Herminium
Herminium L. 1758 è un genere di piante spermatofite monocotiledoni appartenenti alla famiglia delle Orchidacee[1], dall'aspetto di piccole erbacee perenni dalla tipica infiorescenza racemosa.
Etimologia
[modifica | modifica wikitesto]Il nome di questo gruppo di orchidee (Herminium) deriva da una parola greca il cui significato è ” sostegno, appoggio”, e fa riferimento al fusto alla cui base c'è un solo tubero a “sostenere” la pianta (buona parte delle altre orchidee sono provviste di due tuberi sotterranei). Altre etimologie lo fanno derivare dal dio greco Hermes.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]I dati morfologici si riferiscono soprattutto alle specie europee e in particolare a quelle spontanee italiane.
La forma biologica prevalente di questo genere è geofita bulbosa (G bulb), ossia sono piante perenni che portano le gemme in posizione sotterranea. Durante la stagione avversa non presentano organi aerei e le gemme si trovano in organi sotterranei chiamati bulbi o tuberi, organi di riserva che annualmente producono nuovi fusti, foglie e fiori. Sono orchidee terrestri in quanto contrariamente ad altre specie, non sono “epifite”, ossia non vivono a spese di altri vegetali di maggiori proporzioni.
Radici
[modifica | modifica wikitesto]Le radici sono secondarie da bulbo (o rizotubero), e si trovano nella parte superiore dei bulbi.
Fusto
[modifica | modifica wikitesto]- Parte ipogea: la parte sotterranea del fusto consiste in un solo bulbo di tipo stolonifero a forma oblungo-ellissoide.
- Parte epigea: la parte aerea del fusto è semplice, eretta, glabra e gracile. Alla base sono presenti delle guaine tubolari.
Foglie
[modifica | modifica wikitesto]Queste specie possiedono sia foglie basali che cauline; tutte di tipo amplessicaule. Quelle basali sono più grandi, di colore verde ed hanno la lamina intera a forma lanceolato-ovata. Sulla pagina fogliare sono presenti delle nervature parallele disposte longitudinalmente (foglie di tipo parallelinervie). Quelle cauline molto ridotte sono di tipo bratteiforme.
Infiorescenza
[modifica | modifica wikitesto]Le infiorescenze sono terminali e consistono in un racemo semplice, eretto con pochi/tanti fiori. Questi sono posti alle ascelle di brattee fogliacee (una o due) su un breve pedicello piuttosto spesso. Le brattee possono essere più brevi o più lunghe dell'ovario a seconda della specie. I fiori, nella maggioranza delle specie, sono inoltre resupinati, ruotati sottosopra tramite torsione dell'ovario; in questo caso il labello è volto in basso. I fiori hanno un portamento eretto.
Fiori
[modifica | modifica wikitesto]I fiori sono ermafroditi ed irregolarmente zigomorfi, pentaciclici (perigonio a 2 verticilli di tepali, 2 verticilli di stami (di cui uno solo fertile – essendo l'altro atrofizzato), 1 verticillo dello stilo)[2]. Il colore dei fiori varia dal verde-giallo al bianco.
- Formula fiorale: per questa pianta viene indicata la seguente formula fiorale:
- P 3+3, [A 1, G (3)][3]
- Perigonio: il perigonio è composto da 2 verticilli con 3 tepali (o segmenti) ciascuno (3 interni e 3 esterni). I tepali esterni in genere hanno una forma da oblunga a rombica (dipende dalla specie). I due tepali interni (l'altro, quello centrale, il labello, è molto diverso) sono generalmente più stretti e più lunghi di quelli esterni. I tepali, sia quelli esterni che quelli interni, sono vagamente conniventi e formano un cappuccio a protezione degli organi riproduttivi.
- Labello: il labello è il tepalo interno centrale ed è la parte più vistosa del fiore. Ha una forma più allargata degli altri e può terminare sia in modo lobato (3 o 5 lobi) che intero. Lo sperone se presente è brevissimo. Il labello è nettarifero alla base.
- Ginostemio: lo stame con le rispettive antere (in realtà si tratta di una sola antera fertile biloculare – a due logge) è concresciuto con lo stilo e forma una specie di organo colonnare chiamato "ginostemio"[4]. In queste specie tale organo è molto breve. Il polline ha una consistenza gelatinosa; e si trova nelle due logge dell'antera, queste sono fornite di due ghiandole vischiose ben distinte (chiamate retinacoli). I pollinii (poveri di polline) sono inseriti sui due retinacoli tramite delle caudicole e sono racchiusi in una borsicola rostellare. L'ovario, in posizione infera, sessile è formato da tre carpelli fusi insieme. L'ovario può essere contorto oppure dritto.[5].
Frutti
[modifica | modifica wikitesto]Il frutto è una capsula. Al suo interno sono contenuti numerosi minutissimi semi piatti. Questi semi sono privi di endosperma e gli embrioni contenuti in essi sono poco differenziati in quanto formati da poche cellule. Queste piante vivono in stretta simbiosi con micorrize endotrofiche, questo significa che i semi possono svilupparsi solamente dopo essere infettati dalle spore di funghi micorrizici (infestazione di ife fungine). Questo meccanismo è necessario in quanto i semi da soli hanno poche sostanze di riserva per una germinazione in proprio.[6]
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]La riproduzione di queste piante può avvenire in due modi:
- per via sessuata grazie all'impollinazione degli insetti pronubi; la germinazione dei semi è tuttavia condizionata dalla presenza di funghi specifici (i semi sono privi di albume – vedi sopra). Questa funzione nelle specie di questo genere è poco sviluppata.
- per via vegetativa in quanto a fine stagione dal bulbo principale si sviluppano dei tubercoli apicali pronti a germinare nella stagione successiva in nuovi individui; è questo il tipo di riproduzione prevalente per queste piante.
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]Questo genere possiede circa una trentina di specie distribuite soprattutto in Eurasia, la maggioranza delle quali (una decina) sono endemiche in Cina[7]. Di questo genere in Italia è presente spontaneamente una sola specie (ed è l'unica anche in Europa).
L'habitat per questo genere è vario: dalle superfici erbose sia umide che secche, ai boschi (non troppo fitti). Le sue specie evitano comunque ambienti decisamente aridi con substrati troppo acidi.
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]Questo genere appartiene alla tribù Orchideae (Dressl. & Dods.) Verm. e alla sottotribù Orchidinae Verm. (1977).[8]
Comprende le seguenti specie:[1]
- Herminium biporosum Maxim.
- Herminium bulleyi (Rolfe) Tang & F.T.Wang
- Herminium chloranthum Tang & F.T.Wang
- Herminium clavigerum (Lindl.) X.H.Jin, Schuit., Raskoti & Lu Q.Huang
- Herminium coeloceras (Finet) Schltr.
- Herminium coiloglossum Schltr.
- Herminium ecalcaratum (Finet) Schltr.
- Herminium edgeworthii (Hook.f. ex Collett) X.H.Jin, Schuit., Raskoti & Lu Q.Huang
- Herminium elisabethae (Duthie) Tang & F.T.Wang
- Herminium fallax (Lindl.) Hook.f.
- Herminium fimbriatum (Raskoti) X.H.Jin, Schuit., Raskoti & Lu Q.Huang
- Herminium forceps (Finet) Schltr.
- Herminium glossophyllum Tang & F.T.Wang
- Herminium gracile King & Pantl.
- Herminium handelii X.H.Jin, Schuit., Raskoti & Lu Q.Huang
- Herminium himalayanum (Renz) X.H.Jin, Schuit., Raskoti & Lu Q.Huang
- Herminium hongdeyuanii Raskoti
- Herminium humidicola (K.Y.Lang & D.S.Deng) X.H.Jin, Schuit., Raskoti & Lu Q.Huang
- Herminium jaffreyanum King & Pantl.
- Herminium josephi Rchb.f.
- Herminium kalimpongense Pradhan
- Herminium kamengense A.N.Rao
- Herminium kumaunense Deva & H.B.Naithani
- Herminium lanceum (Thunb. ex Sw.) Vuijk
- Herminium latilabre (Lindl.) X.H.Jin, Schuit., Raskoti & Lu Q.Huang
- Herminium longilobatum S.N.Hegde & A.N.Rao
- Herminium mackinonii Duthie
- Herminium macrophyllum (D.Don) Dandy
- Herminium mannii (Rchb.f.) Tang & F.T.Wang
- Herminium monophyllum (D.Don) P.F.Hunt & Summerh.
- Herminium monorchis (L.) R.Br. - orchide ad un bulbo
- Herminium motuoense X.H.Jin
- Herminium neotineoides Ames & Schltr.
- Herminium ophioglossoides Schltr.
- Herminium oxysepalum (K.Y.Lang) X.H.Jin, Schuit., Raskoti & Lu Q.Huang
- Herminium pugioniforme Lindl. ex Hook.f.
- Herminium pusillum Ohwi & Fukuy.
- Herminium pygmaeum Renz
- Herminium quinquelobum King & Pantl.
- Herminium singulum Tang & F.T.Wang
- Herminium souliei (Finet) Rolfe
- Herminium suave Tang & F.T.Wang
- Herminium tangianum (S.Y.Hu) K.Y.Lang
- Herminium tibeticum X.H.Jin, Schuit. & Raskoti
- Herminium wangianum X.H.Jin, Schuit., Raskoti & Lu Q.Huang
- Herminium yunnanense Rolfe
Ibridi
[modifica | modifica wikitesto]Le specie di questo genere possono ibridarsi oltre che all'interno dello stesso genere anche con altri gruppi tassonomici. Uno di questi è il genere Pseudorchis; insieme formano il genere-ibrido × Pseudinium P.F. Hunt (1971)[9]. Un altro è il genere Orchis che insieme formano il genere-ibrido × Hermorchis J.M.H.Shaw[10].
Sinonimi
[modifica | modifica wikitesto]Il genere Herminium ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco che segue indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:
- Monorchis Ehrh. (1789)
- Chamaerepes Spreng. (1826)
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN) Herminium, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 6 aprile 2021.
- ^ Pignatti, vol. 3, p. 700.
- ^ Tavole di Botanica sistematica, su dipbot.unict.it. URL consultato il 5 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 14 maggio 2011).
- ^ Musmarra, p. 628.
- ^ Pignatti, vol. 3, p. 702.
- ^ Strasburger, vol. 2, p. 808.
- ^ eFloras - Flora of North America, su efloras.org. URL consultato il 6 gennaio 2010.
- ^ Chase et al.
- ^ Index synonymique de la flore de France, su www2.dijon.inra.fr. URL consultato il 6 gennaio 2010.
- ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 6 gennaio 2010.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Flora alpina. Volume secondo, Bologna, Zanichelli, 2004.
- (EN) M.W. Chase, K.M. Cameron, J.V. Freudenstein, A.M. Pridgeon, G. Salazar, C. van den Berg e A. Schuiteman, An updated classification of Orchidaceae (PDF), in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 177, n. 2, 2015, pp. 151-174.
- Gruppo italiano per la ricerca sulle orchidee spontanee (GIROS), Orchidee d'Italia. Guida alle orchidee spontanee, Cornaredo (MI), Il Castello, 2009, ISBN 978-88-8039-891-2.
- Alfio Musmarra, Dizionario di botanica, Bologna, Edagricole, 1996.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia Volume terzo, Milano, Edagricole, 2017, ISBN 978-88-506-5242-6.
- Eduard Strasburger, Trattato di botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Herminium
- Wikispecies contiene informazioni su Herminium
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Index synonymique de la flore de France, su www2.dijon.inra.fr. URL consultato il 6 gennaio 2010.
- Botanica Sistematica, su homolaicus.com. URL consultato il 06-01-2010.
- Herminium eFloras Database.
- http://193.62.154.38/cgi-bin/nph-readbtree.pl/feout?FAMILY_XREF=&GENUS_XREF=Herminium[collegamento interrotto] Flora Europaea (Royal Botanic Garden Edinburgh) Database.
- Herminium G.I.R.O.S. - Gruppo Italiano per la Ricerca sulle Orchidee Spontanee - Database.
- Herminium IPNI Database.
- Herminium Royal Botanic Gardens KEW - Database.
- Herminium Tropicos Database.