Utente:Barbaking/Sandbox2
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La donna abitata , titolo originale O mujer abitado , è il primo romanzo della poetessa e scrittrice nicaraguense Gioconda Belli. Racconta la storia, in parte autografica, di una ragazza di buona famiglia che, in un imprecisato paese del Sudamerica, entra a far parte del movimento rivoluzionario che si oppone alla feroce dittatura di stampo militare del suo paese. La storia è anche ricca di elementi mistici, in quando alle vicende che vive la protagonista si intreccia il racconto delle analoghe lotte perpetrate, più di 400 anni prima, da una donna maya contro l'invasione spagnola. A raccontare questa storia è proprio lo spirito dell'antica guerriera, che vive all'interno della ragazza, da cui il titolo del romanzo.
Trama
[modifica | modifica wikitesto]Lavinia, dopo aver lasciato la casa dei genitori, ricchi membri dell'aristocrazia latifondista
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Volo
[modifica | modifica wikitesto]Il volo degli insetti è il risultato di milioni di anni di evoluzione, ed è un meccanismo che comprende caratteristiche ed adattamenti che lo rendono peculiare e, in molti versi, superiore a quello di altri animali volatori. Il volo si è sviluppato almeno quattro volte fra gli esseri viventi terrestri: nei rettili, negli uccelli e nei mammiferi, ma i primi animali ad aver sviliuppato questa capacità furono gli insetti.
Evoluzione e adattamento
[modifica | modifica wikitesto]Gli insetti svilupparono la capacità di volare durante il Carbonifero, all'incira 350 milioni di anni fa. Come e perché ciò sia accaduto non è ancora chiaro, ne è tantomeno chiaro in quale modo si siano originate le ali; in proposito esistono due due teorie che godono di un certo consenso fra gli entomologi: la prima sostiene che le ali si siano sviluppate a partire dai segmenti più esterni del basso torace, che si sono invaginate in escrescenze mobili; la seconda afferma invece che i precursori delle ali fossero branchie addominali di insetti acquatici simili alle ninfe di alcuni insetti moderni, come gli efemerotteri.[1]
Electro
[modifica | modifica wikitesto]Con il termine elettroricezione si indica l'abilità biologica, propria di alcuni esseri viventi, di ricevere impulsi elettrici e di utilizzarli per vari scopi. È una caratteristica propria soprattutto degli organismi acquatici, essendo l'acqua un conduttore migliore dell'aria. Numerosi pesci sono in grado di effetture l'elettroricezione, abilità che usano per diversi scopi, primo fra tutti l'elettrolocalizzazione, ovvero la capacità di percepire cambiamenti nei campi elettrici esterni al fine di localizzare oggetti.
Meccanismo generale
[modifica | modifica wikitesto]Osso
[modifica | modifica wikitesto]Il tessuto osseo è un tessuto caratterizzato da una notevole durezza e resistenza. Istologicamente, è un tipo particolare di tessuto connettivo, costituito da cellule disperse in una abbondante matrice extracellulare, costituita da fibre e da sostanza amorfa di origine glicoproteica; questa ha la peculiarità di essere inoltre calcificata, ovvero formata anche da minerali.
Il tessuto osseo forma le ossa, che concorrono a costituire lo scheletro dei vertebrati, svolgendo una funzione di sostegno del corpo, di protezione degli organi vitali (come nel caso della cassa toracica) e permettendo, insieme ai muscoli, il movimento.
Cellule del tessuto osseo
[modifica | modifica wikitesto]Le cellule fondamentali del tessuto osseo, responsabili della sintesi dei componenti della matrice, sono gli osteoblasti: si tratta di cellule di forma tondeggiante, ricche di prolungamenti citoplasmatici (pseudopodi) e caratterizzate dalla presenza, al loro interno, di un reticolo endoplasmatico rugoso molto esteso, indice dell'elevata attività di sintesi proteica che avviene nelle cellule stesse. Similmente ai fibroblasti (le cellule fondamental del tessuto connettivo propriamente detto), gli osteoblasti sono infatti costantemente impegnati, nelle fasi di formazione dell'osso, nella sintesi dei componenti molecolari che andranno a costituire sia le fibre che le glicoproteine della matrice. Tali composti vengono successivamente espulsi dalle cellule per esocitosi, e vengono successivamente assemblati nella loro forma definitiva all'estrerno della cellula.
Una volta completata la sintesi della matrice, ed una volta avvenuta la sua calcificazione, gli osteoblasti si sistemano in cavità ellissoidali non mineralizzate scavate nella matrice stessa definite lacune ossee, e cessano l'attività di sintesi. In questa fase prendono il nome di osteociti e, pur rimanendo cellule vitali, entrano in uno stato di quiescenza.
Un altro tipo di cellule comune nel tessuto osseo sono gli osteoclasti; una tipologia di cellule deputata a produrre e secernere enzimi che agiscono degradando la matrice calcificata, permettendo il riassorbimento dell'osso. Questi enzimi entrano in gioco sia nei processi di crescita, durante i quali è necessaria la sostituzione del tessuto osseo immaturo (non lamellare) in tessuto osseo lamellare adulto (vedi avanti), sia per permettere le successive rimodellazioni dell'osso.
Matrice del tessuto osseo
[modifica | modifica wikitesto]Come tutti i diversi tipi di tessuto connettivo, il tessuto osseo è costituito, oltre che da cellule, da una abbondante matrice di natura proteica, prodotta dalle cellule del tessuto e nella quale le cellule stesse sono intersperse. Questa presenta una porzione di natura organica, grosso modo simile a quella degli altri connettivi, ed una componente minerale calcificata.
Componente organica della matrice
[modifica | modifica wikitesto]La frazione organica della matrice ossea è formata, similmente a quella del tessuto cartilagineo, da una componente fibrillare, costituita da fasci intrecciati di fibre, e da una componente amorfa di natura proteoglicanica. Quest'ultima, però, è nell'osso molto ridotta, tanto che la componente prevalente non minerale prevalente della matrice stessa (circa il 20% del suo peso secco) risulta essere il collagene di tipo I, che forma le fibre dette appunto collagene. Nell'osso adulto, tali fibre sono disposte secondo una organizzazione precisa ed ordinata, a costituire dei fasci che a loro volta formano una strutture ad elica che aumentano le doti di compattezza e resistenza del tessuto. L'organizzazione tridimensionale dei fasci di fibre e delle cellule forma, nell'osso maturo, delle strutture di forma lamellare (vedi avanti).
Altri componenti della matrice, oltre a proteoglicani e collagene, sono glicoproteine di vario tipo, che hanno per lo più ruolo di proteine di adesione. Fra di esse possono essere menzionate la fibronectina, la trombospondina, l'osteopontina, tutte proteine che hanno il compito di ancorare le cellule alla matrice. Una proteina particolare della matrice ossea è invece l'osteocalcina, coinvolta presumibilmente nella sintesi del tessuto. Anche l'osteonectina è una proteina molto comune nella matrice ossea, ed il suo ruolo è quello di promuovere la mineralizzazione della matrice stessa.
Componente minerale della matrice
[modifica | modifica wikitesto]Come già detto, una delle caratteristiche distintive del tessuto osseo, che lo differenzia dagli eltri tipi di connettivi, è quella di possedere elementi minerali nella sua matrice, che vanno a costituire una impalcatura dura e compatta essenziale per le funzioni di sostegno e di locomozione proprie dell'osso stesso. Il processo di mineralizzazione inizia già durante lo sviluppo embrionale dei vertebrati, ma incrementa e giunge al completamento solo durate lo sviluppo postnatale; in un individuo adulto, la componente minerale costituisce circa il 65% del peso secco del tessuto osseo. Tale componente minerale è costituita principalmente da calcio, combinato con ossigeno, fosforo e idrogeno a formare una molecola cristallina definita idrossiapatite (formula bruta Ca10(PO4)6(OH)2), un composto minerale che forma sottili cristalli a forma di prismi, della lunghezza di 20 nm e dello spessore di circa 2 nm.
È importante notare come le diverse componenenti della matrice, quella organica e quella minerale, conferiscano proprietà diverse ed interdipendenti al tessuto: la frazione calcificata è responsabile della durezza dell'osso, mentre quella fibrillare è responsabile della flessibilità e, dunque, della robustezza e della resistenza alla trazione del tessuto.
Tipi di tessuto osseo
[modifica | modifica wikitesto]Nelle prime fasi dello sviluppo dei vertebrati e, nell'uomo, fino ad alcuni anni dopo la nascita, il tessuto
Tessuto osseo non lamellare
[modifica | modifica wikitesto]Tessuto osseo lamellare
[modifica | modifica wikitesto]Tessuto osseo spugnoso
[modifica | modifica wikitesto]Tessuto osseo compatto
[modifica | modifica wikitesto]ESK
[modifica | modifica wikitesto]Eskdale parrocchia civile | |
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Vista della vallata dal Passo di Hardknott | |
Localizzazione | |
Stato | Regno Unito |
Regione/area/distretto | Nord Ovest (Inghilterra) |
Contea | Cumbria |
Distretto | Copeland (borough) |
Territorio | |
Coordinate | 54°23′05″N 3°18′42″W |
Abitanti | 264[2] (2001) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | CA19 |
Prefisso | 019467 |
Fuso orario | UTC+0 |
Cartografia | |
Eskdale è una valle di origine glaciale situata nella contea di Cumbria, in Inghilterra, all'interno della regione naturalistica nota come Lake District. Dal punto di vista amministrativo, costituisce una Parrocchia civile (Parish) che fa capo al borough di Copeland; ad un censimento del 2001 contava circa 260 abitanti.
La valle è delimitata dai monti Sca Fell, Scafell Pike, Ill Crag, Esk Pike, Bow Fell e Crinkle Crags; deve il suo nome (letteralmente "valle dell'Esk") al fiume Esk che, sgorgando dallo Ska Fell, la attraversa da Est verso Ovest priva di sfociare nel Mare d'Irlanda.
È attraversata da due strade asfaltate, e da una ferrovia, la Ravenglass and Eskdale Railway, a carattere principalmente panoramico.
Eskdale costituisce un sito di interesse turistico, sia per i suoi paesaggi e le sue bellezze naturali che per la vicinanza a diverse aree di interesse: il villaggio di Ravenglass sulla costa, i ruderi romani del forte di Mediobogdum e il Castello di Muncaster.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ David Grimaldi e Engel, Michael S., Evolution of the Insects, New York, NY, Cambridge University Press, 2005.
- ^ Office for National Statistics : Census 2001 : Parish headcounts : Copeland, su neighbourhood.statistics.gov.uk, 14 dicembre 2011.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su eskdale.info. URL consultato il 14 dicembre 2011.
- Eskdale, su The Cumbria Directory.