: The Sudarium of Oviedo, New Evidence for the Authenticity of the Shroud of Turin, Ignatius Press, gennaio 2005, ISBN 978-0-9705682-0-5. URL consultato il 21 ottobre 2010.
- ^ (EN) Byssus and pure linen – Comparing the cloths Archiviato il 12 febbraio 2013 in Internet Archive. Multimedia comparison of the cloth of Oviedo and the sudarium of Manoppello, Texts: Blandina Paschalis Schlömer
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (ES) García de Castro Valdés, César, Cripta de San Leocadia, in Arte Prerrománico de Asturias, Oviedo: Ediciones Nobel, 2004, ISBN 84-8459-181-6.
- (ES) García de Castro Valdés, César, Cámara Santa, in Arte Prerrománico de Asturias, Oviedo: Ediciones Nobel, 2004, ISBN 84-8459-181-6.
- (EN) Giovanni Teresio Rivoira, Moslem architecture : its origins and development, London, Oxford University Press, 1918.
- (ES) Luis Menendez Pidal, La Cámara Santa,su destrucción y reconstrucción (PDF), in Boletin del Insituto de Estudios Asturianos, vol. 39, n. 1, 1960, pp. 3–34, ISSN 0020-384X . URL consultato il 13 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 26 aprile 2012).
- (ES) Jose Maria Fernandez Buelta, La Cámara Santa de Oviedo. Su primitiva construcción,su destrucción y reconstrucción (PDF), in Boletin del Insituto de Estudios Asturianos, vol. 6, n. 3, 1949, pp. 51–116, ISSN 0020-384X (archiviato dall'url originale il 26 aprile 2012).
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Camera Santa di Oviedo
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su catedraldeoviedo.es.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 143232681 · LCCN (EN) n96031752 · BNE (ES) XX267015 (data) |
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