Agni (divinità)

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Agni

Agni (sanscrito अग्नि)[1] è la divinità vedica[2][3] del fuoco, figlio del cielo e della terra (rispettivamente Dyaus e Prthivi). Rappresenta le forze della luce ed è il signore del luogo della cremazione e del fuoco della foresta; suo è il "calore" generato nelle pratiche yoga.

La sua principale manifestazione è "il fuoco che brucia sull'altare dei sacrifici"; brucia i demoni che minacciano di distruggere tali sacrifici ed è un mediatore tra gli dei e gli umani da cui i sacerdoti comprendono molto sulla vita dell'aldilà. In questa divinità persiste anche la concezione di "fuoco universale" che nell'uomo si individua nel calore della digestione (infatti, secondo l'Ayurveda, Agni è il fuoco vitale, che anima tutti i processi biologici, e rappresenta il metabolismo digestivo) e nel moto animico della collera e del "bruciante pensiero".

Agni si può manifestare sotto tre forme: Davagni, Vadavagni e Jatharagni (o Vrika).

Ad Agni è legato il numero 7; difatti, 7 sono le madri, le sorelle ed i raggi da cui è circondato; egli ha i tratti di divinità acquatica, difatti è chiamato "colui che si veste del mare" e "colui che vivifica il seme nell'acqua".

È raffigurato in forma di uomo rosso con due teste, quattro braccia e tre gambe, occhi scuri e fiamme che gli fuoriescono dalla bocca, sempre a cavallo di un ariete (infatti, da Agni deriva il segno zodiacale dell'Ariete, che è appunto un segno di fuoco). Nelle mani sorregge gli strumenti per ravvivare il fuoco, e il cucchiaio dei sacrifici. Secondo altre rappresentazioni, il suo aspetto è caratterizzato da sette lingue e capelli di fuoco oppure da un corpo dorato, denti possenti, mille corna e mille occhi.[4]

I nomi di Agni

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Come per tutti gli dei indù, anche Agni è conosciuto con vari nomi, tra cui:

  • Abjahasta
  • Apam Napat, figlio delle acque
  • Chagaratha
  • Dhumateku
  • Dvijnman
  • Grihaspati
  • Hutabhu
  • Jataveda
  • Yahva
  • Pavaka
  • Saptajihva
  • Tomaradhara
  • Vahni
  • Vaishvanara
  • Franci
  1. ^ Da tener presente che le due lettere centrali, "gn", non vanno pronunciate come nella parola "gnomo" come è consuetudine in italiano, la "g" va pronunciata come in "gatto" e la "n" come in "nuoto" (quindi: Aghni)
  2. ^ Arthur Anthony Macdonell, Vedic Mythology, p. 93
  3. ^ Indian Myth and Legend: Chapter II. The Great Vedic Deities
  4. ^ "Dizionario dei mostri", di Massimo Izzi, ediz. L'Airone, Roma, 1997, (alla pag.5 - voce "Agni")

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